https://www.facebook.com/arselectronica/videos/10157438145284918/?t=31
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dal 17 settembre
IL GIARDINO DELLE COSE
da lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 13,00
e dalle 15,00 alle 18,00
il 24 settembre
STUDIO AZZURRO. IMMAGINI VIVE
incontro con Fabio Cirifino e Leonardo Sangiorgi
Istituto Italiano di Cultura a Parigi
50, rue de Varenne
Paris
19 settembre
intervento al convegno
Mostrare. Design integrato dell’allestimento temporaneo
Università Iuav di Venezia
Aula Magna Tolentini
Santa Croce 191, Venezia
dal 22 settembre al 4 novembre
IL NUOTATORE, va troppo spesso ad Heidelberg
il videoambiente del 1984 è ospitato al Museo Pino Pascali in occasione della mostra MARE MOTUS. Dalla Puglia al Mondo tra antico e contemporaneo.
Museo Pino Pascali,
Via Parco del Lauro, 119
Polignano a Mare (BA)
28 settembre
intervento alla International Summer School di Alta Formazione
La CURA DELLA MEMORIA. II edizione. Il racconto dell’esperienza artistica contemporanea
24-24 settembre
Dipartimento di Studi Umanistici Università di Pavia
Pavia
dal 28 settembre 2018 al 6 gennaio 2019
SE A PARLARE NON RESTA CHE IL FIUME
ambiente sensibile per le tribù della valle dell’Omo
in collaborazione con Jane Baldwin, Survival International
e Media Trust Onlus
MUDEC Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano
dal 5 al 22 ottobre
ESPLORAZIONI TRA ARTE E NATURA
mostra dedicata alle Biennali Arte e Natura volute da Sebastiano Antonio De Laurentiis
messa in scena e ambiente sensibile di Studio Azzurro
progetto promosso da Fondazione Aria con curatela di Valentina Valentini, opere di Studio Azzurro e ZuCreativeLab, in partnership con Artisti per il Matta
Spazio Matta,
via Gran Sasso 53
Il seguente bando, promosso dal Festival In\Visible Cities e dall’Associazione Quarantasettezeroquattro in collaborazione con Pim Off di Milano, è rivolto a singoli artisti, gruppi, collettivi, compagnie interessati a partecipare al Festival proponendo uno spettacolo multimediale, una performance multimediale o un’installazione multimediale.
Lo spettacolo/installazione dovrà riguardare il tema “Cantieri aperti. Il racconto del lavoro, dei mestieri, delle professioni tra passato e presente”, che rappresenta il Focus di In\Visible Cities 2018.
http://invisiblecities.eu/#invisiblecities2018
Gli artisti potranno decidere se:
1)presentare un progetto già pronto per l’allestimento / messa in scena;
2)partecipare ad un periodo di residenza per la realizzazione/sviluppo della performance/installazione.
La residenza si svolgerà a Gorizia nel periodo 15-28 ottobre 2018 e potrà durare una o due settimane, a seconda delle esigenze progettuali.
Uno dei progetti selezionati avrà la possibilità di svilupparsi nel corso di una seconda residenza artistica, da svolgersi a Milano all’interno della programmazione di Teatro PimOff dal 29 ottobre al 7 novembre 2018.
L’edizione 2018 del Festival propone un focus specifico dedicato al tema “Cantieri aperti. Il racconto del lavoro, dei mestieri, delle professioni tra passato e presente”.
Gli artisti che rispondono alla call sono chiamati a sviluppare riflessioni originali su questioni inerenti il mondo del lavoro che sempre più si trovano all’ordine del giorno: il rapporto tra le generazioni, con le difficoltà, da un lato, ad accedere al mercato del lavoro e, dall’altro, a lasciarlo; la trasmissione dei mestieri tradizionali; il racconto delle pratiche artigianali e la narrazione della precarietà; i nuovi lavori nell’economia digitale; i percorsi di apprendistato e formazione per gli italiani e i migranti; il racconto dei cosiddetti “cervelli in fuga” e la situazione lavorativa negli altri paesi europei. Più in generale i progetti potranno affrontare il tema delle “pratiche lavorative” di ieri e di oggi, la questione dei diritti, la narrazione delle realtà lavorative del territorio, le memorie dei lavoratori.
Partecipanti »
Il bando è rivolto a tutte le espressioni artistiche performative che utilizzano la multimedialità nella loro pratica. Gli artisti possono essere di qualsiasi nazionalità, residenti in Italia o all’estero.
È ammessa la partecipazione di gruppi di artisti. I partecipanti devono essere maggiorenni al momento dell’inizio del Festival.
Principali criteri di selezione »
− livello qualitativo e di originalità della proposta;
− coerenza della proposta progettuale rispetto alla linea artistica del festival;
− fattibilità del progetto sul piano dei costi, dei tempi e dell’attrezzatura tecnica e della logistica;
− curriculum artistico;
− potenzialità di sviluppo e riproposizione delle opere in altri contesti.
Candidature »
Le candidature dovranno essere inviate utilizzando l’apposito modulo on-line disponibile in fondo a questa pagina:
entro e non oltre il giorno 3 settembre 2018.
Prima della compilazione del modulo i candidati sono invitati a leggere il testo integrale del bando scaricabile qui.
Al momento della compilazione del modulo il proponente dovrà scegliere se proporre un progetto già pronto per l’allestimento/messa in scena o se partecipare a un periodo di residenza artistica.
Per essere ritenuta valida ogni candidatura dovrà essere corredata di:
– chiara descrizione del progetto, corredata da fasi di studio ed eventuali video o foto;
– descrizione della compagnia, biografia e sito internet;
– scheda tecnica dettagliata;
– (in caso di residenza) chiara descrizione del lavoro da svolgere durante la residenza, con indicazione di un piano di lavoro di massima.
I documenti sono da caricare direttamente nell’e-form.
Per ulteriori informazioni o problemi con il modulo on-line è possibile contattare il seguente indirizzo mail: segreteria@quarantasettezeroquattro.it
Commissione »
Tutti i progetti proposti saranno valutati da una commissione artistica composta dai rappresentanti delle associazioni partner.
Il giudizio della commissione sarà insindacabile, i risultati della selezione saranno resi noti entro il 15 settembre 2018 tramite e-mail (ai vincitori) e pubblicazione sul sito invisiblecities.eu/call-invisiblecities-2018
Cachet »
Agli artisti/gruppi/compagnie selezionati per la residenza a Gorizia sarà corrisposto, oltre all’alloggio, un compenso lordo complessivo
– di euro 1.200,00 comprensivo di tutte le spese (per artisti/compagnie provenienti da fuori Regione)
– di euro 800,00 comprensivo di tutte le spese (per artisti/compagnie provenienti dalla Regione Friuli-Venezia Giulia)
All’artista/gruppo/compagnia che sarà selezionato congiuntamente da In\Visible Cities e Pim Off per la residenza a Gorizia e Milano sarà corrisposto un compenso lordo complessivo di
euro 1.700,00 comprensivo di tutte le spese oltre all’alloggio.
Agli artisti/gruppi/compagnie che saranno selezionati nella sezione “non in residenza” sarà corrisposto un compenso lordo complessivo
– di euro 800,00 comprensivo di tutte le spese (per artisti/compagnie provenienti da fuori Regione)
– di euro 500,00 comprensivo di tutte le spese (per artisti/compagnie provenienti dalla Regione Friuli-Venezia Giulia)
Le candidature dovranno essere inviate utilizzando il seguente modulo on-line non oltre il giorno 3 SETTEMBRE 2018.
Delfina Foundation is preparing to launch a new thematic programme in 2019 to bring together shared interests and concerns in the fields of art, science and technology. This new theme will initially underline some of Delfina’s activities from January 2019 and build towards a concentrated programme of events, projects and exhibitions in autumn 2019, interrelated with residencies.
In advance of this launch we are issuing an open call inviting expressions of interest from artists and thinkers who work in the area: on projects that cross art, science, and technology. From the responses we will be selecting projects and practitioners to engage with and support through residencies, collaborations and commissions, as well as to inform our new thematic programme over 2019 and beyond.
Given the nature of the theme and our aim to foster collaboration and encourage inter-disciplinary projects and thinking this open call is not limited to artists: we also welcome applications from writers, researchers, scientists, entrepreneurs and other practitioners who are interested in engaging with artists to develop new creative and critical approaches.
Application deadline: 13 September 2018
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Viene da inginocchiarsi davanti alle foto di Fabio Mignogna come atto devozionale di fronte alla spiritualità che emana lo scatto che sta raccontando un atto violento contro la donna e che produce non solo rabbia e angoscia, ma anche un sentimento di umana compassione per la vittima innocente. Il percorso fotografico è lungo come quello che impone la pittura con cui queste foto si apparenta strettamente: posa, luce, eliminazione del “rumore di fondo”. Concentrazione del gesto e dello sguardo della modella dritto in camera, identificazione del momento giusto, e poi lo scatto.
La fotografia nella bella mostra Seven Million presente all’Accademia Alma Artis di Pisa, è l’arte di trasformare il volto di ognuno di noi in Madonne violate e i numeri statistici in corpi arresi. Una fotografia che usa la luce come una pittura a olio, e che racconta quei fatti di cronaca che non vorremmo sentire sussurrandoli alla luce di una candela, con i volti che bucano il buio, con il biancore accecante di un asciugamano o i luccichio del monile, passando all’emozione interiore di chi osserva e a cui non è dato di sapere nulla del soggetto. Le immagini ci chiedono di fermarci e osservare quel dettaglio sul corpo che nasconde una violenza inimmaginabile perché sta intorno a noi, coperta dal silenzio complice di una comunità. Nessuna fotografia della crudeltà: capiamo che i lividi sono stati ricreati ad arte col make up. Non avremmo sopportato la vista se avessimo saputo che quei segni sui corpi giovani fossero stati davvero autentici. La fotografia compone e ritrae ciò che atterrisce passando silenziosamente attraverso la soglia emozionale, chiedendo rispetto per la vita, la cui violazione è quella umanità persa dentro le mura domestiche. Osservare è anche agire, a questo non possiamo sottrarci.Ce lo chiedono 7 milioni di vittime.
Anna Maria Monteverdi
Dal 2018 la videomaker campana Matilde De Feo artista presente stabilmente al Museo Madre di Napoli, è docente alla Alma Artis Academy per la materia di Coreografia digitale; il progetto che ha proposto agli studenti del corso è stato l’elaborazione di un primo lavoro artistico sul tema della paura.,Ne è nato un video importante, girato in 4K alle cave “Michelangelo” di Carrara dove si è imposto naturalmente il tema della paura, a causa di quelle morti bianche sul lavoro che sono purtroppo in numero sempre crescente.
Straneamento, follia, e gesti estremi coreografati come una danza giapponese abitano questo video senza una trama apparente. Sembra un film western dove, come da rituale, qualcuno ci lascia la vita ma senza un duello. Una vita persa non si sa perché e non si sa per cosa. Un bell’omaggio in forma di videodanza alle vite in bilico di chi lavora in cava, sempre a rischio di morire ogni giorno. Il video è in fase di postproduzione.
