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La cura del teatro, documentario di Anna Monteverdi e Alessandro Bronzini sul regista Tomi Janezic selezionato all’International Video Festival “Catharsis”
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Altro traguardo per il documentario La cura del Teatro che è stato selezionato per il prestigioso festival video CATHARSIS che si tiene in Russia itinerante in alcune città Mosca St. Petersburg, Ekaterinburg, Penza, Vladimir, Novosibirsk, Pskov, Vladivostok.

Un riconoscimento di grande prestigio per il quale gli autori ringraziano giuria e pubblico. E ovviamente il grande regista TOMI JANEZIC

TOMI JANEZIC

Anteprima al Cinema Il Nuovo (La Spezia) del documentario teatrale La cura del Teatro di Anna Monteverdi e Alessandro Bronzini
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Il video documentario La cura del teatro ideato, realizzato e prodotto da Anna Maria Monteverdi con le immagini e il montaggio di Alessandro Bronzini, sul pluripremiato regista teatrale sloveno Tomi Janežic verrà proiettato in anteprima nazionale alla Spezia, al Cinema Il Nuovo venerdì 1 febbraio ore 21 alla presenza degli autori.

Seguirà una sorpresa per tutti gli appassionati del cinema d’autore.

Frutto di una lunga ed elaborata ricerca sul lavoro del regista balcanico che ha adottato il metodo dello psicodramma come pedagogia teatrale, La cura del Teatro è un percorso attraverso i festival europei che lo hanno accolto dal 2016 al 2018 (Festival FabbricaEuropa a Firenze, Festival Mundi nel Salento, Accademia di Cinema e teatro di Lubjana, Centro di ricerca internazionale e residenza teatrale di Krušce, Napoli Teatro Festival).

Avvalendosi della collaborazione di Alessandro Bronzini per le immagini, e di alcuni studenti del corso di Scenografia e Video dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, la Monteverdi ha effettuato numerose interviste al regista e riprese in occasione di incontri pubblici molto speciali, come quello a Campi Salentina, paese natale di Carmelo Bene e durante laboratori intensivi come quello al Teatro Sannazzaro di Napoli

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Tomi Janežic ha eccezionalmente concesso alla Monteverdi e a Bronzini, in esclusiva per il documentario, le rare immagini delle prove della sua pluripremiata produzione de Gabbiano e le riprese delle tournée in Romania, in Serbia e in Croazia.

Il risultato finale è un omaggio degli autori spezzini a uno dei più rappresentativi registi del nostro tempo prodotto dal Teatro Nazionale della Serbia e della Norvegia, il cui lavoro è sintetizzabile nella frase scelta per il titolo: “La cura del teatro”, che raduna quei principi cari alla psicoterapia di Jacob Moreno di spontaneità, autenticità e creatività alla base del fondamentale lavoro dell’attore su se stesso per comprendere e trasmettere le dinamiche, le tensioni e i conflitti drammaturgici di una storia.

Il documentario, che ha ricevuto il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, è stato presentato e proiettato dagli autori spezzini ad agosto 2018 al Festival dello psicodramma a Krušce (Slovenia), presso il Centro di ricerca internazionale e residenza teatrale fondato dallo stesso Janežic. La regista Anna Monteverdi, ricercatore di Storia del Teatro alla Statale di Milano, ha inoltre presentato e proiettato in anteprima “La cura del teatro” il 25 ottobre 2018 a Parigi in occasione della sua conferenza al Convegno Europeo EASTAP – European Association for the Study of Theatre and Performance presso la Citè Internazionale Universitaire.

Ambientazione: Lubiana (Slovenia) / Krusce (Slovenia) / Napoli / Campi Salentina (LE)

Periodo delle riprese: 2016 – 2018

Collaboratori: Gabriele Rosato (assistente alla regia); musiche e color correction Roberto Passuti; Voce Margherita Eula. Assistente di produzione Tommaso Verde.

