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“Strambe storie. Da Saki a Dahl” del Teatro dell’Orsa al Festival della Mente di Sarzana
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Monica Morini e Bernardino Bonzani hanno creato, a partire dal libro “Il narratore” di Saki e in collaborazione con il suo illustratore Michele Ferri, uno spettacolo originale per spettatori di ogni età. “Strambe storie” sarà in scena in Liguria nell’ambito del primo Festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee.

«L’arte di farsi ascoltare è prima di tutto saper ascoltare gli altri»: il bel libro Il narratore di Saki è al centro dello spettacolo Strambe storie da Saki a Dahl del Teatro dell’Orsa, che sarà in scena sabato  2 settembre alle ore 21 al Cinema Italia di Sarzana, in provincia di La Spezia, nell’ambito dell’autorevole Festival della Mente, «il primo Festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee».

 

Gli attori e registi Monica Morini e Bernardino Bonzani hanno creato questo spettacolo partendo dal racconto indimenticabile Il Narratore di Saki. Questo scrittore è stato soprannominato l’Andersen inglese e certamente ha ispirato le funamboliche storie di Roald Dahl, scrittore, sceneggiatore e aviatore britannico conosciuto soprattutto per i suoi romanzi per l’infanzia (tra i quali vale ricordare almeno La fabbrica di cioccolato, James e la pesca gigante, Il GGG e l’esilarante Gli Sporcelli). «Due attori e un artista visivo danno vita a storie strampalate e imprevedibili, popolate di personaggi irriverenti nati dalla fantasia di Saki e Dahl» spiegano gli autori in merito allo spettacolo, dedicato a un pubblico di bambini e famiglie, risultato finalista al Premio In-Box Verde 2017 «Una videocamera galleggia nel buio e restituisce in proiezione dal vivo i segreti del fare di Michele Ferri: mentre i colori si dilatano, la sua mano crea i protagonisti delle storie passo a passo. Sono racconti di scrittori coraggiosi, capaci di disobbedienze e finali inaspettati, racconti che ci tengono con il fiato sospeso, strappando sorrisi e stupore. Un gioiello unico sui paradossi e i segreti dell’arte del narrare. Un intreccio di storie da non perdere».

 

Michele Ferri, illustratore de Il narratore di Saki (Edizioni Orecchio Acerbo, 2007) nello spettacolo disegna dal vivo le immagini del libro.

 

Il Festival della Mente è il primo Festival europeo dedicato alla creatività e aila nascita delle idee. Si svolge a Sarzana a fine estate con la direzione di Benedetta Marietti e la consulenza scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet: tre giornate in cui relatori italiani e internazionali propongono incontri, letture, spettacoli, laboratori e momenti di approfondimento culturale, indagando i cambiamenti, le energie e le speranze della società di oggi, rivolgendosi con un linguaggio accessibile al pubblico ampio e intergenerazionale. Il programma prevede una sezione per bambini e ragazzi: è in questo contesto che Strambe storie da Roald Dahl a Saki del Teatro dell’Orsa andrà in scena.

 

Ingresso allo spettacolo € 3,50.

Info sul Festival: http://www.festivaldellamente.it/.

Info sulla Compagnia: http://www.teatrodellorsa.com/.

Ufficio stampa Teatro dell’Orsa             Michele Pascarella            

346 4076164                                       michelepascarellateatro@gmail.com

FOG- Festival di performing arts alla Triennale di Milano 15 MAR — 5 GIU 2019
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Da marzo a giugno torna la seconda edizione del festival FOG che presenta al pubblico le espressioni più innovative e affascinanti del teatro contemporaneo, della musica e della danza.

Il festival segue la stagione teatrale e ne accentua la pluralità disciplinare, il “fuori formato”, le insolite modalità di coinvolgimento degli spettatori, il rapporto con lo spazio pubblico e la natura. Un festival di produzione e di ospitalità capace di mettere in dialogo le performing arts con l’architettura, il design, l’arte all’interno della Triennale e in una rete di spazi della città di Milano dedicati alla ricerca e alla visione internazionale.

Jan Fabre
The Night Writer. Giornale notturno

Visionario e disarmante, The Night Writer. Giornale Notturno– che FOG presenta in prima assoluta – è un canto alla personalità sovversiva e intrigante di Jan Fabre, artista visivo e regista teatrale tra i più innovativi della scena internazionale.

© Phil Griffin

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Daniel Blumberg
Daniel Blumberg in trio

Daniel Blumberg, uno degli artisti più originali della musica indipendente, torna in Italia per presentare il suo ultimo lavoro: Minus pubblicato da Mute Records.

© Gullick

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Silvia Costa
Nel paese dell’inverno

Con un’indagine poetica e visuale sull’opera di Cesare Pavese, Silvia Costa mette in scena un lavoro che si relaziona alla realtà attraverso la trasfigurazione delle cose in immagini e simboli.

© Simone Gosselin

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Siro Guglielmi
P!nk Elephant

PRESSO: DID STUDIO FABBRICA DEL VAPORE

Il primo appuntamento della serata è con Siro Guglielmi, giovane promessa della coreografia italiana, autore di una danza stilizzata e al contempo ricca e traboccante.

© Giovanni Oscar Urso

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Sara Sguotti
S.solo

PRESSO: DID STUDIO FABBRICA DEL VAPORE

Il secondo appuntamento della serata è con Sara Sguotti, giovane artista italiana che, con questo autoritratto viscerale, mette in scena il suo tormento e il suo piacere. Vincitore di DNA appunti coreografici 2017, S.solo è una ricerca corporea che scaturisce da un incontro emotivo con la poesia di Baudelaire Il serpente che danza e con le opere di Louise Bourgeois, Tracey Emin e Ren Hang.

© Paolo Porto

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Giovanfrancesco Giannini
datamigration_1

PRESSO: DID STUDIO FABBRICA DEL VAPORE

In datamigration_1 lo spazio scenico si connette a geografie lontane, in un affresco mediatico in cui l’informazione viene incorporata. In un percorso di immagini, video e flussi digitali, Giovanfrancesco Giannini accompagna il pubblico in un viaggio nella sua memoria personale archiviata in dati.

© Antonia Treccagnoli

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Collettivo Munerude
Rotten#1

PRESSO: DID STUDIO FABBRICA DEL VAPORE

Rotten#1 si focalizza sui processi di trasformazione organica di piante e frutti, che generano un mutamento visibile. Il Collettivo Munerude vuole mettere i corpi in una condizione “vegetale”, trattandoli come masse naturali attraversate dal tempo.

© Camilla de Filippis

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Salvo Lombardo/Chiasma
OPACITY#4

PRESSO: DID STUDIO FABBRICA DEL VAPORE

OPACITY#4 interroga rappresentazioni del corpo che tendono a un appiattimento delle culture della differenza. Salvo Lombardo utilizza la decostruzione dell’immaginario per criticare l’idea dell’Occidente come origine della produzione di significato.

© Carolina Farina

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El Conde de Torrefiel
LA PLAZA

Torna a Milano El Conde de Torrefiel, collettivo spagnolo rivelazione degli ultimi anni, che presenta in prima italiana LA PLAZA, uno spettacolo pensato come una piazza cittadina, che racconta il presente facendo leva sulla memoria collettiva del passato.

© Luisa Gutiérrez

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Enrico Malatesta
Aliossi “Crazy Bugs Experience”

Dedicato ai più piccoli, Aliossi è un progetto di sperimentazione sonora che invita a interagire liberamente con le forze del suono e con le possibilità di relazione e gioco generate dall’interazione di stimoli e reazioni intuitive.

© Enrico Malatesta

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Lorenzo Bianchi Hoesch
Square Milano

Square Milano è un’installazione partecipativa cha manipola e condiziona la realtà che ci circonda. Nata da un progetto di ricerca condotto all’IRCAM – Centre Pompidou a Parigi, Square Milano immerge il pubblico in un universo sonoro ambiguo che gioca su una percezione simultanea del reale e del fittizio.

© Andrea Macchia

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Linda Fregni Nagler
Things That Death Cannot Destroy

L’opera consiste in una doppia proiezione di antichi vetri per lanterna magica provenienti dall’archivio dell’artista e si inserisce nel ciclo intitolato Things That Death Cannot Destroy, iniziato nel 2009 e sviluppato negli anni come un unico corpo di azioni performative, vere e proprie sequenze di immagini concepite come un flusso di associazioni visive.

Linda Fregni Nagler
ETN-O96-ML
Bali, “all in the expression.”

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mk
Parete Nord

In Parete Nord, affrontare una danza come una concatenazione di movimenti vuol dire utilizzarla per esplorare l’esterno e provare a perdere i contorni della figura – dissolversi nel mondo. Lo spettacolo ha la forma di un dittico: a una prima parte costruita sul dinamismo incessante e serrato dei performer si succede una scena di paesaggio, ispirata dalla “disubbidienza geografica” che ogni territorio montano porta con sé.

© Andrea Macchia

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Camilla Monga
Duetto in ascolto

La giovane coreografa italiana Camilla Monga collabora con il compositore Zeno Baldi in un duetto d’intesa e di piena attenzione che esplora processi di accumulazione coreografica e musicale. Ogni stimolo visivo e uditivo diviene un segno riconoscibile per essere interpretato e tradotto in puro suono.

© Camilla Monga

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Nicola Galli
Deserto digitale

Deserto digitale è una composizione coreografica dedicata alla rivoluzionaria ricerca musicale di ‪Edgard Varèse e ispirata alla composizione Déserts. Il percorso sperimentale del compositore diviene il cuore pulsante della creazione, immaginata come un rituale visivo e onirico conteso tra sospensione, violenza e catarsi.

© Nicola Galli

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Francesca Foscarini
Animale

PRESSO: TEATRO FRANCO PARENTI

Animale è un lavoro potente e poetico firmato dalla coreografa italiana Francesca Foscarini, vincitrice del premio Danza & Danza 2018 per artisti emergenti. Creato per il danzatore francese Roman Guion, il solo – che ha debuttato alla Biennale Danza di Venezia nel 2018 – è un piccolo capolavoro coreografico che esplora il nesso tra la sensibilità umana e quella animale.

© Furio Ganz

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Michele Rizzo
Deposition

PRESSO: TEATRO FRANCO PARENTI

“Deposizione” è un termine preso in prestito dalla fisica: si riferisce al processo di trasformazione di materiale volatile in materia solida. In questo solo ipnotico ed evocativo, l’artista e performer Michele Rizzo prende ispirazione da questo procedimento per presentare al pubblico la possibilità di una trascendenza invertita – dal virtuale al profondamente umano, e viceversa.

© Lukas-Heistinger

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ZERO
Dal post-globale al post-sperimentale

“Dal postglobale al post-sperimentale” è un vero e proprio mix sonoro: dalle nuove concezioni di Intelligent Dance Music ai suoni urbani delle città del Sud America, passando per il garage rap dei sobborghi delle metropoli di tutto il mondo e della post techno tra rumorismo e cassa in 4/4.

© Enea Colombi

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Rimini Protokoll (Stefan Kaegi) / Thomas Melle
Uncanny Valley

In questo nuovo lavoro, che sorprenderà e provocherà reazioni nella prima italiana presentata a FOG, il pluripremiato collettivo Rimini Protokoll affronta il tema degli androidi e della loro inquietante somiglianza agli esseri umani.

© Gabriela Neeb

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Compagnie Didier Théron
LA GRANDE PHRASE
AIR

PRESSO: BIBLIOTECA DEGLI ALBERI/ FONDAZIONE RICCARDO CATELLA

Bizzarro ed esilarante, il ciclo “GONFLES / Vehicles” della Compagnie Didier Théron assume l’aria come motore della creazione. Le figure di questi lavori sono vestite di latex gonfiato: l’aria all’interno e all’esterno dei costumi genera forme e deformazioni, energie e dinamiche.

© Cie Didier Théron

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Bonobo
Tú Amarás

Affrontando domande impegnative – e particolarmente pertinenti ai problemi di oggi – questo spettacolo della compagnia cilena Bonobo, vincitore di riconoscimenti letterari, interroga il rapporto tra progresso e intolleranza: che sono gli “altri”? Cosa li definisce come diversi da noi? Quando diventano nemici?

© Jorge Sánchez

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Cristian Chironi
Milano Drive

PRESSO: FONDAZIONE ICA MILANO

Milano Drive è un progetto multidisciplinare che indaga le relazioni del grande architetto modernista Le Corbusier con la città di Milano, muovendosi tra dimensione spaziale, visiva e sonora.

© Cristian Chironi

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Giulio Boato
Theatron. Romeo Castellucci

PRESSO: FONDAZIONE GIANGIACOMO FELTRINELLI

Theatron, film del pluripremiato regista Giulio Boato, è un ritratto inedito di Romeo Castellucci, protagonista indiscusso del teatro contemporaneo.

© Giulio Boato

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Agrupación Señor Serrano
Kingdom

La pluripremiata compagnia Agrupación Señor Serrano presenta Kingdom, un cocktail irriverente che combina banane, King Kong, consumerismo, coreografie virili, pubblicità, punk rock, supermercati, crescita, confusione, espansione, multinazionali, scarsità di risorse, colpi di stato, bestialità, musica trap e uomini molto macho in una festa senza fine.

© Vicenç Viaplana

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Alex Cecchetti
Walking Backwards

LUOGO SEGRETO

Nel lavoro site specific di Alex Cecchetti gli spettatori sono invitati a camminare all’indietro in un percorso narrativo. Con una guida al loro fianco e storie di alberi, piante ed erbe sussurrate nelle orecchie, sono invitati a immergersi nel paesaggio fino a divenire il giardino e scoprire così che non ci sono inizi o finali, ma che lungo il cammino tutto è benvenuto.

© PatMic

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Alessandro Sciarroni
HISTORY OF TOUCHES

VIDEO, DOCUMENTARI, IMMAGINI E APPUNTI COREOGRAFICI INTORNO AL LAVORO DI ALESSANDRO SCIARRONI

In una giornata dedicata all’attività artistica di Alessandro Sciarroni, gli spazi del Teatro dell’Arte, aperti al pubblico dal primo pomeriggio, ospitano in loop le documentazioni video delle sue produzioni più importanti, assieme ad uno slide show delle sue immagini fotografiche. Contemporaneamente, negli spazi espositivi della Triennale, alcuni danzatori condividono con i visitatori pratiche legate alla poetica dell’artista.

© Alessandro Sciarroni

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Ivana Müller
Hors-Champ

Nel contesto di una colonia artificiale di tende, gli spettatori diventano attori in questa performance all’aperto dell’eclettica artista Ivana Müller, in prima italiana. Hors-Champ interroga la nostra relazione con la natura, con gli altri, con il concetto di sopravvivenza, con il tempo libero e la cultura, attraverso una serie di incontri con “sconosciuti” che intrattengono una conversazione seguendo un copione.

© Jean-Philippe Buffereau

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Dewey Dell
Storm Atlas

PRESSO: SANTERIA SOCIAL CLUB

Storm Atlas è un catalogo di tempeste. Potenti quadri audiovisivi intrappolano lo spirito di tumulti metereologici di ogni tipo: composizioni di gesti, suoni e testi traducono il grande sconquasso degli elementi.

© Jonas Verbeke

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Deflorian / Tagliarini
Scavi

PRESSO: ZONA K

Scavi è una performance affascinante e di immenso valore storico, realizzata per un numero limitato di spettatori. Concepita come progetto collaterale a Quasi Niente, uno spettacolo ispirato a Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni, la performance vuole essere la restituzione pubblica delle “scoperte” fatte da Daria Deflorian e Antonio Tagliarini e Francesco Alberici nella fase di indagine del lavoro.

© E. Carecchio

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Motus
Rip it up and start again

Rip it up and start again è uno spettacolo-concerto-karaoke-manifesto con molti video clip musicali, che ricerca nel passato recente per guardare l’oggi con occhi diversi, tentando di creare un’imprevedibile scena-movimento che possa scatenare stupore e spingere ad alzare il volume del dissenso.