L’interprete è Sara Lupoli, Dino Farese cinemaptographer, Paolo Kosmas aiuto-regia, Lorenzo Magnozzi sound designer. La r.egia è di Matilde De Feo
Il video del backstage è stato realizzato dal docente di videoediting Alessandro Bronzini: eccolo
Krušče little festival of psychodrama welcomes all who wish to explore their creativity – everyday, personal or interpersonal, career, artistic or psychotherapeutic one. Previous experiences in psychodrama are not needed.
We invited as guests artists, psychologists and psychiatrists who are also psychodramatists.
Program:
TUESDAY 21.8.2018
10:00 – 13:00 DELAVNICA / WORKSHOP SUE DANIEL (Petdnevna delavnica psihodrame posvečena Ustvarjalnosti. Five-days psychodrama workshop dedicated to Creativity.)
13:00 – 15:00 PAVZA ZA KOSILO / LUNCH BREAK
15:00 – 18:00 DELAVNICA / WORKSHOP VLADIMIR MILOŠEVIĆ (Popoldanska psihodramska delavnica posvečena Travmi in ustvarjalnosti / Afternoon psychodrama workshop dedicated to Trauma and creativity)
18:00 – 19:00 PAVZA ZA VEČERJO / DINNER BREAK
19:00 – 20:00 INSERTI IN KOMENTARJI FILMA MUŠKARCI NE PLAČU / MOŠKI NE JOČEJO / PARTS OF THE FILM MEN DON’T CRY WITH COMMENTARIES
20:00 – 20:30 PAVZA / BREAK
20:30 – 21:30 POGOVOR Z GOSTI / DISCUSSION WITH GUESTS
WEDNESDAY 22.8.2018
10:00 – 13:00 DELAVNICA / WORKSHOP SUE DANIEL (Petdnevna delavnica psihodrame posvečena Ustvarjalnosti. Five-days psychodrama workshop dedicated to Creativity.)
13:00 – 15:00 PAVZA ZA KOSILO / LUNCH BREAK
15:00 – 18:00 DELAVNICA / WORKSHOP TOMI JANEŽIČ (Popoldanska psihodramska delavnica posvečena Fikciji v vsakodnevnem življenju, umetnosti in psihoterapiji / Afternoon psychodrama workshop dedicated to Fiction in everyday life, art and psychotherapy)
18:00 – 19:00 PAVZA ZA VEČERJO / DINNER BREAK
19:00 – 20:00 ANJA NOVAK, PRIZORI / SCENES
20:00 – 20:30 PAVZA / BREAK
20:30 – 21:30 POGOVOR Z GOSTI / DISCUSSION WITH GUESTS
THURSDAY 23.8.2018
10:00 – 13:00 DELAVNICA / WORKSHOP SUE DANIEL (Petdnevna delavnica psihodrame posvečena Ustvarjalnosti. Five-days psychodrama workshop dedicated to Creativity.)
13:00 – 15:00 PAVZA ZA KOSILO / LUNCH BREAK
15:00 – 17:30 DELAVNICA / WORKSHOP IRENA RISTIĆ (Prvi del popoldanske psihodramske delavnice posvečene Osebnemu odnosu do umetnosti: do sebe v umetnosti in umetnosti v sebi / First part of the afternoon psychodrama workshop dedicated to Personal relation to art: oneself in art and art in oneself)
17:30 – 18:30 PAVZA ZA VEČERJO / DINNER BREAK
18:30 – 19:30 EFEMERNE KONFESIJE, queer performance Markiza de Sade & Johanna Helmut Kohl (ZOJA BOROVČANIN, VLADIMIR BJELIČIĆ)
19:30 – 20:00 PAVZA / BREAK
20:00 – 21:00 POGOVOR Z GOSTI / DISCUSSION WITH GUESTS
PETEK / FRIDAY 24.8.2018
10:00 – 13:00 DELAVNICA / WORKSHOP SUE DANIEL (Petdnevna delavnica psihodrame posvečena Ustvarjalnosti. Five-days psychodrama workshop dedicated to Creativity.)
13:00 – 15:00 PAVZA ZA KOSILO / LUNCH BREAK
15:00 – 17:30 DELAVNICA / WORKSHOP IRENA RISTIĆ (Drugi del popoldanske psihodramske delavnice posvečene Osebnemu odnosu do umetnosti: do sebe v umetnosti in umetnosti v sebi / Second part of the afternoon psychodrama workshop dedicated to Personal relation to art: oneself in art and art in oneself)
17:30 – 18:30 PAVZA ZA VEČERJO / DINNER BREAK
18:30 – 19:30 ANNA NOWICKA, RAW LIGHT, solo plesna predstava / RAW LIGHT, solo dance performance
19:30 – 20:00 PAVZA / BREAK
20:00 – 21:00 POGOVOR Z GOSTI / DISCUSSION WITH GUESTS
/ SATURDAY 25.8.2018
10:00 – 13:00 DELAVNICA / WORKSHOP SUE DANIEL (Petdnevna delavnica psihodrame posvečena Ustvarjalnosti. Five-days psychodrama workshop dedicated to Creativity.)
13:00 – 15:00 PAVZA ZA KOSILO / LUNCH BREAK
15:00 – 18:00 DELAVNICA / WORKSHOP LADA KAŠTELAN (Popoldanska psihodramska delavnica dramskega pisanja Spoznavanje z likom / Afternoon psychodrama workshop of playwriting Meeting the Character)
18:00 – 19:00 PAVZA ZA VEČERJO / DINNER BREAK
19:00 – 20:00 ANNA MARIA MONTEVERDI IN ALESSANDRO BRONZINI, projekcija in komentar kratkega dokumentarnega filma LA CURA DEL TEATRO / SKRB ZA GLEDALIŠČE o gledališkem delu Tomija Janežiča / projection and commentary of documentary film CARE FOR THE THEATRE on Tomi Janežič’s theatre work
20:00 – 20:30 PAVZA / BREAK
20:30 – 21:30 ZAKLJUČNA SEANSA / CLOSURE SESSION
Prispevek / Contrubution:
– Študentje, psihodramski edukanti, člani psihodramske skupine, samostojni umetniki, upokojenci in prijatelji Krušč: 320 eur (5 dni), 290 eur (4 dni), 240 eur (3 dnevi), 180 eur (2 dneva), 100 eur (1 dan)
– Students, psychodrama trainees, member of the psychodrama group, artists freelancers, retirees, friends of Krušče: 320 eur (5 days), 290 eur (4 days), 240 eur (3 days), 180 eur (2 days), 100 eur (one day)
– Ostali: 390 eur (5 dni), 340 eur (4 dni), 280 eur (3 dnevi), 210 eur (2 dneva), 120 eur (1 dan)
– Others: 390 eur (5 days), 340 eur (4 days), 280 eur (3 days), 210 eur (2 days), 120 eur (1 day)
Na Kruščah je mogoče prespati v hiši za umetniške rezidence. Preverite zasedenost.
It will be possible to sleep in Krušče at the artistic residence house for a limited number of people. Feel free to ask for more info.
V okviru festival bo mogoče tudi šotoriti. Preverite zasedenost.
It will be also possible to use tents for a limited number of people in the frame of the festival. Feel free to ask for more info.
Informacije in prijave / Info and registration: tomi.janezic@guest.arnes.si
DRUŠTVO STUDIO ZA RAZISKAVO UMETNOSTI IGRE
DRUŠTVO ZA UMETNIŠKO RAZISKAVO, KREACIJO, REZIDENCO IN EDUKACIJO KRUŠČE
ASSOCIATION STUDIO FOR RESEARCH ON THE ART OF ACTING
SLOVENIJA / EU
Davčna številka / TAX number:29252792
Matična številka / ID number: 4106253000
Bančni račun / Bank account: SI56 6100 0001 9352 720
Naslov banke / Bank address: DELAVSKA HRANILNICA D.D. Miklošičeva 5, 1000 LJUBLJANA, SLOVENIJA
SWIFT: HDELSI22
Sue Daniel je mednarodno izredno uveljavljena psihodramatičarka in ena pionirk psihodrame v Avstraliji z več kot 35-letnimi izkušnjami v psihodramskem izobraževanju in superviziji, ki redno predava po vsem svetu in ki je s svojim pristopom k psihodrami že navdušila tudi udeležence v Sloveniji. Že petič se vrača na Krušče. Vodila bo delavnico tako za začetnike kot za izkušene psihodramatike in psihoterapevte.
http://psychodrama-institute-melbourne.com/
Sue Daniel is an internationally acclaimed psychodrama psychotherapist, trainer and supervisor, one of the pioneers of Australian psychodrama, with more then 35 years of professional experience, directing workshops around the whole world, who is returning to Krušče for the fifth time to direct a five-days workshop for beginners and experienced psychodramatists and psychotherapists.
http://psychodrama-institute-melbourne.com/
Psihiater Vladimir Milošević je izredno izkušen psihodramski psihoterapevt, edukator in supervizor, eden ustanovnih članov Inštituta za psihodramo v Beogradu, ki redno in uspešno sodeluje tudi v širšem mednarodnem prostoru, bogate izkušenje pa ima tudi s sodelovanjem v umetniških procesih. Na Kruščah je že v preteklosti vodil odlično sprejete delavnice psihodrame, s Tomijem Janežičem pa v pretekli sezoni tudi redno psihodramsko skupino Psihologija ustvarjalnosti.
http://www.ip.org.rs/onama.php
Psychiatrist Vladimir Milošević is a renowned and experienced psychodrama psychotherapist, educator and supervisor, one of the founding members of Institute for psychodrama in Belgrade, who regularly and successfully collaborates in a wide international context and has rich experiences in collaboration with artists. He has already directed numerous well-received workshops also in Krušče during last decade and has been directing with Tomi Janežič a psychodrama group Psychology of Creativity since 2017.
http://www.ip.org.rs/onama.php
Muškarci ne plaču / Moški ne jočejo
je film Alena Drljevića, v katerem je kot metoda na delavnici, ki se je udeležijo vojni veterani, prisotna tudi psihodrama. Pri filmu je strokovno sodeloval Vladimir Milošević. Na malem festivalu psihodrame pričakujemo tudi goste iz igralske ekipe.
https://www.imdb.com/title/tt5239558/
Men don’t cry
is a film by Alen Drljević. Psychodrama is present in the film as a method at a workshop for war veterans. Vladimir Milošević participated as an expert collaborator. We expect actors from the cast as guests of the little festival of psychodrama.
https://www.imdb.com/title/tt5239558/
Tomi Janežič je režiser in psihodramski psihoterapevt, redni profesor gledališke režije na Akademiji za gledališče, radio, film in televizijo v Ljubljani ter mednarodno uveljavljen strokovnjak na področju igre, ki se že več let ukvarja z aplikacijo psihodramskih tehnik v ustvarjalnih in umetniško-pedagoških procesih.