Anna Monteverdi, ricercatore di Storia del Teatro alla Statale di Milano, si è occupata del regista canadese Robert Lepage su cui ha scritto due monografie, e di Teatro nei Balcani; ha realizzato il documentario sul Nuovo Teatro in Kosovo per Rai5 trasmesso per la Giornata mondiale del Teatro 2017. Coordinatrice della Scuola di Nuove tecnologie Alma Artis di Pisa, esperta e docente di Culture digitali e Storia della Scenografia, è presente in numerosi Festival di arte elettronica (Pomezia LIght Festival, RGB light Festival, Festival della Robotica di Pisa). Coordinatrice della sezione Intermediality dell’IFTR International Federation of Theatre Research, ha organizzato a Belgrado la giornata su Robotica Realtà virtuali e immersive al IFTR18 con la Scuola Sant’Anna di Pisa e Istituto Italiano di Cultura.

Tomi Janezic e Anna Monteverdi a Lubjana settembre 2016. Accademia AGRFT

Alessandro Bronzini diplomato nel 1992 all’ ETPA Ecole Technique de Photographie et d’Audiovisuel di Rennes (Francia) come tecnico polivalente in audiovisivi. Venticinque anni di esperienza nel settore, specializzato nella realizzazione di filmati istituzionali e promozionali (tra cui Lavazza, Arbre Magique, Banca Popolare Etica, Gruppo Abele, Museo della Resistenza di Torino). Il suo documentario commissionato dal Museo  Diffuso della resistenza di Torino, “Una pietra, un nome, una persona” è stato selezionato al Torino Film Festival 2017. E’ docente di Montaggio video alla Alma Artis Academy di Pisa. Con Anna Monteverdi sta avviando il progetto di un nuovo documentario internazionale su Robert Lepage.

Info: CINEMA IL NUOVO Via C. Colombo 99 te. 018724422

Per prenotare Roby 3385646472

 

Tomi Janežič: il teatro libera la creatività. Kong Ubu in Norvegia
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SCRITTO DA ANNA MARIA MONTEVERDI

Il regista sloveno Tomi Janežič affascinato da Tarkovsky e da Grotowsky, ha fatto suo, come è noto  rinnovandolo e adattandolo, il metodo dello psicodramma di Jacob Levi Moreno, come  lui stesso spiega: “Una delle definizioni di Moreno era che lo psicodramma non è che un metodo per scoprire la verità con metodi scenici. Non aveva in mente una verità assoluta, ma una verità di una persona e di un gruppo in un preciso momento. Le creazioni attoriali possono crescere in un modo molto organico, partendo dalle tecniche psicodrammatiche. Ed è impossibile che non crescano, perché l’esperienza che suscitano è molto viva (l’azione coinvolge completamente il nostro corpo, le emozioni, la mente, l’immaginazione). Si creano dei rapporti, si creano delle immagini, situazioni, scene molto forti e simboliche perché con questo metodo l’inconscio é libero di esprimersi. Si capisce in un modo penetrante, la storia o un personaggio. Lo psicodramma può essere, oltre che un metodo per esplorare, capire e stare meglio con se stessi e gli altri, anche un modo per esplorare e per capire meglio la propria creatività, la propria arte”.

Al suo “sanguigno” Gabbiano applaudito a Fabbrica Europa nel 2014, considerato ormai, un “classico cechoviano”, è seguito quest’anno su commissione del Trøndelag Theatre di Trondheim (Norvegia) un Kong Ubu davvero singolare.

Il teatro, oggi diretto da Kristian Seltun, fu fondato nel 1937 dall’attore Henry Gleditsch fiero oppositore dell’occupazione tedesca in Norvegia, che pagò il suo attivismo antinazista con la vita, nel 1942. Lo spettacolo è andato in scena il giorno della triste notizia della morte, all’età di 49 anni, di Jernej Šugman, tra i più noti attori teatrali sloveni e curiosamente, proprio interprete principale del pluripremiato Ubu Re diretto da Jernej Lorenci.

