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Digital Umbilical by Body Intelligence Collective
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Designer – Salomé Bazin Producer – Lara Buffard Creative Technologist – Simon Haenggi Programmer – Jon Rowe Performer – Adam Seid Tahir Choreographer – Renaud Wiser Project associates Musician/Composer – Arthur Astier Performer – Rosanne Briens Production photography – Maria Lax Video capture and trailers – Laurent Liotardo The creation of Digital Umbilical was made possible with the generous support of Arts Council England National Lottery Project Grants, Fondation BNP Parisbas and Sadler’s Wells. Description: Digital Umbilical is a dance performance exploring organic connection between individuals (dancer and audience member), and its amplification through the use of technology. Inspired by factors of intimacy: proximity, warmth, sensing the pulse of each other, quietness: we aim at creating a shared experience which is unique to the moment. Our strongest reference is the womb: a place of deep intimacy with another human being, surrounding us in sound , low vibration and soft light, a place of interdependent living. Repurposing technological tools of bio-data control and measurement, Digital Umbilical wants to reclaim the poetic, rhythmic and creative aspect of bio-rhythms and body cycles, enabling audiences to reconnect to their bodies as spectators as well as participants. At a time where we are rising political division along simplified categorisation and artificial boundaries amongst humans, we believe it is critical to get audiences and participants to reconnect to the universality of our body, and an experience we have all shared as human beings.

DIGITAL PERFORMANCE: ADA ARTEINA. MEDITERRANEAN PYRENEES EUROREGIONAL PROJECT WITH KONICLAB
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Kòniclab once again participates in a new Euroregional Pyrenees-Mediterranean Project, this time, alongside with the companies Baal (Balearic Islands) and K.Danse (Occitanie, France). In the project, we will develop and share tools to integrate the body and movement in the environment, through creative digital technologies, from a gender policy perspective, and with a special focus on youth.

https://koniclab.info/en/?project=ada-arteina-mediterranean-pyrenees-euroregional-project

Its main activity will be 3 collaborative days of Dance and Digital Culture, with training activities, debates, research-creation and exhibition:

4-8/09 Son Servera, Majorca, Balearic Islands, Spain
2-3/11 ECOSS Festival, Barcelona, Spain
23-24/11 Toulouse, France

The acronym “Ada ArtEina” refers to Ada Lovelace, considered the first person to program a computer, and also to art as a tool (“Eina”) for social change.

Ada ArtEina builds on the previous project, D(is)T-D(ance), which already enjoyed the support of the Euroregion, and on the long experience of the partners in the fields of movement, technology and feminist activism, within the artistic practice.

The objectives are:
-Create artistic, playful and didactic experiences through physical, spatial, sound and light interaction (body-object-space-sound-light-color), using digital tools, in an innovative way; from interactive installations to participatory projects with interactive technologies or performances.
– Develop the project from a feminist and gender equality perspective, with a marked objective of empowerment, through adapted creative workshops, aimed at women, groups with gender and/or functional diversity, adolescents and children, immigrants, etc.
– Share tools, knowledge and work methodologies, as well as their own creations, to enrich exchanges and generate critical reflections.
– Apply the tools developed and shared with young people,children and vulnerable groups.
– Disseminate all these activities so that they reach the largest possible number of people.

The news of the project can be followed through the social networks FacebookInstagramTik Tok and, in the following days, Twitter and LinkedIn.

Cortona 19-20-21 luglio: CONVEGNO: CHI HA PAURA DEL TEATRO DIGITALE? A cura di Kilowatt Festival
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19-20-21 luglio, Cortona, Complesso di Sant’Agostino.
Ingresso libero.
Nei giorni di Kilowatt Festival 2023, a Cortona, si terrà il convegno dal titolo Chi ha paura del teatro digitale – le opportunità dell’online per le performing arts, tre giornate di dibattito e confronto con professionisti del settore per esplorare il mondo digitale.

Tra i partecipanti: Anna Maria Monteverdi (Università degli Studi di Milano – La Statale), Antonio Pizzo (Università di Torino), Giovanni Boccia Artieri (Università di Urbino), Laura Gemini (Università di Urbino), Erica Magris (Université Paris 8), Simone Arcagni (Università di Palermo), Federica Patti (Università di Torino), Carlo Infante (Università Mercatorum di Roma), Alice Barale (Università degli Studi di Milano – La Statale), Alessandro Pontremoli (Università di Torino), Valentina De Simone (Che teatro fa – La Repubblica), Alessandro Iachino (Stratagemmi – Prospettive teatrali), Marco Menini (Hystrio, Klp Teatro), Fabio Acca (Università di Torino) e gli artisti Mara Oscar CassianiMargherita LandiAriella Vidach (AiEP), Turi Zinna (compagnia Retablo).

Nel programma serale degli spettacoli, affiancano il convegno, la danza digitale di Them – immagine movimento, di gruppo nanou, per un’immersione coreografica a 360°, e il teatro digitale di Teatrino Giullare con Drone Tragico, ispirato all’Orestea di Eschilo, tradotta da Pasolini.

Frame da DRONE TRAGICO

Programma:
19 luglio, ore 14:00-17:00
– Saluti istituzionali
– Prima sessione: Storia della relazione tra digitale e performing arts Keynote speakers: Anna Maria Monteverdi (Università degli Studi di Milano – La Statale), Antonio Pizzo (Università di Torino)
– segue dibattito moderato da Alessandro Pontremoli (Università di Torino)

20 luglio, ore 10:00-13:00 
– Seconda sessione: Piattaforme digitali e dimensioni della creatività Keynote speakers: Giovanni Boccia Artieri (Università di Urbino), Laura Gemini (Università di Urbino)
– tavoli di lavoro (modello world-cafè) coordinati da: Alessandro Pontremoli, Alessandro Iachino (Strategemmi Culture Teatrali), Valentina De Simone (Che teatro fa – La Repubblica), Marco Menini (Hystrio, Klp Teatro), Fabio Acca (Università di Torino)

20 luglio, ore 14:00-17:00
– Terza sessione: Tecnologie per la creazione artistica in digitale Keynote speakers: Erica Magris (Université Paris 8), Simone Arcagni (Università di Palermo)
– segue incontro con 4 artisti: Mara Oscar Cassiani, Margherita Landi, Ariella Vidach (AiEP), Turi Zinna (compagnia Retablo), coordinato da Alessandro Iachino

21 luglio, ore 10:00-13:00
– Quarta sessione: La partecipazione dello spettatore nell’interazione tra teatro e digitale Keynote speakers: Federica Patti (Università di Torino), Carlo Infante (Università Mercatorum Roma)
– tavoli di lavoro (modello world-cafè) coordinati da: Alessandro Pontremoli, Alessandro Iachino, Valentina De Simone, Marco Menini, Fabio Acca

21 luglio, ore 14:00-17:00
– Quinta sessione: performing arts e intelligenza artificiale Keynote speaker: Alice Barale (Università degli Studi di Milano – La Statale) – dibattito conclusivo (metodo fish-bowl) coordinato da Marco Menini e Valentina De Simone
– conclusioni di Fabio Acca

Sguardi: la mostra fotografica di Salerno curata da Silvia Lelli con l’associazione Tempi moderni tra musica, danza e teatro diventa un Catalogo.
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 SGUARDI è la grande mostra che fino al 4 giugno ha abitato i saloni di Palazzo Fruscione nel cuore storico di Salerno. Organizzata dall’associazione TEMPI MODERNI e curata da Silvia Lelli con Tempi Moderni, SGUARDI ha raccontato in immagine le opere frutto di oltre 40 anni di carriera di Silvia Lelli e Roberto Masotti; la coppia – nella vita e nel lavoro – di fotografi ravennati di nascita e milanesi d’adozione, ha mostrato il mondo delle performing arts e della musica attraverso la sensibilità del loro sguardo. Un lavoro che ha dato origine a un archivio di immagini talmente esteso, ricco e importante da avere indotto il Ministero dei Beni Culturali a dichiararlo, nel 2018, bene di interesse storico. Ora questa mostra è diventato un catalogo edito da Arti Grafiche BOCCIA.

La presentazione del catalogo SGUARDI: da sinistra il direttore scientifico della mostra Alfonso Amendola; il presidente dell’associazione Tempi Moderni, Marco Russo; il sindaco Vincenzo Napoli e la coordinatrice del progetto Maria Paola Cioffi.

La mostra SGUARDI era suddivisa in quattro sezioni: Musiche/Kontakthof-Kontrapunkt/Nucleus che a Palazzo Fruscione erano racchiuse nei tre piani e Ombra e Penombra dedicata al Teatro lirico salernitano e allestita presso il foyer del Teatro Verdi di Salerno.

Quelle fotografie così iconiche di Battiato, di Bob Wilson, della Bausch, di Keith Jarrett raccontano mondi d’arte straordinari; mai la fotografia è stata così vicina all’estetica e al gesto dell’artista. Il catalogo ripropone cinquanta fotografie di LELLI e MASTOTTI della mostra SGUARDI, con testi critici di Alfonso Amendola, Leonetta Bentivoglio; Carlo Maria Cella; Giovanni Fiorentino; Carlo Serra; Antonella Trotta; Silvia Lelli e Roberto Masotti. Il catalogo è edito da Arti Grafiche Boccia.

Musiche (fotografie di Lelli e Masotti). In questa sezione si scava nell’archivio di Lelli e Masotti. Una sezione composta da 109 fotografie e un’installazione video dal titolo Musiche Revisited. Da Keith Jarrett a Miles Davis, passando per Santanae un giovane Muti. E ancora Bob WilsonDemetrio StratosJohn CageJan Garbarek, tanto per citarne alcuni.

Kontakthof- Kontrapunkt(fotografie di Silvia Lelli). La sezione è composta da 20 opere fotografiche e ripercorre la storia di 3 rappresentazioni in 30 anni, del celebre lavoro dedicato alla complessità dei rapporti uomo-donna della coreografa e regista tedesca Pina Bausch.

Kontakthof – Kontrapunt 2011- ©Silvia Lelli_Lelli e Masotti Archivio_copyright Silvia Lelli

Nucleus (fotografie di Roberto Masotti). La sezione è un omaggio al lavoro di Roberto Masotti e al suo rapporto di lungo corso, professionale e umano, con il cantautore catanese Franco Battiato, scomparso nel maggio 2021. L’esposizione è una anteprima internazionale e si compone di 16 scatti.

Ombra e Penombra  è un lavoro site specific di Silvia Lelli dedicato al Massimo cittadino. Quindici foto realizzate nel mese di aprile all’interno del teatro e durante le prove e alla prima dello spettacolo Manon Lescaut andato in scena il 14 aprile con l’orchestra diretta dal maestro Daniel Oren.

Unitamente all’esposizione i Racconti del Contemporaneo, la rassegna di incontri, musica e cinema che affianca la mostra con eventi gratuiti di approfondimento. Tra gli ospiti Carlo SerraLeonetta BentivoglioCarlo Boccadoro; Diego De Silva; Stefano de Stefano Andrea Pedrinelli; Veniero Rizzardi; Riccardo BertoncelliCarlo Maria Cella, Yari GugliucciGeoff WestleyFrancesco Di BellaIlaria Pilar PatassiniMatteo SaggeseWalter PratiCarla Marciano; Claudia Attimonelli; Anna Maria Monteverdi e Antonio Pizzo.

Una mostra da guardare ma anche da ascoltare: ogni protagonista della rassegna lascia un suo personale contributo audio: un mini podcast che racconta la loro foto preferita. I visitatori possono ascoltarli attraverso un qr code posto accanto allo scatto.

SGUARDI – Musiche /Kontakthof-Kontrapunkt/ Nucleus e Racconti del Contemporaneo VII Edizione, sono ideati, curati e organizzati dall’Associazione Tempi Moderni e promossi e finanziati da Regione Campania, Comune di Salerno, Camera di Commercio di Salerno e sponsor privati, con il patrocinio di Regione Campania, Comune di Salerno, Università degli Studi di Salerno, Università Alma Mater Studiorum- DAMS- di Bologna, Fondazione Ebris e in collaborazione con il Teatro Verdi.

La Mostra è in collaborazione con Marta Cannoni e Livia Corbò- Photo Op, Milano.

www.sguardilelliemasotti.it – www.tempimodernidee.it

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26a edizione di Inequilibrio Festival/Armunia: 150 artisti e oltre 60 eventi per rileggere il mondo attraverso la scena
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Dal 28 giugno al 9 luglio tra Castiglioncello, Rosignano Marittimo e la Costa degli Etruschi (LI)

la manifestazione dedicata a teatro, danza e performance a cura di Fondazione Armunia.

12 giorni di spettacoli, tavole rotonde, presentazioni, incontri, concerti, proiezioni e attività collaterali nel segno dello sconfinamento tra territori di ricerca. La direttrice artistica Angela Fumarola: “Come l’universo vegetale che lento e inesorabile avanza, anche Inequilibrio si muove negli spazi tra le arti per rispondere alle sfide del presente”

Tra i protagonisti: Olivier Dubois, Abbondanza/Bertoni, Virgilio Sieni, Fanny & Alexander, Motus, Teatrino Giullare, Niccolò Fettarappa Sandri, Francesco Pennacchia, Marta Ciappina, Marco D’Agostin, Teri Weikel, Giovanna Daddi, Antonella Questa, Rita Frongia, Lorenzo Covello, Zoe Bernabéu, Claudia Catarzi, Renata Palminiello, Michele Ifigenia Colturi/Tyche, Gruppo Nanou, Teatro Patalò, Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, Giuliano Scarpinato, Teatro dell’Elce

Da segnalare il focus su corpo e identità femminile, dal mito greco alle battaglie di oggi, e quello sul convivere delle differenze, che vedrà in scena performer con e senza disabilità. Inoltre l’apertura del Laboratorio Permanente di Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol con “Marat/Sade”, la ripresa del progetto Residenze Digitali con la rielaborazione live di due progetti nati per l’online e tra le novità la sezione dedicata al video, che intreccerà linguaggio cinematografico e spettacolo dal vivo

Rosignano Marittimo, 6 giugno 2023 – 150 artisti e oltre 60 eventi tra spettacoli, concerti, proiezioni, tavole rotonde e incontri per intrecciare identità territoriale e fermenti internazionali, avanguardie sceniche e contaminazioni digitali, in 12 giornate tra arte, cura e cultura. Questo sarà il 26/mo Inequilibrio Festival, la kermesse dedicata al panorama contemporaneo di teatro, danza e performance a cura di Fondazione Armunia,per il primo anno con la direzione artistica esclusiva di Angela Fumarola, in programma dal 28 giugno al 9 luglio tra il Castello Pasquini di Castiglioncello, il borgo medievale di Rosignano Marittimo e la Costa degli Etruschi (Li) con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Rosignano Marittimo.