© ENDDNA

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Radio Raheem
Celebrating Soundscapes:
Gold Panda UK
Awesome Tapes From Africa

Si rinnova per il secondo anno la collaborazione con Radio Raheem, una web radio indipendente che prende ispirazione da piattaforme internazionali ormai consolidate quali NTS a Londra, The Lot Radio a NY e Red Light Radio ad Amsterdam.

© Radio Raheem

Sabato 29 settembre – ore 21.30 Tempo Reale Festival Limonaia di Villa Strozzi, Firenze ERIKM + PATERAS eriKm Dispositivi elettronici Anthony Pateras Campionatori e sintetizzatori
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Tempo Reale Festival 2018 | SUONO VIVO Y
Limonaia di Villa Strozzi, Firenze

Sabato 29 settembre – ore 21.30
ERIKM + PATERAS
eriKm Dispositivi elettronici
Anthony Pateras Campionatori e sintetizzatori

Cosa succede se uno dei più straordinari “suonatori di dischi” incontra il pianista e compositore australiano Pateras? Che tipo di strumenti suoneranno? Quale percorso sorprendente e innovativo potremo ascoltare? Il francese eRikm, già ospite del Tempo Reale Festival in uno straordinario concerto del 2011, ritorna a Firenze in coppia con le esperienze elettroniche di un musicista affermato, poliedrico polistrumentista e capace di rigenerarsi in tutta la sua carriera musicale. Improvvisazione, ritmo, elettronica: questi gli ingredienti di un concerto esclusivo che chiude la sezione Y del festival con una proiezione verso dimensioni prive di confini, sia in senso geografico che linguistico.

In collaborazione con Istituto Francese Firenze
Progetto ideato in collaborazione con Carla Chiti

RomaEuropa Festival: KINGDOM by Agrupación Señor Serrano
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25 – 26 settembre 2018

Auditorium Parco della Musica
Sala Petrassi 
h 21

Già con Birdie, presentato durante REf17, i catalani Agrupación Señor Serrano hanno dimostrato come cinema, immaginario collettivo e media siano strumenti utili a interpretare la realtà e manipolare le sue narrazioni.

Con Kingdom la compagnia composta da Àlex Serrano, Pau Palacios e Ferran Dordal porta in scena il mito di King Kong, mescola in un cocktail irriverente banane, consumismo, coreografie virili, pubblicità, punk rock, supermarket, confusione, multinazionali, bestialità e musica trap per suggerire l’identificazione fra il modello capitalista e patriarcale e il celebre mostro partorito da Hollywood. L’obiettivo è quello di esporre i meccanismi che agiscono all’interno del modello economico e sociale del mondo occidentale e che ci inducono a crisi cicliche.

Se la costruzione di questa scena, sospesa tra reale e virtuale, avviene attraverso immagini filmate e manipolate digitalmente, musiche e testi, la compagnia raddoppia le carte in tavola e sviluppa la propria ricerca drammaturgica ed estetica presentando un dispositivo più complesso capace di raccogliere oggetti, performer, musicisti e danzatori. In poche parole una moltitudine di sguardi sulla complessità e le criticità del presente.

Deep Space LIVE: Kepler’s Life and Work in Linz-Ars Electronica Festival
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Ars Electronica Center
Deep Space LIVE: Kepler’s Life and Work in Linz
Thursday, June 21, 2018 / 7-8 PM

(Linz, June 18, 2018) Johannes Kepler’s life centered on Linz from 1612 to 1627. On Thursday evening, June 21st, astrophotographer and amateur astronomer Erich Meyer will offer fascinating insights into Kepler’s Linz years—his enormous productivity in the field of astronomy, Kepler’s happy second marriage, his mother’s trial on witchcraft charges and his constant money worries. This presentation will also feature Engelbert Leitner’s readings of Kepler’s touching letters.

Erich Meyer
A long-standing member of the Linz Astronomical Society, Erich Meyer is an enthusiastic amateur astronomer and astrophotographer. He and his colleagues have operated a private observatory in Davidschlag since 1979. Meyer has discovered numerous asteroids; his astronomical activities have also enabled him to authoritatively identify Kepler’s Linz address, Hofgasse 7, and thus end 400 years of speculation!

Deep Space LIVE
The Ars Electronica Center hosts a Deep Space LIVE event every Thursday (except holidays) at 7 PM. Each presentation features ultra-high-definition imagery in 16×9-meter format and is accompanied by expert commentary, entertaining stand-up repartee, or musical improvisation. Whether great works from the history of art, space travel, journeys of discovery in the nano-world or a live concert is what you’ve come to behold, Deep Space LIVE stands for enlightening entertainment amidst breathtaking worlds of imagery. Holders of a valid Museum ticket are admitted free of charge.

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Keplers Leben und Wirken in Linz / Fotocredit: Ars Electronica – Robert Bauernhansl / Printversion / Album

June 26 at 17.00 presentation at Teatro Potlach-Festival FLIPT of the book “Memoria, maschera e macchina nel teatro di Robert Lepage”
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FLIPT – Festival Laboratorio Interculturale di Pratiche Teatrali
June 26 at 17.00 presentation at Teatro Potlach of the book “Memoria, maschera e macchina nel teatro di Robert Lepage” (Memory, mask and machine in the theater of Robert Lepage) with the author Anna Maria Monteverdi.

https://www.youtube.com/watch?v=xJeboqCYHNQ

 

FESTIVAL FLIPT 2018 a FARA SABINA -LABORATORIO INTERCULTURALE DI PRATICHE TEATRALI in collaborazione con I.S.T.A. International School of Theatre Anthropology diretta da Eugenio Barba
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dal  18 GIUGNO  al  1 LUGLIO  2018 

Giunge alla sua XVIII edizione il FLIPT – Festival Laboratorio Interculturale di Pratiche Teatrali organizzato dal Teatro Potlach di Fara in Sabina.

Quattordici giorni di laboratori, spettacoli e dialoghi dedicati all’incontro e allo scambio creativo tra diverse culture della performance.

Quest’anno il confronto avverrà tra artisti provenienti da Iran, Danimarca, Grecia, Polonia, Brasile, Ungheria, Germania, India e Italia, che porteranno al festival il proprio contributo attraverso la condivisione della propria personale esperienza teatrale.

Dal 18 giugno al 1 luglio, nella sede del teatro diretto da Pino Di Buduo, pedagoghi di livello internazionale si avvicenderanno nella conduzione di workshop dedicati alla regia e agli elementi fondativi della presenza scenica dell’attore nelle culture orientali e occidentali.

Programma:

18-21 GIUGNO

Laboratorio sulla Commedia dell’Arte

con Claudio De Maglio (Italia)

22-24 GIUGNO

Laboratorio “Esercizi di drammaturgia. Pensare per azioni”

con Eugenio Barba e Julia Varley (Danimarca) per partecipanti e osservatori

 

25-28 GIUGNO

Laboratorio “Respiro e consapevolezza della performance”

con Tian Mansha (Cina)

29-30 GIUGNO e 1 LUGLIO

Spettacolo “Città Invisibili” con tutti i partecipanti al Festival

E INOLTRE

|Ogni giorno Scuola del Teatro Potlach: la mattina training fisico e vocale, il pomeriggio costruzione e preparazione degli spettacoli “Città Invisibili”.

|Tutte le sere uno spettacolo di Teatro Potlach (Italia), Odin Teatret (Danimarca), Teatr Brama (Polonia), Julio Adriao (Brasile), Fanatika Theatre (India), e molti altri.

Per iscriversi invia il tuo cv con il MODULO DI ISCRIZIONE

FESTIVAL INEQUILIBRIO-CASTIGLIONCELLO, XXI EDIZIONE
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La fragilità è il tema della XXI edizione 2018 di Inequilibrio, così come rappresentata nell’immagine disegnata da Guido Bartoli per il Festival.  Uova calpestate da una ragazza con le ali, forse nell’illusione di essere un angelo prima di spiccare il volo, con la consapevolezza, espressa dalla vignetta che rappresenta l’icona “fragile” posta sulle scatole dei bicchieri.

Inequilibrio XXI, festival della nuova scena, torna a Castello Pasquini, Castiglioncello (LI) dal 19 giugno all’8 luglio per raccontare le molteplici fragilità del nostri tempi attraverso 52 spettacoli tra teatro, danza e musica, di cui 15 Prime nazionali per un totale di 82 repliche, presentando una selezione tra quanto di più interessante la scena contemporanea, italiana e internazionale, propone. Il Focus di danza che nella passata edizione era stato dedicato ai giovani coreografi arabi, quest’anno si amplierà con un occhio più vasto sull’area Mediterranea e del Medioriente  grazie al Focus Young Mediterranean And Middle East Choreographers 2018 progetto sostenuto da La Francia in Scena, stagione artistica dell’Institut français Italia / Ambasciata di Francia in Italia. Gli artisti ospiti di INEQUILIBRIO saranno: Sina Saberi, danzatore iraniano che ha sviluppato una ricerca personale che eludendo i divieti del suo paese (in Iran la danza è vietata) apre orizzonti sul corpo, scandagliando tradizioni e riti del passato in Iran. La danzatrice marocchina Nora Alani presenterà un duo con il performer libanese Jadd Tank che è l’autore della coreografia e del concept. Radouan Mriziga coreografo marocchino “esplorerà” il mondo contemporaneo in bilico tra religione e rinnovamento. L’artista sente la necessità di resistere attraverso l’arte agli impatti sociali, culturali e religiosi, questo ha rafforzato la sua vitalità aprendogli un confronto sulle impellenze sociali. Tra gli ospiti internazionali di grande richiamo da segnalare la presenza di Ivo Dimchev,  carismatico artista bulgaro di culto, noto in tutto il mondo per le sue performance estremamente innovative e provocatorie, e per la sua singolare vocalità che sarà a Inequilibrio con due appuntamenti: un vero e proprio concerto e una performance. Il concerto di Dimchev non sarà l’unico momento musicale a Inequilibrio che quest’anno apre alla musica anche con il concerto per chitarra di Guido Di LeoneMeytal Blanaru danzatrice e coreografa israeliana con base a Bruxelles, presenterà Aurora un singolare  solo, ispirato alla storia di Genie, una bambina che aveva passato i primi tredici anni di vita legata a un vasino, chiusa sola in una stanza, da genitori degeneri. Dopo il suo ritrovamento nel 1970 ha passato la vita tra autorità, scienziati e servizi sociali. “Seppure la storia di Genie sia uno straziante racconto di abusi- racconta la Blanaru-  sono stata profondamente ispirata da come avesse sviluppato una fisicità umana alterata.” La compagnia ceca Dot 504  debutterà in Prima italiana il loro nuovo spettacolo Family Journey.

Due saranno le personali dedicate ad un coreografo e ad una drammaturga: Daniele Ninarello (danzatore e coreografo) e Rita Frongia (drammaturga, regista e attrice) che presenteranno tre loro spettacoli ciascuno.

Non mancheranno gli artisti che da sempre condividono il loro percorso con Armunia: Massimiliano Civica che porterà a Castiglioncello, dopo il debutto al MET, la farsa scritta da Armando Pirozzi, Belve e Fortebraccio Teatro  con un nuova tappa su Pirandello: Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi? Da Sei personaggi in cerca d’autore. Antonella Questa  attrice, drammaturga e regista, da sempre attenta a tematiche sociali, che sdrammatizza con intelligenza e ironia nei suoi spettacoli, debutta con il nuovo lavoro Infanzia Felice nato ad Armunia, dopo una lunga residenza. Oscar De Summa con il nuovo Soul music- dal lato opposto. Dopo il successo della Trilogia della Provincia, l’attore e autore pugliese torna alle atmosfere e ai colori del sud con un racconto di conflitti e passioni intenso, corale, generazionale. E’ un gradito ritorno anche per Francesco Pennacchia con Il Custode e per  Ilaria Drago che debutta a Inequilibrio con  Migrazioni_cambiare la fine | Senza confini Antigone non muore.  L’inedita coppia Alessandra Cristiani e Marcello Sambati presenta Clorofilla, dai libri Esitazioni e Tenebre del poeta e attore Marcello Sambati, uno spettacolo in cui la poesia del corpo si mescola con quella dei versi.  La compagnia Frosini Timpano sarà a Inequilibrio con Les Epoux  del drammaturgo francese David Lescot, tradotto da Attilio Scarpellini. La storia di un’ordinaria coppia di potere, i dittatori capricciosi e sanguinari Nicolae Ceausescu ed Elena Petrescu, che hanno messo la Romania in ginocchio per oltre vent’anni. Tornano anche i Quotidiana.com con Episodi di assenza1_prima che arrivi l’eternità. scienza vs religione e  Ciro Masella con L’ospite, un testo inedito di Oscar De Summa. I Sacchi di Sabbia, diretti da Massimiliano Civica proporranno un nuovo capitolo del loro singolare percorso nel teatro greco, stavolta affronteranno Andromaca da Euripide. Inequilibrio, in qualità di partner, ospita Cani morti di Jon Fosse, regia di Carmelo Alù, nell’ambito di

Davanti al pubblico, il progetto della Fondazione Teatro Metastasio di Prato di avviamento al lavoro destinato a giovani registi neodiplomati in una delle principali Scuole di Teatro italiane, a cui sarà prodotto uno spettacolo. L’intero progetto è seguito da Massimiliano Civica, che accompagnerà Carmelo Alù, il regista scelto, nel lavoro di relazione con gli interpreti e con i collaboratori artistici, nella pianificazione dei tempi e nel rispetto del budget fissato dalla produzione, proteggendo il delicato passaggio dall’idea allo spettacolo.

Nerval Teatro sarà al festival con gli attori del laboratorio della cooperativa Nuovo Futuro con Beckettiana e torna anche la compagnia Garbuggino -Ventriglia.

Approda a Inequilibrio Antonio Rezza, anticonvenzionale cantore dell’assurdo e dell’insensatezza con Fratto-X di Flavia Mastrella e Antonio Rezza. Attodue/ Murmuris propongono Giusto la fine del mondo di Jean Luc Lagarce, che conferma il filone francese della drammaturgia contemporanea presente negli ultimi anni ad Inequilibiro. Un testo immenso, quello di Lagarce. Ordinato, simmetrico, eppure vivo, di una vitalità così dinamica da diventare voragine. Un testo sull’amore, sulla famiglia, sulla morte, sul coraggio, sul viaggio, sulla distanza, sul silenzio, sulla potenza della parola.

La compagnia Sirna/Pol con I Giardini di kensington presenta uno spettacolo sulle relazioni, tra maschile e femminile.

Prodotto dall’azione Collaboration di Anticorpi XL, Daniele Albanese presenta Von: una riflessione sulla danza intesa come continua mutazione e trasformazione in rapporto con le  forze che agiscono sui corpi e sullo spazio in una coreografia di movimento, luce e suono. Nella voliera nel parco di Castello Pasquini, la danzatrice Anna Maria Ajmone  in dialogo con Jules Glodsmith, costumista e scenografa, presenterà NORAMA VALLEY condividendo suggestioni, immagini possibili, forme e materiali con cui saranno costruite le stratificazioni del paesaggio all’interno di un percorso di ricerca che si concentra sul soggiornare in spazi diversi, creando delle azioni di passaggio, che in modi completamente differenti si relazionano al contesto. Anna Maria Ajmone danzerà anche nello spettacolo V N Serenade- Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) di Arnold Schönberg, Serenata in do maggiore per archi op. 48 di Pëtr Il’ič Čajkovskij di Cristina Kristal Rizzo in cui la creazione ricerca il rapporto più prossimo tra danza e musica, emancipando le potenzialità espressive del corpo, l’eleganza del gesto. JUST TWO due assoli è il titolo di una serata condivisa, in cui due coreografi palermitani over 40, Giuseppe Muscarello e Giovanna Velardi,propongono due soli sul tema dell’espressività e dell’identità.  Due coreografi dal respiro internazionale, la cui cifra linguistica e stilistica è fortemente radicata nella sicilianità. NON RICORDO è il titolo del nuovo spettacolo di e con Simone Zambelli, artista selezionato nella Vetrina Anticorpi Xl edizione 2017,  laureato all’ Accademia Nazionale di Danza di Roma (indirizzo contemporaneo) e danzatore di diverse compagnie Italiane ed Estere, tra cui: Jason Mabana Dance Company, Cie Zerogrammi, Balletto Civile e Muxarte. Euforia di Silvia Rampelli, spettacolo prodotto da Habilé d’eau, compagnia fondata da Silvia Rampelli,  che focalizza la riflessione sulla natura dell’atto, sulla scena come dispositivo percettivo, arriva ad Inequilibrio in forma definita dopo che lo scoro anno era stato presentato in forma di studio.