Foto tratte dal sito del TEATRO. Trøndelag Theatre

Tomi Janežič ci racconta che UBU Re, scritto nel 1897 da Alfred Jarry e a cui Antonin Artaud dedicò il suo teatro, non è in realtà, così famoso in Norvegia e che per lui il testo era un modo per raccontare non solo la politica e il potere tramite caricature sovra dimensionate, ma anche l’incontro con l’inconscio, con l’irrazionalità, con il sogno e le connessioni associative, con le coincidenze: “C’è una presenza di morte, di violenza, di guerra, di assurdità: lo spettacolo pone delle domande sulla libertà e sulla schiavitù. E’ abbastanza difficile parlare dello spettacolo perché è come un viaggio mentale, una fantasia o un sogno che non serve per scappare ma per confrontare le realtà (sociali e inter/personali) che viviamo”. Lo spettacolo è il risultato di una creazione allargata agli attori: per interpretare la follia di un potere vorace e degenerato si sono basati sui film di Jodorowsky mescolati a eventi personali:  

“E’ uno spettacolo con molta dedizione all’aspetto visivo e tecnico, ed è stato preparato a lungo”. Curiosa la traccia del programma: “La nostra performance? Una “merdosa”’esplosione onirica artistica del mondo UBU – ma non è forse il mondo in cui viviamo? –. Ecco, il nostro piccolo omaggio all’uomo che prima di morire ha chiesto uno stuzzicadenti”.

Napoli Teatro Festival Italia Formazione per 190 giovani allievi, tra attori, registi e drammaturghi
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Online i bandi per le attività di laboratorio con Bruno Leone, Maurizio Capone, Elena Bucci, Laura Curino, Enzo Marangelo, Eimuntas Nekrosius, Peter Brook e Marie-Hélène Estienne, Andrea Renzi, Spiro Scimone e Francesco Sframeli, Tomi Janežič.

 

A pochi giorni dalla presentazione della sua decima edizione, il Napoli Teatro Festival Italia, in programma tra il 5 giugno ed il 10 luglio,  diretto da Ruggero Cappuccio ed  organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Luigi Grispello, pubblica i bandi  per l’ammissione ai dieci diversi laboratori sull’arte scenica, tutti gratuiti, programmati nella sezione dedicata alla Formazione.

Accoglieranno a Napoli, e nei capoluoghi della Campania, 190 giovani allievi, tra attori, registi e drammaturghi, che  potranno entrare in relazione e confrontarsi con Maestri del teatro e della scena come Bruno Leone, Maurizio Capone,Elena Bucci, Laura Curino, Enzo Marangelo, Eimuntas Nekrosius, Peter Brook e Marie-Hélène Estienne, Andrea Renzi,Spiro Scimone e Francesco Sframeli, Tomi Janežič.

Uno spazio significativo che sintetizza uno dei nodi centrali dell’edizione 2017 del Napoli Teatro Festival Italia ovvero la necessità di mettere in relazione Maestri e giovani talenti per generare un corto circuito produttivo tra saperi provenienti da mondi diversi.

Il Festival proporrà in anteprima, nei suoi 35 giorni di programmazione,  più di 75 nuove produzioni teatrali. Decine di titoli, italiani e stranieri, come ci si attende da una manifestazione di tale natura, che offriranno spazio, visibilità ed occasione di lavoro per centinaia di professionisti della scena, tra attori, tecnici, scenografi, musicisti, costumisti, in un calendario che individua molteplici percorsi tematici. Oltre a ciò si attiveranno percorsi paralleli dedicati alla formazione, così da offrire preziose occasioni di studio in molteplici attività di laboratorio. “L’obiettivo – sottolinea il direttore artistico Ruggero Cappuccio – è favorire la necessaria trasmissione dei saperi, nell’incontro tra i linguaggi e l’unione tra le generazioni diverse,  che è pratica vitale nel processo evolutivo di una civiltà”.