http://sigledal.org/geslo/Tomi_Jane%C5%BEi%C4%8D
Tomi Janežič is a theatre director and psychodrama psychotherapist, professor of theatre directing at Academy of Theatre, Radio, Film and Television in Ljubljana and an internationally recognised expert in the field of acting, who has for many years explored application of psychodrama techniques in artistic and art-pedagogical processes.
http://sigledal.org/geslo/Tomi_Jane%C5%BEi%C4%8D
Anja Novak (1991) je gledališka in filmska igralka, performerka, pesnica in pevka, zaposlena v Slovenskem mladinskem gledališču v Ljubljani. Leta 2015 je magistrirala iz dramske igre na ljubljanskem Agrftju. S psihodramo se je pod mentorstvom Tomija Janežiča srečala med študijem na akademiji. Zanima jo raziskovanje njenih ustvarjalnih potencialov tako v terapevtske kot v umetniške namene. Ljubi zajce in nima facebooka.
https://mladinsko.com/sl/ansambel/igralci/11/anja-novak/
Anja Novak (1991) is a theatre and film actress, performer, poet and singer, member of the ensemble of Slovenian Mladinsko Theatre Ljubljana. She gained her master degree in acting at the Academy of Theatre, Radio, Film and Television in Ljubljana. She was introduced to psychodrama during her studies at the Academy under the mentorship of Tomi Janežič. She’s interested in research of her creative potentials for therapeutic and artistic purposes. She loves rabbits and doesn’t have a facebook page.
https://mladinsko.com/sl/ansambel/igralci/11/anja-novak/
Režiserka, psihologinja in psihodramatičarka Irena Ristić je profesorica psihologije umetnosti na Fakulteti dramskih umetnosti v Beogradu ter ena redkih strokovnjakinj na tem področju, ki je z vrsto objavljenih strokovnih člankov in umetniškimi deli v mednarodnem prostoru dejavna tako kot znanstvenica kot umetnica.
http://www.fdu.edu.rs/osoba/dr-irena-ristic/577
Director, psychologist and psychodrama psychotherapist Irena Ristić is a professor of psychology of art at Faculty of dramatic arts in Belgrade, one of the few experts in this field, who works with success internationally both as a scientist and as an artist.
http://www.fdu.edu.rs/osoba/dr-irena-ristic/577
Kolektiv Efemerne Konfesije / Markiza de Sade & Johanna Helmut Kohl (Zoja Borovčanin, Vladimir Bjeličić) so odrsko-vokalni ansambel, ki izvaja pesmi o dekadenci, razkošju, krizi očetovstva, ljubezni, sovraštvu in alkoholu. Skozi queer umetnost dekonstuiranja spolnih, razrednih in družbenih vlog referira spekter zgodovinskih primerov performansov s fokusom na preoblačenju (commedia dell’arte, weimarski cabaret, ameriški vaudeville), integrira različne oblike drag izraza ter kritično artikulira dnevno-politično realnost.
Collective Efemerne Konfesije (Ephemeral Confessions) / Markiza de Sade & Johanna Helmut Kohl (Zoja Borovčanin, Vladimir Bjeličić) is a scenic-vocal ensemble who performs songs on decadence, luxury, crises of paternity, love, hate and alcohol. Through queer art of deconstructing gender, class and social roles, it refers to a spectrum of historical examples of performance with focus on changing costumes (commedia dell arte, Weimar cabaret, American vaudeville), it integrates different forms of drag expression and critically articulates everyday political reality.
http://www.facebook.com/efemernekonfesije
https://www.instagram.com/efemernekonfesije/
https://vimeo.com/223419907 (password: tatice2017)
Anna Nowicka je umetnica, ki mednarodno deluje v polju sodobnega plesa in v svojih umetniških raziskavah med drugim črpa iz dela z imaginacijo in sanjami ter pozornim utelešanjem, ki so tudi teme njenega sola Raw Light (Surova svetloba). Med drugim je študirala tudi psihologijo, doktorirala pa je na Polish Film School v Łódź-u.
Anna Nowicka is an artist working internationally in the field of contemporary dance, weaving her artistic research out of imagery work, dreaming principles, and attentive embodiment, which are also themes of her solo piece Raw Light. Among other things she also studied psychology. She got her PhD from the Polish Film School in Łódź.
Dramaturginja, dramatičarka in psihodramska psihoterapevtka Lada Kaštelan je profesorica dramskega pisanja na Akademiji dramskih umetnosti v Zagrebu, prevajalka vrste dram iz starogrščine, avtorica številnih filmskih scenarijev in nagrajenih ter v tuje jezike prevajanih dram, ki se je educirala tako v integrativni psihoterapiji kot v psihodramski psihoterapiji, katere tehnike aplicira tudi pri delu s študenti dramaturgije.
http://www.dramaturgija.adu.hr/userfiles/files/lada-kastelan-duzi-cv.pdf
Playwright, dramaturge and psychodrama psychotherapist Lada Kaštelan is a professor of dramaturgy at Academy of dramatic arts in Zagreb, translator of plays from Old Greek, author of screenplays and awarded theatre plays, who was educated in integrative psychotherapy as well as in psychodrama, and has applied its techniques in the work with students of playwriting.
https://en.wikipedia.org/wiki/Lada_Ka%C5%A1telan
Anna Maria Monteverdi je strokovnjakinja na področju digitalnega performansa in gledališkega videa, profesorica na več univerzah in akademijah v Italiji, avtorica knjig o Living Theatre, Robertu Lepageu itd. ter dokumentarnih filmov z Alessandrom Bronzinijem o Jetonu Neziraju, Tomiju Janežiču, Robertu Lepageu itd.
https://www.annamonteverdi.it/digital/biografia-amm/
Anna Maria Monteverdi is an expert in Digital Performance and Video Theatre, professor at several universities and academies in Italy, author of books on Living Theatre, Robert Lepage etc. and documentary films with Alessandro Bronzini on Jeton Neziraj, Tomi Janežič, Robert Lepage etc.
https://www.annamonteverdi.it/digital/biografia-amm/
PSIHODRAMA
Psihodrama je po vsem svetu znana in v stroki uveljavljena akcijska skupinska psihoterapevtska metoda, ki jo je razvil Jacob Levy Moreno.
Osnovna lastnost psihodrame je odrsko odigravanje notranjega sveta in življenjskih situacij posameznika.
Član skupine, ki to želi, lahko razišče lastno doživljanje sedanjosti in preteklosti ter vizijo prihodnosti, situacije, ki so se zgodile (ali bi se lahko, pa se niso), izgovorjene in neizgovorjene misli in čustva, želje, fantazije, sanje. Lahko se sreča z ljudmi iz preteklosti, razreši in dokonča odnose, ki jih ni zmogel ali smel dokončati, odkriva lastne omejitve in potenciale, se srečuje s svojimi čustvi in se uči, kako svobodno izražati sebe.
V psihodrami nedostopni viri duševnosti in medosebnih odnosov postanejo dostopnejši zavedanju ter možnosti spremembe. Skozi psihodramo se osvetlijo nejasni vzorci vedenja, razjasnjuje se narava odnosov, razkrivajo se resnične potrebe, kar vodi do boljšega razumevanja sebe in drugih.
Psihodrama udeležencem nudi podporo in varno okolje, v katerem trenirajo nove, učinkovitejše vloge in vedenje, pospešuje osebnostno rast, integracijo kognitivnega, emocionalnega in vedenjskega nivoja osebnosti, povečuje zavest, empatijo in socialne interakcije ter skupinsko kohezijo in produktivnost, primerna je za vzpostavljanje boljših komunikacijskih sposobnosti, zmanjšanje stresa, delo s travmami in drugimi duševnimi težavami.
Psihodrama vzpodbuja ustvarjalno mišljenje, da bi posameznik prevzel iniciativo in našel ustrezen in dovolj dober odgovor na novo, nepoznano situacijo kot tudi nov, boljši odgovor na situacijo, ki se ponavlja.
Moreno je bil v svojem delovanju povezan tako s področjem psihologije (študiral je medicino in teologijo na Dunaju in bil Freudov sodobnik, navdahnjen z idejami Martina Bubra, filozofa dialoga) kot s področjem gledališča (ustanovil je gledališče spontanosti – Stegreif theater).
Na njegovi nagrobni plošči piše: »J.L. Moreno, človek, ki je v psihiatrijo prinesel smeh.«
V psihodrami je dobrodošel vsak odrasel posameznik ne glede na leta ali poklic, ki se skozi igro želi srečevati s sabo in drugimi. Za psihodramo niso potrebne posebne igralske sposobnosti.
Studio za raziskavo umetnosti igre je zavod za kulturno dejavnost, ki se ukvarja z umetniško, pedagoško, raziskovalno in rezidenčno dejavnostjo na področju igre. Studio je od leta 1996 realiziral vrsto mednarodnih projektov (gledališke koprodukcije, raziskovalni in izobraževalni programi, umetniške izmenjave in rezidence) ter v Sloveniji gostil vrhunske igralske pedagoge, strokovnjake s področja psihodrame ter umetnike z vsega sveta.
Studio izvaja veliko svojih dejavnosti v okviru delovnega centra na Kruščah, zaselku v bližini Cerknice. Zaradi tega je bilo leta 2018 na Kruščah ustanovljeno tudi Društvo Studio za raziskavo umetnosti igre.
Krušče so v desetih letih od začetka obnove gostile mednarodno uveljavljene umetnike in strokovnjake iz več kot dvajsetih držav s področja uprizoritvenih umetnosti, filma, glasbe, likovne umetnosti in književnosti, posebno mesto pa zavzema tudi raziskovalno-izobraževalna dejavnost na področju psihodrame.
Krušče sledijo svojstvenemu načinu organizacije, finansiranja, distribucije ter izmenjave ustvarjalnosti in umetnosti v sodobnem času, zaradi česar postajajo pomemben in prepoznan prostor umetniške raziskave in refleksije tako v Sloveniji kot v širšem mednarodnem prostoru.
PSYCHODRAMA
Psychodrama is a worldwide well-known and established action group psychotherapeutic method, developed by Jacob Levy Moreno.
The basic characteristic of psychodrama is the stage enactment of the inner world and life situations of the participants.
Members of the group can explore their experience of the present, the past and the vision of the future, situations that occurred (or could had, but did not), spoken and unspoken thoughts and feelings, desires, fantasies, dreams. They can confront/encounter people from the past, resolve and complete relations, discover their own limitations and potentials, meet with their emotions and learn how to express themselves freely.
In psychodrama inaccessible sources of psyche and interpersonal relationships become more accessible to consciousness and the possibility of change. Through psychodrama the patterns of behavior become enlightened, the nature of relationship clarifies, real needs are being revealed, which leads to a better understanding of ourselves and others.
Psychodrama provides participants with support and a safe environment in which they can train new, more effective roles and behavior that fosters personal growth, integration of cognitive, emotional and behavioral personality level, it increases awareness and consciousness, empathy, social interaction and group cohesion and productivity. It is suitable for establishing better communication skills, stress reduction, work with trauma and other mental health problems.
