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Alla GAM di TORINO per i lunedì dell’arte COLORS and MIND
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COSA CI SUCCEDE DAVANTI A UN’OPERA D’ARTE?

LE RISPOSTE DEL NOSTRO CERVELLO

Come la nostra mente percepisce i colori? Che cosa succede al nostro cervello quando guardiamo un’opera d’arte? Sono domande che – senza scomodare la Sindrome di Stendhal, il senso di sperdimento che può sopraggiungere di fronte al “troppo” bello – forse ci siamo posti più di una volta davanti a un capolavoro. Le risposte, affidate alle voci di tre prestigiosi studiosi nel settore delle neuroscienze, sono ora al centro della nuova serie di Lunedì dell’arte.
Si parlerà del rapporto tra la neuroestetica, la psicanalisi e l’arte, della percezione del colore, dei “neuroni specchio” e dell’empatia. Si cercherà di capire in che cosa consista per il sistema cervello-corpo l’esperienza degli oggetti frutto della creatività.
Sono temi che rappresentano l’avanguardia della scena artistica attuale, presi in considerazione in tempi recenti dai maggiori musei internazionali: dal MoMA, che ha inserito la neuroscienza nei suoi programmi, alla Tate Modern, dove si è tenuto nel 2014 un convegno sulla sinestesia, l’attivazione simultanea, anche nei confronti dell’opera d’arte, di sfere sensoriali diverse.
Gli incontri introducono alla grande mostra “Colori”, prevista alla GAM e al Castello di Rivoli nel marzo 2017, con capolavori da Kandinsky ai giorni nostri.
 
 
SALA CONFERENZE GAM
GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Corso Galileo Ferraris, 30 – 10128 Torino

Ingresso libero fino a esaurimento posti

fdf@fondazionedefornaris.org
t. +39 011 542491
www.fondazionedefornaris.org

LUIGI ONTANI Chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro, Videoteca GAM Torino
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Incontro con l’artista: martedì 15 dicembre Ore 18:3
In VideotecaGAM fino al 14 febbraio 2016
Luigi Ontani è fra gli artisti che più hanno utilizzato il film e il video in Italia. Le sue numerose opere in Super8 e in video sono conservate nella raccolta della VideotecaGAM sin dall’anno della sua istituzione, nel 1999, all’ampio catalogo mancava però un’opera girata a Palazzo Taverna a Roma, in occasione degli Incontri Internazionali d’Arte: Chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro. Finalmente è stato possibile riversare il contenuto del master, un nastro mezzo pollice Sony V-32, e restituirne a distanza di alcuni decenni la visione e garantire la certezza della sua futura preservazione.
L’opera mostra il giovane Ontani ripreso di spalle, col volto contro il muro, nella tipica posizione di chi, nel gioco del nascondino, conta a voce alta prima di andare in cerca dei compagni. Se nel gioco i bambini sono soliti contare sino a trenta o poco più, Ontani sceglie di contare fino a 1972, anno di realizzazione del video. Soltanto dopo una puntuale elencazione degli anni trascorsi tra la nascita di Cristo e il 1972, l’artista, come risvegliatosi al presente, si gira verso il pubblico e dichiara: Chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro, facendo così coincidere la fine della sua azione con l’annuncio sotteso di un inizio.
Numerosi artisti utilizzavano in quegli anni la durata del nastro per mettere in scena un’azione ripetitiva che potesse distendersi monotona, senza cesure o variazioni narrative, per l’intera durata del video, facendo del tempo contenuto nel nastro un tempo solido, fattuale, concretizzato da un unico gesto ripetuto, secondo uno schema compositivo lineare che molto doveva alla musica minimalista. Apparentemente Ontani fa qualcosa di simile, ma è ancor più radicale nel suo far coincidere la durata temporale con un atto che è l’enunciazione stessa del passare del tempo. Nondimeno lo scartoimmaginifico, che è proprio del suo lavoro sin dagli esordi, trova voce in quel sovrapposi dello scorrere del tempo quotidiano, con il tempo storico e cosmico degli anni che divengono nel gioco dell’artista brevi come secondi, ma pur sempre evocativi di avvenimenti, fatti storici, epoche, culture che inevitabilmente sfilano veloci nella nostra memoria ascoltando la galoppante concatenazione dei numeri pronunciati. È come se l’artista, con la leggerezza di un bambino, avanzasse rapido attraverso il tempo, come un nuovo angelo della storia, ma volto verso il futuro, come rapito dal desiderio d’incominciare a giocare e agire sotto il segno dell’arte, in quel presente la cui soglia si apre al numero 1972.
In mostra sono visibili in proiezione anche le prime opere girate da Luigi Ontani con una cinepresa Super8 presso lo Studio Bentivoglio di Bologna nel 1969 e sette stampe fotografiche realizzate dall’artista negli stessi anni, composte da alcune sequenze tratte dalle foto di scena.
Le opere saranno visibili in VideotecaGAM fino a domenica 14 febbraio 2016
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta, 31
10128 Torino
tel. + 39 0114429518
www.gamtorino.it