I bandi, disponibili online nell’apposita sezione del sito www.napoliteatrofestival.it propongono dieci  percorsi formativi. Si parte da “Il segreto delle guarattelle” a cura di  Bruno Leone, per 20 partecipanti che desiderano approfondire l’antica arte dei burattini napoletani (l’attività si terrà a Napoli, tra il 6 ed il 20 giugno). Si continua con “Mozzarella _N_I_G_G_A_ LAB” a cura di Maurizio Capone, per 15  partecipanti, sulle tecniche di  costruzione e di utilizzo di strumenti musicali prodotti con scarti e materiali riciclati (a Napoli, dal 28 aprile al 20 maggio, poi dal 15 al 30 giugno). “Il mare suona” a cura di Elena Bucci, per 20 partecipanti, laboratorio teatrale sul tema e le suggestioni legate al mare ed all’acqua (a Salerno, dal 22 giugno al 2 luglio). “Leggende d’oro : le vite dei Santi”, a cura di Laura Curino, per 15 partecipanti, laboratorio di teatro della narrazione che prende spunto da testi sulla vita dei santi (a Benevento, tra il 16 ed il 24 giugno).“Uomo Terra” a cura di Enzo Marangelo, per 25 partecipanti, laboratorio teatrale sul tema del rapporto uomo / natura  (a Solofra, Avellino, per 8 incontri tra il 5 maggio ed il 17 giugno). “Theatre Bridges” a cura di Eimuntas Nekrosius, per 23 partecipanti, laboratorio teatrale riservato ad allievi di età compresa tra i 23 e i 36 anni. L’attività si baserà su diversi testi teatrali, ed in particolare sul Don Chisciotte di Cervantes, focalizzandosi sulla ricerca e l’individuazione dei possibili “ponti” tra le epoche, tra letteratura e teatro, tra teatro e arte, tra la psicologia e l’assurdo. (a Napoli, tra il 14 ed il 23 giugno). “Atelier” a cura diPeter Brook e Marie-Hélène Estienne, per 20 partecipanti, laboratorio di ricerca teatrale, sul testo L’uomo che scambiò la moglie per un cappello di Oliver Sacks, destinato a giovani registi e drammaturghi tra i 20 e i 30 anni (a Napoli il 10 e l’11 giugno). “La regola del gioco” a cura di Andrea Renzi, per 12 partecipanti, sul tema della relazione tra teatro e architettura, (a Caserta tra il 23 giugno ed il 4 luglio). “Il corpo teatrale dalla scrittura alla rappresentazione” a cura diSpiro Scimone e Francesco Sframeli, per 20 partecipanti, laboratorio sulla pratica e l’attività teatrale contemporanea in relazione al contesto ed alla drammaturgia internazionale  (a Napoli tra il 7 ed il 24 giugno). “Principles in acting” a cura diTomi Janežič, per 20 partecipanti, laboratorio teatrale basato sulla tecnica dello psicodramma quale piattaforma per le diverse tecniche creative dell’attore (a Napoli tra il 19 ed il 25 giugno).

Info: www.napoliteatrofestival.it

 

napoli. teatro festival italia

Fondazione Campania dei Festival
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Tel. 08119560383 FAX 08119560160
Cell. +39 339 3800826

Tomi Janežic a Crocevia Balcani/Mundi, Campi Salentina, 16 e 17 luglio
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Crocevia Balcani 

Arte, musica, storia e tradizioni sono i colori con i quali dipingere il multietnico universo dei Balcani.

Il 16 e 17 luglio 2016 torna Mundi – Forum internazionale della solidarietà e della responsabilità sociale organizzato dall’associazione “Salvatore Calabrese Onlus”.

Il tema del viaggio culturale della quarta edizione, ospitato nel centro storico di Campi Salentina, è “Crocevia Balcani”. Mundi continua a raccontare le differenze, forse quest’anno anche con maggiore convinzione, utilizzando il linguaggio dell’arte. Lo fa esplorando i paesi balcanici, densi di storia e dalla cultura millenaria molto spesso feriti a morte  dalle guerre e dagli sguardi inclementi di chi si affida ai luoghi comuni e agli spauracchi tanto comodi ai forieri di intolleranza. Guardando oltre lo stereotipo, i Balcani rappresentano una realtà ricca di iniziative culturali attraverso le quali i popoli che qui convivono provano a riscattare il loro recente difficile passato con più o meno successo. Il forum prevede il contributo di chi, per ragioni ed esperienze differenti, si è confrontato con queste realtà sociali e culturali anche molto eterogenee producendo da questo confronto  varie proposte, in campo artistico, gastronomico, musicale, teatrale, ambientale fornendoci così una visione molto variegata dei popoli balcanici.