Psychodrama encourages creative thinking to enable an individual to take the initiative and find a suitable and good-enough response to a new, unfamiliar situation, as well as a new and better response to a situation that is repeating.
Moreno worked in the field of psychology (he studied medicine and theology in Vienna and was a contemporary of Freud, inspired by the ideas of Martin Buber, philosopher of dialogue) as well as in the field of theatre (he founded the theatre of spontaneity – Stegreif theater).
The epitaph on his gravestone reads: “J. L. Moreno, the man who brought laughter to psychiatry.”
In psychodrama any adult person who wants to encounter herself/himself and others through play, is welcome, regardless of age or profession. No special acting skills are required for it.
Studio for Research on the Art of Acting works as an institute for cultural activities – since 2018 also an association based in Krušče -devoted to artistic, educational, research, and residency activities in the field of acting. Since 1996 Studio has realized numerous international projects (theatre co-productions, research and educational programs, artistic exchanges and residencies) and hosted a number of distinguished acting teachers, experts in psychodrama and artists from all over the world. Studio has most of its activities at the work-center in Krušče, a small village near Cerknica. In the course of last ten years since the beginning of the estate renovation, Krušče hosted internationally acclaimed artists and experts from more than twenty countries in the field of performing arts, film, music, fine arts, and literature, beside that importance is given also to the research and educational activities in psychodrama. Following its own particular way of dealing with the question of how to organize, finance, distribute and exchange creativity and art in the current modernity, Krušče is becoming recognized and valued as an important space for artistic investigation and reflection in Slovenia as well as in the wider international space.
La violenza sulle donne, sia fisica che psicologica, sta colpendo da tempo tutti i paesi del mondo e rappresenta una violazione dei diritti e una forma di gravissima discriminazione nei confronti delle donne.
Nel mondo il 35% delle donne è vittime di violenza e nel 30% dei casi essa proviene dal proprio partner. In Italia avviene ad una donna su tre; cioè vuol dire che 7 milioni di donne sono vittime di violenza e le conseguenze sono gravissime: morte, danni permanenti sul corpo e problemi psicologici. Tali dati mostrano che, nonostante siano state intraprese molte iniziative per combattere questo fenomeno, ancora non è stato fatto abbastanza. Molte campagne fotografiche, nel corso degli anni, sono state fatte per denunciare tutto ciò, per tentare di sensibilizzare le persone e per combattere questo odioso crimine.
Il progetto fotografico Seven Million Violenza sulle donne di Fabio Mignona nasce come elaborato di tesi per il conseguimento del diploma accademico di I livello presso l’Accademia di Belle Arti Alma Artis di Pisa. Il giovane artista ha inteso offrire il suo contributo a tale campagna di sensibilizzazione e di mobilitazione collettiva verso un tema assai delicato e, purtroppo, di assoluta attualità. Le fotografie di Fabio Mignogna hanno lo scopo di documentare e mostrare allo spettatore la crudeltà e la gravità di tale fenomeno. Realizzate in sala di posa le immagini documentano attraverso l’occhio impietoso dell’obbiettivo fotografico la violenza e ciò che essa stessa comporta per le vittime.
In considerazione dell’indubbio valore morale della campagna fotografica realizzata di Fabio Mignona l’Accademia di Belle Arti Alma Artis ha realizzato con una selezioni delle immagini più significative una mostra che si aprirà nella propria sede di Via Santa Maria 25- Pisa il giorno 30 luglio 2018 alle ore 17 e sarà visitabile fino al 3 agosto negli orari di apertura dell’accademia.
Trevor Paglen is an artist whose work spans image-making, sculpture, investigative journalism, writing, engineering, and numerous other disciplines. Among his chief concerns are learning how to see the historical moment we live in and developing the means to imagine alternative futures. Paglen’s work has had one-person exhibitions at Vienna Secession, Eli & Edythe Broad Art Museum, Van Abbe Museum, Frankfurter Kunstverein, and Protocinema Istanbul, and participated in group exhibitions the Metropolitan Museum of Art, the San Francisco Museum of Modern Art, the Tate Modern, and numerous other venues. He has launched an artwork into distant orbit around Earth in collaboration with Creative Time and MIT, contributed research and cinematography to the Academy Award-winning film Citizenfour, and created a radioactive public sculpture for the exclusion zone in Fukushima, Japan.
http://video.wired.com/watch/the-unsettling-performance-that-showed-the-world-through-ai-s-eyes
PARIS, 25 – 26 – 27 OCTOBRE
Fondée en octobre 2017 à Paris, l’EASTAP se propose de rassembler chercheurs et artistes européens afin de favoriser et promouvoir les multiples méthodes et approches pratiquées en matière de recherche dans les disciplines du théâtre et de la performance en incluant les différents arts de la scène, notamment la danse, la marionnette et le cirque, l’opéra et toute autre forme d’art vivant.
Milo Rau sera l’artiste associé à ce premier grand événement
Dear colleagues and friends,
I have the great pleasure of announcing that the EUROPEAN ASSOCIATION FOR THE STUDY OF THEATRE AND PERFORMANCE (EASTAP) was created on 7 October 2017 in Paris on the occasion of a general meeting where colleagues from 25 countries were present.
EASTAP GENERAL ASSEMBLY 7 OCTOBER 2017- PARIS
You will find below the names of the elected members of the Executive Committee as well as the members in charge of the task forces, who have the responsibility of launching the Association and guiding it into the future. Should you wish to join any of these task forces, you are most welcome.
This is a challenging undertaking and we intend to make the best of our disciplines (theatre, performance, dance, opera, circus, puppet theatre…), speak up for our field, promote and ensure a variety of approaches to theatre and performance (from performance studies to aesthetics as well as historical perspectives), collaborate with other national as well as international associations, organize international events and commit ourselves fully to our aims. We will have conferences and small events, as well as an online journal. We welcome scholars, artists, students, theatre directors, actors as well as institutions (theatres, conservatories, specialized librairies…).
We intend ambitiously to allow for a dialogue between theory and practice, in order to highlight the variety of methodologies and theoretical approaches to our field that can be applied to our field. We will also work to allow a range of languages to be used within the Association and its events. English and French will be used more often, to facilitate communication. We also intend to help the publication and translation of books in different languages. Above all, our goal is to create a rich network of relations and links across Europe and beyond Europe.
I would like to seize this opportunity to thank all those who have given us their support during this year of discussions and meetings, or who have written to me enthusiastically with words of support. EASTAP definitely meets a need. We will continue to lay its foundations at a further meeting in Venice on 26 and 27 January 2018. More information will follow on this as well as on our first conference, which will take place in Paris in autumn 2018.
Some 250 members have already pre-registered. If you wish to do so, here is the link: https://goo.gl/VnKnBf.
No payment is required yet. Please spread the word. The more we are, the more impact we will have.
I look forward to hearing from all of you.
Josette Féral
President, EASTAP
European Association for the Study of Theatre and Performance
Sue Daniel is a psychodramatist and psychotherapist in private practice, a psychodrama trainer, educator, practitioner (TEP) and consulting psychologist (MAPS) living in Melbourne. She is the Director of the Psychodrama Institute of Melbourne (PIM) and the Founder of both the Moreno Psychodrama Society (MPS) and the Australian and Aotearoa Board of Psychodrama (ABP). Sue has over 35 years experience conducting psychodrama training, supervision workshops and seminars in Australia and other countries including Japan, Singapore, New Zealand (Aotearoa), Sweden, Italy, France, Spain, Portugal, Greece, Bulgaria, Russia, Slovenia, Norway, Turkey, Canada, Argentina, Brazil, Estonia, U.K., Israel, Austria, the USA, Serbia, Colombia, India, China, Croatia and Lithuania. She is active in the development of psychodrama throughout the world. She teaches and lectures in Australia and overseas in communities, universities and organisations. Sue was the first foreign Visiting Professor at the Muroran Institute of Technology, Muroran University, Hokkaido, Japan. Tomi Janežič is an award-winning director and professor from Slovenia, the most important voice of the new generation artists coming from Balkans, and offers a workshop focused on the psycho-drama as a hub that spreads the different creative techniques and its basic principles.
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• • • revue d’art en ligne : arts médiatiques & cyberculture
Juillet 2018
Dans le cadre du dossier Affect ou émotion en art immersif et interactif, Louise Boisclair s’entretient avec Lorella Abenavoli, artiste multidisciplinaire dont la démarche s’élabore entre recherche et création à travers des explorations sonores dans une dimension performative. Le portfolio présenté ici donne un aperçu de ses installations et de ses compositions sonores singulières.
Poursuivant le dossier Corps en scène : l’acteur face aux écrans – Bodies on Stage : The Actor Confronted with Screens, dirigé par Josette Féral, Dorota Sajewska et Dorota Sosnowska révèlent comment l’utilisation des nouveaux média permet de multiplier et de renforcer la présence des acteurs sur scène dans une dimension politique, Sebastian Samur and Richard Windeyer examinent les modulations vocales et digitales des performeurs et des spectateurs et Tony McCaffrey questionne, entres autres, l’impact des technologies sur les acteurs.