Orario:
Dal martedì alla domenica 10:00 – 19:30
Dal 1 febbraio 2016 dal martedì alla domenica 10:00 – 18:00
Ingresso gratuito. Non occorre appuntamento.

MICHELE SAMBIN VideotecaGAM Torino: Mostra e incontro con l’artista
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Nell’ambito del ciclo di incontri e mostre dedicati alla storia del video d’artista italiano tra gli anni Sessanta e Settanta, la Videoteca GAM presenta il lavoro di Michele Sambin Looking for Listening, 1977-2015 e una selezione di suoi disegni e progetti su carta.
Martedì 13 ottobre alle 18:30, in occasione dell’inaugurazione del nuovo appuntamento, Elena Volpato, curatrice della VideotecaGAM, incontra presso la Sala Uno del museo l’artista insieme a Lisa Parolo, curatrice dell’Archivio Sambin e co-curatrice di una recente monografia a lui dedicata. Sarà l’occasione per ripercorrere gli aspetti salienti di un impegno artistico che vide Sambin collaborare con tutti i principali centri italiani di ricerca del video ai suoi esordi: la Galleria del Cavallino di Venezia, il Centro Videoarte di Ferrara e Art/tapes /22 di Firenze.

Michele Sambin rappresenta un unicum nel panorama italiano. È uno dei rari artisti che avvicinarono il linguaggio video partendo da una conoscenza tecnica dello strumento. Tale conoscenza, unita alla formazione musicale, gli ha permesso di lavorare con le immagini in movimento sviluppandone a pieno l’aspetto sonoro e temporale, fino a ideare il video-loop: la fusione di due apparecchiature di riproduzione e registrazione video che, con una telecamera collegata in circuito chiuso, è in grado di creare complesse sovrapposizioni visive. Immagini separate da qualche manciata di secondi si trovano orchestrate sullo schermo in un unico presente stratificato, dove il soggetto, autore e performer, dialoga con se stesso attraverso il tempo, scindendosi nelle possibilità di molteplici voci, tutte compresenti.
Looking for Listening, 1977-2015, è una videoinstallazione composta da tre monitor, il terzo dei quali mostra Michele Sambin che suona e improvvisa nel 2015, rispondendo ai video trasmessi dagli altri due monitor dove vediamo lo stesso artista, poco meno di quarant’anni prima, eseguire pezzi musicali e vocali davanti alla telecamera.

La mostra resterà visibile in VideotecaGAM fino al 13 dicembre.

Didascalia immagine:
Looking for listening (1977-2015)
per voce, sax, cello e telecamera
1977- Produzione ASAC La Biennale di Venezia – commissionata da Mariagloria Bicocchi
2015 – Versione installativa dal reenactment della performance
Tenutasi il 2 ottobre 2015 (galleria De’ Foscherari – Bologna)

Orario:
Dal martedì alla domenica  10:00 -19:30
Ingresso gratuito. Non occorre appuntamento.

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta, 31
10128 Torino
tel. + 39 0114429518
www.gamtorino.it