La rassegna 2016 esplorerà la cultura, la letteratura e le sonorità che caratterizzano il multi sfaccettato universo dei Balcani senza dimenticare la tradizione culinaria e le nuove frontiere di un turismo responsabile. Tra gli ospiti, molte personalità carismatiche e con un background ricco di contaminazioni artistiche. A cominciare da Tomi Janežic, regista teatrale sloveno, docente dell’Accademia per il teatro, Radio, Film e Televisione (AGRFT) a Lubiana, in Slovenia. È anche uno dei fondatori e direttore artistico dello Studio per la ricerca sull’arte della recitazione che gestisce le sue attività per lo più a Krušče Workcenter, in Slovenia. Tomi Janežič ha lavorato nella maggior parte dei paesi dell’ex Jugoslavia, le sue prestazioni hanno fatto il giro di decine di festival internazionali in Europa, in Russia, negli Stati Uniti.

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Di sicuro impatto emotivo sarà la performance di Luigi Presicce, artista internazionale poliedrico, di origine salentina, che basa il suo lavoro sulla realizzazione di performance che uniscono teatralità e ritualità in un costante riferimento alla cultura e all’iconografia popolare. I suoi tableau vivant, fatti di pitture o sculture letteralmente ‘viventi’, vivono di immaginari resi manifesti in dialogo e connessione con simbologie più oscure e legate all’esoterismo e alla massoneria. Per Mundi 2016 metterà uno spettacolo per un solo spettatore per volta ispirato al nomadismo circense dal titolo “Nel nome del padre e del figlio, senza Spirito Santo”, che farà un’analisi allegorica sulla trasmissione dei caratteri ereditari da padre a figlio e sulla ricerca di una figura guida.

Ospite d’eccezione anche Melita Richter, scrittrice e sociologa, è nata a Zagabria, in Croazia. Dal 1980 vive a Trieste dove lavora come sociologa, traduttrice, saggista, mediatrice culturale. Autrice di diverse ricerche nell’ambito della sociologia, partecipa attivamente al dibattito internazionale sulla questione balcanica, sull’integrazione europea e sulla posizione della donna nella società contemporanea.

Un duo artistico speciale è quello composto da Davide e Daniele Rampello. Davide è regista televisivo tornato all’originale passione per l’arte e per la direzione artistica di spettacoli teatrali sarà ospite di Mundi insieme al figlio Daniele, attore. Interpreteranno brani della letteratura balcanica, tratti da testi di Ivo Andric, Luan Starova, Vlada Urosevic, Virgil Muci, per il reading teatrale “Ponti”. Il volto di Davide Rampello è molto noto e amato dal pubblico televisivo poiché dal 2013 è ideatore e inviato della rubrica “Paesi e Paesaggi” di Striscia la notizia, dedicata alle eccellenze paesaggistiche e alimentari dell’Italia. E’ stato presidente della Triennale di Milano, direttore del Padiglione Zero dell’Expo Milano 2015 e curatore dei contenuti artistici e del Palinsesto Eventi di Expo 2015 oltre che direttore artistico del Carnevale di Venezia.

Suggestivo sarà il concerto del trombettista Cesare Dell’Anna in un quintetto speciale composto da Meli Hajderaj (voce), Ekland Hasa (tastiere), Gino Semeraro (chitarra), Antonio De Marianis (batteria). Dal vivo con la nuova formazione, Cesare Dell’Anna offre una grande varietà di stili e culture, miscelate ad arte in una formula tanto eclettica quanto originale. L’incontro tra le sonorità jazz da cui trapela un’appartenenza al Sud Italia infatti sposa alla perfezione la musica balcanica, dando vita ad un calderone musicale esplosivo. Se avrete l’impressione di essere in Romania oppure in Marocco, in Bosnia o in Albania, avrete colto in pieno lo spirito dell’esibizione.