Christine Palmiéri
Portfolio Lorella Abenavoli
Affect ou émotion
en art immersif et interactif
Sonifier la phusis
Louise Boisclair
Cet entretien en deux parties porte sur le travail de recherche-création d’installation sonore de Lorella Abenavoli, il s’inscrit dans le contexte du dossier Affect ou Émotion en art immersif et interactif. L’artiste présente sa démarche puis revisite quelques-unes de ses œuvres dont Le Souffle de la Terre et Verticale, L. son d. la m..té. d. .a sève d..s un a.bre au pr..temps, en évoquant son rapport intime avec la création et en développant ses conceptions de la spatialisation, de la sonification et de l’audification. [suite…]
Audifier et spatialiser l’Einfühlung
Louise Boisclair
Dans cette seconde partie de l’entretien avec Lorella Abenavoli, il sera question de son rapport aux éléments et aux matériaux, d’affect et de certains choix qu’elle a effectués dans son travail de sculpteure. Il sera aussi question des dimensions historiques et technologiques, mais aussi écologiques, artistiques et poétiques, qui ont renouvelé ses conceptions de la forme, de la représentation et du temps. Enfin l’artiste explique le terme « so(g)nification », néologisme qui lui est propre, et le met en relation avec les multiples sens de la sonification. [suite…]
L’acteur face aux écrans
Bodies on Stage :
The Actor Confronted with Screens
Body As Medium. Between Theory
and Technology of Theater
Dorota Sajewska and Dorota Sosnowska
We will present the theoretical approach to the problems of body and technology in stage performance. The starting point will be the status of the categories such as presence, ephemerality, immediacy of the (theatre) performance radically undermined in the texts of performance studies scholars such as Rebecca Schneider, Amelia Jones or Philip Auslander. Utilizing examples of performances from young Polish theatre:Krzysztof Garbaczewski (b.1983) and Radosław Rychcik (b.1981), we will juxtapose two functioning models of body-technology relation on stage. The first one – represented by Garbaczewski – is based on understanding the body as always mediated. It multiplies (undermines) the body’s presence by use of audiovisual means. The second one – Rychcik’s case – is to push the theatrical presence of the body to the absolute maximum. In this case an audiovisual layer is used to build a strong opposition to the actor’s stage presence. The two examples will be used to propose new theoretical approaches. We would like to show that such stage phenomena are not only the sign of a changing technological reality, but are also important theoretical input in the understanding of theatre itself. We will posit that every single body on stage (no matter if consciously, as in Garbaczewski’s case, or unconsciously, as in Rychcik’s case) is already mediated, and the use of technological tools is a way to play with this specific aspect of theatre’s corporeality. This broader perspective will also incorporate elements of the political dimension of annexing media-mediated and media-manipulated corporeality, for it will follow the apparently transparent and natural dimension of such actions, whereby once again, as postulated by Jacques Rancière it will turn aesthetic considerations into political considerations. [suite…]
Moi qui parle à moi-même dans le numérique
Auditory Alienation and Liberation
for the Intermedial Performer
Sebastian Samur and Richard Windeyer
To what extent does vocal modulation both alienate and liberate performers on the intermedial stage? Philip Auslander and Matthew Causey, among a growing number of contemporary theoreticians, have pointed to the « otherness » and « uncanny » experiences of both performers and spectators when confronted with digital doubles. How have artists working with vocal modulation negotiated these experiences and incorporated them into their practice? Our presentation will juxtapose an analysis of key works by three contemporary performance artists – The Wooster Group’s , Laurie Anderson’s O Superman and Marie Brassard’s Peep Show – with a series of digital audio workshops held at the University of Toronto to better understand how both audiences and performers experience the disembodiment inherent in digital voice modulation. Anderson and Brassard speak of alter-egos or theatrical extensions of character, while Wooster Group performers describe increasing freedom through loss of control over technological modulations. In researching these works, we will examine whether an artist’s experiences are at odds with those of the spectator, who may experience a split or delayed presence of the performer. These experiences will further be compared to an in-house creation of Kurt Schwitters’ Ursonate. It has been described as written in a « universal language, » and we will attempt to stretch its universality into a digital soundscape through voice modulation, conscious of the artist experiences described above. Examining the psychoacoustic effects of digital modulation techniques applied to pitch/harmonics, volume, resonance, delay, and spatial (dis)location, we will compare experiences of performers, designers, and spectators with the experiences described in our case studies. Doing so will allow us to further identify how voice modulation both alienates and liberates, and how the actor can better situate him/herself within an intermedial practice. [suite…]
A Dance that Draws you to the Edge of your Seat:
Acting and Disability Faced with Technology
Tony McCaffrey
“Sarah Mainwaring’s palsy turns the task of clipping a microphone into its stand into a dance that draws you to the edge of your seat.” This is how the reviewer for theSydney Morning Herald described the tremulous and fragile gestures of a performer with cerebral palsy, who laboriously, in fits and starts of movement, sets up a microphone at the beginning of Super Discount, (2013) by Back to Back Theatre , an internationally renowned ensemble of people perceived to have intellectual disabilities. At the conclusion of a previous show, Food Court she delivered Caliban’s speech from The Tempest, ‘The isle is full of noises . . .’ in a similarly tremulous and fragile voice. As she spoke into a microphone (itself tuned to reverberate strategically) the sound of her voice was accompanied by the words of the speech projected in surtitles as animated text either rushing headlong or stalling, apparently (voice-)activated by the fits and starts of her distinctive delivery.
The work of Back to Back Theatre Company is, amongst many other things, an ongoing interrogation of the interaction between technology and performance (onstage and off). By considering the work of this company, and of Zurich’s Theatre Hora , and my own practical research with Different Light Theatre , an ensemble of disabled performers in New Zealand, I wish to explore the following questions: Does technology facilitate, aestheticize or problematize an access to “voice” for disabled performers? What place does assistive or aestheticizing technology have in how the transmission of affect and meaning is negotiated between disabled performer and (supposedly able) audience? What are the political, aesthetic and ethical implications of this interaction between the perceived fragility of the performer and the supposed communicative empowerment of technology? What is it about such performance that “draws you to the edge of your seat?” [suite…]
E’ appena uscito per le edizioni GECHI (Salerno), il volume TEATRO E IMMAGINARI DIGITALI. SAGGI DI MEDIOLOGIA DELLO SPETTACOLO MULTIMEDIALE a cura di Alfonso Amendola e Vincenzo Del Gaudio che contiene contributi oltre che dei curatori, di J. Malvezzi, A.M.Sapienza, M. Tirino, C. Infante, E. Pitozzi, A. Di Maso,M. Cozzolino, F. Deriu, L. Gemini, R. Savo, A. Pizzo.
Recensione di Anna Monteverdi
Il volume, che apre nuove prospettive nello studio del teatro contemporaneo, non si limita a fare una sintesi della produzione tecnologica teatrale a partire dalla fortunata stagione del videoteatro italiano degli anni Ottanta (segnalata cronologicamente dallo spettacolo Punto di rottura dei Magazzin)i ad oggi, ma ripensa la produzione scenica in un’ottica di interpretazione critica sociologica e mediologica insieme, cioè guardando al linguaggio teatrale dal punto di vista dei media utilizzati. Cosa cambia sul piano della percezione, della natura della comunicazione, della struttura drammaturgica, dello statuto di spettatore quando il processo creativo teatrale si apre al paradigma mediale assorbendone -completamente o parzialmente – i modi e i punti di vista? Qual è lo “specifico del teatro” quando l’ambiente della performance si estende al network, come si trasformano concetti naturalmente teatrali quali quelli di “immersività”, “interattività”, “immediatezza” una volta che questi vengono “mediati” da sistemi informatici? E come si traducono quegli stessi media una volta che dai videogame o da una APP per cellulare, trasbordano direttamente sul palcoscenico, diventando parte integrante di un processo drammaturgico, espandendo persino i propri territori fisici? Quando la tendenza generalizzata al gaming di un certo teatro porta dall'”artificazione” materiale di cui parlano Nathalie Heinich e Roberta Shapiro, a una vera e propria strutturazione narrativa teatrale legittimata quanto a valore e statuto? La rilettura suggerita nel libro di Del Gaudio e Amendola di Computer as Theatre di Brenda Laurel e degli studi di Abruzzese può essere un valido punto di partenza per ripensare il teatro al tempo dei new media oltre la generalizzazione spesso proposta in convegni internazionali di “intermediality in Theatre” che hanno portato alla valorizzazione iperbolica e a dir poco arbitraria, di operazioni tecnoteatrali non proprio efficaci.
Come dice Mario Perniola ne L’arte espansa: “Nessuna strategia artistica può fare a meno di una strategia teorica”.
In questo caso l’esaustivo volume (sia come contributi che come bibliografia) ha alcuni riferimenti metodologici chiave negli studi di Manovich, Jenkins, Parrikka, Castells, Hutamo, Bolter-Grusin. Tali studi, uniti a quelli italiani legati alla scuola di Salerno dello stesso Amendola e di Urbino di Boccia Artieri aprono la strada a concetti poco esplorati e poco applicati nell’analisi teatrologica, quali “rimediazione”, “schermologia”, transmedialità, iperconnesione che permettono ai numerosi autori dell’antologia, di analizzare e indagare spettacoli-chiave del “teatro analogico” prima e della digital performance poi (da Ritorno ad Alphaville a Camera astratta a Les AIguilles et l’opium a MDLSX), e di riflettere. oltre la pura prospettiva storica, sull’estetica di alcuni fondamentali registi e interpreti (Marcel.lì Antunez Roca, Wilson, Murgia, Motus, Wooster group, Hubert Westkemper, Dynamis).
La produzione di una “neo drammaturgia digitale” per dirla con il felice termine coniato da Antonio Pizzo, porta a un ibrido di teatro e interattività e teatro e cinema ben visibile negli spettacoli di Wilson, Lepage, Wooster Group, Marcel.li Antunez Roca, mentre la dinamica del “farsi media” apre il teatro ai network più variegati e a una congenialità con internet e con i suoi effetti virali.
Teatro e immaginari digitali. Saggi di mediologia dello spettacolo multimediale a cura di Alfonso Amendola e Vincenzo Del Gaudio, Gechi editore, 2018, Salerno Milano.
Introduzione. Prolegomeni per una mediologia del teatro di A. Amendola e V. Del Gaudio
Sezione I: Teatri dall’analogico al digitale
“Reinventare” il teatro attraverso il cinema. Punto di rottura del Carrozzone/Magazzini Criminali prod. di Jennifer Malvezzi
Da Peter Cheyney a Falso movimento passando per Godard: Alphaville e il teatro come ipermediazione performativa di Mario Tirino
Esperienze pionieristiche: La camera astratta di G. B. Corsetti e Studio azzurro di Annamaria Sapienza
Memoria di pietra. Performing media: un percorso crossmediale tra videoteatro e radiofonia di Carlo Infante
Les aiguilles et l’opium di Robert Lepage: dall’edizione del 1991 a quella del 2013 (aggiornando il software) di Anna Monteverdi
Sezione II: TEATRI DIGITALI
Exils: elementi di schermologia digitale di Vicnezo Del Gaudio
Il prisma del reale. La scena intermediale secondo Dumb Type e Shiro Takatani di Enrico Pitozzi
Adam’s passion: la drammaturgia musicale di Arvo Part nella drammaturgia della luce di Bob Wilson di Angela di Maso
Per oggi non si cade, un esempio di drammaturgia sonora di Milena Cozzolino
Reverse Theatrofilm, Hamlet del Wooster group (2007-2012) di Fabrizio Deriu
Digitale incarnato. Mediologia di MDLSX di MOTUS di Laura Gemini
2115 di Dynamis: il futuro visto dal passato, nel presente di Renata Savo
Giocare con la tecnologia: Pseudo di Marcel.lì Antunez Roca di Antonio Pizzo
FLUCTUS | 2018
Fluctus é una esibizione interdisciplinare il cui nucleo principale é costituito da una grande installazione che simboleggia la visione di
un mare che sta diventando sempre più inquinato a causa del nostro comportamento. Una grande onda che nelle fattezze e nella cromia rappresenta l’incombenza e la decadenza che stiamo vivendo, aleggia sulle nostre teste come un monito.
L’artista dopo anni di riflessione sull’argomento, giunge alla conclusione che il vero inquinamento risieda dentro di noi. Soltanto con un cambiamento collettivo, possiamo tentare di ricucire questa netta separazione dalla Natura, dalla nostra vera Natura.
“Avere intrapreso questo percorso significa avere anche un ruolo sociale, cercare di sintetizzare una traccia, fare dell’arte un’architettura sociale. Il termine Fluctus porta con sé nella sua fonetica due momenti, uno leggero quasi di sospensione, il fluire sussurrato di quello che arriva, di quello che ci lascia. Un momento pesante come l’impatto di un colpo assestato nello stomaco, così forte da farci fermare, frastornati dal riverbero.