La compagnia Berarardi Casolari approda a Inequilibrio con Amleto take away, un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo. Punto di partenza sono, ancora una volta, le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva». Tra le giovani proposte la compagnia under 35 Amor vacui, mensione speciale della Giuria, al premio Scenario, con Intimità,. La compagnia L’uomo di fumo con Bolle di sapone, la compagnia Oyes con SCHIANTO, un viaggio surreale nell’inconscio di una generazione e la compagnia The ghepards con La fanciulla con la cesta di frutta una riflessione sull’opera e sull’artista la compagnia Pilar Ternera  con Scena di Libertà. Dopo due anni di lavoro intorno al testo Savannah Bay di M. Duras, e al tema della relazione come dialogo di reciprocità e rispecchiamento degli “io”, arrriva al festival Di tutti gli istanti, da un’ idea di Silvia Pasello mentre la compagnia Lanza- De Carolis presenta Suzanne, un monologo liberamente tratto da Suzanne Andler di Marguerite Duras. Infine non mancherà Luca Scarlini che anche quest’anno regalerà al festival, le sue perle di conoscenza nelle sue seguitissime conferenze-spettacolo con Se permettete parliamo di donne.

Inequilibrio organizza anche alcuni incontri, due dei quali forniranno crediti formativi per giornalisti: il primomartedì 19 giugno con la giornalista e antropologa Tiziana Ciavardini, esperta di Iran e Medioriente, che intervisterà il danzatore e coreografo iraniano Sina Saberi e con lui racconterà le tradizioni e la cultura del medioriente, un mondo tra informazione e pregiudizi. L’altro appuntamento sarà invece il 27 giugno con una vera e propria full immersion nella critica di danza, uno sguardo in trasformazione. Teoria e pratica, con Rossella Battisti, Marilù Buzzi,  Silvia Poletti.  Mercoledì 20 giugno Annamaria Monteverdi con Massimo Bergamasco docente di meccanica alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, presenterà il suo libro  Memorie maschera e teatro di Robert Lapage. Frutto della decennale ricerca dell’autrice negli archivi della compagnia Ex Machina a Quebec City e nel backstage degli spettacoli di Lapage Premio Europa per il teatro. Quindi sabato 7 luglio Attilio Scarpellini presenterà il libro della collana i Quaderni di Armunia sul Tempo seconda parte.

L’immagine del festival courtesy by Guido Bartoli

Ufficio stampa Elisabetta Cosc

Festival INTEATRO 2018
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NTEATRO Festival 2018 si terrà dal 21 giugno all’1 luglio tra Polverigi e Ancona. L’edizione numero 40 di INTEATRO, storico Festival nato tra le colline marchigiane nel borgo di Polverigi, presenta un’edizione tutta incentrata sull’apparente contraddizione tra identità e trasformazione.

14 artisti, 17 titoli e 24 repliche nei quattro giorni di Polverigi (21-24 giugno) e nelle giornate di Ancona  (27 giugno 1 luglio), interamente dedicate al lavoro del drammaturgo iraniano Nassim Soleimanpour,  in esclusiva per l’Italia, dal titolo autobiografico “Nassim”.

A Polverigi, inoltre, a celebrare il ruolo di promotore internazionale svolto da Inteatro nel corso degli anni, si svolgerà un incontro sul tema degli scambi internazionali con i Paesi extraeuropei, dal titolo “Crossing the seas” a cui parteciperanno ospiti provenienti, oltre che dai Paesi europei, anche  da Asia e  Medioriente.

PROGRAMMA

21 giugno
Euripides Laskaridis & Osmosis Performing Arts Co (Atene) – Titans
Greta Francolini – Ritornello
Benjamin Verdonck (Anversa) –  Song for Gigi prima ed esclusiva italiana
Gary Stevens (Londra) – Uno di noi  prima ed esclusiva italiana

22 giugno
Giorgia Nardin – Minor Place
Greta Francolini – Ritornello
Francesco Marilungo – Love Souvenir  prima italiana
CollettivO CineticO – Shibari  prima italiana
Gary Stevens (Londra) – Uno di noi  prima ed esclusiva italiana
Tommaso Monza, Giovanna Rovedo, Ibrahim Abdo, Shady Abdelrahman – Green leaves are gone  prima italiana

23 giugno
Euripides Laskaridis & Osmosis Performing Arts Co (Atene) – Relic
Marco D’Agostin – Avalanche  prima italiana
CollettivO CineticO – How to destroy your dance  prima italiana
Gary Stevens (Londra) – Uno di noi  prima ed esclusiva italiana
Sina Saberi (Tehran) – Damnoosh

24 giugno
Alessandro Sciarroni & Masbedo – Prisma
Andrea Costanzo Martini – What happened in Torino et Occhio di bue
Annamaria Ajmone e Alberto Ricca – To be banned from Rome
CollettivO CineticO – How to destroy your dance  prima italiana
Gary Stevens (Londra) – Uno di noi  prima ed esclusiva italiana

27 giugno > 1 luglio
Nassim Soleimanpour – Nassim  prima ed esclusiva italiana

ACCADEMIA DI BRERA CRT TEATRO DELL’ARTE presentano CINEMA&ARTI
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Il festival sui rapporti tra cinema e arte, che l’Accademia di Brera propone a Milano da sei anni, con questa edizione si apre ad altri linguaggi, inaugurando una riflessione intorno alle interrelazioni tra il cinema e diversi ambiti creativi: non solo le arti visive, ma anche il teatro, l’architettura, il design, la musica, la danza e la letteratura.

Dal 10 al 14 maggio al Teatro dell’Arte della Triennale di Milano.

A cura di Francesca Alfano MigliettiLaura LombardiElisabetta Longari
da martedì 10 a sabato 14 maggio 2016
martedì 10 maggio dalle 14.30 alle 21.30 circa
mercoledì 11 maggio dalle 14.30 alle 22.00 circa
giovedì 12 maggio: dalle 14.30 alle 22.40 circa
venerdì 13 e sabato 14: dalle 15.00 alle 22.30 circa

cinema&arti.brera 2018definitivo (1)

Lo schermo dell’arte Film Festival
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Lo schermo dell’arte Film Festival
Da mercoledì 14 a domenica 18 marzo

Per il quinto anno consecutivo, il Teatrino di Palazzo Grassi presenta una selezione di film del programma 2017 de Lo schermo dell’arte Film Festival. Nato a Firenze nel 2008, il festival esplora, analizza e promuove la relazione tra arte contemporanea e cinema.

➤ Mercoledì 14 marzo
Ore 18
Manifesto di Julian Rosefeldt, 94’
Introduzione di Silvia Lucchesi, direttrice di Lo schermo dell’arte Film Festival
Ore 19.45
Angela Vettese, storica dell’arte, in conversazione con Silvia Lucchesi
Cocktail a seguire

➤ Giovedì 15 marzo
Ore 18
Fall into Ruin di William E.Jones, 30’
Ore 18.30
Donald Judd and I di Sasha Pirker, 3’30”
Ore 19.00
The Dust Channel di Roee Rosen, 23’
Ore 19.45
Koudelka Shooting Holy Land di Gilad Baram, 2015, 71’

➤ Venerdì 16 marzo
Ore 18
Interregnum di Adrian Paci, 17’28”
Presentazione del film alla presenza di Adrian Paci
Ore 18.45
Pre-Image (Blind as the MotherTongue) di Hiwa K, 17’40”
Ore 19.15
Beuys di Andres Veiel, 107’

➤ Sabato 17 marzo
Ore 18
Live Art: Philippe Parreno, le temps de l’espace di Heinz Peter Schwerfel, 25’
Ore 18.30
Live Art: Adrian Villar Rojas in Istanbul di Heinz Peter Schwerfel, 26’
Ore 19.15
Bom Bom’s Dream di Jeremy Deller e Cecilia Bengolea, 12’30”
Ore 19.30
Whipping Zombie di Yuri Ancarani, 30’
Ore 20.15
Controfigura di Rä Di Martino, 74’
Presentazione del film alla presenza di Rä Di Martino

➤ Domenica 18 marzo
Ore 17
In Art We Trust di Benoît Rossel, 85’
Ore 18.45
Antonio Lopez 1970: Sex Fashion & Disco di James Crump, 90’

Film proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano
Ingresso libero fino a esaurimento posti

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Lo schermo dell’arte Film Festival
From Wednesday 14 to Sunday 18 March

For the fifth consecutive year, a selection of the latest edition of Lo schermo dell’arte Film Festival is presented at the Teatrino di Palazzo Grassi. Founded in 2008 in Florence, the festival is a project dedicated to exploring, analysing and promoting the complex relations between contemporary art and cinema.

➤ Wednesday 14 March
6 pm
Manifesto by Julian Rosefeldt, 94’
Introduction by Silvia Lucchesi, Director of Lo schermo dell’arte Film Festival
7.45 pm
Angela Vettese, art historian, in conversation with Silvia Lucchesi
Closing cocktail

➤ Thursday 15 March
6 pm
Fall into Ruin by William E.Jones, 30’
6.30 pm
Donald Judd and I by Sasha Pirker, 3’30”
7 pm
The Dust Channel by Roee Rosen, 23’
7.45 pm
Koudelka Shooting Holy Land by Gilad Baram, 2015, 71’

➤ Friday 16 March
6 pm
Interregnum by Adrian Paci, 17’28”
The film will be presented in presence of Adrian Paci.
6.45 pm
Pre-Image (Blind as the MotherTongue) by Hiwa K, 17’40′
7.15 pm
Beuys by Andres Veiel, 107’

➤ Saturday 17 March
6 pm
Live Art: Philippe Parreno, le temps de l’espace by Heinz Peter Schwerfel, 25’
6.30 pm
Live Art: Adrian Villar Rojas in Istanbul by Heinz Peter Schwerfel, 26’
7.15 pm
Bom Bom’s Dream by Jeremy Deller and Cecilia Bengolea,12’30”
7.30 pm
Whipping Zombie by Yuri Ancarani, 30’
8.15 pm
Controfigura by Rä Di Martino, 74’
The film will be presented in presence of Rä Di Martino.

➤ Sunday 18 March
5 pm
In Art We Trust di Benoît Rossel, 85’
6.45 pm
Antonio Lopez 1970: Sex Fashion & Disco by James Crump, 90’

Screenings in the original language with Italian subtitles
Free entry until capacity is reached

‘A fantastic parallel of technology and nature.’ : ROOT by GIJS VAN BON
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ROOT

‘A fantastic parallel of technology and nature.’

Gijs van Bon designed a work of art that blends technology and nature. Through scanning something from nature and transforming it with a laser into a complex network of semi-conductors. In this installation the organic structure and the network of branches of a tree in the Nachtegaallaan is explored by three lasers. Because it is easy to draw a parallel between the current complex technological networks and the natural structures of trees and plants. _Root images are suggestive of the brain, artificial intelligence and the origin of communication.

The lasers draw the tree full of dots, lines and shapes. Through creating raised points of a kind in certain places, so-called hubs, a network between the elements occurs. The hubs are linked to each other through a play of light that runs over the network of branches. The installation displays in circular succession six possible image phases. Each cycle lasts a couple of minutes. No single cycle is the same. Original phases are constructed each time; the lasers choose other paths, shapes and sounds. Each cycle that progresses through each phase will be different from the others. In how it appears, sounds and in dynamics.

This work of art is sponsored by ASML.

Installation artist Gijs van Bon (1975) studied at the Design Academy Eindhoven and at the theatre division of HKU.

Lumiere Durham, 16th – 19th November 2017
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Transforming cities across the UK, for each Lumiere festival Artichoke invites international artists to create works that light buildings and public spaces, changing the way that we think and feel.

The first Lumiere light festival took place in Durham in 2009. Originally planned as a one off, with the support of Durham County Council and other sponsors, producers Artichoke have brought the event back to the North East every other year since.

In 2015, a record 200,000 visitors came to the event enjoying a ‘whale’ in the River Wear, mysterious rolling fog, and an interactive projection onto the inner roof of Durham Cathedral.

There are always opportunities for local people to get involved in the festival, from applying to the BRILLIANT competition with an idea for a light work, or being part of installations like Asalto Durham where green screen technology was used to make individuals appear to ‘climb’ over Durham Viaduct. Artists also created work with the County’s prison population from 2009 – 2013.

PROGRAMME
Get ready for Lumiere, buy your printed programme now! The guide includes installation information and a handy map. Programmes are £2 and can be purchased at the following locations:

  • Durham Cathedral
  • Durham World Heritage Site Visitor Centre
  • DOT com SYSTEMS
  • Lumiere Durham visitor hub (from Saturday 11th November)
  • Gala Theatre, Durham

See www.durham.gov.uk/lumiere for further details including opening times before you go along to any of these venues.

OVER THE REAL Festival Internazionale di Videoarte di Viareggio. Direzione Artistica di Maurizio Marco Tozzi
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PROGRAMME

mercoledì 6 dicembre

dalle ore 10 alle ore 12 Incontro didattico a cura di Lino Strangis

dalle ore 15.30 alle ore 18.30 proiezione delle selezioni video a cura di: Adonay Bermúdez, Alessandra Arnò, Lino Strangis e Veronica D’Auria, Maurizio Marco Tozzi.

ore 19.00 presentazione ufficiale della manifestazione a seguire

Cocktail party con performance intermediali

ore 21.00 presentazione del film di Francesca Fini

Ofelia non annega” (co-produzione Istituto Luce)

giovedì 7 dicembre

dalle ore 10 alle ore 12 Incontro didattico a cura di Lino Strangis

dalle ore 15.30 alle ore 19.30 proiezione delle selezioni video a cura: Maurizio Marco Tozzi, Lino Strangis e Veronica D’Auria, Gabriel Soucheyre, Alessandra Arnò, Adonay Bermúdez.

venerdì 8 dicembre

dalle ore 15.30 alle ore 17.30 proiezione delle selezioni video a cura di: Alessandra Arnò, Adonay Bermúdez, Gabriel Soucheyre.

dalle ore 18.00 alle 19.30  “Maurizio Camerani: corpo cosa materia natura + TEMPO”

Incontro con l’artista Maurizio Camerani. Introduce il critico Massimo Marchetti,

con la collaborazione di MLB home gallery (Ferrara)

sabato 9 dicembre

dalle ore 15.30 alle ore 19.30 proiezione delle selezioni video a cura di: Lino Strangis e Veronica D’Auria, Maurizio Marco Tozzi, Gabriel Soucheyre, Adonay Bermúdez, Alessandra Arnò.

domenica 10 dicembre

dalle ore 15.30 alle ore 17.30 proiezione delle selezioni video: Gabriel Soucheyre, Lino Strangis e Veronica D’Auria, Maurizio Marco Tozzi.

ore 18.00 Performance live di Golnaz Behrouznia e François Donato

Electro-Anima Experiment” a cura di Gabriel Soucheyre

27° invideo – mostra internazionale di video e cinema oltre (Milano)
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„Origini è il titolo della 27/ma edizione di INVIDEO, Mostra internazionale di video e cinema oltre, che si svolgerà a Milano dal 16 al 19 novembre allo Spazio Oberdan (v.le Vittorio Veneto, 2) e all’Istituto Europeo di Design (via Scesa, 4), organizzato da AIACE Milano per la direzione artistica di Romano Fattorossi e Sandra Lischi.

Il tema di “quest’anno, Origini, – spiegano Fattorossi e Lischi – ci è sembrato il filo conduttore di lavori che in modi diversi evocano le fonti, le nascite, le radici. Il cosmo, le origini stesse della videoarte, cui alcune opere sembrano tornare per ritrovare una creatività radicale e pura; archivi da interrogare; l’universo; le proprie radici; gli inizi di storie appassionanti, di vicende che meritano di essere raccontate.