“Sconfinare” sarà la parola guida per l’edizione 2023: un inno alla vita, alla rigenerazione, alla fusione tra elementi. “Come il mondo vegetale che lento avanza – spiega Angela Fumarola – anche Inequilibrio è abituato a muoversi tra gli spazi porosi delle arti sceniche per rispondere alle sfide del presente con azioni di confronto tra corpi e parole. Progetti nati per la fruizione online che trovano dimensione fisica e performer che sconfinano tra danza, video, musica e teatro; ma anche il binomio formato da cultura e cibo, sarà fonte d’ispirazione e terreno di scoperta. Castello Pasquini nel suo bosco urbano, sarà un distretto culturale, dove artisti internazionali, persone del luogo e residenti temporanei, troveranno nutrimento per le idee e le emozioni”.

In cartellone 13 prime nazionali, tra i protagonisti nomi consacrati e nuove promesse: Olivier Dubois, Abbondanza/Bertoni, Virgilio Sieni, Fanny & Alexander, Motus, Teatrino Giullare, Niccolò Fettarappa Sandri, Francesco Pennacchia, Marta Ciappina, Marco D’Agostin, Teri Weikel, Giovanna Daddi, Antonella Questa, Rita Frongia, Lorenzo Covello, Zoe Bernabéu, Claudia Catarzi, Renata Palminiello, Michele Ifigenia Colturi/Tyche, Gruppo Nanou, Teatro Patalò, Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, Giuliano Scarpinato, Teatro dell’Elce, Quotidianacom, Menoventi.

I temi del femminile saranno imprescindibili in questo tempo così danneggiato, punto di raccordo per parlare di violenza, discriminazione e di tutte le rivoluzioni che proprio nel corpo “bersaglio” delle donne trovano il loro fulcro. Dalla prima assoluta di “Stai Zitta”, ispirato all’omonimo libro di Michela Murgia diretto da Marta Dalla Viacon Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque (8 luglio), al debutto di “Femina”, nuova creazione firmata dall’acclamato duo Michele Abbondanza e Antonella Bertoni (28 giugno), fino a “Maternità”, progetto in prima italiana della formazione Fanny & Alexander con protagonista Chiara Lagani (8 e 9 luglio). Si prosegue con una serie di lavoricostruiti su figure che hanno travalicato i secoli con la loro potenza simbolica, rilette alla luce dei conflitti, dei mutamenti e delle riflessioni in corso. A Cassandra sarà dedicato “Of the nightingale I envy the fate”, performance-grido di Motus, compagnia tre volte Premio Ubu,con la danzatrice Stefania Tansini (30 giugno), mentre “Cuma”,del giovane coreografo Michele Ifigenia Colturi, sarà un solo coreografico intorno alla Sibilla Cumana, simbolo della dimensione irrazionale dell’essere umano (8 luglio). Giovanna Daddi vestirà i panni di “Ecuba, la cagna nera” nella rielaborazione de “Le Troiane” di Euripide prodotta dal Teatro di Buti per la regia diDario Marconcini (5 luglio). Donne pericolose, sfuggenti, misteriose, potenti: Circe, protagonista del nuovo omonimo lavoro di Ilaria Drago, prodotto da Armunia, che debutterà in prima italiana al festival (30 giugno, 1 luglio e 2 luglio); “Lilith”demone della tempesta e simbolo del femminile, che dà il titolo all’omonimo spettacolo di Rita Frongia interpretato da Angela Antonini (6 luglio); Elena di Troiadonna “irregolare”, contraddittoria e moderna, protagonista di “Vacuum”, studio di e con la performer Ilenia Romano (1 luglio).

Altro focus sarà quello legato al conviveredelle differenze, aspetto su cui Armunia lavora incessantemente dal 2007: quando l’esperienza della messa in scena del “Marat” diretto da Maurizio Lupinelli, con un cast di performer con disabilità, diede vita a Rosignano Marittimo al Laboratorio Permanente a cura da Nerval teatro di Maurizio Lupinelli ed Elsa Pol. Ed in via straordinaria proprio il Laboratorio Permanente si aprirà al pubblico con lo spettacolo “Marat/Sade: Le due rivoluzioni”, nuovo adattamento a firma di Eugenio Sideri che vedrà sul palcoscenico oltre 40 attrici e attori con disabilità sia dal laboratorio di Rosignano Marittimo che dal laboratorio Il teatro è differenza di Ravenna.Seguiràun incontro con istituzioni, studiosi e artisti (4 luglio). Altre quattro le produzioni che vedranno in scena artisti con e senza disabilitàVirgilio Sieni sarà ospite con il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello in “Danza Cieca” (28 giugno), Paola Bianchi con la danzatrice Valentina Bravetti in “Brave”, spettacolo in prima assoluta selezionato per la New Italian Dance Platform 2023 (29 giugno), e Marta Bellu coreograferà Laura Lucioli ne “l Versi delle Mani” (6 luglio). In sintonia con un’idea di società attiva e solidale, Inequilibrio Festival presenterà anche “In fondo agli occhi” di Cesar Brie, spettacolo di nuova drammaturgia che affronta le tematiche della crisi e della malattia da questa prodotta e derivata, con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari nell’ambito della rassegna “Riprendiamoci la scena. Teatro e musica in giro per la toscana”, promossa da Cesvot (9 luglio).

E poi: dando seguito al progetto delle Residenze Digitali – iniziativa nata in seno al Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia e CapoTrave Kilowatt) con l’obiettivo di stimolare gli artisti delle performing arts all’esplorazione dello spazio digitale come ulteriore o diversa declinazione della loro ricerca – Inequilibrio riprenderà la sperimentazione di due lavori nati per l’online presentandone una versione live. Saranno “Drone Tragico” del Teatrino Giullare, in prima nazionale un viaggio virtuale attraverso l’Orestea fruibile sia in presenza che da remoto (30 giugno), e “Them” di Gruppo Nanou, duetto anch’esso in prima nazionale che si moltiplica in diverse visioni prospettiche grazie all’uso dell’action cam(7 luglio). Sempre in linea con i concetti chiave di “sconfinamento” e permeabilità tra forme d’arte un secondo lavoro di Rita Frongia che arriva al festival in prima nazionale: “Star”, tra corpo, parola e silenzio per indagare la possibilità di “essere umani molto da vicino” con la danzatrice Teri Weikel(1 e 3 luglio). Anche “Gli anni” di Marco D’Agostin con protagonista Marta Ciappina, interprete unica per itinerario artistico e peculiarità tecniche nel panorama della danza italiana, analizzando il tema della memoria offre una drammaturgia che fonde la voce al movimento (7 luglio), così come il coreografo Giuliano Scarpinato nel suo studio “All About Adam”, percorso drammaturgico danzato da Cristian Cucco in anteprima al festival (6 luglio).

Pour sortir au jour_Olivier-Dubois@Julien Benhamou

Tra le presenze da segnalare Olivier Dubois, celebre danzatore e coreografo francese che porterà al festival “Pour sortir au jour – My body of coming forth by day”, solo intimo in cui diviene vittima consenziente di un gioco tra udienza di tribunale, peep show e vivisezione (1 luglio);  Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, storica e visionaria compagnia che presenterà una personale versione delle “Memorie del Sottosuolo” di Dostoevskij interpretata da Paolo Oricco con la regia di Marco Isidori (29 giugno); Francesco Pennacchia, uno dei più interessanti interpreti della scena contemporanea con “Vagabondo delle stelle”, tratto dai racconti di Jack London, di cui è autore e protagonista (29 giugno); “Entertainment”, testo di Ivan Vyrypaev che si interroga sulla natura profonda dell’intrattenimento, a fianco dell’attrice Tamara Balducci per la regia di Gianni Farina (2 luglio); “I greci gente seria! Come i danzatori”dei Quotidianacom, vincitore del Premio Dante Cappelletti di TuttoTeatro.com nel 2022 (5 luglio).

Spazio agli autori emergentiNiccolò Fettarappa Sandri con la prima nazionale de “La Sparanoia” grido soffocato di una generazione addomesticata prodotto da AGIDI e Teatro Stabile di Sardegna (30 giugno); Michele Ifigenia / Tyche, che oltre al lavoro sulla Sibilla nell’ambito del focus sul femminile presenterà “Citerone”, canto dionisiaco tratto da “Le Baccanti” di Euripide (8 luglio); Lorenzo Covello e Zoe Bernabéu con il duo “Un po’ di più”: lotta costante contro la gravità premiatissima al Roma Fringe Festival (8 luglio).

OFTHENIGHTINGALE©Andrea Macchia

Tra i debutti, oltre ai già citati: Claudia Catarzi, già collaboratrice dell’Ensemble di Micha Van Hoecke, con “14.610” (6 luglio); “L’Eccezione e la regola”, da Bertolt Brecht il progetto di Renata Palminielloprodotto da ATP Teatri di Pistoia centro di Produzione Teatrale con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana (28, 29 giugno); “William Shakespeare’s Half Time Job”, performance per spettatore singolo firmata Teatro dell’Elce che porterà in scena una lettura di tarocchi alla maniera del celeberrimo drammaturgo inglese (7,8,9 luglio);“Re_Play”, partitura coreografica sviluppata a partire da un archivio foto/video di e con la danzatrice Giselda Ranieri (9 luglio).

Ancora: linguaggio cinematografico e spettacolo dal vivo si intrecceranno nella nuova sezione dedicata al video, che si aprirà con una giornata dedicata al Premio Miglio Teaser di Tuttoteatro.com in occasione del ventennale della rivista, offrendo ad artisti e video maker occasione d’incontro per approfondire la tematica del teaser e la sua distribuzione come strumento promozionale (1 luglio). Si prosegue con una selezione di video e corti: dai Teatro Patalò con “Inventare la Vita”, già presentato all’Oregon Fringe Festival di Ashland nel 2021 (2 luglio), che nella sua versione live diventa “Tell Tale”, onirica performance di teatro danza a sua volta in cartellone al festival (2 luglio), ai Teatro Akropolis con due conferenze spettacolo legate ai ritratti video della coreografa Paola Bianchi, presente al festival (29 giugno), e del filosofo Carlo Sini, con la partecipazione di Florinda Cambria, docente in filosofia alle Università dell’Aquila e dell’Insurbia (30 giugno), fino ai coreografi Lorenzo Covello e Zoé Barnabéu con il corto “Piazza Marina 51” (8 luglio) ispirato al loro spettacolo “Un po’ di più” in cartellone lo stesso giorno (8 luglio). Tra le iniziative da non perdere, l’attore Claudio Morganti e il e critico Attilio Scarpellini presenteranno un inedito gioco da palcoscenico dal titolo “Questa volta è morto male”, che introdurrà il video del giornalista Renzo Trotta “Il sogno di un destino”(1 luglio). Chiude il cerchio il video dello scrittore Graziano Grazianidedicato alla drammaturgia di Fanny & Alexander dal titolo “I Giochi dei Bambini” (9 luglio).

E poi le presentazionitutte in collaborazione con FITOristorante “vegetale” recentemente aperto nella limonaia del Castello Pasquini. Il critico teatrale Rodolfo Sacchettini sarà a Castiglioncello per raccontare l’ultima pubblicazione “Il teatro dentro la storia. Opere e voci dalle Torri Gemelle alla pandemia” (Antology Digital Publishing), un’analisi sul modo in cui la scena italiana ha accolto ed elaborato sfide e tematiche del nuovo millennio (7 luglio). La filosofa Florinda Cambriapresenterà “Antonin Artaud: Il corpo esploso“ (Jaca Book), viaggio nel corpus artaudiano spaziando dai testi surrealisti ai manifesti del Teatro della Crudeltà, dai «messaggi rivoluzionari» messicani alla scrittura sinestetica degli ultimi anni di vita (30 giugno). Inoltre in sinergia con Tuttoteatro.com, la giornalista e critica Mariateresa Surianello introdurrà “Renato Niccolini – Uno Strappo nella Rete” (Editoria & Spettacolo), che raccoglie articoli e recensioni scritti dall’inventore dell’Estate romana per la prima rivista Italiana online di informazione e critica teatrale nazionale (2 luglio). Concluderà il percorso Annamaria Monteverdi, ricercatrice e docente all’Università Statale di Milano, con “Scenografe: storia della scenografia femminile dal Novecento ad oggi”(Dino Audino Editore), storia della scenografia tutta al femminile (5 luglio).

Dotato di vocazione multidisciplinare, il festival fa proprio anche il settore della ricerca musicale con una selezione di performance live. Si parte dalla fine: Inequilibrio 2023 sarà infatti concluso da “Storie di antifascismo senza retorica”Max Collini, voce degli Offlaga Disco Pax prima e di Spartiti poi, racconterà episodi, aneddoti ed eventi di Resistenza del passato e della contemporaneità, storie minime, personali, senza eroi, accompagnate dalla musica di Jukka Reverberi (9 luglio). Nei giorni precedenti, la voce di Monica Demurusarà protagonista del concerto “Solo una cosa ho avuto nel mondo”, omaggio al Pasolini regista accompagnato dalle percussioni di Cristiano Calcagnile(28 giugno), mentre il pianista Antonello Salis, affiancato dal percussionista Matteo Scarpettini, eseguirà in prima italiana il concerto “Confusione sull’Equatore” (7 luglio).

Inequilibrio prevede anche attività outdoororganizzate dalla Cabina di Regia del Parco dei Poggetti, istituita dal Comune di Rosignano Marittimo, che si svolgeranno tra la Riserva Regionale dei Monti Livornesi e il microcosmo del parco del Castello Pasquini, con i suoi grandi alberi e le piante del prezioso bosco inserito nel contesto urbano. Escursioni naturalistiche improntate alla lettura dei linguaggi e della relazione con la natura attraverso un approccio scientifico, storico e mitologico: da una “Passeggiata di in-canti di donne e natura” (28 giugno) al laboratorio di manipolazione dell’argilla “Le mani delle dee” (2 luglio), dall’osservazione del cielo notturno “Luna delle erbe” (4 luglio) alla scoperta del “Parco del Castello Pasquini: un bosco in città” (5 luglio).