Se alzo gli occhi, sento il peso di una massa nera sopra il mio capo, come se ci fosse improvvisamente qualcosa con cui fare i conti e paradossalmente lo sento dentro con empatia. Forse per noi umani é iniziata l’era delle conseguenze, l’era del comprendere le responsabilità dei nostri gesti passati.” Giuseppe La Spada
Beauty has always moved my research. An ancient Japanese saying declaims
“Beauty is the outcome of the right”, I’ve asked myself it it was still current, especially
by analysing one of the most “beautiful” and “functional” creations of man.
As a child, its form, its transparency, bewitched me through its usefulness, its colours. Nowadays I don’t know if this beauty, this element, Plastic, can also be right, at least about its management, as it is nearly always neglected after its use.
It feels like a paradox that it was born to hold water and today we find ourselves exactly
in front of the precise opposite.
I Konic di Barcellona ovvero Alain Baumann e Rosa Sanchez tra i protagonisti della scena digitale catalana, hanno esplorato nella loro lunga e importante carriera internazionale, ogni anfratto delle tecnologie e lo hanno depositato con cura amorevole sul palcoscenico dandogli una forma magica e sorprendente, amichevole e insieme profonda. Dall’arte interattiva al videomapping alla telematic dance (di cui sono gli indiscussi fondatori) hanno davvero sperimentato ogni genere di tecnologia, disseminando per il mondo le loro proposte artistiche; non a caso sono tra gli artisti più ricercati per giganteschi progetti transfrontalieri finanziati dall’UE come il famoso progetto IAM che li ha visti coinvolti con il Comune di Alghero nel triennio 2012-2015 in una proposta artistica complessa di realtà aumentata e videomapping per i beni culturali in Libano- Egitto- Palestina e Tunisia. Recentemente il loro telematic project Espai No tàctil ha avuto una rappresentazione fisica a Barcellona con una diretta telematica creativa con Santiago del Cile e Strasburgo. La rete viene intesa da Konic non solo come comunicazione ma come prolungamento creativo dello spettacolo.
Ogni loro lavoro teatrale o di digital art è una riflessione sull’umano e sulla trasformazione dell’individuo grazie alle tecnologie, una trasformazione che può ampliare gli orizzonti in modo smisurato offrendo libere e insolite prospettive ma solo se non ci limitiamo a essere “giocati” dalle tecnologie, cioè a subire le manipolazioni della scienza e della tecnologia in atto. Vale la pena ricordare la teorizzazione dei Konic, in epoca di piena euforia di videomapping, sul significato di una “mediaturgia” del mapping
Di ritorno dal Bangladesh dove erano stati invitati per un meeting su Cultural Transformation in Digital Ecosystem a Dhaka, li abbiamo incontrati a luglio al Theatre World Congress di IFTR a Belgrado dove, dopo una lecture sul loro lavoro all’interno degli affollati General panel, hanno proposto una serata speciale con il loro più recente spettacolo di danza interattiva e network performance #14Skyline .
Lo spettacolo intrattiene con il pubblico una relazione inusuale, quasi rituale: non a caso è la musica, la poesia e il canto ad avvicinare nel prologo, l’orecchio e lo sguardo dello spettatore in modo intimista, quasi sussurrato, facendolo entrare delicatamente nella materia teatrale che si snoda attraverso percorsi astratti, suggestioni visive, frammenti di parole e atmosfere sonore immersive. Tutta la tecnologia è live, gestita, manipolata, ricreata e proiettata dal vivo.
Tre sono le postazioni: una scenografia che si eleva come una torre tronca a vortice fatta d listelle metalliche videomappate alla perfezione all’interno della quale Rosa Sanchez si muove interagendo con suoni e immagini, una seconda con un tavolino dove la performer “opera” davanti a un miniproiettore creando maschere video per il suo volto e una terza è lo spazio di azione di Alain Baumann, presente non solo come “tecnico” ma anche come performer a fotografare, riprendere e manipolare immagini proiettandole sui fondali, cambiando continuamente, appunto lo “skylyne” del palcoscenico con un cellulare.
Ogni momento della performance è rivolta a una specifica sensorialità, ma è il corpo a “geolocalizzare” le coordinate per una sua immersione creativa (e interattiva) nella totalità spaziale. Lo spettacolo dei Konic sembra incarnare al meglio la nozione di Maurice Merleau-Ponty di “teoria del corpo come teoria della percezione”: la nostra esistenza come esperienza primariamente e incondizionatamente spaziale, che vive, connessa con la sua corporeità, lo spazio-immagine che ci circonda. Le forme, vissute in questo frammento di ispirata danza digitale, uniscono definitivamente l’uomo al suo ambiente. Un vero e proprio “approccio fenomenologico” che permette di ri-tracciare continuamente la realtà adeguandola alle immagini della nostra esperienza ma che si sommano, che si confondono anche con le immagini della nostra coscienza.
Il mondo che percepiamo in questo spettacolo è fatto di rimandi all’arte (dai viluppi delle sculture cubo futuriste di Tatlin, ai frammenti astratti futuristi, fino alla glitch art), ma il vero tema è proprio il legame tra coscienza e realtà che ci circonda. Lo spettacolo sembra suggerire come potrebbe diventare la città e il suo “skyline”, videomappandola con il nostro occhio interiore, sovrapponendola a strati di colorate piazze abitate e vissute, scannerizzando non solo la superficie fisica degli edifici ma anche la nostra memoria, la nostra interiorità psicologica.
La traccia-guida, che è poi il tema portante dello spettacolo, è appunto il magnifico prologo di Rosa Sanchez che invita a “sentire” l’inaudibile, dare forma a pensieri, un momento che è anche un omaggio alla migliore arte d’avanguardia. La danza capta l’invisibile, i sensori colgono aneliti di trasformazione, generando immagini e identità multiple e il nostro volto indossa volontariamente maschere di ciò che siamo o che vorremmo essere, facendoci diventare, nell‘instagrammismo dei nostri tempi, immagini-filtro ovvero magnifici zombie digitali. Il teatro è uno spazio sensoriale frammentato e insieme uno spazio di connessione condivisa, uno skyline digitale che ci contiene con tutti i nostri desideri, sogni, passioni.
Uno spettacolo #14 Skyline di grande forza espressiva e di grande pregnanza concettuale, un concentrato di tutte le tecnologie – quelle che oggi, come ben sappiamo, stanno in qualche APP del nostro cellulare- dove però si insinua il fondamentale messaggio che, in un mondo che vive costantemente sugli schermi, l’arte (e la vita) stiano piuttosto, nello spazio liminale dell’errore, della latenza, dell’imperfezione, esattamente ciò che la macchina non può e non sa programmare.
Anna Maria Monteverdi
Prossimi appuntamenti in cui sarà possibile vedere #14Skyline:
7 SEPTEMBER : 4th ‘Jornadas Escena Digital’. Barcelona. Spain
28 SEPTEMBER : XV Int. Festival VIDEOMOVIMIENTO / Cuerpo Multimedia. Bogota. Colombia
20 OCTOBER : Festival IDN+ / Mercat de les Flors. Extended version. Barcelona.
Today we live in a globalized world that is controlled and created by digital codes. From communication to transportation (of people, goods, and messages), everything is guided by codes. Mathematics and mechanics have created a new tool-based world, erected by engineers, physicists, and programmers.
From the binary code (Leibniz) to Morse code, from cosmic code to the genetic code, we live in a world of codes. This exhibition, a collection of artworks and scientific works gives you the opportunity to understand this world. It will be a code-curated exhibition and demand new behavior from the visitors. The exhibition will be a mix of a laboratory and a lounge, a learning environment and a »Club Mediterranée«. Together with our visitors, we would like to try out new and perhaps unusual formats of education and learning, creating new approaches to knowledge in a relaxed and learning-stimulating atmosphere.
Programming, learning with bots and other new technologies should no longer pose a limit to education, but should give everyone the opportunity to understand the background to our digital world of today. Whether with free entry to the exhibition, snacks and drinks at the museum or natural work in the museum field – the exhibition will change the approach to museum installations as an educational policy experiment in the area of »Audience Development«. The museum will be worthwhile for its visitors in the truest sense of the word.
Artworks and scientific works based on digital as well as on analog codes are presented in the exhibition. The works visualize and explain the complex dynamics of codes, and the way in which they are increasingly shaping the way we live and perceive the world. The exhibition analyzes the ingress of codes into our lives, and the structures of knowledge they generate.
Supporting
Program The exhibition is accompanied by an extensive supporting program including lectures, film screenings and symposia. In addition, the ZKM, in collaboration with the Council of Europe, is organizing the »4th Council of Europe Platform Exchange on Culture and Digitization« on Friday, October 20, 2017, on the subject of »Empowering Democracy through Culture: Digital Tools for Culturally Competent Citizens«. On Thursday, November 2, 2017, the ZKM will hold the panel discussion »Digital Sovereignty«. Prominent representatives of science, economy and politics will discuss the sensitivity of digital traces in today’s society.
L’artiste Miguel Chevalier :
Depuis 1978, Miguel Chevalier utilise l’informatique comme moyen d’expression dans le champ des arts plastiques. Il s’est imposé internationalement comme l’un des pionniers de l’art virtuel et du numérique.
Son travail, expérimental et pluridisciplinaire, aborde la question de l’immatérialité dans l’art, ainsi que les logiques induites par l’ordinateur, tels que l’hybridation, la générativité, l’interactivité, la mise en réseau.
Le travail de Miguel Chevalier poursuit un constant dialogue avec l’histoire de l’art, dans une continuité et une métamorphose de vocabulaire, pour explorer et expérimenter un nouveau langage pictural. Les images qu’il nous livre interrogent perpétuellement notre relation au monde.
www.miguel-chevalier.com
Les contreparties
Ouvrage essentiel pour une approche de l’art numérique et contemporain sous ses différents aspects, la monographie « Miguel Chevalier » réalisée grâce à ce financement est la première des contreparties proposées en remerciement de votre soutien. Un ouvrage qui se doit d’être dans toutes les bibliothèques !!
50 ouvrages sont proposés à un prix exceptionnel de 26 euros pour les plus rapides, puis 200 ouvrages au prix de vente de 39 euros. Les frais de port sont offerts.Pour les contreparties suivantes, j’ai imaginé spécialement pour ce financement participatif, plusieurs éditions limitées signées et numérotées.
Les éditions limitées Fractal coraux 1 et Fractal coraux 2, réalisées par découpe laser, sont inspirées des merveilles de la mer. Ces éditions préfigurent l’exposition Digital Abysses que je réalise à la Base sous-marine de Bordeaux du 9 mars au 20 mai 2018, la plus importante que j’ai accomplie à ce jour.
Fractal Coraux 1 et Fractal Coraux 2, 2018
Découpe laser dans papiers fluo – 14,8 x 21 cm et 21 x 29,7 cm
L’édition limitée L’Origine du Monde est extraite de la grande installation numérique qui sera projetée dans cette même exposition à la Base sous-marine de Bordeaux.