Ma anche le forme primarie, la memoria, le astrazioni che sono alla base di ricerche stilistiche importanti. Un’edizione che ci parla di nuove strade della creazione audiovisiva, fra nascita e sviluppi”. In programma, come di consueto, la SELEZIONE INTERNAZIONALE con la presentazione al pubblico di trentatre titoli di ricerca e sperimentali, dei quali 10 anteprime italiane e 13 anteprime milanesi provenienti da tutto il mondo e prodotte tra il 2016 e il 2017.

Tra gli eventi speciali l’incontro dal titolo Dialogo fra generazioni: Giuseppe Baresi e i giovani autori, al centro del quale vi sarà il confronto tra due generazioni: quella di Baresi, affermato autore indipendente e storico collaboratore di Studio Azzurro, i cui lavori accostano il linguaggio documentaristico a quello della videoarte, e le opere di nuova generazione dei filmmaker Emiliano Neroni, Giulia Savorani, Fedra Tabbò, Francesco Luzzana, Alberto Danelli.

Baresi riproporrà per l’occasione La febbre (1994), riflessione per immagini sulla disuguaglianza tra nord e sud del mondo, tratta dall’omonimo testo di Wallace Shawn, realizzato insieme a Giuseppe Cederna.

Il collettivo milanese Unzalab, che realizza opere audiovisive attraverso l’utilizzo di materiale ritrovato (diapositive e pellicole), parteciperà al festival con una serata curata dal critico e regista Antoni Pinent, durante la quale verranno messe in scena due performance di “resistenza analogica” dal titolo Un’invenzione a due luci di Livio Colombo (2017) e VER, di Tiziano Doria, Massimo Mosca, Francesco Tartaglia, Carlo Tartivita, Alice Vercesi (2017), entrambe richiami al cinema underground di Pinent.

Inoltre, all’interno della sezione a lui dedicata Antoni Pinent/Presentrospettiva 25 anni il vivace curatore indipendente e regista sperimentale presenterà alcuni suoi cortometraggi in pellicola (super 8, 16 e 35 mm) realizzati tra il 1992 e il 2017. Da segnalare l’anteprima nazionale A MÍ, della regista e artista Caterina Klusemann. Ultimo capitolo della personale trilogia che, attraverso la storia della sua famiglia, con Ima e Georg presentati entrambi in anteprima a INVIDEO 2013, ripercorre la memoria e le tragedie del Novecento.

Nell’opera, con una paziente tessitura di sguardi prevalentemente femminili, fra Europa, Asia, America Latina e Israele, la Klusemann crea, attraverso un percorso tra documentario e videoarte, un tenero racconto d’amore. Il tema della memoria e della famiglia torna anche in Tutto su mio padre Fabio Sargentini della regista Fabiana Sargentini.

Un film sulla figura del padre Fabio, celebre gallerista all’avanguardia e direttore della storica galleria “L’Attico” di Roma, punto di incontro di critici e artisti e centro propulsore dell’arte contemporanea internazionale. Nel documentario si intrecciano sapientemente il racconto personale dell’autrice con rari materiali d’archivio, testimonianze attuali, ricordi, foto di performance e di mostre che vanno a ripercorrere quarant’anni di attività.

Importanti richiami alle avanguardie storiche si ritrovano nelle personali di due talenti dell’animazione contemporanea italiana: Virgilio Villoresi, tra i più versatili filmmaker, realizza progetti in cui le nuove tecnologie si mescolano con le antiche tecniche, e Igor Imhoff, artista che riversa nelle sue produzioni digitali competenze artistiche che spaziano dalla pittura alla musica al video. Entrambi gli artisti presenteranno una selezione delle loro opere. A dieci anni dalla morte di Gianni Toti, creatore della “Poetronica” e protagonista della videoarte internazionale, INVIDEO lo omaggerà con la presentazione delle Cartaviglie, una pubblicazione che è dialogo fra passato e nuove tecnologie, carta e realtà aumentata, realizzata da “La Casa Totiana” di Roma, con la collaborazione dell’editore Rubbettino e della start up Poetronicart. In occasione dell’incontro sarà proiettato Alice nel paese delle cartaviglie, film poco noto di Toti (1980), da cui è tratto il titolo del progetto editoriale. INVIDEO getta uno sguardo sul mondo non solo con la selezione internazionale, ma anche con una sezione dedicata a video e produzioni sperimentali provenienti da diversi paesi dell’Asia (Filippine, Malesia, Hong Kong, Thailandia, Taiwan, Singapore), grazie alla collaborazione con il KLEX – Kuala Lumpur Experimental Film, Video and Music Festival.

La selezione, a cura di Kok Siew-Wai e Fabrizio Gilardino, curatori della manifestazione malese, include dieci opere che vanno dalla finzione sperimentale al documentario, affrontando tematiche politiche e sociali filtrate attraverso lo sguardo di artisti e filmmaker. Un focus sarà dedicato agli Artisti Emergenti, alla sperimentazione filmica e alla videoarte contemporanea proveniente dalla Germania: La German Short Film Association e German Films presenteranno al festival una selezione di 5 cortometraggi sperimentali selezionati tra 120 realizzati da giovani registi tedeschi, che esplorano mondi virtuali, universi astratti, corpi mutanti, domande private e coreografie, attraverso l’uso del documentario e dell’animazione.

Come di consueto lo IED sarà sede di tre masterclass a ingresso gratuito: Scolpire la Luce/Cinema senza cinepresa tenuta da Antoni Pinent, Paesaggi immaginari. Organizzare suoni e visioni a cura di Matias Guerra e Alternative animate, o una via alternativa all’animazione con Igor Imhoff.

Infine Compie 10 anni il Premio Under 35, istituito per sostenere e promuovere il lavoro di giovani autori attraverso l’acquisto e l’inserimento delle opere vincitrici nell’archivio di INVIDEO, al quale concorreranno tutti gli artisti under 35 selezionati. Tutti gli eventi e le proiezioni sono a INGRESSO LIBERO con TESSERA AIACE (5 euro), Cineteca oppure Milano Film Network, salvo differenti indicazioni nelle singole schede degli eventi. INVIDEO è un progetto AIACE con il contributo di Regione Lombardia, Comune di Milano. Si avvale del contributo e della collaborazione di EUNIC Milan|Goethe-Institut Mailand|Forum Austriaco di Cultura a Milano |IED Milano|Raggio verde|Fondazione Cineteca Italiana|Ondavideo Pisa|Amici di INVIDEO e inoltre Eurohotel Milano. INVIDEO è socio fondatore di AFIC (Associazione Festival Italiano di Cinema) e di MFN (Milano Film Network). INVIDEO è parte del “Mese della sperimentazione sull’immagine” con Sport Movies & Tv Fest, Filmmaker Festival, Industry Days di Milano Film Network. INFO:

INVIDEO by A.I.A.C.E. tel. +39 02 76115394 www.mostrainvideo.com info@mostrainvideo.com Ufficio stampa –“

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INFLUX FESTIVAL, Video a Escena 2017 Barcelona
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The fourth edition of INFLUX festival is dedicated to audiovisual performing arts.
INFLUX
 promotes artists who use video and digital media as an integral aspect of artistic expression in their stage proposals. The festival includes works by visual artists, musicians, poets, dancers, performers or theatrical creators who blur the edges. The protagonists of this edition will be Kònic Thtr, Kórnik Trio, Aldo Aranda and Slowflames.
INFLUX
 aims to become an established platform providing visibility for local creators from Barcelona and Catalonia, but also open to artists from other places.

The festival aims to help provide a multifaceted vision of the diversity that exists in contemporary creation

PROGRAMA


Dijous 9 novembre 2017. 21h
KÒNIC THTR
+info

Divendres 10 novembre 2017. 21h
KÓRNIK TRIO
+info

Dissabte 11 novembre 2017. 21h
ALDO ARANDA
+info

Diumenge 12 novembre 2017. 20h
SLOWFLAMES
+info

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veure espot

veure clip promocional

Antic Teatre
Verdaguer i Callís, 12. 08003 Barcelona
www.anticteatre.com

Entrada 6€
comprar entrades

Workshop Videomapping e materia. Le forme del buio RGB Light Experience – Roma Glocal Brightness
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  • Sabato 28 ottobre dalle ore 14:00 Casa della Cultura
    Via Casilina 665

    Il workshop a cura di Simone Palma, si articolerà in una breve introduzione al Projection Mapping ed alle sue diverse tecniche di produzione per poi passare ad analizzare il rapporto tra strumentazione e dunque tra proiettori e la materia proiettata sulle diverse superfici, in ambito architetturale, scenografico ed urbano.

  • Simone Palma è un artista attivo da quasi vent’anni nel campo della multimedialità in ambito teatrale e performativo, soprattutto nella realizzazione di scenografie digitali. Tra i suoi numerosi lavori nel settore delle videoproiezioni teatrali possiamo citare The Coast Of Utopia, Valse de Meduse, Citizen X, Operacamion Figaro e Phantasmagorica di TehoTeardo e MP5. Palma si occupa inoltre di animazione tridimensionale per diversi studi di architettura e di produzioni video indipendenti. Collabora con RGB Light Experience, per il quale ha realizzato nel 2015 il videomapping Stream of Life.

RGB LIGHT EXPERIENCE. Festival di luci, installazioni e videomapping a ROMA 27-29 ottobre
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R G B   L I G H T   E X P E R I E N C E  
festival di installazioni luminose e videomapping 
R O M A,  2 7 > 2 9 O T T O B R E  2 0 1 7 
D O M E N I C A  2 9 O T T O B R E 2 0 1 7
Casa della cultura – Villa de Sanctis, Via Casilina 665
1 0.0 0 > 1 2.0 0 Videomapping e performance live, intervento a cura di Annamaria
Monteverdi
1 4.0 0 > 1 6.0 0 Digital Storytelling, workshop a cura di Francesco Iezzi / FLxER

S A B A T O 2 8 O T T O B R E 2 0 1 7
Casa della cultura – Villa de Sanctis, Via Casilina 665

1 0.0 0  >  1 2.0 0 Genetica del Colore, intervento a cura di Pietro Sperduti
1 4.0 0  >  1 6.0 0 workshop sulla tecnologia del video mapping a cura di Simone Palma

V E N E R D Ì 2 7 O T T O B R E 2 0 1 7
Casa della cultura – Villa de Sanctis, Via Casilina 665

1 0.0 0 > 1 2.0 0 Light Art. La Luce come espressione artistica; dall’arte alla progettazione. Intervento a cura di Gisella Gellini

M E R C O L E D Ì 2 6 O T T O B R E 2 0 1 7
0 9.0 0  > 1 2.0 0  Ready ready ready made it laboratorio didattico a cura di Marco Amedani
M E R C O L E D Ì 2 5 O T T O B R E 2 0 1 7
0 9.0 0  > 1 2.0 0  Giochi di luce e colore laboratorio didattico a cura di Maurizio Gianandrea
2 3.0 0 Walkabout e storytelling di speleologia urbana in superficie a Tor Pignattara | Urban Experience – Carlo Infante

Dimitris Papaioannou: video installation at Territory Festival, Moscow
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Inside is a large-scale on-stage experiment by Dimitris Papaioannou that took place in a room set inside the Pallas Theatre in central Athens. Inside this room, for twenty nights in the Spring of 2011, a simple series of movements documenting our daily return home was uniformly repeated by thirty performers in countless combinations and superimpositions. Six hours on stage with no beginning, middle or end. Visitors could watch as much as they liked, sit wherever they liked, exit and re-enter as many times as they liked. The stage action began before visitors came in, and continued after they left.

INSIDE took place in a room set inside a theatre in the centre of the city. A simple series of movements showing our daily return home was uniformly repeated by 30 performers in countless combinations and superimpositions.

Six hours on stage with no beginning, middle or end.

The theatre doors opened every day at 17.30 and closed at 23.30. The stage action began before visitors came in, and continued after they left.

Visitors could watch as much as they liked, sit wherever they liked, exit and re-enter as many times as they liked.

INSIDE treated the theatre as an exhibition space and the work as an exhibit, and invited audiences to act as visitors, watching the action as if gazing at a landscape.

Inside encouraged audiences to treat the theatre as an exhibition space and the work as an exhibit, and to watch the action as if gazing at a landscape.

Inside was conceived as a kind of visual meditation. The work was developed along two parallel trains of thought. On the one hand, with a view to the emotional charge that is created when we sense the similarity of all human beings inside their nest. And on the other, an interest in the form of the artwork itself — in how a single motif can become a kind of latent narrative through its repetition and multiplication (like on ancient Greek Geometric vases and Eastern patterned carpets).

Inside’s final night was filmed in a single, six-hour take and first presented as a video installation as part of “Ανταλλαγή / Austausch / Exchange”, a 2012 Goethe-Institut art project curated by Sofia Dona, at the Broadway open-air cinema in Athens. The following year, it was projected one summer night at the Kalamata International Dance Festival’s open-air Castle Amphitheatre.

13 october 18:00 до 24:00

14 october 12:00 до 24:00

15 october 12:00 до 24:00

The duration of the video installation  6 hours
The session goes on continuously from 12:00 to 24:00

Age limit 18+

Photos © Marilena Stafylidou

MISSION-FESTIVAL

The main goal of the festival-school TERRITORY has always been the unification of professionals of theater, dance, fine and music art and creation of the show, which would acquaint visitors with the most relevant performing arts of different genres. TERRITORY has been discovering new names, presenting avant garde classics and experimenting with forms for more than ten years. Festival’s performances were shown on the train, including infant’s casting and setting up an opening party in the subway. During the ten years of festival’s existence, the audience saw plays, exhibitions, the best world theaters’ and teams’ performances: Rimini Protokoll, Dimitris Papaioannou, Josef Nadj, Chunky move, Schilling Árpád, Romeo Castellucci, Sidi Larbi Scherkaoui, Falk Richter and Akram Khan. Today these names have already become classics of world performing art, and many of them were opened for the Russian audience just by the festival.

Every year “Territory” opens new names on the Russian stage as well – young directors, choreographers, composers, stage designers – for many of them big career have started with participation in the festival. In 2013, a play “Full Moon” by Philip Grigorian received the “Golden Mask”, the country’s main theater award. The project was fully initiated and produced by the festival. As a result the “Territory” team anticipates what will become relevant in art and socially important each year. The “Territory” festival re-answers the question: “What is contemporary art?” already for ten years. Every year it educates a new spectator, listener, citizen.

R G B Festival I L S O G N O L U C I D O Roma 27-29 ottobre
796

RGB acrononimo di Roma Glocal Brightness è un progetto sociale e culturale, nato nel 2015, da un’idea di Luci Ombre S.r.l*
RGB Light Experience è un’ esperienza luminosa che coinvolge professionisti, artisti e creativi allo scopo di diffondere la light art e tutte le sue applicazioni (installazioni luminose, installazioni interattive, videoinstallazioni, dal vjing al video mapping, etc ) come nuova corrente dell’arte umana contemporanea. Grazie a questa nuova e versatile forma d’arte, la proposta artistica del progetto RGB Light Experience esplora l’architettura urbana come un museo aperto e gratuito, fruibile da chiunque.

I L C O N C E P T 2 0 1 7
R G B L I G H T E X P E R I E N C E
I L S O G N O L U C I D O
“Quello che vi proponiamo è un sogno lucido.
I sogni lucidi sono quei sogni in cui ci accorgiamo di star
sognando.
Nei sogni lucidi siamo noi stessi ad esplorare e a modificare i
nostri sogni e per questo sono considerati come un’esperienza
di notevole qualità percettiva durante l’attività onirica.
Prima gli artisti e poi il pubblico sono chiamati a diventare con
noi sognatori lucidi naturali, persone che hanno la capacità di
rendersi conto di trovarsi in un sogno.
Crediamo di essere svegli, ma non lo siamo. Cosa
succederebbe alla realtà che viviamo se applicassimo le
regole del sogno lucido?
Questo è l’esercizio che vogliamo da voi, pensare di realizzare cose che normalmente riteniamo impossibili non perché lo siano effettivamente, ma solo perché siamo noi i
primi a inibire i nostri desideri.
RGB Light Experience vuole abituarci a dubitare della realtà
che stiamo vivendo: siamo sicuri di essere svegli?
RGB Light Experience vuole essere il nostro test di realtà”.

