Canaletto e la fotografia. Insolito (e riuscitissimo esperimento) al Museo Lia della Spezia in occasione della riapertura dei Musei
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Non è da tutti provare a far dialogare i capolavori dell’antichità con il contemporaneo, anche se ultimamente alcuni Musei storici, archeologici hanno creato corto circuiti con video, proiezioni, installazioni e persino videogame. Vanno in una direzione di “audience development” e di Social Museum la creazione di contenuti “social” in forma di video, avventure grafiche in veste di “storie” o addirittura i videogames associati alle collezioni, come nel caso del Museo archeologico di Napoli. Trasparenze e luci a neon nelle opere di Francesco Candeloro dialogano intelligentemente con gli spazi e le opere del Museo Archeologico di Napoli nella temporanea a titolo Proiezioni (Oltre il tempo)

Il Museo Lia della Spezia ha da tempo innescato un dialogo tra la sua collezione classica e il contemporaneo a cura del suo direttore dott. Andrea Marmori.

Da ieri nella vicina Palazzina delle Arti è aperta la mostra fotografica di Marzio Villa. Un suo paesaggio fotografico del Quebec molto evocativo e “pittorico” è stata accostato, proprio su proposta del direttore del Museo Museo Lia niente meno che a un quadro del Canaletto. La sala dei vedutisti (oltre a Canaletto è presente anche il Guardi) è uno degli ambienti più visitati del Museo. Questo accostamento foto+pittura è stato molto “instagrammato”, segno che il nuovo pubblico del Museo ha apprezzato l’operazione!

Paesaggi brumosi antichi e moderni accostati insieme: d’altra parte anche il videomapping è protagonista di un altro evento Lockdown Dada Dance” al Kunstmuseum Basel. La proiezione sulle finestre del museo, chiuso al pubblico racconta la storia delle marionette di Sophie Taeuber-Arp’, una delle 7 fondatrici del Movimento DADA a cui il Museo di Basilea aveva dedicato la mostra SOPHIE TAEUBER_ARP. LIVING ABSTRACTION