L’Origine du Monde, 2018
Impression numérique sur papier arche. Dimension pleines marges : 65 cm x 50,50 cm – Dimension du sujet : 35 cm x 50 cm
Quant aux œuvres uniques proposées, elles seront présentées dans des cabinets de curiosités dans l’exposition Digital Abysses à la Base sous-marine de Bordeaux. Poursuivant mon exploration de la nature, ces oeuvres revisitent par le biais du numérique, le thème de la faune et de la flore sous-marine (algues, plancton, coraux…). Elles questionnent la notion de vie artificielle, interpellent sur la fragilité de ces écosystèmes et sur une biodiversité des océans à préserver.
Corail 1, 2017 – Résine Dacryl et plexiglas – 29,50 x 24 cm – Vue de jour et vue à la lumière UV
Plancton 2, 2017 – Résine et pigment fluo – 35 x 24 x 2,8 cm – Vue de jour et vue à la lumière UV
Radiolaire 8, 2017 – Résine Dacryl et plexiglas – 29,50 x 32 cm – Vue de jour et vue à la lumière UV
Corail 2, 2017 – Résine Dacryl, pigments fluo et plexiglas – 39 x 39 cm – Vue de jour et vue à la lumière UV
Plancton 3, 2017 – Résine Dacryl, pigments fluo et plexiglas – 39,50 x 39,50 cm – Vue de jour et vue à la lumière UV
Body Voxels – The Walker, 2017
Sculpture en résine réalisée par impression 3D – 26 cm x 26 cm x 31 cm
Assurda accusa di “appropriazione culturale” per due spettacoli firmati dal regista franco-canadese Robert Lepage, uno dei nomi “stellari” del teatro mondiale. Un finale degno della peggior censura: gli spettacoli dopo forti pressioni, sono stati cancellati su decisione dello stesso Lepage.
Era previsto per dicembre 2018 a Parigi lo spettacolo sugli indiani d’America “KANATA” con la firma di Robert Lepage e gli attori della compagnia del Theatre du soleil eccezionalmente non diretti da Ariane Mnouchkine. Un cambio di guardia alla regia che ha avuto i peggiori auspici, scontrandosi con la politica, con il pressapochismo, con la superficialità intellettuale. Lo spettacolo è stato cancellato ieri dal palinsesto del Festival.
Lepage era già stato contestato qualche mese fa molto aspramente nel suo Paese per aver firmato la regia del concerto blues della cantante canadese bianca BETTI BONIFASSI SLAV cancellato al Montréal Festival del Jazz
L’accusa abbastanza ridicola da parte di numerosi contestatori che hanno manifestato davanti al teatro in occasione della prima, era quella di appropriarsi in modo inopportuno (“leggi “da bianchi”) dei canti degli schiavi, considerati parte della cultura “nera”. Lepage e Bonifassi rilasciarono una dichiarazione piuttosto chiara in risposta: “The history of slavery, in all its various forms, belongs first and foremost to those who have been oppressed and to the descendants of those people. Diversity and its artistic potential are at the heart of SLAV as much as the legacy of slavery. Do we have the right to tell these stories? “.
Persino il Parti Québécois ha appoggiato Lepage con il leader Jean-François Lisée che ha paragonato la cancellazione dello spettacolo al Festival del Jazz alla censura e altri lo hanno definito un gesto da “terrorismo intellettuale”
IN modo simile Lepage in queste settimane era stato attaccato per il processo di creazione dello spettacolo KANATA, opera teatrale sul rapporto tra bianchi e indiani d’America. Lo spettacolo non verrà rappresentato a Parigi a dicembre, come previsto dopo che i co-produttori americani hanno ritirato il loro interesse (e i finanziamenti) per il progetto.
Lepage e la sua compagnia di produzione Ex Machina hanno dichiarato che lo spettacolo verrà cancellato. Questo annuncio è arrivato dopo l’incontro di sei ore con circa 30 membri della comunità indigena che avevano firmato una lettera aperta sul quotidiano Le Devoir denunciando la produzione quale “esempio di appropriazione culturale”.
Sul giornale si legge che i delegati erano “sconvolti dal fatto che lo spettacolo non prevedesse attori indigeni e ci fossero pochi spunti provenienti dalla loro comunità.
Il giornale The globe and mail scrive; “The controversy surrounding the two theatre performances sparked a debate in Quebec society over the rights of white people to tell stories about minority groups. Lepage and his entourage have said they are the victims of an attack on artistic freedom”.
Artist and scholar.
Born in Naples, Italy, 1984. Lives and works in Berlin, Germany.
A unique presence across contemporary performance and media art, Marco Donnarumma distinguishes himself by his use of emerging technology to deliver artworks that are at once intimate and powerful, oneiric and uncompromising, sensual and confrontational. Working with biotechnology, biophysical sensing, as well as artificial intelligence (AI) and neurorobotics, Donnarumma expresses the chimerical nature of the body with a new and unsettling intensity. He is renown for his focus on sound, whose physicality and depth he exploits to create experiences of instability, awe, shock and entrainment.
Since the early 2000s, Donnarumma has been developing a deeply transdisciplinary expertise, drawing equally from live art, music, biological science, computation and cultural studies. He holds a Ph.D. in performing arts, computing and body theory from Goldsmiths, University of London, and is currently a Research Fellow at the Berlin University of the Arts in partnership with the Neurorobotics Research Lab Berlin. His newest performance for human dancers and AI prostheses, Alia: Zǔ tài, was recently awarded the Goethe Institut’s International Coproduction Fund, and will be co-produced in 2018 by CTM Festival (Berlin) and Chronus Art Center (Shanghai) during a year of exchange across Germany and China.
Writing regularly on body, music, technology and performance studies, Donnarumma is published by MIT Press, Oxford University Press, Routledge and Springer. His artworks received several awards, including the second prize (Award of Distinction) in Sound Art at the Prix Ars Electronica (2017), the first prize at the Cynetart Award for Computer Based Art (2014), the second prize at TransitioMX Award for New Media Art (2013), and the first prize at the Guthman New Musical Instrument Competition (2012), among others. Articles and interviews featuring his work appear on BBC, The WIRE, Forbes, Reuters, ARTE.TV, Wired, IEEE, RTVE, El Pais, CreativeApplications, ResonanceFM and The Creators Project.
Donnarumma’s arresting visions of the body toured more than 60 countries worldwide with shows at Venice Biennale (Venice), Steirischer Herbst (Graz), ZKM Center for Art and Media (Karlsruhe), Sónar+D Advanced Music Festival (Barcelona), ISEA International Symposium on Electronic Art (Albuquerque), FILE Electronic Language Festival (Sao Paulo), RPM: Ten Years of Sound Art in China (Shanghai), Laboratorio Arte Alameda (Mexico City), Némo Biennal of Digital Arts (Paris), transmediale Festival for Art and Digital Culture and CTM Festival for Adventurous Music and Art (Berlin). He was granted fundings from the European Commission, Goethe-Institut, British Council, Creative Scotland, New Media Scotland, and the Danish Arts Council, and received commissions from CTM, transmediale, 4DSOUND, European Conference of Promoters of New Music and STEIM.
Quiet Ensemble nasce nel 2009 dall’incontro tra esperienze professionali ed espressive differenti; Fabio Di Salvo si dedica alla sperimentazione e l’ideazione di opere video interattive utilizzando moderni software di manipolazione audiovideo, Bernardo Vercelli si laurea in scenografia teatrale in Norvegia e successivamente lavora come light designer
a Copenhagen, Danimarca. Insieme sviluppano un interesse rivolto alla contaminazione di modalità espressive differenti osservando il rapporto tra tecnologia e natura, l’unione tra l’immaginario concreto ed astratto e l’equilibrio tra casualità e controllo, dando vita a soggetti composti dal perfetto connubio degli elementi, spostando l’attenzione su aspetti insignificanti e meravigliosi, come il movimento di una mosca o il suono degli alberi.
Parallelamente l’interesse si allaccia a quel settore di nuove tecnologie che esplorano le possibilità estetiche e concettuali derivanti dalle tecniche dell’interattività, lavorando al rapporto tra l’immagine e il suono, studiato esclusivamente in relazione ad un ambiente specifico – site specific, con l’obiettivo di rivelare luoghi comuni attraverso punti di vista differenti.
Worshop e coreografia: Yumiko Yoshioka
Direzione e Organizzazione: Annalisa Maggiani
Assiestente: Miguel Camarero
1-5 Agosto ( 3 ore al mattino e 3 ore al pomeriggio)
5 Agosto: Performance- Presentazione „Il Vaso di Pandora“ in Mythoslogos (Lerici)
Se venite da fuori siete invitati ad arrivare il 31 Luglio e partire il 6 agosto
Luogo: Il Casale in Lunigiana (La Spezia- Italy)
Fly to Pisa Aeroport and train to La Spezia- we can pick-up you!
https://www.youtube.com/watch?v=SP0x-WdMTxI
https://www.youtube.com/watch?v=SP0x-WdMTxI
Prezzo senza vitto ed alloggio:250€ (prima del 30 Aprile) 310€ (dopo il 1Maggio)
Ws e vitto ed alloggio per 6 giorni 520€ (iscrizione prima del 30 Aprile) 580€ (iscrizione dopo il 1 Maggio)
max 18 partecipanti
Per Riservare e info: Annalisa Maggiani info@gest-azione.com
Body Resonance
Yumiko Yoshioka ha sviluppato Body Resonance, in cui integra le pratiche del Butoh, il lavoro sul corpo inspirato a Noguchi Taiso e vari altri metodi di training asiatici per aiutare a preparare il corpo a ricevere e trasmettere danza e creazione.
Body Resonance si origina dall´idea che il mondo, inclusi corpo ed anima, consiste di onde di vibrazioni che creano costanti Risonanze come l´Eco. Se si volge il corpo su queste frequenze, riceviamo immagini, sensazioni, emozioni.
Affinché ció avvenga, abbiamo bisogno per prima cosa di togliere tensioni non necessarie. Con la danza creiamo un foglio bianco per colorare il nostro corpo di nuovi colori. Incoraggiando uno stato vicino al punto zero, possiamo con le nostre capacitá recettive cosí affinate- come „Antenne“- ripulire e cogliere le onde dai profondi strati del corpo
La trasformazione e concentrazione della danza, puó rompere il guscio della forma. Ció scioglie l´armatura del nostro ego, permettendo l´emergere di memorie risonanti dalle nostre cellule che stanno fluttuando nel liquido primario del tempo.
Yumiko Yoshioka YUMIKO YOSHIOKA regista, coreografa, direttrice artistica danzatrice Butoh di fama internazionale.
Nata a Tokio, risiede in Germania dal 1988. Nel 1977 entra nella compagnia Ariadone fondata da Carlotta Ikeda e partecipa alla prima performance butoh femminile in Europa con Ko Hurobushi e Carlotta Ikeda a Parigi “Le Dernier Eden” che influenzerá la danza contemporanea. regista, coreografa, direttrice artistica . Nel 1988 a Berlino fonda Tatoeba Theatre Dance Grotesque con Minako Seki e delta RA´i
Nel fonda 1995 la compagnia Ten Pen Chii Art Labor (Berlino- Schloss Bröllin) con L´artista visuale Joachim manger e il musicista Zam Jonson.