Inequilibrio è possibile grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Rosignano Marittimo. Partner: FITO – Ristorante vegetale e cocktail bar botanico, Malandrone Moda, Dé Produzioni Castiglioncello, Scotti Volkswagen Livorno, Scotti Ugo, Hotel Villa Martini Castiglioncello, Hotel Atlantico Castiglioncello, Dalla Wilma – bistrot café Castiglioncello, Il Cardellino Castiglioncello, Unicoop Tirreno. Sponsor: Bagni 3 Scogli Castiglioncello, Bagni Ausonia Castiglioncello, Tirrenica Mobilità, Albergo Bartoli Castiglioncello.

Per ulteriori informazioni:www.armunia.eu

BOTH/AND al MEET di Milano. Appuntamento con DADA, Primavera De Filippi e Operator
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Martedì 13 giugno, ore 19.00

Martedì 13 giugno, ore 19.00

Performance collaborativa che esplora il rapporto tra artisti, esseri umani e tecnologia con la curatrice Eleonora Brizi, gli artisti DADAPrimavera De Filippi e Operator.

Both/And ci invita a giocare con le dicotomie e le relazioni tra gli artisti e l’arte, l’autore e il pubblico, la nascita e la morte, la creazione e la collaborazione, la tua e la mia. 

DADA è una piattaforma artistica collaborativa in cui le persone comunicano attraverso i disegni, creando conversazioni visive. Per questa performance, gli artisti di DADA in streaming da tutto il mondo creeranno una conversazione visiva unica sul tema della serata. Sarà presente anche DADAGAN, un bot AI che ha imparato a disegnare da un set di dati di oltre 115.000 disegni DADA. 

Primavera De Filippi è ricercatrice a tempo indeterminato presso il Centro Nazionale di Ricerca Scientifica e docente affiliata al Berkman Klein Center for Internet & Society dell’Università di Harvard. Approfondirà temi come l’autorialità artisticala governance e il mondo delle DAO (Decentralized Autonomous Organizations) attraverso Plantoid, una forma di vita autonoma basata su blockchain in grado di riprodursi e che interagirà con il pubblico fornendo oracoli. 

Operator, il duo di arte concettuale vincitore del Premio Lumen, si esibirà in un aperitivo esperienziale con la partecipazione del pubblico.

MULTISENSORIALITY Seminar Series: SPATIALIZATION OF SOUND. Markus Ophälder.
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18 May 2023, 14.30 – 16.00, Aula M402 Santa Sofia- Università Statale di MIlano

Markus Ophälders, University of Verona

The ERC project AN-ICON “An-Iconology. History, Theory, and Practices of Environmental Images” is please to invite you to the last seminar of the 2022/23 series Multisensoriality, at the presence of Markus Ophälders, Associate Professor of Aesthetics at the University of Verona. 


Where and when
18th May 2023, 14.30 – 16.00, Aula M402, via Santa Sofia, Milano
This year the seminar series has returned to its in-person and public format, we look forward to seeing you there.


Abstract
The phenomenon of sound is always located in a space and it creates space, sound spaces, which may be more or less perceivable: one is the situation in a concert hall, another one is that of a supermarket with some kind of music playing in the background. During my talk I will consider one of the most recent phenomena, a concert of four string quartets which has taken place in the Hangar Bicocca, a place which on its own is already extraordinary. I then will try to construct a sort of historical phenomenology of spatialization of sound, beginning with Andrea and Giovanni Gabrieli, two Venetian composers of the 16th century, who introduced the “cori battenti”, two contraposed choruses, in order to create a new space by using sound. The next step will be the analysis of the disposition of the musicians practiced by Bach before proceeding onto the composition of the modern symphony orchestra also used in the case of melodramas. This gives way to the changes Wagner introduced at Bayreuth and then to the phenomena of new music: Gruppen by Karlheinz Stockhausen with three orchestras, Salvatore Sciarrino and his composition for Brunelleschi in the cupola of the Dome of Florence and, at the end, Prometeo by Luigi Nono, a composition for which Enzo Piano created an Arch with mobile elements in order to create different spaces of sound.

Chi ha paura del teatro digitale? A luglio a Cortona il festival Kilowatt si interroga sulle nuove forme di teatro intermediale e on line
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CONVEGNO: CHI HA PAURA DEL TEATRO DIGITALE

19-20-21 luglio, Cortona, Complesso di Sant’Agostino. Ingresso libero.

Nei giorni di Kilowatt Festival 2023, a Cortona, si terrà il convegno dal titolo Chi ha paura del teatro digitale – l’opportunità dell’online per le performing arts, tre giornate di dibattito e confronto con professionisti del settore per esplorare il mondo digitale.

Tra i partecipanti: Anna Maria Monteverdi (Università degli Studi di Milano – La Statale), Antonio Pizzo (Università di Torino), Giovanni Boccia Artieri (Università di Urbino), Laura Gemini (Università di Urbino), Massimo Bergamasco (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Simone Arcagni (Università di Palermo), Federica Patti (Università di Torino), Carlo Infante (Università Mercatorum di Roma), Alice Barale (Università degli Studi di Milano – La Statale), Alessandro Pontremoli (Università di Torino), Valentina De Simone (Che teatro fa – La Repubblica), Alessandro Iachino (Stratagemmi – Prospettive teatrali), Marco Menini (Hystrio, Klp Teatro), Fabio Acca (Università di Torino).

Nel programma serale degli spettacoli, affiancano il convegno, la danza digitale di Them – immagine movimento, di gruppo nanou, per un’immersione coreografica a 360°, e il teatro digitale di Teatrino Giullare con Drone Tragico, ispirato all’Orestea di Eschilo, tradotta da Pasolini.

Programma:

19 luglio, ore 14:00-17:00
– Saluti istituzionali
– Prima sessione: Storia della relazione tra digitale e performing arts
Keynote speakers: Anna Maria Monteverdi (Università degli Studi di Milano – La Statale), Antonio Pizzo (Università di Torino)
– segue dibattito moderato da Alessandro Pontremoli (Università di Torino)

20 luglio, ore 10:00-13:00 
– Seconda sessione: Piattaforme digitali e dimensioni della creatività
Keynote speakers: Giovanni Boccia Artieri (Università di Urbino), Laura Gemini (Università di Urbino)
– tavoli di lavoro (modello world-cafè) coordinati da: Alessandro Pontremoli, Alessandro Iachino (Strategemmi Culture Teatrali), Valentina De Simone (Che teatro fa – La Repubblica), Marco Menini (Hystrio, Klp Teatro), Fabio Acca (Università di Torino)

20 luglio, ore 14:00-17:00
– Terza sessione: Tecnologie per la creazione artistica in digitale
Keynote speakers: Massimo Bergamasco (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Simone Arcagni (Università di Palermo)
– segue incontro con 4 artisti: Mara Oscar Cassiani, Margherita Landi, Ariella Vidach (AiEP), Turi Zinna (compagnia Retablo), coordinato da Alessandro Iachino

21 luglio, ore 10:00-13:00
– Quarta sessione: La partecipazione dello spettatore nell’interazione tra teatro e digitale
Keynote speakers: Federica Patti (Università di Torino), Carlo Infante (Università Mercatorum Roma)
– tavoli di lavoro (modello world-cafè) coordinati da: Alessandro Pontremoli, Alessandro Iachino, Valentina De Simone, Marco Menini, Fabio Acca

21 luglio, ore 14:00-17:00
– Quinta sessione: performing arts e intelligenza artificiale
Keynote speaker: Alice Barale (Università degli Studi di Milano – La Statale)
– dibattito conclusivo (metodo fish-bowl) coordinato da Marco Menini e Valentina De Simone – conclusioni di Fabio Acca

CLICCA QUI PER REGISTRARTI GRATUITAMENTE

NASCE IL VUMM.VIRTUAL UNIMI MUSEUM. L’UNIVERSITA’ STATALE DI MILANO FESTEGGIA i 100 ANNI CON UN MUSEO VIRTUALE.
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L’Università degli Studi di Milano possiede uno straordinario patrimonio di beni culturali: edifici storici e contemporanei di prestigio, musei, collezioni artistiche, archivistiche, bibliografiche, storiche, archeologiche, naturalistiche e scientifiche, eredità degli antichi istituti che hanno dato origine all’Ateneo.

I VIRTUAL TOUR
Il prestigioso accordo stretto tra l’Università degli Studi di Milano e Google Arts & Culture consente di digitalizzare l’intero patrimonio di beni culturali dell’Università, per renderlo il più possibile conosciuto e fruibile, anche grazie ai virtual tour realizzati con Google Street View.
Scopri i virtual tour nel Museo Virtuale e visita la pagina dedicata a UniMi su Google Arts & Culture.

https://museovirtuale.unimi.it/collectionsall

UNIMI PER I MUSEI

La ricerca nelle discipline umanistiche e scientifiche che quotidianamente viene condotta negli studi, nei laboratori e negli scavi archeologici di UniMi alimenta costantemente la vita culturale del nostro Paese e di molti luoghi del mondo.

La curatela di prestigiose mostre e la continuativa collaborazione dei nostri docenti e ricercatori con Musei locali, nazionali e internazionali permette, per esempio, la nascita di nuovi parchi archeologici, l’arricchimento dei patrimoni museali, la creazione di sempre nuova conoscenza che porta a nuovi percorsi narrativi, lo sviluppo di innovative tecnologie per la tutela, la conservazione, l’accessibilità e la migliore fruizione del patrimonio culturale, contribuendo altresì alla valorizzazione e allo sviluppo dei territori.

La ricognizione delle collaborazioni è ancora in corso e l’aggiornamento di questa pagina è in continuo divenire.

Esplora sulla mappa i Progetti di ricerca dell’Ateneo e i Musei con cui UniMi collabora. 

TUTTI AL MEET a MAGGIO! Il programma delle iniziative su ARTE DIGITALE E VIRTUALE
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Un mese all’insegna dell’Arte della Comunicazione

https://www.meetcenter.it/it/home-page/

Nel mese di maggio, MEET mette in moto tutta una serie di experiences e laboratori per indagare e comprendere il senso collaborativo dell’Arte Digitale, riscoprendo le sue tracce e le sue storie. Portiamo avanti questo tema insieme a DADA Collective, una community e piattaforma digitale di arte collaborativa dove artisti di ogni parte del mondo si rispondono gli uni con gli altri attraverso dei disegni, dando vita a “conversazioni visuali” spontanee. All’interno de Le Radici del Nuovo, il nostro Archivio in mostra permanente, si trova la documentazione relativa a Oltre il Villaggio Globale, realizzata alla Triennale di Milano nel 1995: una mostra dedicata alle trasformazioni in atto nel mondo dell’arte e della comunicazione. Il messaggio è: osserviamo le Radici guardando Oltre.

MEET HIGHLIGHT
DADA Perspective

Opening | mercoledì 10 maggio, ore 19.00

DADA si annovera tra i pionieri assoluti del movimento della cryptoarte, dell’innovazione tecnologica e dell’utilizzo della blockchain per la creazione di valore. A partire dal 10 maggio, insieme a DADA e Eleonora Brizi, curatrice, trasformiamo MEET in un grande laboratorio “disruptive”.
Non una RETROspettiva, ma una PROspettiva, la panoramica di una community di artisti vivi e attivi, che sta già progettando il futuro. Per partecipare all’opening, clicca qui

VIRTUAL REALITY EVENTS

Il cinema ha una propria infanzia nella quale i primi registi scoprivano e mettevano in scena tutti i limiti e le potenzialità di questo linguaggio. Omar Rashid – produttore, regista, designer e co-fondatore della casa di produzione Gold Enterprise – ha raccolto delle scene celebri del primo cinema muto che mettono in luce le grandi potenzialità narrative di questa forma d’arte e le ha rivisitate in una serie di cortometraggi che un secolo dopo raccontano la poesia e l’illusionismo del primo cinema. Per partecipare, clicca qui

In Synapse, Enrico T. De Paris – artista che dai primi anni ’90 lavora con diversi media – ha realizzato un labirinto dove lo spettatore esplora le diverse stanze ed entra in contatto con simboli, emblemi, metafore, diventando autore della propria esperienza artistica. I partecipanti possono esplorare il labirinto coi visori e assistere ad una performance all’interno del mondo virtuale durante la quale l’artista disegnerà in diretta una nuova opera. Per partecipare, clicca qui

SPECIAL EVENTS con MILANO MUSICA
e-media/news.html

Ars Electronica (6-10 settembre 2023): WHO OWNS THE TRUTH?
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From September 6 to 10 2023, Ars Electronica once again invites artists, scientists, developers, designers, entrepreneurs, and activists from all over the world to Linz. The question focused on by Europe’s largest festival for art, technology and society is: “Who Owns the Truth?” The central location is—again—the legendary POSTCITY, in which the festival was already able to guest-host from 2015 to 2019.

The theme of Ars Electronica in 2023, this year formulated as a question, aims directly at key disputed topics of our time: truth and ownership, interpretive authority and sovereignty. Can truth be owned? Is there a right to truth and if it does belong to someone, what control and responsibility are associated with it?

How do we ask ourselves such questions in this age of global interconnectedness and the rapidly developing performance of so-called Artificial Intelligence?

In an age, moreover, in which a small number of people, in neo-feudalistic fashion, have usurped the management of collective knowledge, and in which we also have good reason to doubt whether the vision of technology represents the solution to our problems.

Behind this lies the central question as to how we can make the fantastic achievements of science and technology accessible for ALL people – and usable. It is not enough just to think about how we can prevent AI systems from harming someone (even though that is vitally important). A tool that is so much based on the globally collective “raw material” of knowledge, creativity etc., must be harnessed to the benefit of all, too.

In recent years, we have thought a great deal about “Digital Humanism”; it is time now to think about a form of “Digital Socialism”, meaning a “commonwealth”, a “social contract” with which we can overcome the profound, wide-ranging changes of the digital age, and even more, the globally collective consequences of climate change.

Admittedly, this is a nearly insurmountable challenge, yet it is just for such a vision that a festival like Ars Electronica should and can stand. A festival that is extraordinary in every respect, at which for more than 40 years under the heading “art, technology and society” thought has been given not only to how technology alters our society, but also to revealing how art and society can themselves shape technology.

