Martedì 20 giugno per l’Osservatorio del Napoli Teatro Festival Italia, a Palazzo Reale A TESTA SUTTA contro la diversità
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A TESTA SUTTA contro la diversità

La Sicilia protagonista del testo di Luana Rondinelli, diretto ed interpretato da Giovanni Carta

A Testa Sutta, scrittura originale di Luana Rondinelli, diretta e interpretata da Giovanni Carta è la nuova proposta in scena, martedì 20 giugno, ore 22.30, nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale per la sezioneOsservatorio del Napoli Teatro Festival Italia.

Palcoscenico è la Sicilia e il siciliano è prevalente lingua di scena. Il paesaggio è quello delle palazzine popolari, “velenose come alveari e fitte di complice vivacità”, che si snodano nel chiasso dei bambini di strada fino a raccontarci di due personaggi opposti ma complementari: u biunnu, bambino buono, affetto dal “candore del cuore”, e suo cugino, il mafiosetto del quartiere, che protegge però l’altro facendosi carico della sua fragilità.

Protagonista del monologo è il giovane Giovanni, biondo e con gli occhi celesti, che racconta delle persone che lo circondano, dal padre (morto prematuramente), alla zia (dal carattere irascibile) al cugino che lo difende dalla sua bontà, segno esteriore di una diversità certa.

A Testa Sutta Giovanni Carta

“L’input principale – sottolinea il regista ed interprete Carta – viene dalla “diversità cromatica” di Giovanni che è un siciliano biondo con gli occhi azzurri in un mondo di neri con gli occhi neri. Oltre questi tratti eccezionali che lo rendono diverso agli occhi di tutti e che di conseguenza lo conducono all’esclusione dal branco, Giovanni è buono,abbunazzato o abbabbasunato (come dice la gente). Il ragazzo è contraddistinto anche da una diversità emotiva, che lo spinge a non sottostare ai meccanismi del branco e della società e a crearsi un altro punto di vista: a testa sutta”.  Giovanni racconta dei giochi da bambino, di quella conta che termina sempre prima, perché fa paura girarsi e non trovare nessuno, non trovare suo cugino, l’unico che da sempre lo aiuta. Ed il racconto di Giovanni si amplia nel descrivere il posto dove vive, una zona sbiadita di Palermo che non accetta gli indifesi, perché “se non sei capace a lottare è meglio non esserci”, e ci accompagna a guardare a testa bassa un mondo che acquista un significato più importante.

L’emarginazione, la diversità, la violenza, l’incomunicabilità, nel testo della Rondinelli (il terzo dopo Taddrarite, pluripremiato al Roma Fringe Festival 2014, e Giacominazza) diventano perle di luce e il paesaggio interiore, ormai libero di potersi affermare, si fa lentamente spazio nel degrado della scena iniziale: “Come dalla terra arida della Sicilia – afferma l’autrice – fiorisce il profumo dei gelsomini, così dal degrado sociale sboccia un piccolo esempio di acerba bellezza, in cui scopriremo che i due personaggi non sono che uno solo e che entrambi sono cresciuti tenendosi metaforicamente la mano, pur osservando la vita da due prospettive diverse sentendola sulla pelle agli antipodi, là dove i piedi e la testa di uno saranno la testa e piedi dell’altro, ma unico resterà il baricentro dei cuori”.  Fondendo elementi dialettali catanesi e palermitani, A testa sutta trova infine una felice sintesi drammaturgica in una lingua, intelligente ed elegante, che armonizza lemmi e fonemi sia dell’italiano che del siciliano. Le musiche sono di Massimiliano Pace, il disegno luci di Massimo R. Beato.

BIGLIETTI: Intero 8 euro; ridotto under 30/over 65 euro 5

biglietteria@napoliteatrofestival.itinfo@napoliteatrofestival.it

LUOGHI: Palazzo Reale – Cortile delle Carrozze, piazza Plebiscito 1

www.napoliteatrofestival.it