P R O G R A M M A 2 0 1 7 *
R G B L I G H T E X P E R I E N C E
DOMENICA 29 OTTOBRE 2017
Casa della cultura – Villa de Sanctis
10.00 >12.00 Videomapping e performance live | Annamaria
Monteverdi
14.00 >16.00 workshop sull’uso di software utili nel campo delle
installazioni interattive | Gianluca Del Gobbo
orario da definire workshop o masterclass di light painting | Maria
Saggese e Alfredo Àlvarez
18.00 > 1.00 Photo Booth con i visitatori del festival I Children of
Darklight + Shifr e Patricia Diez
SABATO 28 OTTOBRE 2017
Casa della cultura – Villa de Sanctis
10.00 >12.00 incontro divulgativo sulla light art titolo da definire |
Pietro Sperduti
14.00 > 16.00 workshop sulla tecnologia del video mapping |
Simone Palma
orario da definire workshop o masterclass di light painting Alfredo
Àlvarez
18.00 > 1.00 Photo Booth con i visitatori del festival | Children of
Darklight + Shifr e Patricia Diez
VENERDÌ 27 OTTOBRE 2017
Casa della cultura – Villa de Sanctis
orario da definire incontro divulgativo sulla light art – titolo da
definire | Gisella Gellini
orario da definire workshop o masterclass di light painting
Maria Saggese
18.00 > 1.00 Photo Booth con i visitatori del festival Children
of Darklight + Shifr e Patricia Diez
MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE 2017
09.00 >12.00 laboratori educativi | Marco Amedani, Maurizio
Gianandrea, RGB Light Experience
23.00 walkabout e storytelling di speleologia urbana in
superficie a Tor Pignattara | Urban Experience – Carlo Infante
VENERDÌ 27

Tommaso Rinaldi, aka High Files al Pomezia Light Festival con l’installazione interattiva in videmapping MAREA
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Tommaso Rinaldi, aka High Files, visual artist, techno performer, vj, al Pomezia Light Festival ha presentato l’installazione Marea, nella fontana di Piazza San Benedetto da Norcia, non più funzionante.

Un’installazione in un luogo che ha perso la sua funzione materiale per cui nella fontana non scorre nulla ed è rimasto solo il cemento con alcune canaline dove un tempo c’era l’acqua. La materia liquida ritorna in forma di video a raccontare storie di giochi d’acqua, memoria di un elemento che è stato sottratto a uno spazio pubblico e che adesso giace silenzioso ingombrante e inutile.

L’asciutto piano inclinato viene utilizzato come un vero e proprio schermo sul quale si proiettano in mapping una serie di video a tema acquatico. L’attivazione dei video dipende da un’azione dello spettatore. Un’azione insolita, curiosa, semplice: Il meccanismo è attivato da un circuito elettrico collegato a una tastiera esterna. Chiudendo il circuito il segnale arrivava a diversi tasti che davano l’avvio dei video.

L’azione della mano dello spettatore (o meglio degli spettatori, fino a sei contemporaneamente) ognuno su una ciotola d’acqua, chiude un circuito elettrico che avvia la proiezione. L’azione combinata e casuale dei sei circuiti offe una proiezione sempre diversa.I  contenuti sono tutte riprese video in macro, di forti flussi e acque correnti. Quasi tutti i video hanno un movimento a cascata per rendere quasi verosimile la riattivazione della fontana,

Abbiamo fatto un paio di domande al giovane artista, già attivo in vari Festival, sulla sua attività e nello specifico sull’installazione per #PomeziaLightFestival

Qual è il tuo percorso artistico?

TOMMASO RINALDI/HIGHFILES: Durante gli anni dell’Accademia di Belle Arti a Torino ho iniziato a intraprendere un percorso legato alla visual art ma slegata dal consueto ambito; interessandomi principalmente l’atto performativo mi sono lanciato nel mondo del vjing e del video mapping. Avendo fatto però studi in scenografia spesso i miei video mapping vengono concepiti come sculture mappate. Questo mi ha permesso di lavorare in più ambiti, dai club ai festival di arte indipendente ad esempio Nesxt festival di TorinoIn più trovo fondamentale l’ interdisciplinarietà, così spesso collaboro con musicisti, ballerini, coreografi ed altri artisti visivi.

Per quanto riguarda la mia attività come High Files è difficile da definire… Mi occupo un po’ di tutto… Dalla realizzazione di contenuti visivi alla messa in atto live. pazio dalla realizzazione di strutture alla loro mappatura.. Installazioni… Visual e vj set.. Performance… Vado in crisi al pensiero di dovermi definire mi piace essere libero e non categorizzarmi!

Com’è nata l’idea dell’installazione Marea?

TOMMASO RINALDI/HIGHFILES L’idea nasce dal’intento di ridare vita ad una architettura di Pomezia che nel tempo ha perso la sua funzione originaria. Essendo lo spazio una fontana ho voluto mettere in rapporto il pubblico con l’elemento acqua direttamente e in modo da coinvolgere più sensi, Passando dal tatto per arrivare a vista e udito. Ma l’idea nasce anche e soprattutto dal concetto che gli spazi in disuso possano tornare a vivere solo se la cittadinanza abbia il reale desiderio di relazionarsi e rapportarsi attivamente con questi. L’installazione fondamentalmente vuole creare uno stimolo ad andare verso questa direzione.

Qual è il significato del gesto dello spettatore che attiva il video tramite una baccinella d’acqua e dei circuiti?

TOMMASO RINALDI/HIGHFILES Il gesto vuole ribaltare in un certo senso il rapporto che si ha con le acque delle nostre fontane, ritenute quasi “sacre” ed intoccabili, e la cui fruizione è per lo più passiva. Tramite il contatto diretto con l’acqua e l’interattivita questa fruizione diventa esclusivamente attiva. Poi visto che non sono un tecnico ho pensato che potesse essere un metodo semplice ma comunque efficace per lo scopo che volevo ottenere, una semplice attivazione, senza dovermi inoltrare in complesse scritture di programmi, essendo quello un ambito assolutamente da me incompreso

C’è un’ispirazione anche legata al contenuto? Qualche artista di riferimento?

TOMMASO RINALDI/HIGHFILES: In realtà l’ispirazione nasce da una specie di sogno avuto in quei leggeri dormiveglia.. sai..quando i sogni sono quasi tangibili. Sicuramente son stato influenzato da altri artisti ma non sarei in grado di individuarli. Sicuramente il periodo impressionista mi ha fornito spunti su come trattare il tema acqua nonostante la mia fosse una rielaborazione video.

Che software hai utilizzato?

TOMMASO RINALDI/HIGHFILES: Il software utilizzato è Resolume arena e un video ( quello della goccia per intenderci) è stato realizzato digitalmente in after effect mentre tutto il resto sono registrazioni da campo audio e video. La parte interattiva era controllata da una tastiera esterna interfacciata in Resolume

Ti occupi anche di videoperformance. Ci vuoi raccontare come sei approdato a questo genere live?

TOMMASO RINALDI/HIGHFILES Le video performance nascono come naturale sviluppo di un percorso parallelo che ho seguito negli ultimi anni che è quello della performance artistiche. questo percorso è iniziato con un workshop tenuto da Francesca Arri e da lì ho iniziato a performare per lei (tra l’altro recentemente abbiamo lavorato assieme alla performance “Anomala” in cui per la prima volta il mio contributo non è più stato fisico, bensì visivo). Da qui è nata la necessità di slegarmi dalla solita condizione in cui lavoro, ossia solitamente nascosto e relegato in una regia, e aggiungere all’apparato visivo anche la mia presenza e mostrare il processo creativo live al pubblico per renderlo più partecipe anche attivamente.

Questa è la foto della performance realizzata per nesxt festival. la performance consisteva nella realizzazione di video di oggetti a mia disposizione raccolti da me nel tempo, e poi nel convertirli, e modificarli live. Questo comportava un notevole carico sulle prestazioni del mio computer che generava anomalie di frame rate. Fondamentale è stata l collaborazione del pubblico per la realizzazione dei contenuti

Hai realizzato anche dei graffiti videomapping, un format molto “indie”

TOMMASO RINALDI/HIGHFILES Il graffito è un lavoro di videomapping live per l’organizzazione di eventi musicali Genau di Torino. Il dipinto che è stato realizzato realizzato da Btoy è stato rielaborato prima in formato video (realizzazione di una cinquantina di loop) tramite azioni di motion graphic e uso di fotografie per rendere il videomapping iperrealistico, poi gestito live per le 7 ore di concerto.

L’ospite della serata era Rebekah, una famosissima dj berlinese. e in realtà questo è un lavoro che nasce per puro divertimento, ho sempre pensato frequentando il Bunker, locale dove si è svolta la serata, che fosse una superficie perfetta per un videomapping, e collaborando spesso con Genau abbiamo approfittato dell’occasione per fare qualcosa di nuovo e a cui il pubblico non fosse abituato.

 https://www.facebook.com/ProjectionMappingCentral/videos/727087180827675/

Ti sei occupato anche di teatro o danza?

TOMMASO RINALDI/HIGHFILES: Sempre tramite genau sono entrato in contatto con un corpo di danza, le Ephimera con cui stiamo realizzando spettacoli di visual danza

Invece “Incubus, è una installazione video realizzata durante la residenza artistica “Una Diversa Geografia” in collaborazione con Globster, artista che lavora con il suono. questo è un estratto perchè i video venivano gestiti ed elaborati, dopo essere stati preparati in precedenza, totalmente a caso, dal software, sempre Resolume.

 

Tommaso Rinaldi
HIGH FILES
https://www.instagram.com/highfilesvisuals/
https://www.facebook.com/highfilesvisuals/09oo

 

Intermediality in Theatre and Performance Working Group Panels, IFTR 2017 São Paulo. Programme
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Intermediality in Theatre and Performance Working Group co-conveners:

Anna Monteverdi (annamaria.monteverdi@almaartis.it)

Karen Savage (ksavage@Lincoln.ac.uk)

Liam Jarvis (ljarvis@essex.ac.uk)

The University of São Paulo Postgraduate Studies Program will host at the Department of Performing Arts, with the support of USP Theater, the 2017 IFTR Conference, during the week of July 10th to July 14th. We are convinced that the initiative will attract many Brazilian scholars from the entire country, thus contributing to increase IFTR’s reach. In addition, the city of São Paulo offers a very good transportation network, which will help delegates to participate in conference activities on the university’s campus as well as enjoy the city’s many theatrical and performing events.

The 2017 conference theme, Unstable Geographies: Multiple Theatricalities,aims at the political and economic issues underlying the territorial and symbolic conflicts of a globalized world and, at the same time, targets the expansiveness of theatrical and performative fields that recognize and surprise each other. Massive migrations and the growing deterritorialization of human cultures have been accompanied by increasingly unstable artistic standards, concepts and institutional relations.

Monday 10 July – WG1, 11.00-12.30

Welcome talk

Panel 1: Political Borders, Live and Mediated

 

Chair: Karen Savage/Anna Monteverdi

  • Ralf Remshardt: Unstable Geographies and Uncertain Epistemologies: Discourses of William Kentridge
  • Catherine Makhumula: The Politics of Intermediality in African Theatre
  • Daniel Ruppel: Intermedial Citations in Pierre Desceliers Mappemundi 1553 and the “Figure des Brazilians”: Painterly Imitation, Political Implications, Performative Complications

Tuesday 11 July – WG2, 9.00-10.30

Panel 2: Mediatory of the Public Space: Urban Screens, Videomapping and Theatre.

Chair: Liam Jarvis

  • Vincenzo Sansone: From the Urban Screen to the Urban Stage: Digital Media Meet Public Spaces Thanks to Theatre Languages [via SKYPE]
  • Karen Savage: Exploring the Dynamic of the Raporter within the Context of Shifting Landscapes: Revisiting Displacements Through an Exploration of Performance and Citizenship
  • Katia Arfara: The Encountered Other. On Brett Bailey’s Performative Installations
  • Anna Monteverdi:Mind the Map: Connecting People by the City. Some Examples of Techno Performances in Urban Space

 

Wednesday 12 July – WG3, 11.00-12.30

Panel 3: Dislocations,Interactionsand Realities of the Virtual

Chair: Ralf Remshardt

  • Liam Jarvis: A Theatre of Referred Sensations?: Ontology and Relationality in VR Body Transfer Illusions
  • William Lewis: Performativity 3.0: The Politics of Post-digital Identity
  • Ildiko Rippel: No Womans Land

WG4, 14.00-15.30

 

Panel 4: Virtual Performance: Internet and Networked Performance

Chair: William Lewis

  • Marleena Huuhka: Mine, Colonize, Resist – Mapping Performative Resistance in Minecraft [via SKYPE]
  • Thomas Gorman: There is a World Elsewhere: The Coriolanus Online Project
  • Rosa Sanchez:The Distributed Stage. Performing Across the World Through Internet. Some Works by Konic Ttr

 

Friday 14 July – WG5, 11.00-12.30

Roundtable discussion – reflections on the week, future research trajectories for the WG, wrap-up

6,14.00-15.30

Un Festival da “sold out”: Pomezia Light Festival, ovvero quando a vincere sono le idee
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Eccoci finalmente a tirare le somme di un Festival decisamente importante per il panorama italiano e di cui sentiremo sempre più parlare. Una prima edizione davvero coi fuochi d’artificio, considerato che si è trattato di uno dei primi eventi del suo genere nella regione Lazio.

Parliamo del POMEZIA LIGHT FESTIVAL (9-10-11 giugno 2017).

Nato con l’ambizione di farsi largo tra i grandi festival europei di luci (Lione e Pola), il Pomezia Light Festival come prometteva il sottotitolo (realtà aumentata e habitat urbano) ha sommato nel suo ricco programma, molto di più di quello che si vede normalmente nei festival internazionali: la selezione dei giovani artisti tecnologici, tra videoart e light art; la vetrina delle nuove tecnologie, l’evento in videomapping che mostra in nuova luce l’architettura centrale della cittadina, la Torre civica; gli eventi di formazione, gli approfondimenti, i momenti di gioco per bambini, i laboratori creativi.

Non poteva mancare il Walkabout condotto da Carlo Infante (Urban Experience) e  Anna Marotta (Cantierealtà) con il percorso alla scoperta dell’ambiente urbano.

Una formula che il pubblico ha apprezzato, riempiendo all’inverosimile la piazza e facendo lunghe file per vedere le installazioni e tornarci anche due o tre volte.

Completamente organizzato dall’Associazione Culturale Opificio, composta in parte da ex studenti dell’ISS Roberto Rossellini e dal Prof. Roberto Renna e dalla Professoressa Daniela Venanzangeli, l’evento ha modificato, dal 9 all’11 giugno, il volto della città alle porte di Roma.

Il coinvolgimento di scuole, associazioni, gruppi di artisti e di studiosi, ha reso il Festival particolarmente vivace e partecipato, secondo un’idea condivisibile, di territorio come “campo di forze”, un insieme di idee, progetti e modalità creative che possono spargersi intorno come in un arcipelago  ma dove è necessario orientarsi con una mappa. Una mappa non solo portatrice di dati ma anche di segni: una mappa poetica che chiede di essere interpretata.

Ma oltre a questo, l’eccellente direzione artistica di Roberto Renna (una vita nella produzione filmica e teatrale, oggi dedito con grande passione alla formazione dei giovani) e del suo staff Opificio (segnaliamo l’ottimo Emanuele Polani), ha siglato con un marchio di grande originalità il Festival, grazie  a uno studiato e attento percorso nelle vie cittadine scandito da luci e video, dove lo scorcio quotidiano persino banale diventava prezioso, insolito e familiare al tempo stesso: e così gli artisti hanno giocato con gli oggetti “trovati” della città, chiedendo la prossimità, l’avvicinamento quasi  intimo dello spettatore all’opera.