Ars Electronica 2023 – what’s it about?
It’s about truth as a manifesto of interpretive authority and sovereignty, about dealing with the loss of the claim to “the” truth and thus, that we have to get used to thinking of truth as plural.

It’s about truthfulness as the basis of the values of the “authentic” and “original” as we perceive them, and how these terms have already been transformed in the digital realm.

It’s about the collective synchronization of perception as a strategy for fake information and conspiracies in the social media and the machinations of the lobbies and large-scale industry, from influencing the scientific bases of man-made climate change to the deceptions of the diesel scandal.

It’s about freedom of speech and opinion, about how we deal with obvious liars, right up the very highest offices of state, and how we deal with people who publish unpalatable truths, such as Edward Snowden and Julian Assange, for example.

It’s about whether the truth is acceptable to people and about the significance of scientific insight and evidence.

It’s about the concept of ownership and the right to profits from intellectual work and performance in the transition from the automation of machines to the autonomisation of knowledge and content generation – from digital copy and paste to cultural appropriation in a globally networked world.

Intellectual Property and Copyright, as the central pillars to date of the content and creative industry, are already no longer able to reflect adequately the changes in digital networking – never mind all that is coming our way with the systems of OpenAI, etc.

But it’s also about the concept of ownership as it relates to nature, going beyond the centuries-old philosophical and legal debate; it’s about the factual reality of the exploitation and destruction of nature as an unremitting burden being transferred to following generations.

And, of course, it’s about all that we believe, fear or hope will change in the wake of so-called Artificial Intelligence.

But in its essence, it’s about demonstrating how artists from all over the world, through collaboration as well as confrontation with technology and society, are working on this topic.

In association with the prize-winners of the Prix Ars Electronica, the projects arising from the many local, European and international cooperations and networks, the curated theme-based exhibition and newly commissioned works, concerts and performances, symposia and workshops.

https://ars.electronica.art/who-owns-the-truth/en/theme/

Appuntamento a luglio col Festival KILOWATT, (San Sepolcro e Cortona) diretto da LUCIA FRANCHI e LUCA RICCI. Padrino di questa edizione: il regista ANTONIO LATELLA.
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Torna a luglio Kilowatt Festival, il festival internazionale e multidisciplinare di teatro, danza, circo, musica diretto da Lucia Franchi e Luca Ricci dell’Associazione CapoTrave/Kilowatt. Il festival si terrà dall’11 al 15 luglio a Sansepolcro, sede storica della manifestazione, e dal 19 al 23 luglio nella cittadina di Cortona, che per il secondo anno rinnova il suo sostegno dopo la felice riuscita dell’edizione 2022.

“Sono stati mesi di grandi cambiamenti per il nostro staff; quindi, ci presentiamo a questa nuova edizione di Kilowatt con una serie di scommesse tutte nuove, che ci agitano, ma ci tengono vivi: settimana dopo settimana vi sveleremo le tante particolarità di questa edizione, e non vediamo l’ora di avervi di nuovo, in tanti, a Sansepolcro e Cortona.” – dichiarano Lucia Franchi e Luca Ricci.

Sarà il regista, drammaturgo e pedagogo Antonio Latella il padrino di questa ventunesima edizione. I giorni dedicati a rendere omaggio alla sua opera saranno il 14 e il 15 luglio. Già dall’11 luglio sarà inaugurata una mostra – dal titolo Amletichevolissimevolmente. Antonio Latella: 3 Amleto, in 3 decenni, a cura di Federico Bellini – che, attraverso foto, video, materiali di scena relativi ai 3 spettacoli su Amleto realizzati da Latella a 10 anni di distanza l’uno dall’altro, ripercorrerà le tappe salienti della carriera del regista. In programma, nelle giornate del 14 e 15 luglio, l’incontro pubblico dal titolo Muse o Museruole, moderato dalla critica teatrale Claudia Cannella, al quale interverranno alcune delle attrici che sono state colleghe di lavoro del regista.

Parteciperanno: Valentina Acca, Silvia Ajelli, Sonia Bergamasco, Caterina Carpio, Anna Coppola, Laura Marinoni, Candida Nieri, Monica Piseddu, Federica Rosellini, Cinzia Spanò, Elisabetta Valgoi. Sempre il 14 luglio andrà in scena lo spettacolo, diretto da Latella, HOTEL GOLDONI – Il servitore di due padroni, saggio di diploma del III anno dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, che vede protagonista una nuova generazione di attrici e attori.

www.kilowattfestival.it

AL VIA POLIS TEATRO FESTIVAL 2023, CON UN FOCUS SUI BALCANI. DIREZIONE ARTISTICA DI Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros
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Dobbiamo tornare indietro al giugno 2014 per ricordare spettacoli dell’area balcana in Italia: eravamo al Festival Fabbrica Europa alla Leopolda di Firenze che ospitò tra gli altri Tomi Janezic, il “Peter Brook slavo”.

Questa volta complice l’intensa attività di studio e di relazioni con i teatri dell’Est Europa di Davide Sacco e Agata Tomšič è il Polis Teatro Festival a Ravenna ad aprire le porte ai Balcani con spettacoli, incontri, dibattiti su e con registi dalla ex Jugoslavia ma anche con direttori di teatri e drammaturghi. Programma internazionale denso e articolato che rappresenta davvero un unicum nel panorama dei Festival teatrali italiani. Sarà l’occasione per vedere (o ri-vedere) quel capolavoro teatrale di Oliver Frljić (nato nel 1976,Bosnia-Herzegovina), DAMNED BE THE TRAITOR OF HIS HOMELAND!, rappresentato al Mladinsko Theater a Ljubljana nel 2010. Straordinaria anche la presenza di JETON NEZIRAJ, autore a noi molto caro: non possiamo assolutamente perdere il debutto italiano del suo lavoro sulle VERGINI GIURATE. La sua drammaturgia era stata premiata da EURODRAM nel 2019 e inserita con la traduzione di KAMELA GUZA nel volume Drammaturgia europea contemporanea (cura di Stéphane Resche, Erica Faccioli & Laetitia Dumont-Lewi, Editoria & Spettacolo, 2020).

Bella e poetica l’immagine scelta per la locandina disegnata appositamente per il Festival da Gianluca Costantini  con una bambina con una stella tra le mani. Una stella che in passato e in altri luoghi ha assunto diversi colori, ma che POLIS desidera gialla come auspicio per un’Europa di pace tra i popoli e nei confronti del nostro pianeta.

POLIS Teatro Festival 2023 si svilupperà tra il 2 e il 7 maggio, con un epilogo straordinario il 10 e 11 giugno, in collaborazione con Ravenna Festival, prevedendo un ulteriore ampliamento del programma rispetto agli anni precedenti, e allargandosi ad ancora maggiori spazi della città. Tra le ospitalità di primo piano, due artisti tra i più provocatori del panorama teatrale europeo sud-orientale: il regista Oliver Frljić, con Dannato sia il traditore della patria sua! spettacolo sulla disgregazione dell’ex-Yugoslavia, che a 13 anni dal debutto continua ad attraversare i più importanti palcoscenici del mondo; il drammaturgo Jeton Neziraj, che porta per la prima volta in Italia il suo spettacolo dedicato alla tradizione delle Vergini giurate, mettendola in relazione con le questioni di genere e lo show business contemporanei. Si sommano a essi le prime nazionali di: Branko Šimić, artista poliedrico che riflette in chiave disco sulla transizione dal socialismo al post-capitalismo; Gemma Hansson Carbone, con la performance itinerante tratta dal poema Muoio come un paese del grande Dimitris Dimitriadis; il collettivo francese Zone – Poème, coprodotto e ospitato da POLIS con una tappa del progetto internazionale Ennemi; e la nuova promessa del teatro documentario sloveno Žiga Divjak con uno spettacolo sulla rotta migratoria balcanica

ADV a #OnLiveCampus (Lavanderie a vapore, Collegno, 10-11-12 febbraio). Per parlare di teatro e tech.
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Ci saranno anche diversi rappresentanti di Arti Digitali dal Vivo ADV alla tre giorni OnLIVECAMPUS ideata da Simone Arcagni per Piemonte dal Vivo, Collegno 10-11-12 febbraio. Lo spettacolo dal vivo incontra le nuove tecnologie: onLive è la sfida digitale accolta da Piemonte dal Vivo. Un viaggio alla scoperta di nuovi processi e prodotti creativi, tra forme di ibridazione e contaminazioni.

Il panel di ADV è il 10 febbraio alle 18. Saranno presenti oltre alla sottoscritta, Antonio Pizzo e Federica Patti anche Alessio Arena, Vanessa Vozzo Simona Lisi e Turi Zinna organizzatori di eventi e reti teatrali, artisti e direttori di festival connessi con la tematica del teatro digitale.

Una tre-giorni ricca di performance, incontri e dibattiti sul mondo dello spettacolo dal vivo ibridato con le nuove tecnologie, ospitata alla Lavanderia a Vapore, con un format innovativo che mette in relazione comparto artistico, istituzioni, policy maker, aziende e mondo accademico. Dal 10 al 12 febbraio il Centro di Residenza per la Danza di Collegno si trasforma così in museo performativo pronto ad accogliere VR room, laboratori esperienziali e opere di piccolo e grande formato, diventando terreno di incontro tra artisti e rappresentanti di enti locali e nazionali, professionisti del mondo aziendale e studiosi.

Qua il programma https://onlive.piemontedalvivo.it/

Il fitto programma di onLive Campus – disponibile sul sito onlive.piemontedalvivo.it – è aperto al pubblico e agli addetti ai lavori. Perno dell’iniziativa sono alcune parole-chiave della nostra contemporaneità: realtà virtuale, metaverso, intelligenza artificiale, NFT.

un progetto ideato da Piemonte dal Vivo
con la direzione scientifica di Simone Arcagni
comitato scientifico Maria Grazia Mattei, Alberto de Piero, Anna Maria Monteverdi, Antonio Pizzo, Antonio Taormina, Carlo Infante, Elisabetta Rotolo, Federica Patti, Giulia Carluccio, Marco Mancuso
con il patrocinio del Ministero della Cultura
partner Città di Torino/CTE NEXT, Città di Collegno, Fondazione Film Commission Torino Piemonte, Università degli Studi di Torino/DAMS
realizzato in collaborazione con Compagnia della Quarta/Zed Festival, Coorpi, Fondazione Kainòn, Lis Lab/Cross Festival, METS – Conservatorio di Cuneo

Donne che si ..ambientano. Le donne e l’ambiente. Atmosfere, conversazioni, scenari a cura della Prof.ssa Francesca Caloni-10 febbraio su TEAMS
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In occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza 11 Febbraio 2023


Donne che si ambientano Seconda Stagione
Le Donne e l’Ambiente: Atmosfere, Conversazioni, Scenari

10 Febbraio 2023
Piattaforma MS Teams
Partecipa
Chair Prof Francesca Caloni
9:45 Apertura dei lavori: Ambientiamoci
10:00 EnvironMENTE
Francesca Caloni – Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali (ESP), Università degli Studi di Milano
10:15 Dalla comunicazione della scienza alla ricerca delle responsabilità
Alba L’Astorina – Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico per l’Ambiente – Consiglio Nazionale delle
Ricerche (Irea Cnr)
10:30 Daphnia…..un piccolo grande mito per l’ambiente
Beatrice De Felice – Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali (ESP), Università degli Studi di Milano
10:45 Esperienza……… ambientale
Paola Gulden – Ecozoica, Milano
11:00 Tecno transizioni al femminile
Anna Monteverdi
– Dipartimento di Beni culturali e ambientali, Università degli Studi di Milano (BAC)
11:15 Salute & ambiente: connessioni… digitali
Caterina La Porta
– Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali (ESP), Università degli Studi di Milano
11:30
Confrontiamoci
Comitato Organizzatore:
Francesca Caloni, Università degli Studi di Milano (ESP)
Paola Fossati Università degli Studi di Milano (ESP)

Art in the Age of the Metaverse
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Hartwig Art Foundation March 10–12, 2023

De Balie
Kleine-Gartmanplantsoen 10
1017 RR Amsterdam
Netherlands

www.ageofmetaverse.art
Instagram / Discord

Art in the Age of the Metaverse is a conference that aims to explore and critically reflect on the role of art in the time of the metaverse, as a new cultural and social context, and shape its future direction more ethically and collaboratively. The metaverse is a shared space at the nexus of the virtual and the physical that is gaining increased attention as a space for artistic production and experiences.

Confirmed speakers include Morehshin Allahyari, Black Swan, Ian Cheng, Barbara Cueto, Ali Eslami, The Hmm, Trevor McFedries, Micaela Mantegna, Moving Castle (Arthur Roeing Baer+GVN), Marina Otero Verzier, Chao Tayiana, Shuruq Tramontini, and Veronica So. Further confirmed participants will be continuously added to the website.

ALI ESLAMI

Art in the Age of the Metaverse brings together artists, curators, activists and industry professionals from around the world who are working at the intersection of the metaverse and contemporary art. Through talks, discussions, and presentations, the participants will share their insights and explore key questions such as: What are the forms of artistic expression at the nexus of physical and virtual? How do artists engage with the ethical, social, and environmental implications? How do artists impact what the metaverse is and can become facing big tech? And what role do we, as participants, play in shaping its future direction?

The main goal of Art in the Age of the Metaverse is to promote a more equitable and engaged vision for the metaverse. This includes considering issues such as decentralisation and inclusivity addressing the environmental impact of the infrastructure required to support the metaverse as well as promoting sustainability and responsibility in its development and use.

In addition to these broader themes, the conference will showcase the work of individual artists and collectives who are using the metaverse as a medium for artistic expression. Through their practices, these artists are pushing the boundaries of what is possible in the metaverse and challenging traditional notions of space, time, and identity.

We hope that Art in the Age of the Metaverse will provide a space and opportunity for thought-provoking discussions and exchanges.

Day programme

Day 1 (Friday, March 10, 2023)
–Workshops by Black Swan, The Hmm, Shuruq Tramontini & Veronica So at the Rijksakademie van beeldende kunsten
–Opening of the presentation of works by various artists working with metaverse technologies and themes at De Balie
–Dutch premiere of Ian Cheng’s latest film work Life After BOB: The Chalice Study at De Balie

Day 2 (Saturday, March 11, 2023)
–Conference at De Balie with Morehshin Allahyari, Ian Cheng, Barbara Cueto, Ali Eslami, Micaela Mantegna, Trevor McFedries, Moving Castle (Arthur Roeing Baer+GVN), Marina Otero Verzier, Chao Tayiana, and more participants to be announced

Day 3 (Sunday, March 12, 2023)
–Presentation of works by various artists working with metaverse technologies and themes at De Balie

The multi-year research project Art in the Age of the Metaverse is a collaboration between the Hartwig Art Foundation and the Rijksakademie van beeldende kunsten, conducted by Memory Gems. The international conference is organised together with De Balie.

