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Un Festival da “sold out”: Pomezia Light Festival, ovvero quando a vincere sono le idee
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Eccoci finalmente a tirare le somme di un Festival decisamente importante per il panorama italiano e di cui sentiremo sempre più parlare. Una prima edizione davvero coi fuochi d’artificio, considerato che si è trattato di uno dei primi eventi del suo genere nella regione Lazio.

Parliamo del POMEZIA LIGHT FESTIVAL (9-10-11 giugno 2017).

Nato con l’ambizione di farsi largo tra i grandi festival europei di luci (Lione e Pola), il Pomezia Light Festival come prometteva il sottotitolo (realtà aumentata e habitat urbano) ha sommato nel suo ricco programma, molto di più di quello che si vede normalmente nei festival internazionali: la selezione dei giovani artisti tecnologici, tra videoart e light art; la vetrina delle nuove tecnologie, l’evento in videomapping che mostra in nuova luce l’architettura centrale della cittadina, la Torre civica; gli eventi di formazione, gli approfondimenti, i momenti di gioco per bambini, i laboratori creativi.

Non poteva mancare il Walkabout condotto da Carlo Infante (Urban Experience) e  Anna Marotta (Cantierealtà) con il percorso alla scoperta dell’ambiente urbano.

Una formula che il pubblico ha apprezzato, riempiendo all’inverosimile la piazza e facendo lunghe file per vedere le installazioni e tornarci anche due o tre volte.

Completamente organizzato dall’Associazione Culturale Opificio, composta in parte da ex studenti dell’ISS Roberto Rossellini e dal Prof. Roberto Renna e dalla Professoressa Daniela Venanzangeli, l’evento ha modificato, dal 9 all’11 giugno, il volto della città alle porte di Roma.

Il coinvolgimento di scuole, associazioni, gruppi di artisti e di studiosi, ha reso il Festival particolarmente vivace e partecipato, secondo un’idea condivisibile, di territorio come “campo di forze”, un insieme di idee, progetti e modalità creative che possono spargersi intorno come in un arcipelago  ma dove è necessario orientarsi con una mappa. Una mappa non solo portatrice di dati ma anche di segni: una mappa poetica che chiede di essere interpretata.

Ma oltre a questo, l’eccellente direzione artistica di Roberto Renna (una vita nella produzione filmica e teatrale, oggi dedito con grande passione alla formazione dei giovani) e del suo staff Opificio (segnaliamo l’ottimo Emanuele Polani), ha siglato con un marchio di grande originalità il Festival, grazie  a uno studiato e attento percorso nelle vie cittadine scandito da luci e video, dove lo scorcio quotidiano persino banale diventava prezioso, insolito e familiare al tempo stesso: e così gli artisti hanno giocato con gli oggetti “trovati” della città, chiedendo la prossimità, l’avvicinamento quasi  intimo dello spettatore all’opera.

Si è valorizzato col Festival, un nuovo paesaggio, in un’alchimia di forme, colori e luci che ha tracciato traiettorie sensoriali inusuali ed emozionali. Nell’allestimento effimero ma significativo di una scena urbana, sono diventati palcoscenici naturali gli spazi residuali della città estesa e i segni marcati di una deindustrializzazione in corso.

Una festa fatta di fontane danzanti, di glitch art, di light painting, di installazioni interattive, di alberi che si illuminavano con led, di graffiti digitali, di video live e spettacoli; un festival che ha emozionato per le proiezioni sull’acqua, per la maestria inaspettata di giovanissimi artisti, per la ricchezza tematica dei percorsi.

Il Guerrilla Lighting è stato poi, un altro momento particolarmente atteso: un evento effimero che si proponeva di illuminare edifici particolari mostrandoli sotto una diversa prospettiva a cura degli studenti delle scuole I.I.S. “Via Copernico”, Liceo Blaise Pascal, IIS Largo Brodolini,

La bravura di chi ha organizzato il Festival sta proprio nel senso etimologico del verbo comporre: saper disporre insieme cose diverse.

(to be continued)

 

 

RGB LIGHT EXPERIENCE Call for light artist per una residenza artistica | 8>21 May
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RGB Light Experience – Roma Glocal Brightness è alla ricerca di due artisti che abbiano voglia di condividere con il suo team la residenza artistica in occasione di #Contrabbando, iniziativa a cura di Nuovo Cinema Palazzo, dal titolo “LIGHT MOTIV” che si terrà nei giorni 8 > 21 maggio 2017, dal lunedì al venerdì dalle 10/16, presentando un’idea o un progetto da sviluppare nell’ ambito della stessa; sono validi sia progetti originali indediti e progetti già avviati da restituire durante la residenza.