Yumiko vive tra Tokio e l’Europa tenendo workshop aperti a tutti e performance in tutto il mondo.
Tante altre collaborazioni con artisti e danzatori internazionali incoraggiano Yumiko a iniziare a spiegare il proprio stile personale di danza e coreografia
www.yumiko-yoshioka.com info@gest-azione.com Ulteriori info: www.yumiko-yoshioka.com www.gest-azione.com
Il Pomezia Light Festival torna in città dopo il grande successo della prima edizione; più di
20mila presenze in tre giorni, 14 opere e 30 artisti coinvolti, 4 masterclass con esperti che
hanno riscontrato ampio successo.
Quest’anno torneremo, insieme al comune di Pomezia, per chiudere in bellezza la
stagione dell’estate pometina 2018.
Il tema di questa edizione è la smart city, un’idea per il futuro che viene da lontano, un
viaggio dal rinascimento alla postmodernità.
Tre nuove date 21 – 22 – 23 settembre.
Numerosi artisti internazionali e non, hanno risposto al nostro invito a partecipare, 85
proposte progettuali pervenute; 48 da tutto il mondo e 32 dall’Italia.
Le installazioni si estenderanno su tutto il territorio pometino divise in tre sezioni,
illuminando i palazzi, i giardini e svariati altri luoghi della città.
PLF: un progetto per pomezia, giovane ma che guarda lontano.
Per maggiori informazioni:
press@pomezialightfestival.it
+39 371 1232525
Mostra e fotografie: Fabio Mignogna
Sound Design: Lorenzo Magnozzi
Seven Million
30/07/2018 – 03/08/2018
Alma Artis Academy
PALAZZO QUARATESI Via Santa Maria PISA
Il progetto fotografico Seven Million Violenza sulle donne di Fabio Mignona nasce come elaborato di tesi. Il giovane artista ha inteso offrire il suo contributo a tale campagna di sensibilizzazione e di mobilitazione collettiva verso un tema assai delicato e, purtroppo, di assoluta attualità. Le fotografie di Fabio Mignogna hanno lo scopo di documentare e mostrare allo spettatore la crudeltà e la gravità di tale fenomeno. Realizzate in sala di posa le immagini documentano attraverso l’occhio impietoso dell’obiettivo fotografico la violenza e ciò che essa stessa comporta per le vittime.
In considerazione dell’indubbio valore morale della campagna fotografica realizzata da Fabio Mignogna, l’Accademia di Belle Arti Alma Artis ha realizzato, con una selezioni delle immagini più significative, una mostra che si aprirà nella propria sede di Via Santa Maria 25 – Pisa il giorno 30 luglio 2018 alle ore 17 e sarà visitabile fino al 3 agosto, secondo gli orari di apertura dell’Accademia.
Per ulteriori informazioni si rimanda https://www.almaartis.it/mostra2018/mignogna
ICIDS <http://icids.org> is the premier conference for researchers and practitioners concerned with studying digital interactive forms of narrative from a variety of perspectives, including theoretical, technological, and applied design lenses. The annual conference is an interdisciplinary gathering that combines technology-focused approaches with humanities-inspired theoretical inquiry, empirical research and artistic expression.
With this 11th edition of the conference, ICIDS is now entering its second decade. The field of interactive narrative has matured considerably over this period, and the organizers take this year’s milestone as an opportunity to introduce additional overarching topics that reflect some of the considerable developments over the past decades:
Paper deadline (extended): July 25 2018
Full CfP: https://icids2018.scss.tcd.ie/ICIDS2018-CFP.pdf
Demos: July 31 2018
https://icids2018.scss.tcd.ie/demos-workshops.html
Doctoral Consortium: July 29 2018
All’interno dell’#IFTR2018 International Federation of Theatre REsearch 2018 che ha avuto luogo a Belgrado dal 9 al 13 luglio è stata inserita una conferenza del prof. Massimo Bergamasco, direttore e fondatore del PerCro Istituto di Percezione e Robotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e direttore del TeCip.
Il tema era Robotica e Ambienti immersivi per il Teatro.
Il professor Bergamasco ha spiegato i progetti legati alla Robotica in corso all’interno del laboratorio Sant’Anna di Pisa e le applicazioni in vari ambiti. Di grande interesse la riflessione sulla nuova modalità di creazione teatrale in ambienti virtuali e immersivi che è stata sottolineata da molte immagini video che raccontavano l’esperienza con l’Accademia Teatrale Internazionale di Firenze.
Organizzata dalla prof. Anna Monteverdi, convener IFTR della sezione Intermediality, per conto dell’Istituto Italiano di Cultura diretto dal dott- Davide Scalmani, (presente all’evento insieme all’addetto scientifico presso l’AMbasciata d’Italia, dott. Paolo Battinelli), la lecture prevista al Centro Culturale di Belgrado in PIazza della Repubblica il giorno 10 alle ore 19, è stata particolarmente apprezzata e animata.
La sala era gremita e il pubblico interessato proveniva sia da ambiti teatrali che scientifici. Molti gli studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Belgrado. Tra le presenze, la compagnia Crew di Eric Joris ccn il prof. Chiel Kattenbelt dell’Università di Utrecht autori dell’installazione performativa immersiva Hamlet encounter proposta per l’IFTR2018, la compagnia di telematic e interactive performance di Barcellona Konic e il prof. Antonio PIzzo, esperto di Digital Storytelling, docente al Dams e direttore del CIRMA di Torino.
Apprezzamento per l’iniziativa da parte del board internazionale dell’IFTR.
Dear Friends,
We’re preparing a five-days summer encounter this year in Krušče, a little festival of psychodrama focused on creativity. We’ll explore the relation between (inter)personal and artistic processes. We’re expecting guests from different countries who will share their experiences. Sue Daniel will lead a morning workshop every day. Sue is an internationally acclaimed psychodrama psychotherapist, trainer and supervisor, one of the pioneers of Australian psychodrama, with more then 35 years of professional experience, directing workshops around the whole world, who is returning to Krušče for the fifth time to direct a five-days workshop for beginners and experienced psychodramatists and psychotherapists. Beside her we’ll have guests with afternoon workshops: Psychiatrist Vladimir Milošević, renowned and experienced psychodrama psychotherapist, educator and supervisor, one of the founding members of Institute for psychodrama in Belgrade, who regularly and successfully collaborates in a wide international context and has rich experiences in collaboration with artists. He has already directed numerous well-received workshops also in Krušče. Director, psychologist and psychodrama psychotherapist Irena Ristić, professor of psychology of art at Faculty of dramatic arts in Belgrade, one of the few experts in this field, who works with success internationally both as a scientist and as an artist. Playwright, dramaturge and psychodrama psychotherapist Lada Kaštelan, professor of dramaturgy at Academy of dramatic arts in Zagreb, translator of plays from Old Greek, author of screenplays and awarded theatre plays, who was educated in integrative psychotherapy as well as in psychodrama, and has applied its techniques in the work with students of playwriting. Director and psychodrama psychotherapist Tomi Janežič, professor of theatre directing at Academy of Theatre, Radio, Film and Television in Ljubljana and an internationally recognized expert in the field of acting, who has for many years explored application of psychodrama techniques in artistic and art-pedagogical processes. There will be talks, films, performances, concerts, an exhibition etc. in late afternoons and evenings in collaboration with other guests. There will be the premiére of the film-documentary by Anna Maria Monteverdi (University of Milano) about Tomi Janezic: “La cura del teatro” (here the trailer: https://www.youtube.com/watch?v=S-FWnwBS_Hw We’ll let you know a precise program with topics of the day and detailed activities. You don’t need any experience in psychodrama to participate. Fee: – Students, psychodrama trainees, member of the psychodrama group, artists freelancers, retirees, friends of Krušče: 320 eur (5 days), 290 eur (4 days), 240 eur (3 days), 180 eur (2 days), 100 eur (one day) – Others: 390 eur (5 days), 340 eur (4 days), 280 eur (3 days), 210 eur (2 days), 120 eur (1 day) It will be possible to sleep in Krušče at the artistic residence house for a limited number of people. Feel free to ask for more info. It will be also possible to use tents for a limited number of people in the frame of the festival. Feel free to ask for more info. Info and registration: tomi.janezic@guest.arnes.si DRUŠTVO STUDIO ZA RAZISKAVO UMETNOSTI IGRE DRUŠTVO ZA UMETNIŠKO RAZISKAVO, KREACIJO, REZIDENCO IN EDUKACIJO KRUŠČE ASSOCIATION STUDIO FOR RESEARCH ON THE ART OF ACTING SLOVENIJA / EU We like to suggest a very good website for visiting SLOVENIA with100 Best Things to do in Slovenia by Jen Miller.https://www.jenreviews.com/best-things-to-do-in-slovenia/
PSYCHODRAMA Psychodrama is a worldwide well-known and established action group psychotherapeutic method, developed by Jacob Levy Moreno. The basic characteristic of psychodrama is the stage enactment of the inner world and life situations of the participants. Members of the group can explore their experience of the present, the past and the vision of the future, situations that occurred (or could had, but did not), spoken and unspoken thoughts and feelings, desires, fantasies, dreams. They can confront/encounter people from the past, resolve and complete relations, discover their own limitations and potentials, meet with their emotions and learn how to express themselves freely.
Studio for Research on the Art of Acting works as an institute for cultural activities – since 2018 also an association based in Krušče -devoted to artistic, educational, research, and residency activities in the field of acting. Since 1996 Studio has realized numerous international projects (theatre co-productions, research and educational programs, artistic exchanges and residencies) and hosted a number of distinguished acting teachers, experts in psychodrama and artists from all over the world. Studio has most of its activities at the work-center in Krušče, a small village near Cerknica. In the course of last ten years since the beginning of the estate renovation, Krušče hosted internationally acclaimed artists and experts from more than twenty countries in the field of performing arts, film, music, fine arts, and literature, beside that importance is given also to the research and educational activities in psychodrama. Following its own particular way of dealing with the question of how to organize, finance, distribute and exchange creativity and art in the current modernity, Krušče is becoming recognized and valued as an important space for artistic investigation and reflection in Slovenia as well as in the wider international space. |
S’intitola Teatro e migrazione. Teatro, nazione e identità: tra migrazione e stasi la conferenza mondiale IFTR 2018 che si terrà dal 9 al 13 luglio prossimi a Belgrado.
L’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado in collaborazione con la ricercatrice Anna Monteverdi, presenta la partecipazione del prof. Massimo Bergamasco, professore ordinario di Meccanica applicata, direttore dell’Istituto TeCIP, nonché fondatore del Laboratorio di Robotica Percettiva presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. La sua attività di ricerca verte su temi di robotica indossabile, interfacce aptiche e ambienti virtuali.
L’intervento del prof. Bergamasco, intitolato Immersive virtual reality applied to the theatre, avrà luogo martedì 10 luglio alle ore 19.00 presso la Galleria Artget del Centro culturale di Belgrado.
Per ulteriori informazioni: https://www.iftr.org/