Tickets are on sale now—join us for this exciting event and important conversations live in Amsterdam or via our Discord server and livestream online!

Nuova call for artists di Re:humanism 3 “Sparks and Frictions”. Scadenza 28 febbraio 2023
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Questa terza edizione di Re: humanism coinvolge non solo le tematiche che ruotano intorno all’AI, ma anche altre forme di riflessione come quelle sulle tecnologie quantistiche, il metaverso, l’ambito della genetica e del biohaking.

Sparks and Frictions is the title of the third edition of Re:Humanism Art Prize, which since 2018 is dedicated to exploring the relationship between art and artificial intelligence. This edition consolidates the idea of contemporary art as an agent capable of arousing reflections and developing imaginations about the future to come but also to oppose technocratic regimes as part of sustainable and inclusive development. With this edition, the program expands through the relationship with all forms of technological media and scientific topics that bring important reflections on identity, relationships and possible futures into play. From quantum technologies to metaverse, from genetics and biohacking, while retaining a look at the new scenarios of AI, will be evaluated different forms of artistic speculation that, as in each edition, should not necessarily involve the direct use of the technologies concerned.

Participants are invited to submit works relating on the following topics:

NEW ECOLOGIES: poetics and policies for rethinking the logic of data extractivism and environmental resources.

THINKING QUANTUM: lights and shadows regarding quantum physics’ new discoveries and related technologies.

NEW NARRATIVES: re-reading techno-scientific progress through the lens of decoloniality recovering rituals and situated knowledge, exploring the potential of technologies to generate new mythologies.

PLAYING WITH NON-HUMAN: the exploration of relationships with the non-human through the filter of advanced technologies.

EXPLORING METAVERSE: visions, fears and dreams linked to the metaverse.

HACKING THE BODY: biohacking between re-appropriation and extension of body’s potential.

MACHINE VISIONS AND DREAMS: once again, space for the free exploration of the machinic unconscious.

OTHER EXPLORATIONS: different looks at the futures that await us.

Eleven projects will be selected and divided into the 3 main categories MAIN PRIZE (which also contains the Salvatore Iaconesi Special Mention), the EMERGING PRIZE and the ROMAEUROPA DIGITALIVE PRIZE. The prizes are divided as follows:

1° PRIZE — 7.000 €

2° PRIZE — 5.000 €

3° PRIZE — 4.000 €

SALVATORE IACONESI SPECIAL MENTION — 2.000 €

THE OTHER FIVE FINALISTS — 1.000 €

EMERGING PRIZE — 1.000 €

ROMAEUROPA DIGITALIVE PRIZE — 3.000 €

The MAIN PRIZES are to be considered inclusive of the artistic fee and production budget, consult the regulation for all the details.
Participation in only one of these three categories will be allowed, while more thematic areas can be chosen.

The SALVATORE IACONESI SPECIAL MENTION is dedicated to the artist Salvatore Iaconesi, founder together with his partner Oriana Persico of AOS – Art is Open Source research center HER, the award in his memory is aimed at artists who identify with the style and sensitivity that the artist has embodied, transforming data into an existential space to express oneself and increase the degrees of freedom of each socio-technical system, up to the elaboration of the concepts that inspire the Nuovo Abitare.

The EMERGING PRIZE is dedicated to university students, undergraduates or young people who are starting an artistic career and who want to measure themselves against the complexity of the technological and scientific world.

The ROMAEUROPA DIGITALIVE PRIZE, in continuity with the previous editions, is dedicated to artists who use live performance as an expressive and research method to investigate the issues covered by the call. For further information on this modality, it is advisable to consult the programs of the previous editions of the review.

The works will be judged by a jury made up of the Re:humanism staff, experts in contemporary art and new technologies and experts in artificial intelligence. In evaluating the candidates, both the conceptual elements of the work presented, the artist’s portfolio and the project’s economic sustainability will be considered.

The exhibition of the ten finalists (excluding the Romaeuropa Prize which will be presented later) will take place in the WeGil in Rome at the end of May 2023. The winners will be announced on the website www.re-humanism.com by March 2023.

Participation in the call is free. Before applying, please consult the rules and modalities of participation.

Sparks and Frictions is the title of the third edition of Re:Humanism Art Prize, which since 2018 is dedicated to exploring the relationship between art and artificial intelligence. This edition consolidates the idea of contemporary art as an agent capable of arousing reflections and developing imaginations about the future to come but also to oppose technocratic regimes as part of sustainable and inclusive development. With this edition, the program expands through the relationship with all forms of technological media and scientific topics that bring important reflections on identity, relationships and possible futures into play. From quantum technologies to metaverse, from genetics and biohacking, while retaining a look at the new scenarios of AI, will be evaluated different forms of artistic speculation that, as in each edition, should not necessarily involve the direct use of the technologies concerned.

Participants are invited to submit works relating on the following topics:

→ NEW ECOLOGIES: poetics and policies for rethinking the logic of data extractivism and environmental resources.

→ THINKING QUANTUM: lights and shadows regarding quantum physics’ new discoveries and related technologies.

→ NEW NARRATIVES: re-reading techno-scientific progress through the lens of decoloniality recovering rituals and situated knowledge, exploring the potential of technologies to generate new mythologies.

→ PLAYING WITH NON-HUMAN: the exploration of relationships with the non-human through the filter of advanced technologies.

→ EXPLORING METAVERSE: visions, fears and dreams linked to the metaverse.

→ HACKING THE BODY: biohacking between re-appropriation and extension of body’s potential.

→ MACHINE VISIONS AND DREAMS: once again, space for the free exploration of the machinic unconscious.

→ OTHER EXPLORATIONS: different looks at the futures that await us.

Eleven projects will be selected and divided into the 3 main categories MAIN PRIZE (which also contains the Salvatore Iaconesi Special Mention), the EMERGING PRIZE and the ROMAEUROPA DIGITALIVE PRIZE. The prizes are divided as follows:

1° PRIZE  —  7.000  €

2° PRIZE  —  5.000  €

3° PRIZE  —  4.000  €

SALVATORE IACONESI SPECIAL MENTION  —  2.000  €

THE OTHER FIVE FINALISTS  —  1.000  €

EMERGING PRIZE  —  1.000  €

ROMAEUROPA DIGITALIVE PRIZE  —  3.000  €

The MAIN PRIZES are to be considered inclusive of the artistic fee and production budget, consult the regulation for all the details.
Participation in only one of these three categories will be allowed, while more thematic areas can be chosen.

The SALVATORE IACONESI SPECIAL MENTION is dedicated to the artist Salvatore Iaconesi, founder together with his partner Oriana Persico of AOS – Art is Open Source research center HER, the award in his memory is aimed at artists who identify with the style and sensitivity that the artist has embodied, transforming data into an existential space to express oneself and increase the degrees of freedom of each socio-technical system, up to the elaboration of the concepts that inspire the Nuovo Abitare.

The EMERGING PRIZE is dedicated to university students, undergraduates or young people who are starting an artistic career and who want to measure themselves against the complexity of the technological and scientific world.

The ROMAEUROPA DIGITALIVE PRIZE, in continuity with the previous editions, is dedicated to artists who use live performance as an expressive and research method to investigate the issues covered by the call. For further information on this modality, it is advisable to consult the programs of the previous editions of the review.

The works will be judged by a jury made up of the Re:humanism staff, experts in contemporary art and new technologies and experts in artificial intelligence. In evaluating the candidates, both the conceptual elements of the work presented, the artist’s portfolio and the project’s economic sustainability will be considered.

The exhibition of the ten finalists (excluding the Romaeuropa Prize which will be presented later) will take place in the WeGil in Rome at the end of May 2023. The winners will be announced on the website www.re-humanism.com by March 2023.

Participation in the call is free. Before applying, please consult the rules and modalities of participation.

onLIVE Campus. Realtà virtuale, intelligenza artificiale e Metaverso. Le arti performative incontrano le nuove tecnologie. 10, 11 e 12 febbraio 2023 – Lavanderia a Vapore- Collegno (To)
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nnovativo, ibrido, esperienziale, fluido: onLive Campus, alla sua prima edizione tra il 10 e il 12 febbraio 2023 alla Lavanderia a Vapore di Collegno alle porte di Torino, è una tre giorni di spettacoli, performance, incontri e dibattiti sul mondo dello spettacolo dal vivo ibridato con le nuove tecnologie.

Una grande manifestazione aperta a tutti: dagli addetti ai lavori, che potranno confrontarsi, creare nuove collaborazioni e trovare idee innovative, al grande pubblico che, soprattutto nella giornata di sabato 11 febbraio, potrà godersi un ricco palinsesto di performances uniche nel loro genere ma anche di talks e di laboratori esperienziali emozionanti e creativi. Ideato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, con la direzione scientifica di Simone Arcagni professore dell’Università di Palermo, è il primo format in Italia che mette insieme comparto artistico, istituzioni, policy maker, aziende e mondo accademico.

La Lavanderia a Vapore – centro di residenza per la danza si trasforma per tre giorni in un museo performativo, con sala per la realtà virtuale, spazi laboratoriali esperienziali, spettacoli di piccolo e grande formato, dove incontrare artisti e rappresentanti di enti locali e nazionali, professionisti del mondo aziendale e studiosi, innovatori e policy maker, per indagare la relazione tra spettacolo dal vivo e nuove tecnologie.

Realtà virtuale, Metaverso, intelligenza artificiale, NFT- non fungible Token…sono solo alcune delle parole chiave del fitto programma, aperto al pubblico e agli addetti ai lavori.

onLive Campus si avvale di un comitato scientifico composto da Giulia Carluccio, Alberto De Piero, Carlo Infante, Marco Mancuso, Maria Grazia Mattei, Tatiana Mazali, Anna Maria Monteverdi, Federica Patti, Antonio Pizzo, Elisabetta Rotolo e Antonio Taormina.

IN PROGRAMMA TRA GLI ALTRI: Nicola Angiuli con Katerina El Raheb, Cie Gilles Jobin, Compagnia Ariella Vidach – AiEP, Coorpi, Fondazione Nazionale per la danza/Aterballetto, Elio Germano con Gold Productions, Kamilia Kard, Fabien Proville, Milad Tangshir con Tecnologia Filosofica, ZED Festival Internazionale di videodanza con Giardino Zed.

Per maggiori informazioni e per partecipare: https://bit.ly/3XFeRkL

ONLIVE.PIEMONTEDALVIVO.IT

“Radici” di Annalisa Maggiani e Mario Morleo: omaggio videoperformativo a Giacomo Verde l’11 gennaio alle 17 al CAMeC della Spezia
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Non solo mostra, non solo oggetti, non solo ricordi all’esposizione antologica e d’archivio LIBERARE ARTE DA ARTISTI al CAMeC della Spezia ma anche performance come omaggio al videoartivista GIACOMO VERDE nel finissage che avrà luogo l’11.12.13 gennaio 2023.

Aprirà la danzatrice butoh Annalisa Maggiani e il videomaker Mario Morleo (residenti a Berlino) con una breve performance con immagini video dal titolo RADICI che vuole essere una lettura e un diverso modo di raccontare quel rituale alla base del PICCOLO diario dei malanni, ultimo spettacolo di Verde ispirato alla sua malattia e che verrà riproposto in video a loop l’11 gennaio.

Così la danzatrice Annalisa Maggiani racconta l’omaggio che avrà luogo l’11 gennaio al CAMEC della Spezia dalle ore 17:

La performance di Giacomo Il piccolo diario dei malanni è così forte, sembra un rituale, raccontare la propria storia, l´ultima e darne forza di vita.
Le parole scritte sul taccuino diventano messaggi che potrebbero essere messi in una bottiglia e mandate nell´immenso mare con la certezza che saranno letti ed ascoltati e che si sciolgono nella danza finale, una forte commovente danza di vita e di passaggio, una preghiera al mistero della vita.
Da lí comincia questa performance, parole che si originano nel Movimento autentico, di immersione nel primario. Un rituale di ritorno alle radici la´ dove comincia la langue, il corpo nella sua capacitá di comunicare anche senza piú le parole.
Un modo per raccogliere il messaggio ed aprirlo, e ritornare laggiù alle origini, alle radici.