MUNDI, nato nel 2013 da un’idea di Serena Palazzo, responsabile del progetto, e Luca Calabrese presidente dell’associazione “Salvatore Calabrese Onlus”, apre ogni anno una finestra sulla conoscenza di culture diverse nell’alveo di una società multietnica, cercando di andare oltre gli stereotipi, promuovendo in questo modo il valore e il rispetto delle differenze.

“Anche quest’anno – dichiara Luca Calabrese, Presidente dell’ASCO Onlus – la quarta edizione di ‘Mundi, Forum internazionale della solidarietà e di responsabilità sociale’, si apre all’ascolto e alla conoscenza della Terra dei Balcani, al di là del nostro mare, comprendente la Bulgaria, la Grecia, parte della Turchia, le ex repubbliche iugoslave di Croazia, Slovenia, Serbia, Montenegro e Macedonia, la Bosnia-Erzegovina, l’Albania. Un territorio vasto, segnato nella sua storia da tragiche e sanguinose vicende intestine per confini territoriali, commistioni etniche e differenti lingue e credo, non hanno consentito un sano e pacifico percorso di dialogo culturale e interreligioso fra i cattolici sloveni e  croati, gli ortodossi e i musulmani di Serbia, Macedonia, Bosnia-Erzegovina. In seguito a conflitti, iniziati nel 1989, la Terra dei Balcani nell’opinione pubblica e nel mondo occidentale, è sempre stato sinonimo di conflitto etnico e religioso, di crudeltà contro popolazioni inermi, di instabilità sociale e politica, che si è cercato di sanare con strategie politiche e diplomatiche, tuttavia mai in grado di mettere fine ai conflitti, culminati con la divisione della Jugoslavia. In una Tavola Rotonda dedicata dal titolo. ‘I Balcani dopo i Balcani’, ‘Mundi’ – grazie all’aiuto e all’accompagnamento dei maggiori esperi in materia – desidera aprire un dialogo, costruttivo, pacifico da cui emerga chiara la possibilità di interazione e il valore dei popoli, la forza delle idee, la lungimiranza delle culture che non possono essere cancellate, umiliate, soffocate da barriere territoriali, dall’incapacità dell’uomo di ascoltare l’altro uomo, dal mancato rispetto della dignità della persona nella sua dimensione, umana, laica e spirituale.  Ancora una volta, Mundi e l’Associazione promuovono il proprio impegno nel costruire ponti di convivenza pacifica fra la nostra terra e i popoli al di là del mare, quale primo segno di civiltà e di responsabilità individuale nella creazione di una società accogliente e solidale per la nostra generazione e quelle future”.

 “Il taglio dato al forum è legato alla contemporaneità – spiega la responsabile del progetto Serena Palazzo – ci siamo chiesti quale sia l’identità attuale di questi popoli e cosa sentono, in cosa si riconoscono, quale prospettiva costruiscono per il loro futuro. In questo senso si inseriscono i contributi del regista teatrale sloveno Tomi Janezic, della scrittrice croata Melita Richter e della studiosa serba Persida Lazarevic. Quest’anno per l’individuazione dei contenuti e degli ospiti, abbiamo potuto contare sulla collaborazione dell’Università del Salento e dell’Accademia di belle arti di Lecce. Particolarmente proficua la collaborazione con la professoressa Monica Genesin, docente di Letteratura Albanese, che ha svolto un accurato lavoro di ricerca per consentirci di elaborare una proposta adeguata alle aspettative che Mundi ha costruito nel corso degli anni. Poi abbiamo dato spazio ad una creatività di avanguardia con  la performance dell’artista Luigi Presicce che nel suo stile, molto originale ed innovativo, proporrà una performance per uno spettatore per volta, raccontando a suo modo il mondo del nomadismo circense. Ci auguriamo che questo progetto possa raggiungere il suo obiettivo, favorire il rispetto delle differenze attraverso una maggiore conoscenza e che il percorso intrapreso sia condiviso dal territorio”.