Si è valorizzato col Festival, un nuovo paesaggio, in un’alchimia di forme, colori e luci che ha tracciato traiettorie sensoriali inusuali ed emozionali. Nell’allestimento effimero ma significativo di una scena urbana, sono diventati palcoscenici naturali gli spazi residuali della città estesa e i segni marcati di una deindustrializzazione in corso.

Una festa fatta di fontane danzanti, di glitch art, di light painting, di installazioni interattive, di alberi che si illuminavano con led, di graffiti digitali, di video live e spettacoli; un festival che ha emozionato per le proiezioni sull’acqua, per la maestria inaspettata di giovanissimi artisti, per la ricchezza tematica dei percorsi.

Il Guerrilla Lighting è stato poi, un altro momento particolarmente atteso: un evento effimero che si proponeva di illuminare edifici particolari mostrandoli sotto una diversa prospettiva a cura degli studenti delle scuole I.I.S. “Via Copernico”, Liceo Blaise Pascal, IIS Largo Brodolini,

La bravura di chi ha organizzato il Festival sta proprio nel senso etimologico del verbo comporre: saper disporre insieme cose diverse.

(to be continued)

 

 

Mostra COSTUMI DA STAR al NAPOLI TEATRO FESTIVAL
715

COSTUMI DA STAR

I GRANDI COSTUMISTI TRA CINEMA E TEATRO / SARTORIA TIRELLI

SEZIONE MOSTRE

da un’idea di Ruggero Cappuccio, a cura di Dino Trappetti, Gabriella Pescucci, Flora Brancatella, Carlo Poggioli, progetto allestitivo di Nicola Rubertelli

 

“Questa mostra  nasce per il Napoli Teatro Festival Italia ed è stata fortemente voluta dal direttore artistico Ruggero Cappuccio, con il quale la Sartoria Tirelli  collabora da molti anni realizzando  i costumi di spettacoli da lui diretti, disegnati dal suo costumista Carlo Poggioli, cresciuto professionalmente nella nostra “bottega”.

Così Dino Trappetti, curatore insieme a Gabriella Pescucci, Flora Brancatella ed allo stesso Carlo Poggioli della mostra  Costumi da Star, introduce alla presentazione di un  affascinante percorso espositivo, dedicato ai grandi costumisti tra cinema e teatro.

La mostra è allestita per la decima edizione del NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA, diretto da Ruggero Cappuccio ed organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, organismo in house della Regione Campania presieduto da Luigi Grispello; si realizza con la Sartoria Tirelli ed in collaborazione  con  il Polo Museale della Campania.

Si inaugura il 6 giugno 2017, alle ore 17, nello splendore del Museo di Villa Pignatelli, alla Riviera di Chiaia a Napoli,  e sarà visitabile fino al 10 luglio, quando calerà il sipario sulla decima edizione della manifestazione organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival.

Le sale del prezioso museo napoletano accoglieranno un significativo percorso tra le opere di tanti grandi costumisti che si sono avvalsi della collaborazione della Sartoria Tirelli per vestire migliaia di  star italiane e internazionali, sintetizzando qui il racconto dei 52 anni di attività di questa  pluripremiata realtà italiana che, e non potrebbe essere altrimenti, consentirà al pubblico del Napoli Teatro Festival Italia di realizzare  un magnifico viaggio nella storia recente e passata del cinema e del teatro internazionale.

Un percorso stellare che privilegia le creazioni di grandi maestri costumisti che hanno ottenuto, nel vestire attrici, attori e cantanti, i maggiori riconoscimenti nazionali ed internazionali, tra Oscar, Emmy, David di Donatello, Nastri d’argento.

Frammenti emozionanti della nostra storia di spettatori ci avvicineranno, ad esempio, all’indimenticabile abito da ballo di Claudia Cardinale nel ruolo di Angelica, disegnato da Piero Tosi, de Il Gattopardo con la regia di Luchino Visconti, al favoloso barocco di Anna Caterina Antonacci in Armida di Pier Luigi Pizzi, fino ai tailleur disegnati da Mariano Tufano e indossati da Sofia Loren nel suo ultimo film La Voce Umana, diretto dal figlio Edoardo Ponti, interamente girato a Napoli.

Un elenco interminabile che include ancora i  costumi di Michelle Pfeiffer e Winona Ryder per il film L’età dell’Innocenza diretto da Martin Scorsese, che valse l’Oscar alla creatrice Gabriella Pescucci ; quelli di Marcello Mastroianni per la Decima Vittima diretto da Elio Petri, disegnati da Giulio Coltellacci; quelli di Monica Bellucci indossati nel film N (Io e Napoleone) diretto da Paolo Virzì, disegnati da Maurizio Millenotti;  quelli di Kirsten Dunst in Maria Antoinette per la regia di Sofia Coppola, vestita da Milena Canonero, premio Oscar nel 2007. Di Carlo Poggioli si espongono i costumi indossati da Jude Law in The Young Pope, la produzione originale Sky creata e diretta da Paolo Sorrentino, ma anche quelli delle opere Falstaff e Gustavo III, entrambe dirette da Ruggero Cappuccio.

Di Massimo Cantini Parrini, anche lui nato alla Tirelli, sono esposti i costumi di Salma Hayek e Vincent Cassel per Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone. Di un altro giovane costumista di “scuola Tirelli”, Alessandro Lai, sono esposti i costumi disegnati per I Medici di Dustin Hoffman e Richard Madden; il costume di Margherita Buy per Magnifica Presenza, così come i costumi per La Traviata — recentemente allestita al Teatro di San Carlo — diretti entrambi da Ferzan Ozpetek, e altri e altri ancora fino ad un totale di 55 preziosissimi pezzi unici. In omaggio a Totò, di cui si celebrano i 50 anni dalla sua scomparsa, in mostra anche uno dei costumi  creati da Jurgen Henze per Che cosa sono le nuvole?, diretto da Pier Paolo Pasolini, episodio del film Capriccio all’italiana.

Tutti gli abiti esposti sono stati realizzati dalla Sartoria Tirelli. Nata nel 1964 con Umberto Tirelli, la Sartoria ebbe tra i suoi primi committenti Luchino Visconti, Mauro Bolognini, Franco Zeffirelli, Giorgio de Lullo, Giorgio Strehler e divenne ben presto — e continua tutt’ora ad esserlo — punto di riferimento fondamentale per i più grandi costumisti del mondo, tagliando e cucendo abiti per film, opera, teatro, mostre. Nei suoi magazzini sono custoditi oltre 200.000 costumi di tutte le epoche, 10.000 abiti autentici a partire dal 1700 in poi, più una notevole collezione di abiti “Altamoda” dagli anni ’50 in poi.  Dal 1990, dopo la scomparsa del suo Fondatore, è diretta da Dino Trappetti, già socio di Tirelli fin dall’inizio.

 

Scheda mostra

Sartoria Tirelli e Napoli Teatro Festival Italia

in collaborazione  con il Polo Museale della Campania

COSTUMI DA STAR

I GRANDI COSTUMISTI TRA CINEMA E TEATRO/ SARTORIA TIRELLI

da un’idea di Ruggero Cappuccio

A cura di Dino Trappetti, Gabriella Pescucci, Flora Brancatella, Carlo Poggioli

Progetto allestitivo di Nicola Rubertelli

 

In mostra i costumi originali indossati da:

Anna Caterina Antonacci, Monica Bellucci, David Bowie, Margherita Buy, Maria Callas, Claudia Cardinale, Vincent Cassel, Kirsten Dunst, Anna Galiena, Eva Green, Salma Hayek, Dustin Hoffman, Nicole Kidman, Keira Knigtly, Jude Law, Virna Lisi, Sophia Loren, Richard Madden, Ambrogio Maestri, Sophie Marceu, Marcello Mastroianni, Elisabeth McGovern, Michelle Pfeiffer, Winona Ryder, Romy Schneider, Teresa Stratas, Totò.

Creati da:

Varvara Avdyushko, Suzy Besinger, Milena Canonero, Giulio Coltellacci, Massimo Cantini Parrini, Zaira De Vincentiis, Danilo Donati, Nicoletta Ercole, Jurgen Henze, Alessandro Lai, Maurizio Millenotti, Gabriella Pescucci, Theodor Pistek, Pier Luigi Pizzi, Carlo Poggioli, Ann Roth, Piero Tosi, Mariano Tufano.

 

Inaugurazione 6 giugno, ore 17.00, poi dal 7 giugno al 10 luglio 2017

  1. dal 14 al 24 giugno dalle 8.30 alle 17.00 e dalle 18.00 alle 21.00

Museo Pignatelli – Riviera di Chiaia, 200 Napoli  tel. 081 669675

Biglietto:  euro 5,00 (previste riduzioni per il pubblico del Napoli Teatro Festival Italia)

Orario: ore 8.30-17 (ultimo ingresso ore 16);  martedì chiuso

Info: pm-cam.pignatelli@beniculturali.itfacebook.com/villapignatellicasadellafotografia

 

www.napoliteatrofestival.it

FABBRICA EUROPA 2017 4 maggio > 15 giugno 2017 | XXIV edizione FIRENZE
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Un grande laboratorio sul mondo alla ricerca di nuove visioni di futuro.

Il programma della XXIV edizione del Festival Fabbrica Europa si muove tra comunità artistiche e ritualità del domani, che prendono vita nelle atmosfere create da alcuni tra i massimi esponenti delle performing arts provenienti da tutta Europa e oltre – Medio Oriente, India, Cina e Africa – che renderanno la Stazione Leopolda di Firenze e gli altri spazi coinvolti dal festival, un luogo in cui immaginare e incontrare altri mondi possibili.

Una mappa del contemporaneo in cui orientarsi con la bussola dello sguardo e della curiosità, tra grandi nomi e giovani emergenti della scena performativa più ricercata, tra linguaggi e segni di un panorama ricco e attuale che mostra nuove vie creative e sociali.

 

 

Anne Teresa De Keersmaeker – indiscussa e acclamata protagonista della scena europea e mondiale – inaugura la XXIV edizione di Fabbrica Europa con la prima nazionale di A Love Supreme, pièce costruita in collaborazione con il coreografoSalva Sanchis per la Compagnia Rosas sulla musica dell’omonimo capolavoro di John Coltrane. Tra controllo e abbandono, tra fervore e rigore, tra formalizzazione e improvvisazione, la dinamica coreografica si sposa magnificamente con il fluire ascetico ma anche vulcanico delle sonorità di Coltrane, in un’intensa ricerca di assoluto e di libertà. Ognuno dei quattro danzatori, associato a uno strumento specifico, si consacra a un musicista. La musica fissa il quadro temporale e la coreografia il quadro spaziale in una vibrante costellazione di movimenti in risonanza profonda con l’intrecciarsi delle note. La coreografa belga è assente da Firenze dal 2003 quando presentò, sempre a Fabbrica Europa, il suo magnifico assolo Once sulle musiche di Joan Baez (4,5/5, Stazione Leopolda).

 

Un approccio diverso alla danza è quello proposto da Jérôme Bel, tra gli esponenti più significativi del panorama internazionale contemporaneo. Gala, in prima nazionale, è una coproduzione Fabbrica Europa e Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Il progetto riunisce danzatori e non-professionisti di diverse formazioni per interrogarsi sul concetto di danza: “è la danza necessariamente condizionata da un’acquisizione di competenze? come questi interpreti possono essere diversamente qualificati se quello che stanno facendo è una performance? una danza eseguita non perfettamente non è comunque danza?”. Lo spettacolo mostra l’infondersi degli immaginari artistici nel contesto sociale; i passi e le attitudini propri a ogni genere coreografico costituiscono insieme una memoria collettiva, una conoscenza culturale incorporata. Ogni performer porta sul palco la propria conoscenza e informa gli altri, nel doppio senso di trasmettere saperi e scolpire i loro corpi (10,11/5, Stazione Leopolda).

https://www.youtube.com/watch?v=kM6IIGmzXik

Un ensemble presuppone un’intensa vicinanza di corpi danzanti in un movimento singolare e simultaneo che rivela costantemente lo spazio della prossimità. Prélude, nuova creazione di Cristina Kristal Rizzo, parte da questo principio: una sequenza di movimenti semplici crea il tono ritmico di un gruppo che si posiziona in un tempo e in uno spazio in divenire, assecondando le geometrie della linea e della diagonale, immagini simbolo dell’architettura coreografica. Danza impersonale che apre a un’intimità infinitamente più ampia, Prélude è uno specchio nel quale riflettersi e avamposto verso il futuro, fa apparire un’immagine corporea multipla e la amplifica nello spazio tra reale e virtuale, tra carisma e casualità (prima nazionale, 13,14/5, Stazione Leopolda).

 

Alla creazione firmata da Anne Teresa De Keersmaeker e Salva Sanchis che apre questa edizione, fa eco la produzione musicale A Love, Naked che vede protagonisti Hamid Drake e William Parker, due tra i più grandi musicisti afroamericani contemporanei, insieme per un affondo nelle profondità musicali di John Coltrane e del suo capolavoro A Love Supreme nei 50 anni dalla sua scomparsa. Solo contrabbasso e batteria: un approccio inedito e rituale per quest’opera che non vuole essere un tributo ma un vero e proprio gesto artistico, nella migliore tradizione del jazz. In collaborazione con MetJazz. Prima del concerto ha luogo un incontro con Stefano Zenni su John Coltrane (14/5, Stazione Leopolda).

 

Nell’ambito del progetto DAN+Z (Danza+Jazz), va in scena Borders, produzione originale che unisce la musica jazz alla danza contemporanea. Protagonisti la giovane coreografa e danzatrice del Balletto di Roma Roberta Racis (ha collaborato con importanti coreografi in Italia e all’estero), il chitarrista elettrico Francesco Diodati e il batterista Ermanno Baron. La duttilità del gesto sonoro nel jazz si unisce alla dinamica plasticità del corpo danzante creando aperture e nuove forme sceniche. In collaborazione con Balletto di Roma e Novara Jazz (5/5, Stazione Leopolda).

 

Figura tra le più importanti della scena elettronica internazionale e della musica a 360 gradi, Matthew Herbert arriva a Firenze per una serata all’insegna di una musica ballabile venata di nu jazz e che non lascia spazio alla leggerezza da dancefloor. In collaborazione con Lattex+ (5/5, Stazione Leopolda).

 

A set of timings, nuova creazione della coreografa Claudia Catarzi, in collaborazione con l’israeliana Michal Mualem, è giocata da due corpi, un’architettura e un collage musicale. Questi quattro elementi segnano la direzione per creare un ambiente, uno stato fisico-mentale, una relazione di eventi. I singoli avvenimenti si susseguono gli uni agli altri e sono intrecciati tra loro in una partitura musicale fatta di rimandi in continua metamorfosi. La performance diventa come l’esperienza dello sfogliare un libro nella sua forma materica (6/5, Stazione Leopolda).

 

Due chitarre straordinarie, quella dello statunitense Marc Ribot (10/5, Stazione Leopolda, in collaborazione con Music Pool) e quella del canadese Oren Ambarchi, (20/5, Limonaia di Villa Strozzi, in collaborazione con Tempo Reale) attraversano il programma del Festival mostrando due universi sonori in cui immergersi per ritrovare percorsi spiazzanti e al tempo stesso travolgenti.

 

Con Afasians-The Last Conference gli spagnoli Loscorderos·sc insieme al duo di musica elettronica Za! propongono un’esperienza musicale-teatrale-performativa inusuale che prende la forma di una pseudo-conferenza scientifica attorno alla fisica quantistica per giungere a un lavoro di avanguardia scenica e sonora che non lascia impassibile nessuno spettatore. I performer di teatro fisico Pablo Molinero e David Climent sono gli Afasians, tribù che abita una realtà parallela in cui la parola è sostituita da nuovi codici espressivi, amplificati dalla potente energia sprigionata dalla musica degli Za! (prima nazionale, 6,7/5, Stazione Leopolda).