I progetti proposti devono appartenere alla light art in tutte le sue sfumature. Le opere prodotte saranno incluse nell’evento finale al termine dell’esperienza, che ha come obiettivo la creazione di un museo temporaneo di light art 19 > 21 maggio 2017

Potete inviare i vostri progetti a call@rgblightfest.com completi di sinossi ed eventuale materiale video fotografico, scheda tencnica entro il 30 aprile 2017.

Brillate e pensate!
Opera visuale in copertina di Teun Hocks

RGB Light Experience – Rome Glocal Brightness is looking for two artists to share the artistic residence with their team during #Contrabbando, curated by “Nuovo Cinema Palazzo”.
The residence “LIGHT MOTIV” will be held from May 8 > 21, 2017, Mon-Fri from 10 AM to 4 PM, concluded by The Temporary Museum of Light from May 19 > 21.
Proposed projects must involve, interpret or explore light as a medium. Selected proposals will be developed and produced during the residency. The final outcome will be exhibited at The Temporary Museum of Light at the end of the experience.

All submissions are to be made via email and sent to call@rgblightfest.com. The proposals should include photo and video materials as well as other documents which might be helpful for the selection panel.
Deadline April 30, 2017

Shine and think!

Opera visual on the cover by Teun Hocks

#lightart

EFFIMERA Suoni, luci, visioni al MATA di Modena dal 18 marzo
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Inaugura sabato 18 marzo alle ore 18.00 al MATA di Modena una nuova edizione di Effimera – Suoni, luci, visioni, a cura di Fulvio Chimento e Luca Panaro e in collaborazione con la Galleria Civica di Modena, che quest’anno propone opere di Carlo BernardiniSarah Ciracì e Roberto Pugliese. La mostra è realizzata con il supporto di Coptip e del Gruppo Fotografico Grandangolo BFI.

Effimera giunge dunque alla sua seconda edizione, coerente con l’intento dichiarato dai suoi curatori già nel 2016: individuare e valorizzare artisti, preferibilmente italiani e con esperienza all’estero, che fanno dell’utilizzo avanzato della tecnologia la cifra stilistica del proprio lavoro. Un evento espositivo che si propone quale indagine critica in relazione alle ultime tendenze artistiche caratterizzate dai “Nuovi Media”, momento di crescita e di aggregazione a livello nazionale intorno a parole chiave quali arte, tecnologia e comunicazione.
Nel 2016 Effimera aveva individuato il suo punto focale nel web, inteso come strumento di conoscenza artistica e relazionale grazie alla presenza degli artisti Eva e Franco Mattes, Carlo Zanni e Diego Zuelli. La nuova edizione si concentra sull’analisi della componente immateriale che è caratteristica della ricerca artistica dei nostri giorni, che trova trasposizione (e sintesi) all’interno di un percorso espositivo che prevede la creazione di un viaggio sensoriale interno alle tendenze artistiche recenti.


Nel 2017 i curatori hanno dunque strutturato i 500 mq del MATA in tre ambienti distinti. Punto di partenza di questo “attraversamento” è costituito dalla ricerca sonora del sound designer Roberto Pugliese, mentre l’approdo si identifica nelle installazioni luminose in fibra ottica di Carlo Bernardini, dipanando il percorso fra le immagini fluttuanti degli affreschi digitali di Sarah Ciracì.
Effimera – Suoni, luci, visioni è costruita intorno a un percorso spiccatamente immersivo, ideato e strutturato appositamente sul MATA: tre imponenti installazioni ambientali, separate ma contigue, marcano una distinzione linguistica e temporale, e al tempo stesso suggeriscono una linea di continuità all’interno del percorso evolutivo dell’arte. Arte intesa come esperienza totale e totalizzante, in grado di stimolare l’intelletto, ma anche di innescare un corto circuito a livello sensoriale.

Per rimarcare le distinte peculiarità d’approccio i curatori hanno coinvolto artisti appartenenti a tre generazioni differenti, nati rispettivamente negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, che riflettono altrettanti modi di intendere l’interazione tra arte e tecnologia. Il fil rouge che contraddistingue Effimera è sempre rappresentato dall’intento di indagare l’arte attraverso le sue componenti immateriali, al fine di far luce sullo statuto attuale dell’opera. I lavori degli artisti di ultima generazione, infatti, si caratterizzano per la spiccata componente effimera legata al procedimento artistico che rispecchia l’epoca nella quale viviamo. Non a caso il nome della rassegna si ispira anche a quello della specie animale che ha vita più breve sulla terra, l’Ephemera, un piccolo insetto acquatico (simile a una libellula) la cui esistenza dura all’incirca un’ora e mezza. Altro assioma fondante di Effimera è il constatare come l’unicità dell’opera non sia più un assunto dell’uomo contemporaneo: grazie alle tecnologie di cui disponiamo, ogni copia è riproducibile con la medesima qualità, e quindi è sempre potenzialmente identica all’originale.

Fa da corredo a Effimera un ricco calendario di incontri collaterali che prevede la presenza degli artisti coinvolti, ma anche di filosofi ed di esperti del settore “arte e tecnologia”.