Annalisa Maggiani residente a Berlino danzatrice di danza Butoh, performer psicologa, danzamovimentoterapeuta (Art Therapy Italiana- APID), Postgraduate Diploma in Art Psychotherapy c/o Goldsmiths University of London, laureata in Filosofia, Master avanzato di Movimento autentico (Art Therapy italiana), danzatrice della compagnia di danza Butoh diretta da Yumiko Yoshioka, dal 2004 al 2014 direttrice artistica del Festival di Assoli di danza Butoh “La Danza di Confine”(Lerici-Sarzana). Collabora nel training e coreografia con il Teatro iniziatico diretto da Angelo Tonelli (Ass. Arthena). Docente seminariale alle Scuola di Arti Terapie di Lecco e Art Therapy italiana . A Berlino insegna Butoh a Schokofabrik ed è docente di Terapie creative e Danzaterapia a Campus Naturalis Akademie (Berlino- Amburgo- Lipsia) Attualmente collabora con la maestra e coreografa Butoh Yumiko Yoshioka nel progetto di ricerca “Body Liberation”. A Berlino ha curato la Trilogia, performance nella metro Nollendorfplatz su Migrazione-Appartenenza–Esilio, il progetto Metamorphosen I (2012 Palermo – 2013 Berlin), la rassegna di Improvvisazione “Frequenzen” (Exploratorium, Berlin) e partecipa a numerose performance. Svolge attività di ricerca nel campo della danza e danzaterapia

Info: Annalisa Maggiani per wahtsapp 0049-176-63304564

Mario Morleo, videoartista, videoinstallazioni, cameraman, produttore di Film,
film di danza, documentari, reportage
vive e lavora in Germania- Berlino e Italia- La Spezia

1992 Videolabor sulla nave d´arte- MS Stubnitz (Rostock, Hamburgo)
1994 Film-Documentazione sulle balene nellóceano Atlantico
Dal 1998 collabora con la compagnia TenPenChii Art Factory e Ziguri Ego Zoo
Dal 1999 collabora con Alexander Kluge und Digne Marcovicz

Video proiezioni ed installazioni per diversi Teatri e Performances

Dal 1999 collabora con Gest/azione Annalisa Maggiani
2000 Tracce, Istituto It di cultura, Berlino
2000 Nel Labirnto, Festival Lunatica
2003-2005 Performance Trilogie nella stazione della metropolitana Berlino-Nollendorfplatz
2007 Notte bianca, Roma
2011 Orpheus Labyrinth, Berlino
2012 Il labirinto di Ofeo, Berlino
2012 Metamorfosi, Palermo-Berlino
2013 Hotel Bogota, Berlino
2014 Fukushima, Berlin
2015 InCorporea, Berlin
2017 Exodus, Basel
2017 LA-LA-LA-LANGUE / PA-PA-PAROLE, Berlin
2017 Sulle Tracce di Persefone, Lerici
2018 Il Vaso di Pandora – Festival Mhytoslogos 2018, Lerici
2019 Auf den Spuren Persephones – Zusammenführungen und Fluchten, Berlin
2019 Il labirinto di Orfeo – Rassegna MythosLogos V Edizione, San Terenzo
2020 Terra Madre, San Terenzo
2020 Le Anime del Mare, Tellaro
2021 Terra Madre, Berlin e Vezzano Ligure
2022 Corpo Mundi, Meredo

Film-Documentazione

2018 Butoh-Documentazione “Cinque Castelli”, 34 min.
2021 Butoh-Documentazione “On the Border”, 100 min., OmU Eng

Finissage della mostra GIACOMO VERDE: LIBERARE ARTE DA ARTISTI al CAMeC della Spezia(11-12-13 gennaio 2023)
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Non sarà facile richiudere quelle scatole della memoria che ci hanno regalato cose inaspettate e straordinarie. Faccio fatica a pensare che il CAMeC della SPEZIA dove ci siamo dati appuntamento per ricordare Giacomo Verde così tante volte, per vedere i suoi video, le sue installazioni, i suoi televisori spaccati, non sarà più la sua casa. Tanti amici e appassionati di videoarte sono venuti da Milano, Roma, Torino, Padova, Treviso, Vicenza, Genova, Bologna e persino dalla Svizzera per vedere la mostra e ne sono rimasti entusiasti. Ringraziamo il Comune della Spezia per questa opportunità unica e per aver riconosciuto il valore di un artista non etichettabile. Resteremo ancora alla Spezia a inventariare i materiali e fotografarli grazie all’opportunità offertaci dell’Assessorato al Patrimonio; a breve uscirà anche il catalogo con la grafica di Gabriele Menconi”. Anna Maria Monteverdi

La prima sala di LIBERARE ARTE DA ARTISTI. PH- A. Bronzini.

Comunicato stampa:

CAMeC | La Spezia 25 giugno 2022 – 15 gennaio 2023

3 giorni di finissage per
Liberare Arte da Artisti. Giacomo Verde artivista

11, 12 e 13 gennaio 2023
a cura di Anna Maria Monteverdi

Una vernice con musica e performance dal vivo, il 25 giugno 2022. Il re-opening del 20 luglio con una tavola rotonda sui fatti del G8 di Genova del 2001 e la proiezione del video-docu d’arte di Giacomo Verde, Solo Limoni, girato durante quei giorni di manifestazioni e proteste. Il re-opening del 9 settembre dedicato alla tecnoarte e interazione con la presentazione della ristampa del libro curato da Silvana Vassallo, e il ripristino tecnico di una tra le prime opere di arte interattiva italiana, Reperto AntropoLogico Uno Nove Nove Sette in prestito dal Museo Ma*Ga di Gallarate. E ancora, il re-opening del 18 novembre dedicato all’intera storia teatrale di Verde dagli anni di Pontedera con Marco Paolini a quelli di Santarcangelo con il Teatro delle Albe fino all’ideazione del teleracconto e del suo speciale teatro ‘tecnologico’ presentato a ogni Festival, mostrando le molteplici esperienze creative con artisti e compagnie tra le più affermate, sia nel teatro di ricerca sia in quello dedicato all’infanzia.

La chiusura di una mostra-evento così ricca non poteva, quindi, che prevedere ben tre giorni di finissage per riaffermare la prismatica personalità artistica di Giacomo Verde.

Le fotografie di Massimo Vitali dello studio di Verde. A destra il “Quadro esploso” . Ph. N. Pittaluga

Mercoledì 11 gennaio, dall’apertura fino alle 17.00, sarà proiettato in loop l’ultimo spettacolo teatrale di Verde, Piccolo diario dei malanni, in versione integrale. A seguire, alle 17.00, Annalisa Maggiani, danzatrice Butoh insieme con il videomaker Mario Morleo presenterà in esclusiva Radici, un omaggio coreutico a Giacomo Verde.

Giovedì 12 gennaio, alle ore 16.30, la curatrice Anna Maria Monteverdi si incaricherà dell’ultima visita guidata alla mostra per la Società Dante Alighieri. L’evento, aperto al pubblico, prevederà anche un approfondimento dedicato a Gli archivi video di Giacomo Verde: dalla conservazione alla digitalizzazione. L’incontro vedrà il contributo di Saul Carassale, esperto di video conservazione, collaboratore della Mediateca Regionale Ligure.

Last but not least, venerdì 13 gennaio dalle ore 16 alle 18 il finissage con l’intervento del designer e artista visivo, Gianfranco Martinelli, e Sabatino Verde, fratello di Giacomo che chiuderanno questi sette intensi mesi di (ri)scoperta dell’artivista, net artist, attore, regista, performer, videoartista, Giacomo Verde.  

CREDITS E INFO

Mostra promossa daComune della Spezia Sindaco e Assessore alla cultura, Pierluigi Peracchini
Dirigente Servizi Culturali, Rosanna Ghirri
e prodotta daCAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea
  con il contributo di       

INFORMAZIONI e CONTATTI

titolo: Liberare Arte da Artisti. Giacomo Verde artivista

sezione a cura di: Anna Maria Monteverdi

in collaborazione con: Andreina Di Brino, Sandra Lischi, Tommaso Verde

direzione del progetto: Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati
ufficio prestiti: Cristiana Maucci

progetto grafico: Gabriele Menconi

luogo: CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia, Piazza Cesare Battisti 1

apertura al pubblico: 26 giugno 2022 – 15 gennaio 2023

orari: da martedì a domenica 11.00 – 18.00

biglietti: intero euro 5, ridotto euro 4, ridotto speciale euro 3,50

per informazioni: Tel. +39 0187 727530 | camec@comune.sp.it |http://camec.museilaspezia.it

Il capolavoro di Ariane Mnouchkine/Theatre du Soleil. L’isola d’oro in scena alla Cartoucherie.
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Ariane Mnouchkine “sforna” il suo ennesimo capolavoro. Da strenua difenditrice dei valori umani più alti, quali la libertà, l’uguaglianza, la pace, nel suo ultimo spettacolo alla Cartoucherie di Parigi, ripercorre quegli ideali che hanno dato forma e identità a un teatro che quei principi li ha incarnati da sempre.

L’isola d’oro è quello spazio immaginario dove trovano riparo tutte le utopie, tutti i sogni di democrazia che hanno animato il Théatre du soleil e la vita stessa della Mnouchkine: lì si parla giapponese, con riferimento al primo viaggio della Mnouchkine nel 1963 alla ricerca delle radici teatrali. Inutile dire che questo spettacolo ha il segno se non del commiato, del passaggio di memorie dell’ottantaduenne Mnouchkine.

Qual è il luogo dove far crescere gli ideali del socialismo? Non nella lontana terra ghiacciata raccontata da Julius Verne dove era ambientato Les Naufragés du Fol Espoir perché neanche lì gli uomini riescono a vivere in armonia, accecati come sono dal denaro, dal potere, dalla vendetta.  

Quell’isola- arca- rifugio però, esiste davvero, ed è proprio la Cartoucherie, che ospita dal 1964 il suo teatro e che ha dimostrato che si può vivere in comunità, condividendo vita, ideali e utopie dentro e fuori il teatro. Ariane Mnouchkine ha da sempre usato la scena per portare alla luce i problemi concreti del mondo, non sottraendosi dunque, a quel dovere del teatro, a cui spesso le compagnie si fanno latitanti, di ficcare gli occhi in faccia alla vita: la tragedia dei profughi, le violenze, le persecuzioni, le emarginazioni, la mancanza dei diritti civili nei paesi totalitari, le torture, le discriminazioni, le guerre. La Cartoucherie è veramente il luogo (l’isola d’oro..) dove tutti hanno diritto di cittadinanza, dove è possibile incontrare il teatro degli oppressi, il teatro d’Oriente, quello di Baghdad e dove conoscere altre culture, altre lingue.

Rimaniamo sorpresi che non sia la Mnouchkine ad aprirci la porta del suo Teatro e a staccare i biglietti: apparirà più tardi, visibilmente stanca, accompagnata da un attore della compagnia ma senza trattenersi a lungo. In bella vista appena si entra, una cassetta per la raccolta di fondi per l’Ucraina. Ne usufruirà un Teatro con cui il Soleil è in contatto, e nel frattempo veniamo avvisati che per il bene del Pianeta e del portamonete della Compagnia,  la temperatura rimarrà a 16 gradi, e vengono così distribuite delle coperte con la raccomandazione di “condividerle”. Helen Cixous firma come sempre, il testo dello spettacolo che vede la luce nel marzo 2021. Il teatro è ricoperto di colori e arredi giapponesi, e mentre la troupe si prepara, possiamo mangiare nei tavoli comuni, una minestra orientale e riscaldarci. La numerosa famiglia del Soleil ha attori provenienti da 31 Paesi diversi:  solo in questa produzione ci sono 35 attori in scena di diverse nazionalità (anche se i tratti giapponesi vengono simulati con una calza indossata nel viso). Il Soleil ospita rifugiati politici, stranieri sans papier. Per capire il suo teatro rimandiamo all’enorme archivio video reso disponibile durante il terribile 2020 e a differenza degli altri teatri, rimasto libero. Ecco qua il link

Anche se L’ISOLA D’ORO non è uno spettacolo sul confinamento forzato, il Covid si presenta subito come protagonista, insieme a quei cellulari che continuano a squillare per tutto lo spettacolo, con i video e le comunicazioni istantanee che hanno permesso a molti di noi di essere vicini pur a distanza, ai  nostri cari: la dedica al medico cinese Li Wenliang che per primo in un ospedale a Wuhan tentò invano, di avvisare dei primi segni di una malattia sconosciuta che poi sarebbe stata il Sars Covid 2 di cui lui stesso morì, è un’anticipazione di quello che si vedrà. Eroe per molti ma non per tutti.

Una donna è in un letto di ospedale; si chiama Cornelia (una specie di alter ego della Mnouchkine, anche lei ammalatasi di Covid nel 2020) e sogna o ricorda, di essere in Giappone. Così tra continui passaggi spazio-temporali tra Europa e Giappone si apre un intrigante e visionario racconto reso dinamico dalla costruzione in diretta di palchi e ambienti grazie a servi di scena incappucciati di nero, come da tradizione giapponese. Non si riesce a seguire linearmente la storia perché in realtà, ce ne sono almeno 4 o 5 che vengono continuamente interrotte e riprese. Si parla di un’isola d’oro (con riferimento non casuale all’isola di Sado, luogo di esilio per politici e intellettuali sgraditi al governo ) dove si terrà un festival di teatro, una grande festa “del presente luminoso”; questa è un’isola rifugio per quegli artisti che “resistono alle forze del male”. Il Festival ha come nemici degli speculatori che intravedono ben altri guadagni nel trasformare l’area incontaminata per costruirvi un casinò. Tra apparizioni di scenografie, squarci di vedute del vulcano Fuji e del porticciolo con i suoi pescherecci, il sogno si affolla di altre visioni: la rivolta democratica di Hong Kong, gli esuli afghani, il conflitto senza fine arabo-israeliano. Troviamo pezzi di racconto e modalità di costruire la scena già viste, in una consuetudine rassicurante e in una libertà totale dell’autore e degli attori: un numero incredibile di pedane mobili sono mosse da repousseur, come già ai tempi di Le Dernier Caravansérail. Va in scena il Giappone con le sue millenarie tradizioni teatrali, con le sue maschere e le marionette, con il teatro nô e con la sua forma comica, il kyôgen in una festa di colori e di trucchi.L’oro dell’isola è quello dell’ospitalità, dell’amicizia, della fedeltà.

© Michèle Laurent 

Questa non è una favola.

L’Ile d’Or esiste davvero? Dov’è lei ? Questa volta è in acque giapponesi. Sì, esiste. Non è la prima volta. È già esistita (ed esisterà ancora) più di una volta nella lunga cronaca delle nostre Stelle e dei nostri Disastri. Ogni volta che il mondo è vicino all’autodistruzione, molti allegri difensori dell’onore della speranza, per niente pazzi, si affrettano a trovare l’arca o la nave. Andiamo sull’Isola, sembra un esilio, è un rifugio e un nuovo inizio.

Ricordi Utopia, ovviamente. Un’isola quasi incredibile: in risposta a un re tiranno violento, crudele e reale che ha scosso il pianeta e decapitato come argomento, il coraggioso studioso Thomas More è venuto a scoprire quest’isola promessa. E già, negli anni Trenta del Cinquecento, era la cultura del cuore contro le Potenze Brutali, assassine della mente.

Una maledetta nebbia si è diffusa in tutta la città?

Velocemente ! un’isola. E tutto il necessario per creare il paradiso, l’uguaglianza tra i sessi, la cultura delle arti, la creazione di un linguaggio, l’utopico, liberato dai suoni rochi delle volgarità cosiddette “moderne”. Di questo di cosa parleremo sulla nostra isola? Senza dubbio il melodioso Aureus (oro in latino) del teatro. HELENE CIXOUS

L’ÎLE D’OR

Kanemu-Jima

du 13 janvier au 5 mars 2023

les 24 dernières représentations

Une création collective du Théâtre du Soleil

en harmonie avec Hélène Cixous

dirigée par Ariane Mnouchkine

AL PAC DI MILANO JAPAN. BODY_PERFORM_LIVE 22.11.2022—12.2.2023 a cura di Shihoko Iida e Diego Sileo
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Il PAC prosegue la sua esplorazione delle culture internazionali sulle tracce della contemporaneità con una mostra che si propone di introdurci alle diverse espressioni dell’arte contemporanea giapponese degli anni duemila, concentrandosi in particolare sulle tendenze che coinvolgono i corpi degli artisti, sugli elementi della performance, e sulle dinamiche e i movimenti ad essa pertinenti.