 

A partire dalle radici, ma superandole e declinandole al futuro, la capoverdiana Mayra Andrade, per la prima volta a Firenze, porta al Festival il suo straordinario talento vocale che molti hanno paragonato a quello della sua conterranea Cesária Evora. Mayra rivisita la tradizione e facendo tesoro delle influenze di tutti i paesi che ha attraversato fin dall’infanzia, si arricchisce di numerosi incontri artistici per aprire la sua musica a tutte le culture e a tutti gli stili, creando un sapiente amalgama di ritmi e melodie (12/5, Stazione Leopolda).

 

Twister, il nuovo lavoro di Salvo Lombardo, indaga i concetti di memoria e realtà esplorando la relazione tra gli eventi del quotidiano e la percezione che abbiamo di essi. La scrittura coreografica si pone come tramite per la formazione di una comunità provvisoria in cui i corpi dei 6 danzatori sono un’estensione delle relazioni umane, delle dinamiche sociali, dei prodotti culturali e del vissuto di ciascuno. In questo senso lo spazio di creazione è pensato non come uno spazio privato ma come spazio di condivisione tra i performer e il pubblico. Una coproduzione Aura Dance Theatre di Kaunas (Lituania) e FabbricaEuropa (11,12,13/5, Stazione Leopolda).

 

Santasangre presenta Gravure_Le chevalier_2°quadro, performance site-specific che ruota attorno al cavaliere, all’arte della spada, ai suoi codici. La disciplina e l’esercizio nella preparazione alla battaglia, attraverso la contemplazione mistica, pongono l’uomo di fronte a una soglia, a un’impalpabile potenza. Un’ambientazione visiva e sonora che definisce il suo immaginario nella ricerca del confine tra storia e leggenda, nel passato e nel presente tra uomo e cavaliere. Parole chiave: ripetizione, tempesta, cavaliere, cavallo, foresta, preparazione, paradosso, tempo, passato, presente, incisione, gesta, gesto (11,12/5, Stazione Leopolda).

 

Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Davide Toffolo (Tre Allegri Ragazzi Morti), Alberto Ferrari(Verdena) sono i tre protagonisti di un live unico e inusuale, in cui il blues potente della chitarra di Viterbini si arricchisce dei disegni live di Toffolo. Solo per questa occasione il frontman dei Verdena ha accettato di duettare su diversi brani per un concerto che serberà per il pubblico non poche sorprese (6/5, Stazione Leopolda).

 

Doppio live con un disco storico come Eppur non basta, capolavoro di Marco Parente del 1997 e a seguire l’ultima creazione diEdda Graziosa Utopia, che sta riscuotendo consensi unanimi per canzoni che trovano in stato di grazia il frontman dei Ritmo Tribale (7/5, Stazione Leopolda).

 

Heretico. Dopo questo apparente nulla è la nuova produzione de Leviedelfool. Sette capitoli su un unico movimento tra religione e scienza. Sette come i candelabri d’oro, i sigilli, gli squilli di tromba descritti da Giovanni nel libro dell’Apocalisse. Sette tracce musicali originali e altrettanti brani abitati da tre attori e una danzatrice con un linguaggio scenico e drammaturgico che si rifà a quello dei buffoni, ai quali è concesso parlare e ridere di tutto (12/5, Stazione Leopolda).

 

Il dj mago della consolle Marek Hemmann porta in Italia una ventata di battiti serrati e ambientazioni sonore inedite, arricchite dai fasci di luce del Buttefly Effect, per una notte  all’insegna del miglior clubbing berlinese (12/5, Stazione Leopolda).

 

Squares do not (normally) appear in nature di OHT-Office for a Human Theatre è una performnace/istallazione che pone a confronto il pubblico con uno spazio senza attori attraverso 13 esperimenti visivi e sonori. Colore, luce, nebbia, vetro, fonts, immagini, diventano protagonisti della scena. Quest’azione di allontanamento o separazione è l’aspetto chiave del progetto che sorge dalla domanda: come il teatro ridefinisce se stesso eliminando i suoi esecutori? Che cosa ne rimane? Astrarre è un modo per riportare spiritualità nel lavoro? (4>7/5, Stazione Leopolda).

 

Chiudono il tour a Fabbrica Europa i Marlene Kuntz che eseguiranno dopo venti anni l’album Il Vile, che ha segnato la ripresa di uno dei capitoli più importanti della carriera della band capitanata da Cristiano Godano e sta mostrando tutta l’attualità di composizioni graffianti e oscillanti tra sussurri e grida (13/5, Stazione Leopolda).

 

Non solo maestri internazionali, ma anche giovani coreografi che per il progetto Dance Around 35 presentano i propri processi di ricerca attraverso laboratori e performance: Tommaso Monza, Camilla Monga, Jacopo Jenna, Nicola Galli, Dehors/Audela. Inoltre, vengono proposti workshop di “coppie artistiche”: Elena Giannotti e Luisa Cortesi, Pietro Pireddu e Mosè Risaliti, Annamaria Ajmone e Marcela Santander, Lorenzo Cianchi e Primavera Contu. Una nuova generazione aperta a sperimentazione e confronto dà vita a pratiche sceniche e percorsi formativi inediti (17/5>2/6, Palazzina Ex Fabbri e Le Murate).

 

Nella traiettoria che guarda a Oriente, si inseriscono spettacoli che tracciano ponti con Giappone, Medio Oriente, India e Cina.

 

Anan Atoyama, coreografa giapponese residente in Francia, con Hidden Bodydéclinaison rende omaggio a Kazuo Ohno e alla sua capacità di collegare il gesto all’universale attraverso le emozioni personali, come se il suo corpo contenesse l’Universo. La coreografa approfondisce con i suoi danzatori, di origini culturali diverse, le connessioni tra memoria e corpo affinché rivivano ogni momento con energia autentica. Con il musicista Keiji Haino, Atoyama crea un dialogo composto da multistrati d’immaginazione e di sensazioni visive e auditive (10/5, Stazione Leopolda).

 

Focus Young Arab Choreographers: il tunisino Hamdi Dridi danza la memoria nel solo Tu Meur(s) de terre: un’intensa dedica al padre scomparso in cui la luce interiore illumina l’oscurità. Under the flesh, il solo del libanese Bassam Abou Diab, è una riflessione su come il corpo reagisce a situazioni di guerra e pericolo. Entrambi tengono anche workshop (28-30/5, Palazzina Ex Fabbri).

 

Bhinna Vinyasa, coprodotto da Fabbrica Europa e Attakkalari Centre for Movement Arts di Bangalore, è una creazione del coreografo indiano Jayachandran Palazhy per gli straordinari danzatori dell’Attakkalari Repertory Company che vede la collaborazione del compositore tedesco Martin Lutz, del dramaturg spagnolo Andrés Morte e del media artist italiano Luca Brinchi. Mappando frammenti di sogni, desideri, speranze, realtà difficili, mutazioni ambientali, migrazioni, Bhinna Vinyasaconduce lo spettatore attraverso un’esperienza intensa. Facendo riferimento agli antichi concetti dell’ātman (anima individuale) e del paramātman (anima universale) e ai rapporti che germinano in un “futuro post-umanistico, in cui il mondo si è arricchito di una molteplicità di agenti non umani”, lo spettacolo esplora l’idea del sé attraverso un continuo divenire e dissolversi in cui le coordinate di spazio e tempo si mostrano duttili (prima europea, 14,15/6, La Compagnia).

 

Pa|Ethos del coreografo di origine tibetana Sang Jijia – coproduzione tra Fabbrica Europa, Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, Spellbound Contemporary Ballet, Marche Teatro Danza, Bejing Dance Festival, Guangdong Dance Festival – dopo il debutto cinese al Guangdong Dance Festival con la nuova versione interamente interpretata da Spellbound Contemporary Ballet, torna in Toscana, al Teatro Goldoni di Livorno, nell’ambito di Fabbrica Europa (1/6, Livorno). Con Sang Jijia FabbricaEuropa sta ponendo le basi per un nuovo progetto che coinvolgerà alcuni dei nostri migliori performer/danzatori nella produzione di un’opera site specific ideata per uno spazio inedito, in un confronto tra i linguaggi del contemporaneo e il patrimonio storico di Firenze.

N.O.W. NEW OPEN WORKING PROCESS FOR THE PERFORMING ARTS

WWW.NOWPERFORMINGARTS.EU

Progetto coordinato da extrapole (Parigi), in collaborazione con 7 partner europei tra cui la Fondazione Fabbrica Europa, è cofinanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea. Il progetto triennale N.O.W (2014-2017) vuole creare le basi per la creazione di un polo di competenze transnazionali. Partendo da una pratica comune a tutti i partner (l’accompagnamento di progetti artistici e la loro diffusione) il progetto intende intraprendere un percorso di ricerca sperimentale. Il partenariato mira anche a diventare una rete di collaborazione reciproca e di collaborazione professionale duratura basata su principi di un’economia contributiva (cooperazione, condivisione, tecnologie dell’informazione).

I partner: Extrapole (FR); Fondazione Fabbrica Europa (IT); Indisciplinarte (IT); Latitudes Contemporaines (FR); Lókal (IS); Mom/Elvivero (ES); Trafó (HU); Wp Zimmer (BE).

A Fabbrica Europa 2017 le fasi conclusive del processo creativo del progetto europeo N.O.W.:

ROPE. POSSIBILITIES OF BINDING e HALF A HOUSE

 

Noto a livello internazionale per aver realizzato performance, sculture e installazioni in cui la sua fascinazione per la natura e la tecnologia si traduce in immagini poetiche di grande impatto estetico, concettuale e sociale, l’artista belga Ief Spincemaille(vincitore del Bando Current Utopia di N.O.W.) presenta a Firenze ROPE. Possibilities of binding. Si tratta di un intervento artistico che mira a creare spazi poetici attraverso l’uso di una gigantesca fune, simile a quelle usate sulle piattaforme petrolifere, lunga 100 metri e con un diametro di 30 centimetri (realizzata dai detenuti del carcere di Leuven). L’artista la utilizza sfruttandone le potenzialità in dialogo con i diversi contesti in cui si trova ad agire. ROPE può così diventare uno strumento sociale per risolvere problemi o contrasti in un determinato quartiere, uno strumento fisico per recintare o trattenere oggetti, un mezzo artistico per creare relazioni tra persone, per stabilire interazioni con individui e comunità, con i loro valori, desideri e obiettivi. ROPE trova la propria identità artistico-performativa attraverso il coinvolgimento estemporaneo di abitanti e turisti che gravitano in diverse zone della città, tra centro storico e il quartiere Isolotto (4>14/5).

 

In occasione del progetto ROPE. Possibilities of binding ha luogo un incontro con Ief Spincemaille e Michelangelo Pistolettosul tema Arte partecipata e nuove utopie (12/05, Stazione Leopolda).

 

Half a House, ideato dagli artisti Sonia Gómez (ES), Leonardo Delogu (IT), Brogan Davison (UK), Gosie Vervloessem (BE),Pétur Ármannsson (IS), è un’investigazione artistica realizzata collettivamente attraverso un format di coabitazione, basato sulla fusione tra attività quotidiane, momenti di riflessione, workshop, esperienze e performance. Si ispira al lavoro dell’architetto cileno Alejandro Aravena che, dopo il terremoto e lo tsunami del 2010 in Cile, progettò delle case a metà che potessero essere terminate dagli abitanti a seconda dei bisogni e del gusto. Half a House intende riproporre questo modello domestico di adattamento per riflettere, ristrutturare, esplorare nuove vie di funzionamento. I partecipanti (curatori, artisti, teorici, operatori) condividono esperienze, idee, spazio lavorativo, vita quotidiana per indagare le potenzialità di collaborazione, co-creazione e condivisione, mettendo in gioco le proprie pratiche attraverso l’apertura a incontri accidentali, alla negoziazione di nuovi modi di vivere, a uno spazio di lavoro collettivo. Questo crea una casa effimera e dinamica in grado di cambiare e reagire a diversi bisogni e funzioni (10>14/5, Palazzina Ex Fabbri).

MEDIA ART FESTIVAL, ROMA
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Nella prestigiosa cornice del MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, dal 27 al 29 aprile, oltre 35 artisti digitali nell’insolito ruolo di changemaker sperimentano nuovi processi e sinergie tra tecnologia e arte nella mostra “The power to change the world“.

Il Media Art Festival, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Mondo Digitale per esplorare nuove frontiere della cultura e dell’arte, giunge alla sua terza edizione con il focus su “Path Toward Human Sustainability”, dedicato a una sfida cruciale del XXI secolo. Digitale, intelligenza artificiale e genetica sono i settori che stanno registrando le mutazioni più veloci e complesse, trasformando in profondità il modo di produrre e di consumare, anche a livello culturale. L’headline della scorsa edizione “L’arte in un mondo che cambia” diventa “L’arte che cambia il mondo“, grazie anche ai laboratori creativi per lo sviluppo sostenibile, realizzati con la collaborazione di ricercatori, scienziati e maker.

Si consolida la formula del multi-evento, che, oltre alla mostra, affianca a workshop con artisti-attivisti, come l’americano Joseph Delappe, per la prima volta in Italia, percorsi per scuole di ogni ordine e grado. Da settimane infatti giovani artisti italiani lavorano con gli studenti alla realizzazione di opere d’arte inedite da esporre nella tre giorni al Maxxi: un vero e proprio laboratorio di produzione diffusa per avvicinare le nuove generazioni a un uso attivo, innovativo e creativo della tecnologia.

L’evento non solo porta nella capitale artisti e ospiti di rilevanza mondiale, ma è inserito in un prestigioso “sistema di festival internazionali“, come Arctic Biennale di Stavanger e Spectra Aberdeen’s Festival of Light, sostenuti dal Programma Europa Creativa. Un progetto laboratorio unico nel suo genere che ha coinvolto nella realizzazione di opere d’arte presso la Palestra dell’Innovazione gli artisti internazionali del progetto European Light Expression Network – ENLIGHT grazie al contributo della Commissione europea Programma Europa Creativa, delle Residenze d’artista attivate con il Goethe-Institut e del progetto artistico-educativo “Carbon Footprint attraverso le digital art”, realizzato con il sostegno del Miur in collaborazione con il Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma.

Gli artisti sono stati chiamati a produrre progetti e contenuti anche attraverso gli strumenti di fabbricazione digitale della Palestra dell’innovazione della Fondazione Mondo Digitale, in collaborazione con maker, artigiani, musicisti, designer, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di nuove competenze e sinergie tra diverse professionalità.

Sin dall’edizione pilota punto di forza del Media Art Festival è la contaminazione di arti, generi, tecniche, tecnologie e soprattutto pubblici. Per la prima volta, infatti, un evento culturale coinvolge tanti pubblici diversi come protagonisti, interpretando in modo originale la sfida dell’audience development, priorità del programma Europa Creativa.

Il Media Art Festival è un’iniziativa della Fondazione Mondo Digitale realizzata con il supporto della Commissione Europea in partnership con un network “ibrido” di collaborazioni, come ambasciate, aziende ICT, accademie, istituti di cultura, università ecc.

Per conoscere gli artisti in mostra consultare il sito mediaartfestival.org.

Presto online i partner, gli ospiti e il programma dell’iniziativa.

 

Valentino Catricalà

Ricercatore

Direttore artistico Media Art Festival

Coordinatore progetti arte e media

Fondazione Mondo Digitale

Tel 06 42014109

Cell. 339 3981241

v.catricala@mondodigitale.org

Twitter: @ValentinoCatric

Skype: valentino.catricala

Pomezia Light Festival Call for proposal
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Pomezia Light Festival is one of the first Festival of Light Art that takes place in Lazio and the first ever been in the Agro Romano. The Festival of the small town near Rome aims at gathering those artists who make of light their main way of expression, by using new and old technologies. This type of event is particularly suited to a dual action at a urbanistic level: on the one hand the enhancement of places, buildings, particularly interesting structures and on the other the critical re-reading of architectural problematic situations.

Our purpose is to create in the city of Pomezia a reference point for artists interested in this type of events, in order to share and facilitate the discovery of this new-born form of producing art and entertainment through digital technology and its use.