I CURATORI

FulvioChimento

Fulvio Chimento (1979) curatore con all’attivo l’organizzazione di oltre 30 eventi espositivi. Si interessa alle molteplici forme della comunicazione artistica e alla genesi dei processi creativi. Ideatore della residenza d’artista Italia-Oriente (2012-2015) e del progetto espositivo itinerante Ailanto (2016); nello stesso anno cura Terzo Paradiso, una performance collegata al progetto internazionale di Michelangelo Pistoletto. Nel 2014 pubblica Arte italiana del terzo millennio (Mimesis); scrive per le riviste Inside Art, Espoarte e Sturtup Magazinewww.fulvio-chimento.it

LucaPanaro

Luca Panaro (1975) critico d’arte e curatore, insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Tra i suoi libri: L’occultamento dell’autore (2007), Tre strade per la fotografia (2011), Conversazioni sull’’mmagine (2013), Casualità e controllo (2014 – trad. inglese 2016), Visite brevi (2015), Photo Ad Hoc (2016). Ha pubblicato su Enciclopedia Treccani XXI Secolo (2010) e co-curato l’opera in più volumi Generazione critica (2014-2017) oltre a una serie di cataloghi e monografie su artisti contemporanei. www.lucapanaro.net

 

INCONTRI E VISITE GUIDATE

Sabato 25 marzo 2017 ore 17
Arte e tecnologia: dai primi Duemila a oggi.
Interviene Fabio Cavallucci, dal 2014 Direttore del Centro Pecci di Prato. Tra i suoi più recenti incarichi si segnalano: Direttore della Galleria Civica di Arte contemporanea di Trento (2001-2008); coordinatore di Manifesta 7. Biennale europea di arte contemporanea in Trentino Alto Adige (2008); Direttore artistico della XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara (2010); Direttore della Ujazdowsky Castle di Varsavia, la importante istituzione artistica per l’arte contemporanea in Polonia (2010).
Sabato 8 aprile 2017 ore 17
Presentazione del catalogo Effimera – Suoni, luci, visioni (APM Edizioni, 2017) con la presenza degli artisti.

La presentazione del catalogo di Effimera diventa il pretesto per conoscere dall’interno il lavoro degli artisti coinvolti in mostra: Carlo Bernardini, Sarah Ciracì, Roberto Pugliese. I curatori di Effimera, Fulvio Chimento e Luca Panaro, approfondiscono inoltre tematiche di stretta attualità con focus dedicati all’arte ambientale e all’editoria in ambito artistico.
Sabato 29 aprile ore 17
Arte e filosofia dell’effimero.
Interviene il filosofo Tommaso Tuppini, che insegna filosofia all’Università di Verona, dove è responsabile scientifico del Centro di ricerca Orfeo – suono immagine scrittura. Tiene lezioni e conferenze in vari Paesi europei, negli Stati Uniti e in Brasile. È autore di Ludwig Klages. L’immagine e la questione della distanza (Franco Angeli, Milano 2003), Kant. Sensazione, realtà, intensità (Mimesis, Milano 2005), Essere uno, essere due. Eros e bellezza (QuiEdit, Verona 2009), Jean-Luc Nancy. Le forme della comunicazione (Carocci, Roma 2012). È co-autore di Deleuze e il cinema francese (Mimesis, Milano 2002) e di Ebbrezza (Mimesis, Milano 2014)

  • Dal 18 marzo al 7 maggio 2017
    Inaugurazione sabato 18 marzo, ore 18

    Apertura alla stampa 16 marzo ore 11.30 (a seguire visita alla mostra con i curatori)

  • dal giovedì alla domenica 11.00-13.00 / 16.00-19.30

    www.mata.modena,it

     

 

Platonium Éric Michel, Akari Lisa Ishii Production CNRS
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Trois voyages en un vous attendent avec Platonium : le premier est une plongée vertigineuse dans l’infiniment petit et l’infiniment grand ; c’est aussi une œuvre qui vous transporte d’un espace sombre, foisonnant d’images mystérieuses, vers un autre, très grand, où un puits de lumière monumental joue avec façades et fontaine ; enfin, derrière cette production se cache une dimension scientifique prodigieuse que chacun peut explorer avant ou après sa visite sur ce site.

Cette œuvre immersive a été conçue dans le cadre de l’Année internationale de la lumière à partir de recherches scientifiques lyonnaises de pointe et réinterprétées par des yeux d’artistes. Certaines font écho à la COP21, conférence internationale sur le climat (Paris, nov-dec. 2015).

Initialement prévue pour la Fête des lumières 2015, annulée, elle est présentée dans l’édition 2016 de cette manifestation.

En partenariat avec l’Université Claude Bernard Lyon 1 et l’Université de Lyon, avec la participation de ILM, de l’IRCELYON et du CRAL.