Analizzando criticamente le relazioni tra queste espressioni corporee e la società, l’ambiente e la materialità, nonché la tecnologia, gli artisti invitati racconteranno le loro visioni della vita e della morte, il senso di urgenza sulla politica di identità e come la politica sociale – lo spirito del nostro tempo – si sia rivelato attraverso le pratiche artistiche.

Il progetto proverà a contestualizzare le attuali forme d’arte nella genealogia delle avanguardie giapponesi del dopoguerra, o nel recente passato, generando dialoghi multistrato tra le opere in mostra.

In occasione della partecipazione dei Dumb Type in mostra con la video installazione LOVE/SEX/DEATH/MONEY/LIFE, un incontro con Shiro Takatani – uno dei membri fondatori nel 1984 del collettivo giapponese – sulla storia e sull’evoluzione della loro poetica dagli esordi al Padiglione Giappone ai Giardini dell’ultima Biennale di Venezia. Dialogano con Takatani i due curatori insieme con Franco Laera e Daniele Perra._Docente, giornalista e curatore, Daniele Perra è responsabile dei progetti speciali di exibart e curatore della exibart digital gallery. È docente all’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo, al DAMS di Brescia, all’Università Cattolica di Milano e allo IED di Milano.Direttore artistico e produttore, Franco Laera nel 1989 fonda il nuovo organismo di ideazione e produzione artistica interdisciplinare Change Performing Arts, che si occupa di ideazione e produzione di progetti a livello internazionale in collaborazione con istituzioni, festivals e teatri di tutto il mondo, con il coinvolgimento di artisti della scena mondiale.

Artisti

Makoto Aida, Dumb Type, Finger Pointing Worker/Kota Takeuchi, Mari Katayama, Meiro Koizumi, Yuko Mohri, Saburo Muraoka, Yoko Ono, Lieko Shiga, Chiharu Shiota, Kishio Suga, Yui Usui, Ami Yamasaki, Chikako Yamashiro, Fuyuki Yamakawa, Atsuko Tanaka, Kazuo Shiraga.

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Carlo Infante e Carlo Presotto alla mostra di Giacomo Verde: walkabout tra le memorie e la riproposta del teleracconto sulla guerra.
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Il 18 novembre al CAMEC della Spezia ha avuto luogo una giornata intensa e affollatissima dedicata al teatro di Giacomo Verde, un teatro che sfuggiva alle regole, ai compromessi, un teatro mai adatto alle programmazioni ufficiali, come del resto lo era tutta la sua arte. Un teatro imprendibile, un teatro nuovo, un teatro che cambiava la percezione della tecnologia e del mondo. Un teatro di tutti e per tutti.

Tra il pubblico sopra: PAOLA ROSSI e TOMMASO VERDE; sotto CARLO INFANTE, CARLO PRESOTTO, MASSIMO MARINO

E’ stata una giornata magica anche perché la modalità ideata per raccontare il teatro era davvero inedita e originale. Carlo Infante, direttamente da Roma ha provato con successo a impiantare il format del suo rodatissimo Walkabout tra le memorie in mostra, di Giacomo Verde che lui conosceva e seguiva sin dai primi anni Ottanta (qua un suo resoconto della giornata) ; ha cercato di mettere insieme il puzzle dei ricordi tra fotografie, dépliant, quaderni, diari e ha raccontato via radio, al pubblico presente (e a quello connesso via facebook) quale nuovo teatro si cominciava a fondare in quei gloriosi anni. Intorno a lui, Dario Marconcini e Giovanna Daddi, già ideatori del Progetto Stanislawsky a Pontedera dove tra i “banchi”, il giovane Giacomo Verde imparava a fare l’attore insieme con Marco Paolini. Anche il critico Massimo Marino ha aiutato Infante nell’impresa di ricordare date e artisti presenti nelle fotografie delle “scatole della memoria” disposte ad hoc: Marino c’era a Bologna, a seguire Lunga vita all’albero, uno dei primi spettacoli con cui Verde iniziò un lungo percorso di collaborazione come attore, con il Teatro delle Albe. Quella iconica foto rimarrà nel suo studio, a ricordo delle radici della sua arte.

Ma poi c’è il video, e la videoarte e il videoteatro, e le tante, mille iniziative di tecnoarte tra centri sociali e manifestazioni importantissime, al POW di Narni ideato dallo stesso Infante, a Tekné di Milano e a Pisa con Mediamorfosi con un evento storico di Sandra Lischi che apriva all’arte interattiva. E poi Infante si avventura tra le pagine della gloriosa Banda Magnetica, che creava performance tecno in strada, con un Verde irriverente, situazionista e folle, accompagnato dal trombettista Frank Nemola. Chiamato sul momento, come vuole il format Nemola ci racconta la storia. E così le teche con i VHS e i 33 giri, e i costumi di scena si animano di vitalità alle parole di Nemola, riportando un soffio di quell’energia profusa in strada dalla BM. Ma poi protagonista è il TELERACCONTO, forse l’invenzione più geniale di Verde, che metteva la TV in mano a tutti per farne oggetto ludico, incarnazione vivente di quel teatro in quegli anni chiamato “elettronico” o videoteatro. E così Renzo Boldrini fondatore con Vania Pucci del Giallomare Minimal teatro, racconta al pubblico via telefono cosa aveva significato per lui l’incontro con Giacomo e con il teleracconto, da loro prodotto. Se nelle teche troviamo proprio i kit utilizzati per i teleracconti, Carlo Presotto con Paola Rossi del teatro La piccionaia di Vicenza ce ne danno un assaggio “live”. Basta documentazione! Il museo diventa teatro! E così la guerra nella ex Jugoslavia prende forma in video nel teleracconto E fu così che la guerra finì, con schegge appuntite di bicchieri, schede di pc, e fiori rossi messi sotto la lente della telecamera: il racconto di Presotto aiuta a farci immaginare quel dramma e quei paesaggi devastati da pochi oggetti taglienti. E’ davvero incredibile come a distanza di moltissimi anni da quel fine millennio il racconto con immagini dal vivo sia ancora così forte, toccante fino alle lacrime.

Il teleracconto e i suoi arnesi video verranno rielaborati da Verde che crea poi, diverse scenografie (o fondali) con aggiunta di computer e software audio video, ma sempre con l’idea della manipolazione live; e così il Museo si anima di immagini da Ovidio Metamorphoseon e da Storie mandaliche, primo ipertesto drammaturgico italiano scritto da Andrea Balzola. Anche in questo caso Infante telefona a Balzola che a distanza di anni, ricorda l’importanza di quella ricerca di un teatro ipermediale, della trasformazione di Verde da raccontastorie della tradizione in cybercontastorie.

La giornata è proseguita con un’altra ora di ricordi e di testimonianze: la giornalista Simona Frigerio ha introdotto e moderato il tavolo dei relatori, ognuno con un ricordo personale del Verde artista di teatro e del Verde artivista, le due cose sempre collegate insieme. Angela Fumarola direttrice artistica di Armunia ricorda le Giornate dell’Etica-Teatro e tecnologia del 2005 con le prove di Storie mandaliche in residenza a Castiglioncello e poi l’attività di formazione di Verde nelle scuole del territorio, fino all’ultimo episodio in cui Armunia ha prodotto il primo ricordo dell’artista con Giuliano Scabia e Tommaso Verde. Presotto ha ricordato come era nato il teleracconto sulla guerra nella ex Jugoslavia, a partire dalla vera esperienza in quei luoghi devastati. Anche Vania Pucci ha voluto essere presente sia pur in video, con una testimonianza del Teleracconto e di come ha adattato l’invenzione di Giacomo alle sue storie teatrali.

Dario Marconcini regista e fondatore del Teatro di Buti, ha ricordato gli episodi della scuola di Pontedera, le lezioni di Marisa Fabbri e ha raccontato la bravura di Verde nella recitazione a suo dire “espressionista”, Alessandra Moretti a nome di Aldes ha ricordato la produzione del Piccolo diario dei malanni e la prima prova pubblica allo spazio SPAM! di Capannori, mentre Massimo Marino, amico di lunga data di Verde, ha letto alcune pagine della sua riscrittura drammaturgica del Piccolo diario, il nuovo progetto teatrale che proprio Aldes vuole produrre per ricordare Verde.

La mostra continua……

Iniziano i seminari on line sugli Archivi Giacomo Verde promossi dalla Fondazione Cini di Venezia. Inizia alle 16 Tommaso Verde in diretta streaming dal Museo Camec della Spezia
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Fin dalla sua costituzione la Fondazione Giorgio Cini ha affiancato alle attività di ricerca e di promozione della cultura italiana e veneziana, la conservazione del patrimonio archivistico.

La Fondazione Giorgio Cini, nel contesto delle attività del Centro ARCHiVe (Analysis and Recording of Cultural Heritage in Venice), presenta ARCHiVe Online Academy, un programma formativo dedicato alla digitalizzazione dei beni culturali e alle Digital Humanities. Per l’edizione 2022/23 gli appuntamenti saranno in modalità ibrida, online (piattaforma Zoom) e on site (Isola di San Giorgio Maggiore). Gli incontri, distinti tra corsi e talks, sono rivolti a chiunque desideri approfondire le proprie competenze nell’ambito della conservazione e valorizzazione digitale del patrimonio culturale. Per partecipare ai corsi o ai singoli talk è necessario registrarsi.

PER REGISTRARSI:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeJeUCL-CxV6SfKE07fivnpLgelHT5t3Q7ahRmoXVSJe4FMcA/viewform

Agli studenti delle Università Ca’ Foscari e Iuav potranno essere riconosciuti i CFU in base al numero di incontri frequentati (talks e/o corsi).

Giacomo Verde (1956-2020). Dall’archivio del tecnoartista al libro, alla mostra, al film

a cura di Anna Maria Monteverdi

Registrati qui

Giacomo Verde (Cimitile, 1956- Lucca, 2020) in quarant’anni di attività artistica si è confrontato con diversi linguaggi come il teatro di strada, la videoarte, la pittura, il disegno, la  performance, la Net Art con l’idea di indagare le contaminazioni tra i media per creare lavori in cui diverse tecniche artistiche convivono in uno spirito “artivista”. Le quattro lezioni intendono illustrare il metodo di lavoro con cui i materiali inediti dell’archivio multimediale sono diventati un volume edito da Milano University Press e una mostra interattiva, offrendo spunti per un film a venire.

9.11, ore 16:00

L’archivio di un artivista. Giacomo Verde (1956-2020)

Anna Maria Monteverdi (Università Statale, Milano), Tommaso Verde (Dramatic Iceberg)

L’incontro avverrà in diretta dal Museo CAMeC, La Spezia, in occasione della mostra Liberare Arte da Artisti al CAMeC.

ITA; online; 120 minuti

16.11, ore 16:00

Attraversamenti: le ultrascene di Giacomo Verde

Flavia Dalila D’Amico (Università di Roma La Sapienza)

ITA; online; 120 minuti

23.11, ore 16:00

Giacomo Verde: il teleracconto e i suoi doppi. La reinvenzione di una tecnica videoteatrale per bambini

Vincenzo Sansone (Università Statale, Milano)

ITA; online; 120 minuti

30.11, ore 16:00

Dall’archivio al film: da Michele Sambin a Giacomo Verde

Raffaella Rivi, filmaker

ITA; online; 120 minuti

I Vincitori di RESIDENZE DIGITALI 2022. Intervista a Christina G Hadley
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LA SETTIMANA DELLE REIDENZE DIGITALI ON LINE DALL’8 AL 13 NOVEMBRE.

Qua il link per accedere ai biglietti dei singoli spettacoli.

La montagna del sapone è il progetto di Christina G Hadley composto da un film animato in CGI basato su un concept album musicale, un sito web, un server discord e un videogame esplorativo. Il film, suddiviso in tredici capitoli e girato con un motore grafico per videogame è un viaggio metaforico e onirico compiuto da Cindy, un’incarnazione dell’umano medio, negli abissi della rete. Il titolo fa riferimento all’appellativo dato alla borgata di Primavalle e alla sua storia, famoso è il detto “non vengo mica dalla montagna del sapone”: sotto la promessa irrealizzata di un posto idilliaco furono sfollati tutti gli abitanti più poveri del centro storico di Roma. Nel progetto il termine viene reinterpretato come metafora e ossimoro dell’accelerazione tecnologica. Ciò che è solido, una struttura possente e opaca come la montagna dai contorni delineati, diventa un tessuto sfumato. Parte fondamentale del progetto è il networking che su un server Discord che funge da archivio e spazio di condivisione si va a generare dal contributo sui capitoli e sui mondi da parte di altri artisti e/o utenti.

Anna Maria Monteverdi Raccontaci di te, il tuo percorso accademico e le produzioni realizzate finora

Christina G Hadlei. Mi chiamo Christina G Hadley. La G -mi raccomando- non è puntata. Vivo in Emilia Romagna da oltre dieci anni, e dopo aver frequentato Fumetto e Illustrazione mi sono laureata all’accademia di Belle Arti di Bologna in Cinema e Video. Successivamente ho iniziato a interessarmi al mondo dell’hacking etico, e ho cominciato a studiare programmazione e 3D Computer Graphic. Al momento sono tesista per il biennio di Net Art all’Accademia di Brera. La mia ricerca si focalizza sul lato grottesco, oscuro e perturbante del mondo in seguito al progredire della tecnologia. Con il mio lavoro cerco di attivare una visione critica anche attraverso l’ironia. Fra i vari luoghi in cui il mio lavoro è stato c’è La Triennale di Milano, Il Combat Festival di Livorno e la Digital Week, e ho partecipato a festival, come Anca festival, il File, Asolo film festival, CutOut Fest.

Anna Monteverdi Puoi raccontare il lavoro per Residenze digitali? Il tema e le modalità realizzative e di fruizione?