The first edition invites artists to reflect on a contemporary topic and to produce design proposals based on these reflections. The central theme is augmented reality, as enhanced perception of the reality that surrounds us. This perceptual growth takes place when the information received is increased or decreased in content, through an intervention of mechanical and technological kind.

The call is open to all! Download the files and find out how to take part in the first edition of Pomezia Light Festival!

http://www.pomezialightfestival.it/en/call/

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Variation – Media Art Fair, Paris
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Variation – Media Art Fair est la première foire française d’art contemporain dédiée aux artistes nouveaux médias, fruit de la collaboration de trois figures majeures du marché de l’art contemporain numérique, Dominique Moulon, commissaire d’exposition et critique d’art et Anne-Cécile Worms, productrice de l’événement, fondatrice de la start-up Art2M & éditrice du Magazine des Cultures Digitales. L’exposition Variation-Media Art Fair, lors de son édition 2015, a rassemblé plus de 12000 visiteurs durant la semaine de l’art contemporain à Paris et près de 3000 personnes lors de son vernissage. Variation, Media Art Fair est une exposition vente qui a pour objectif de mettre en avant la scène française et internationale, avec cette année, des œuvres d’artistes historiques, d’artistes reconnus et d’artistes émergents jusqu’aux étudiants en école d’art.

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P. Sorrin

« Il est, de part le monde, quelques media art fairs qui émergent ici et là durant que Variation perdure. Pour sa troisième année, cette foire parisienne aux allures de salon des singularités s’installe à la Cité Internationale des Arts. Un détail qui prend son importance si l’on considère la blancheur des murs de sa galerie sur son site du Marais. Car la mission de Variation, depuis sa création en 2014 par Art2M – comprenons Art to machine – est d’extraire les œuvres de médias et technologies de la black box ou de l’Internet pour les contextualiser au sein d’un white cube. C’est-à-dire du dispositif que les collectionneurs et institutions connaissent bien pour s’y presser, à Paris, durant la troisième semaine d’octobre dédiée à l’art contemporain.

Anne-Cécile Worms, qui produit l’événement, est aussi l’initiatrice de la Market place Art Jaws – littéralement mâchoires de l’art – car elle sait l’importance du marché quant à la pérennité des œuvres de quelques technologies que ce soit. A Variation, il n’y a pas de stand afin que les œuvres, “librement”, dialoguent entre elles. L’autre spécificité de cette foire-exposition réside dans le fait que les pièces qui y sont présentées ont toutes été sélectionnées par un critique d’art et curateur indépendant, Dominique Moulon, en étroite collaboration avec les artistes et leurs galeries ou agents et producteurs. L’idée étant de valoriser enfin les pratiques numériques plurielles d’un art contemporain singulier comme ont commencé à le faire cette année le Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris avec Co-workers puis la Whitechapel de Londres avec Electronic Superhighway.

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F.Delangle

Il y a donc un intérêt grandissant pour les œuvres documentant le monde au travers des technologies qui sont à l’origine de ses plus profondes mutations. Un intérêt qui va bien au-delà des grandes Biennales Internationales des Arts Numériques que sont Némo à Paris ou la BIAN à Montréal. Un intérêt qui vient aujourd’hui des “utilisateurs” que nous sommes tous devenus. Aussi, il nous apparaît important, voire nécessaire, que des artistes usant des technologies de leur temps en fassent eux-mêmes la critique. Car avec Variation, c’est au travers de l’art que nous investiguons les grandes problématiques sociétales qui émergent de notre usage à tous du numérique et plus précisément de l’Internet. Et c’est parce qu’il est aussi question de partage que l’entrée de l’exposition Variation de la Cité International des Arts sera gratuite entre les 18 et 23 octobre 2016. » Dominique Moulon – Commissaire de l’exposition Variation – Media Art Fair

Variation – Media Art Fair est produite par Art2M, MCD – Magazine des Cultures Digitales et Next Day, avec les soutiens de la Mairie du 4e arrondissement de Paris et de la Région Ile-de-France. Variation – Media Art Fair, s’inscrit également dans le cadre de Némo, Biennale internationale des arts numériques – Paris / Île-de-France produite par Arcadi Île-de-France (www.biennalenemo.fr).

Pour Anne-Cécile Worms, fondatrice et gérante de la start-up Art2M : « La production de cette exposition et du parcours Digital Week se situe au cœur de nos activités qui associent art et innovation. Nous produisons des objets connectés et des matériaux innovants créés par des artistes, un MOOC Digital Media pour la Ville de Paris avec l’EPSAA, et des événements en France et à l’international avec des artistes et des makers. »

A propos de la Digital Week :

La « Digital Week  / Semaine numérique : Art, Création & Innovation » est le rendez-vous culturel et innovant destiné à valoriser les artistes, les producteurs et les lieux prestigieux associés à la création contemporaine numérique. Au total, c’est près d’une trentaine événements qui sont proposés au public dans la capitale.

La Digital Week est un événement produit par Art2M, les associations MCD et Next Day, placé sous le haut patronage de M.Emmanuel Macron, Ministre de l’Economie, de l’Industrie et du Numérique. Avec les parrainages du Ministère de la Culture et de la Communication et de la Mairie de Paris. Sous les patronages de Mme. Axelle Lemaire, Secrétaire d’Etat chargée du Numérique, et de M. Jean-Paul Huchon, Président du Conseil Régional d’Île-de-France. Informations : www.digitalweek.paris

Useful information :

Open to the public : Octobre 18th to October 23rd

Opening times : Octobre 18th to October 22nd – 12AM-8PM / October 23rd – 12AM-6PM

Location : Cité internationale des arts, 18 rue de l’Hôtel de Ville, 75004 Paris

Preview presse & VIP : Octobre 17th, 2016 – 2PM to 6PM

Vernissage is upon invitation : Octobre 17th, 2016 – 6PM to 10PM

Free entry – More informations : www.variation.pariswww.digitalweek.paris

Press contact :

Ada Fizir – +33 1 40 16 92 03 ada@art2m.com / www.art2m.com

Art2M, 44 rue Albert Thomas, 75011 PARIS

2016 Edition Line-up :

Ali Tnani (TU) / Alix Desaubliaux (FR) / Bertrand Planes (FR) / Carine Klonowski

(FR) / Caroline Delieutraz (FR) / Côme Di Meglio (FR) / Dani Ploeger (NL) / Elias

Crespin (VE) / Eliott Paquet (FR) / Fabien Léaustic (FR) / Félicie d’Estienne d’Orves

(FR) / Fito Segrera (CO) / Flavien Théry (FR) / François Ronsiaux (FR) / Frédéric

Delangle (FR) / Jean Hubert (FR) / Jeanne Briand (FR) / Jeanne Susplugas (FR) /

Jeremy Bailey (CA) / Joanie Lemercier (FR – BE) / Joe Hamilton (AU) / Judith

Deschamps (FR) / Klaus Fruchtnis (FR-CO) / Laurent Bolognini (FR) / Lisa Sartorio

(IT-FR) / Magali Daniaux et Cédric Pigot (FR) / Marion Balac (FR) / Masaki Fujihata

(JP) / Michaël Borras A.K.A Systaime (FR) / Michel Paysant (FR) / Olivier Ratsi (FR)

/ Pascal Haudressy (FR) / Pierrick Sorin (FR) / Raul Valverde (USA-ES) / Renaud

Auguste-Dormeuil (FR) / Santiago Torres (VE) / Shaun Gladwell (AU) /

SLIDERS_lab (FR) / Thibault Brunet (FR) / Thierry Fournier (FR) / Tomek Jarolim

(FR) / Visual System (FR) / Yann Toma (FR).

Video-Theatre: Hearing by Amir Reza Koohestani (Iran) at Festival d’Automne, Paris
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text & direction Amir Reza Koohestani
assistant director Mohammad Reza Hosseinzadehwith Mona Ahmadi, Ainaz Azarhoush, Elham Korda, Mahin Sadri

video Ali Shirkhodaei
music Ankido Darash and Kasraa Paashaaie
sound Ankido Darash
light design Saba Kasmaei
stage design Amir Reza Koohestani assisted by Golnaz Bashiri
costumes & props Negar Nemati

second assistant Mohammad Khaksari
stage manager Mohammad Reza Najafi
costumes assistant Negar Bagheri

show in Farsi with supertitles
translation to English/French and supertitles adaptation Massoumeh Lahidji
running time 1h10

production Mehr Theatre Group
coproduction La Bâtie – Festival de Genève, Künstlerhaus Mousonturm Frankfurt am Main, BOZAR – Centre for Fine Arts Brussels
production managers Mohammad Reza Hosseinzadeh and Pierre Reis
company & tour manager Pierre Reis

Hearing was written during a residency at the Akademie Schloss Solitude (October 2014 – March 2015) in Stuttgart, Germany.

 http://www.mehrtheatregroup.com/videos


NOTE BY AMIR REZA KOOHESTANI

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About a year or two ago, when I was watching Abbas Kiarostami’s Homework for the second (or third) time, I thought that these little boys who in response to Kiarostami’s supposedly simple questions such as “What is encouragement?” or “Have you done your homework?”, stare at the camera and ceiling, looking dizzy and hazy, seem so weird. I don’t want to “say” sick, but if nowadays a child gets this much afraid of being alone with a camera group in a closed room that he cries and asks them not to close the door, certainly they would take him to a therapist and psychiatrist.

But amid the war days, under Saddam’s missile strikes which the main aim was downrightly resistance and survival, there were not much people, except some such as Kiarostami, who thought about children’s mental and emotional health.

A while after, I heard that one of the film’s kids named Bahman, was Kiarostami’s own son.
I remembered that in the first meeting I had with Kiarostami, when he heard that I was born in 1978, he said my son is your age too. Therefore, these kids are an image of my child hood too. I looked like this too (If I wasn’t worse). So how come that a person with this kind of childhood intends to recognize his society’s best, as an intellectual?

In this play I want to find a connection between our fate today and that childhood and adolescence which we lived during the war and after that. Though the difference is that unlike Kiarostami’s film, I want to pursue female roles.

 


SYNOPSIS

The girls’ dormitory was always like an unattainable castle.

The doors and windows had thousand kinds of fences, locks, barriers, with thick glasses and guards and the arrests at the entrance. After the entrance door, a female world begun in which the entree of any man was prohibited. Mahin, my girlfriend and actress of my latest plays – and probably the actress playing the role for the warden – who has lived in one the same University dormitories for a year, says: “If one technician was supposed to come and fix the air conditioner, before he came up, they would announce it in the microphone that way: ‘Dear girls, please observe your hijab, a man wants to come upstairs’.”

Now, presume that in a situation like this, one day, a girl reported that she had heard a man in one of the rooms. This would be the starting point of the performance.

 

AMIR REZA KOOHESTANI

Amir Reza Koohestani was born in June 8th, 1978 in Shiraz, Iran. He was 16 when he began to publish short stories in local newspapers. Attracted to cinema, he took courses in directing and cinematography in 1995 and created two unfinished films. After a brief experience as performer, he devoted his time to write his first plays: And The Day Never Came (1999), which was never performed and The Murmuring Tales (2000) which received attracted critical acclaim in Tehran, during the 18th International Fadjr Theatre Festival.With his third play, Dance On Glasses (2001), in tour for four years, Amir Reza Koohestani gained international notoriety and found the support of several European theatrical artistic directors and festivals. Then followed the plays Recent Experiences (from the original text by Canadians writers Nadia Ross and Jacob Wren, 2003) ; Amid the Clouds(2005) ; Dry Blood & Fresh Vegetables (2007) and Quartet: A Journey North (2008), all of them successfully welcomed in Europe.

Amir Reza Koohestani was also commissioned by the Schauspielhaus in Koln, where he wrote and staged Einzelzimmer (2006), and by the Nouveau Théâtre de Besançon, with Japanese director Oriza Hirata and French director Sylvain Maurice, to create the play Des Utopies ? (2009) on tour in France and Japan.

After two years of studies in Manchester, Amir Reza Koohestani returned back to Tehran in July 2009 and created the play Where Were You on January 8th?, which has been on tour in Europe, Brazil, Japan…

In October 2011, despite finishing his military service, Amir Reza Koohestani created the adaptation of Ivanov by Anton Chekhov, successfully staged in Tehran for several weeks.

In February 2012, the movie Modest Reception, which script was co-written by Koohestani and Mani Haghighi – actor and film director – wins the Netpac Award at the Berlin International Film Festival 2012. In September 2012, he created the performance The Fourth Wall, adapted from the play England by Tim Crouch which was presented a hundred times in an art gallery in Tehran.

In 2013, Festival actoral in Marseille (France) has commissioned Koohestani to write and stage a new play, Timeloss (based on his previous play Dance on Glasses), succesfully staged across Europe, in New York and Los Angeles.

From October 2014 to March 2015, Amir Reza Koohestani was on a residency at the Akademie Schloss Solitude, in Stuttgart, where he wrote his last play Hearing, premiered at the City Hall of Tehran on the 15th July 2015 and now on tour in Europe. He has been also commissionned to write and direct a play for the Theater Oberhausen, in Germany, premiered on the 30th October 2015.

 Mehr Theatre Group was created in 1996. The aim was to create a new type of theater — far from the traditional Iranian theater — based on new stage direction and a new acting style influenced by film. At first, Amir Reza Koohestani joined the Mehr Theatre Group to participate in their acting workshop, but after 6 months of the workshop they decided to produce theater productions based on their training. Since Amir was the only one with writing background he dedicated his time to write for the theater. In 1999, Koohestani’s new play, The Murmuring Tales, won several awards in the International Fadjr Festival in Tehran, which was a turning point for the company to present their works in the main theater festivals of Iran. At the age of 23, Amir wrote and staged Dance on Glasses in Shiraz (Iran), his birth city. This very personal play was an attempt to get away from the pain after breaking up with his girlfriend.

What he did not expect was to attract the attention of several theater curators who saw the work. The play went on tour for four years around the world, and thanks to the international tours, his following plays and tours were produced by international theater festivals such as the Kunstenfestivaldesarts (Brussels), the Wiener Festwochen (Vienna), the Holland Festival, and the Theaterformen Festival in Germany.

In 2005, he started his collaboration with a French production office based in Paris (and met Pierre Reis) which carried his international tours (2005-2008). In 2008, the Mehr Theatre Group became a French based association dealing with the major part of international tours of Koohestani’s productions. In 2013, the Mehr Theatre Group produced Mahin Sadri’s new play, Belayer, to open a new window for other members of the company to develop the aesthetic of Mehr Theatre Group.

The Mehr Theatre Group is one the most well know Iranian theater companies in Iran and has gained international acclaim with successful performances across the world. The company has won awards for Best Theater Company in Iran (2010), First Best Theater Production in Iran for Ivanov (2011), First Best Theater Production in Iran for The Fourth Wall (2012), Second Best Theater Production in Iran for Timeloss (2013).

 

 

Danae Festival cerca 5 famiglie per un progetto di ZimmerFrei
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CERCA
5 FAMIGLIE
per un progetto di teatro partecipativo
del collettivo italo-belga ZimmerFrei
FAMILY AFFAIR – MILANO

un laboratorio gratuito di creazione
aperto a 5-7 nuclei familiari di almeno 2 persone
che sfocerà nello spettacolo
FAMILY AFFAIR | MILANO
in scena
il 5 e 6 novembre 2016
al TeatroLaCucina di Milano Affori,
nell’ambito di Danae Festival


Family Affair è un progetto di teatro documentario partecipativo che ritrae in modo originale lo “stato dell’arte” della famiglia contemporanea.

Si cercano dunque:
nuclei familiari, famiglie allargate, famiglie informali, famiglied’elezione, famiglie ricomposte, famiglie mosaico, famiglie
temporanee, famiglie intermittenti, costellazioni familiari, cespugli
relazionali.

A Milano si lavorerà sul tema della Fratellanza/Sorellanza
intesa in ogni forma e accezione che vorrete darle (biologica, acquisita, d’elezione,…)

Maggiori informazioni al link sottostante o ai seguenti contatti:
02 39820636
info@teatrodellemoire.it
scarica il progetto completo