 

TOMI JANEZIC
TOMI JANEZIC

Ecco il programma completo

Sabato 16 LUGLIO

Nel Giardino della Biblioteca “Carmelo Bene”, (ex Casa Calabrese Prato, piazza Unità d’Italia) alle ore 20.30, “I BALCANI DOPO I BALCANI”, tavola rotonda con Tomi Janezic, regista teatrale; Persida Lazarevic, slavista dell’Università di Pescara; Melita Richter, scrittrice; modera Monica Genesin, docente Università del Salento.

Alle ore 21.30, “PONTI” reading teatrale con Davide e Daniele Rampello, i quali interpreteranno brani della letteratura balcanica con l’accompagnamento musicale di Stefano Gueresi.

 Nella chiesa di San Giuseppe il Patriarca, adiacente a Casa Calabrese Prato , a partire dalle ore 23, performance per uno spettatore per volta di Luigi Presicce “NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO, SENZA SPIRITO SANTO” con il musicista Maurizio Vierucci e l’attore Filippo Di Donfrancesco.

Alle ore 23.00, proiezione del film “GATTO NERO, GATTO BIANCO” di Emir Kusturica.

 Nella sala Ex Gal (piazza Unità d’Italia), alle 21, sarà proiettato lo spettacolo teatrale dei Cantieri teatrali Koreja “LA PAROLA PADRE” di Gabriele Vacis.

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Domenica 17 LUGLIO

Nel Giardino biblioteca “Carmelo Bene”, alle ore 20.30, “CROCEVIA BALCANI”, narrazioni sul tema del viaggio con Elisabetta Tiveron, scrittrice e blogger di cucina reduce dal successo al Salone del libro di Torino con il libro “Viaggio nei Balcani”; Luca Lietti, responsabile area Outdoor di “Viaggiare i Balcani”; Bledar Torozi, mediatore culturale; Monica Genesin, docente di lingua e cultura albanese Università del Salento; Graziana De Chirico, volontaria Save the children.

Maria Stefania di Michele leggerà alcuni brani tratti dal libro “Io non ho sbagliato” di Onofrio Pagone, scrittore e giornalista; musica di Admir Shkurtaj; voce narrante Riccardo Lanzarone.

Alle ore 22.30, concerto di Cesare Dell’Anna Quintet (piazza Unità d’Italia).

 Nella sala Ex Gal (piazza Unità d’Italia), alle ore 21.00, sarà proiettato il film “SARAJEVOLUTION” di Rocco Riccio, scritto da Giulia Levi, Marco Rubichi, Federico Sicurella.Sarajevolution è un viaggio nella realtà culturale della Sarajevo di oggi. Accompagnati da Avdo, tassista, ci si muove fra le strade di Sarajevo per carpirne lo spirito, i ritmi e andare oltre l’immagine da cartolina che offre al visitatore occasionale. Per riflettere sulle complessità che emergono, Sarajevolution offre uno sguardo da una prospettiva nuova esplorando luoghi vivaci della città che ne compongono il vasto panorama culturale a cominciare dalla scientifica distruzione di luoghi simbolo colpiti durante la guerra come la Vijenica, la Biblioteca Nazionale e Universitaria di Sarajevo distrutta nel ’92.

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Eventi collaterali

In piazza Unità d’Italia (adiacente Casa Calabrese Prato) sarà allestita la galleria della solidarietà con gli stand di associazioni e organizzazioni che presentano i propri progetti nei Balcani. Nei locali di Casa Calabrese Prato (via San Giuseppe) sarà allestita la mostra fotografica “IDOMENI” di Piero Marsili Libelli; nella sede dell’associazione “Salvatore Calabrese”, in piazza Unità d’Italia, percorso etnografico-culturale “ALBANIA, LA RICCHEZZA DI UN POPOLO”, a cura del Centro multiculturale Etnos. Nella Sala Don Pietro Serio in piazza Libertà sarà allestita la mostra “Djelem Djelem. A un passo dai Balcani”, con installazioni a cura dell’associazione Meticcia.

http://www.salvatorecalabreseonlus.it/