Christina G Hadley La montagna del sapone è un progetto ibrido il cui fulcro essenziale è un film animato in CGI diviso in 13 capitoli. Nel film si racconta di un viaggio dantesco nei meandri di internet, è un pretesto per parlare metaforicamente della condizione esistenziale e sociale che stiamo vivendo noi umani soprattutto in occidente. In questi mesi mi sono concentrata in particolar modo sulla realizzazione di quattro capitoli, dal secondo al quinto. Ogni capitolo del progetto ruota intorno ad alcune tematiche connesse all’uso di internet. Il secondo capitolo tratta il tema della disneyficazione del web.
La rete viene rappresentata come un parco giochi pieno di meme, un non luogo che estende la vita urbana e che ti distrae da essa. Nei capitoli successivi ho cercato di rappresentare simbolicamente tutte quelle espressioni che abitualmente usiamo nel quotidiano quando parliamo di internet: parlo di espressioni come ‘shitstorm’ oppure ‘troll’ che conosciamo tuttə, ma anche metafore spaziali, penso a ‘echo chamber’, la pratica di diffondere informazioni false usata da molti politici nei social media per zittire fonti critiche autorevoli. Oppure al banale ‘room’ quando entriamo in un forum.
Tutto l’ambiente, dagli spazi esterni e interni ai personaggi, è stato creato da me utilizzando vari software 3D. Ho lavorato molto anche sulla recitazione e animazione dei personaggi, sia registrando i miei movimenti, quelli di mia sorella e di alcune spettatrici di Corte Ospitale con la tecnica del Mocap, sia ricreando delle animazioni più macchinose a mano e in codice C#.
Il progetto contempla anche un videogioco, nato in seguito ad una motivazione pratica: per poter creare un film da sola in tempi così ridotti ho dovuto cercare delle soluzioni non convenzionali, come utilizzare un motore grafico per videogame. Il videogame è un non-videogame: è il set del film con i suoi personaggi. L’idea è che gli artisti digitali e filmaker possano scaricarlo e usarlo come base per creare contenuti a loro piacimento sul tema, o fare una storia totalmente indipendente, insomma creare assieme a me una storia collettiva.
E poi ci sono il server su Discord e il canale Tik Tok a completare il progetto.
Il primo funge da archivio d’approfondimento dei temi affrontati, da diario di bordo con il processo del mio lavoro e da luogo di networking in cui chi vuole può scrivere, lasciare un disegno, un pensiero, un meme, un modello 3d. Sul secondo vengono caricati i contributi da parte di altri artisti, o altri contenuti inediti.

A.M.Monteverdi Quali piattaforme social si prestano maggiormente per il tuo lavoro creativo? E come mai hai usato nello specifico, discord?

Christina G Hadley Sono del parere che ogni tipo di piattaforma social può prestarsi a molti tipi di contributi artistici.
Mi vengono in mente anche moltissimi artisti i cui lavori sono inscindibili dai social network.
Penso a lavori anche decisamente lontani nel tempo, quando i social erano agli albori, ad esempio ‘Hell In Lamb Uc’ di Pedro Velez che tramite MySpace ha creato un racconto epistolare inventando 4 personaggi fittizi che intessevano una narrazione interagendo fra loro, oppure lavori più recenti e visuali, come quello di Amalia Ulman su Instagram, che con foto proprie ha costruito per mesi un personaggio con una sua storia e un suo vissuto totalmente immaginario.
Credo che il social che si presta meglio al momento ad un lavoro creativo per via delle sue caratteristiche di funzionamento sia Tik Tok, che permette agli utenti di interagire in maniera originale tra di loro con l’opzione del duetto. Dai duetti derivano spesso contributi interessanti e anche surreali che mi ricordano le dinamiche del gioco surrealista “cadavere squisito”.

Dal punto di vista più attivo, ma anche artivista, trovo discord un’altra ottima piattaforma. La costruzione dei server aiuta persone dagli interessi comuni a riunirsi e a creare nuove “alleanze artistiche digitali”. Ciò che è interessante di Discord è la creazione di vere e proprie community d’aiuto, dietro cui si riuniscono anche hacker etici che spesso rilasciano gratuitamente tools per agevolare la creazione di contenuti artistici/attivisti.

Giacomo Verde artivista/CAMeC della Spezia, inaugura il III° capitolo dedicato al Teatro tecnologico-18 novembre ore 17.00
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Giacomo Verde nasce in teatro, dove esplora le infinite possibilità dell’interpretazione e della regia, lavorando con Dario Marconcini al Teatro di Pontedera e spingendosi fino in Africa con il Teatro delle Albe. Negli anni scoprirà che la sua vocazione è il racconto e il teatro di strada. E poi si volgerà verso quelle nuove tecnologie che lo porteranno a inventare il Teleracconto e a trasformare le sue opere d’arte in installazioni performative.

Per raccontare questo lungo percorso durato quarant’anni, venerdì 18 novembre alle ore 17.00 si inizierà con un walkabout. È Carlo Infante che, negli anni Ottanta ha diretto Scenari dell’Immateriale a Narni – nel cui contesto Giacomo Verde realizzò le sue prime opere multimediali – a spiegarci cosa succederà: «Non si esploreranno solo i territori ma anche gli archivi… Con un walkabout (conversazione radionomade) si attraverserà la mostra su Giacomo Verde,  riallestita attraverso la chiave interpretativa del performing media, e si andrà a cercare tra le sue valigie di artivista errante indizi, informazioni ed emozioni. Si ascolteranno via radio sonorità pertinenti e le voci di alcuni compagni di strada di Giacomo, raggiunti al telefono, evocandone la sua figura di trovatore postmoderno».

Al walkabout potrà partecipare attivamente una ventina di persone ma tutti potranno seguirlo in streaming- durante la conversazione radionomade, Carlo Infante contatterà anche il drammaturgo Andrea Balzola.

Alle 18.00, il drammaturgo, attore e regista Carlo Presotto, che ha collaborato con Giacomo Verde allo sviluppo del Teleracconto, una particolare tecnica di interazione tra narrazione e video a circuito chiuso, presenterà – dal vivo – 10 minuti di Teleracconto.

A seguire, presso l’Auditorium, si terrà un incontro con la direttrice artistica di Armunia, Angela FumarolaCarlo Infante, l’attore e regista Dario Marconcini, la danzatrice Alessandra MorettiCarlo Presotto, e la drammaturga e regista Vania Pucci, per ripercorrere l’intera esperienza di Verde in ambito performativo. Conduce l’incontro, la giornalista Simona M. Frigerio.

Fulcro dell’evento l’Antologia video-teatrale (1989-2020), ossia la proiezione per l’intera giornata, senza soluzione di continuità, dei teleracconti e dei video dell’intera carriera di Verde.

Gli eventi sono tutti a entrata libera. Prenotazione obbligatoria per partecipare al walkabout scrivendo una email a camec.reception@comune.sp.it (fino a esaurimento posti).


Parteciperanno:
Andrea Balzola. Drammaturgo, sceneggiatore e regista multimediale, insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha pubblicato diversi libri, tra i quali ricordiamo Le arti multimediali digitali, con Anna Maria Monteverdi (Garzanti, 2004) e Una drammaturgia multimediale (Editoria & Spettacolo, 2009).

Angela Fumarola. Direttrice artistica di Armunia (già condirettrice dal gennaio 2014), fin dal 1999 ha curato i progetti internazionali e coordinato la programmazione e le produzioni danza del Festival che ha reso famoso Castiglioncello nel mondo. Per diversi anni ha altresì seguito i progetti di formazione del pubblico e i percorsi nelle scuole del territorio.

Carlo InfanteChangemaker, esperto di Performing Media, fondatore di Urban Experience. Ha diretto, negli anni Ottanta, Festival come Scenari dell’Immateriale a Narni, ambito in cui s’è sviluppato il videoteatro e le prime sperimentazioni di performing media (nel 1987 il titolo dell’edizione fu La Scena Interattiva). Conduce corsi su Tecnologie digitali e processi cognitivi all’Università Mercatorum e su Performing Media alla Sapienza-Università di Roma e presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.

Dario Marconcini. Attore, regista e direttore artistico del Teatro Francesco Di Bartolo di Buti. Nel 1966 fonda il Piccolo Teatro di Pontedera. Nel 1974 co-fonda il Centro per la Sperimentazione e la Ricerca teatrale, che diventerà punta di diamante della ricerca internazionale in Italia, ospitando l’Odin Teatret di Eugenio Barba, il Living Theater di Julien Beck e Judith Malina, il Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski. Dirige Giovanna Daddi in una miriade di spettacoli e monologhi di avanguardia e, insieme, diventano i protagonisti di alcuni tra i lungometraggi più originali dei cineasti francesi Jean Marie Straub e Danièle Huillèt.

Alessandra Moretti.Danzatrice e responsabile del coordinamento artistico di Aldes, associazione di artisti e operatori culturali che, dal 1993, sotto la direzione di Roberto Castello, produce e promuove opere di sperimentazione coreografica con particolare attenzione alle forme di confine fra danza e arti visive, danza e nuove tecnologie, danza e teatro.

Carlo Presotto. Drammaturgo, attore e regista. Il suo lavoro si caratterizza nel panorama del teatro per le nuove generazioni per una continuità di presenza artistica accompagnata da una spinta al rinnovamento. Entra a far parte della Piccionaia nel 1982. Collabora con Giacomo Verde allo sviluppo del Teleracconto. Una tecnica che nasce dall’osservazione del pubblico dei bambini e dalla constatazione (prima empirica e poi strutturata teoricamente) di come siano in atto profonde mutazioni della percezione e della rappresentazione della realtà. Da questa riflessione nascono una serie di opere di video teatro (Storia di una gabbianella 1997, Le stagioni di Giacomo 2000Favole al (video)telefono 2007); e di teatro musicale (Il teatro delle emozioni).

Vania Pucci. Drammaturga e regista, nel 1983 fonda la compagnia Giallo Mare Minimal Teatro di cui è presidente e si occupa di progetti di teatro/scuola. Contemporaneamente porta avanti una particolare ricerca come attrice e autrice e realizza pièce teatrali di narrazione con l’uso di telecamera e televisione – i Teleracconti, con i quali partecipa ai più importanti Festival internazionali di Teatro. Dal 1991 conduce e realizza progetti, laboratori e spettacoli con l’utilizzo creativo e artistico di computer grafica, telecamera, lavagna luminosa, proiezioni con diaproiettori e videoproiettori.

MOSTRA: Liberare Arte da Artisti. Giacomo Verde artivista
sezione a cura di: Anna Maria Monteverdi
in collaborazione con: Andreina Di Brino, Sandra Lischi, Tommaso Verde
direzione del progetto: Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati
ufficio prestiti: Cristiana Maucci
progetto grafico: Gabriele Menconi
luogo: CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia, Piazza Cesare Battisti 1
opening: 9 settembre ore 17.00
apertura al pubblico: 26 giugno 2022 – 15 gennaio 2023
orari: da martedì a domenica 11.00 – 18.00
biglietti: intero euro 5, ridotto euro 4, ridotto speciale euro 3,50
per informazioni: Tel. +39 0187 727530 | camec@comune.sp.it |http://camec.museilaspezia.it
CAMeC La Spezia – www.facebook.com/museo.camec
COMUNICAZIONE
Ufficio stampa Comune La Spezia: Luca Della Torre | Tel. +39 0187 727324 |
ufficiostampa@comune.sp.it
Ufficio stampa del progetto: Simona Frigerio | Tel. +39 340 600 9106 | simona.m.frigerio@gmail.com

Arti Digitali dal Vivo ospite a RomaEuropa/Digital live on site e on line: 6 novembre Robotica e Realtà Sintetiche
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QUA IL LINK per collegarsi on line

Il quadro della creazione nelle arti e nella performance ha assunto al proprio interno una componente sempre più forte di realtà artificiali e sintetiche. Ad esempio, le applicazioni della robotica in campo teatrale si sono sviluppate in relazione alle recenti evoluzioni dell’informatica e delle biotecnologie, manifestando entità sempre più simili all’uomo per aspetto, capacità di comunicazione, proprietà di movimento e caratteristiche cognitive. Alla costruzione di processi automatici resi possibili dalla AI, si affianca la manifestazione di elementi più o meno antropomorfi che partecipano alla realizzazione della performance. I nuovi dispositivi di visione immersiva hanno dato ulteriore slancio alla creazione di ambienti virtuali o di realtà aumentata. L’utilizzo di questi elementi in contesti di fiction o performance implica non solo l’interpretazione autoriale del loro utilizzo, ma anche una riflessione sulla dimensione corporea all’interno di dinamiche di simbiosi. La sessione vuole dunque indagare la prospettiva teatrale nella misura in cui questa problematizzi la relazione sia tecnologica che emotiva tra ambienti sintetici, macchine ed essere umano.

Partecipano alla discussione:
on-site: Alessio Arena, Vincenzo Del Gaudio, Antonio Pizzo, Cinzia Toscano.
on-line: Massimo Bergamasco, Erica Magris.
Coordina: Anna Maria Monteverdi.

Arti Digitali dal Vivo a RomaEuropaFestival/Digital Live 5 novembre on site e on line: Performance, Media e Intelligenza Artificiale.
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L’impiego dell’intelligenza artificiale in ambiente teatrale e performativo appare sempre più frequente nelle produzioni teatrali, performative e coreografiche. Se da un lato tale fenomeno può essere letto nel flusso di sperimentazione delle nuove tecnologie computazionali che hanno da sempre caratterizzato la produzione intermediale, dall’altro l’introduzione di agency artificiali sembra aprire nuove questioni sui metodi che guidano la concezione e produzione dell’evento.

Dalle 15 alle 17: SPAZIO MATTATOIO

QUA per assistere ON LINE ;

L’AI pone problematiche specifiche, le quali integrano snodi socioculturali oggi ampiamente dibattuti, come i bias informatici, il trattamento di dati privati o la capacità cognitiva delle macchine. La sessione si propone di riflettere sulla dimensione drammaturgica, sugli ambienti di programmazione, sulle produzioni nei festival e sulla dimensione estetica, in modo da focalizzare alcuni punti salienti della produzione performativa-digitale odierna.

La discussione sarà aperta da un intervento registrato di Luciano Floridi a cura di Anna Monteverdi e Antonio Pizzo.

Partecipano alla discussione:
on-site: Alessandro Anglani, Luca Befera, Simone Arcagni.
on-line: Antonio Lieto, Massimo Magrini, Vanessa Vozzo.

Coordina: Antonio Pizzo