Archivi categoria: Verde

CINEMATICA FESTIVAL ricorda Giacomo Verde, il teknoartista il 20 giugno 2021. Rassegna video a cura di Alessandro Bracalente
1491

A poco più di un anno dalla sua scomparsa Cinematica festival diretto da Simona Lisi, rende omaggio all’interno del ricchissimo programma di performance, danza, incontri a #GIACOMOVERDE. La selezione è a cura di Alessandro Bracalente che di Giacomo è stato allievo all’epoca in cui l’artista video e tecnoperfomer insegnava all’Accademia di Belle Arti di Macerata. E quindi anche il prof. MASSIMO PULIANO di ABA Macerata sarà presente a ricordare l’amico artista e i tanti motivi per cui si definisce pioniere della videoarte, e della performance digitale.

A 20 anni dal G8 di GENOVA verrà proiettato SOLO LIMONI; documentario videopoetico e politico.

h 19.00 proiezione di “Solo limoni” a vent’anni dal G8 di Genova, a seguire una selezione di filmati di repertorio

h 21.00 Omaggio a Giacomo Verde
con i docenti e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, Massimo Puliani, Matteo Antonini, 7/8 chili e ospiti a sorpresa
A cura di Alessandro Bracalente, con il supporto di Anna Maria Monteverdi e l’Archivio Giacomo Verde

Interverrano Massimo Puliani, Alessandro Bracalente (cura dell’omaggio), Matteo Antonini

NOTE

In collaborazione con Accademia di Belle Arti di Macerata

Maggiori info: www.cinematicafestival.comCINEMATICA FESTIVALWEBSITEQUANDO

20 giugno 2021 / h. 19:00DOVE

Sala delle PolveriPREZZI

Ingresso gratuito con prenotazione su EventbriteBIGLIETTERIA

www.eventbrite.it/e/biglietti-omaggio-a-giacomo-verde-e-proiezione-di-olmo-di-davide-calvaresi-158006350247?fbclid=IwAR2tWkbJ8yYmP26CxkZnrS9D3PlFKpyOOJbGyaNW19gNVC2jzPZ4b0cP3P0

Back to analogue: il videoclip (postumo) di Giacomo Verde per Mattia Caroli & I fiori del male
1433

L’ineffabile Giac, che ci ha lasciato il 2 maggio scorso, continua a stupirci: la band MATTIA CAROLI & I FIORI DEL MALE aveva richiesto il suo supporto per il videoclip del singolo “La mia generazione” e lo ha fatto uscire oggi in anteprima .

Ce lo rivela il magazine Rolling Stone. E a noi piace che la band abbia dedicato a Giacomo questo brano: “Seguivamo Giacomo da molto e ci affascinavano le sue ricerche e sperimentazioni sulla possibilità della videoarte e il suo attivismo sociale”.

https://www.rollingstone.it/musica/anteprime-musica/mattia-caroli-i-fiori-del-male-in-anteprima-il-video-di-la-mia-generazione/533512/

Frame dal videoclip LA MIA GENERAZIONE

Un video che mixa immagini della Tv distorte e immagini flashanti, tra Berlusconi e il Colosseo mentre passa il ritornello “ROooooma con gli anni ho imparato ad amarti”; un video che gronda memoria analogica. Per chi conosce Giacomo non sarà difficile riconoscere in questi effetti assai semplificati, da vecchia tecnologia anni Ottanta, quasi aggiunti come in una sessione live, quelli che aveva usato per la sua prima opera assoluta di video arte monocanale: Fine fine millennio.

Con questo video partecipò a U-TAPE (rassegna di videoarte a cura di Lola Bonora a Palazzo dei Diamanti, Ferrara) nel 1984 con il “poetronico” Gianni Toti in giuria, ed è uno dei video-simbolo del lavoro di Verde degli anni Ottanta, quello a cui era più legato. Nel 1994 Verde parlava di Fine fine millennio come di un’opera in cui c’era già tutto il suo lavoro, la sua idea di arte: “Tutti gli altri video praticamente sono uno sviluppo, un approfondimento di Fine fine millennio“; come ricorda lo stesso autore, fu montato in macchina (cioè montato direttamente in fase di ripresa fermando e riattivando la registrazione) in mezza giornata nel 1984, recuperando video di guerra dai telegiornali, ricavandone raffigurazioni astratte, “pittoriche”. Fine fine millennio con la co-produzione Blow up audiovisivi di Gabriele Coassin, avrà più versioni (1984-1987-1988: la triplice datazione è ad opera dello stesso Verde). Sarà proiettato nelle rassegne: “Follia follia”, Roma, 1988; “Segnali all’orizzonte”, Padova, 1989; Lyogon Art Festival, Melbourne, 1989; Typocynet, Terni, 1990; Ti Video Novanta, Roma, 1990; TeleTime, videoarte 90, Messina, 1991.

Ecco come lo descriveva:

“Le immagini video si possono considerare come la memoria di questo fine millennio.L’amnesia diventa la via di scampo per superare una coscienza razionale troppo devastante, e per lasciare posto a una coscienza più profonda (biologica quasi) fatta di lampi pittorico-elettronici: piuttosto che di “telegiornali””.

Da chi abbia avuto l’idea della costruzione astratta di forme luminose, di puntare la telecamera sulla tv, di usare l’effetto “scia” del video come una pennellata veloce e altre tecniche di manipolazione “artigianale” dell’immagine, non è chiaro: credo però, che non sia azzardato ricordare quello che era il clima vivace e sperimentale degli anni Ottanta e del circuito dei Festival di arte elettronica, oggi – come sottolinea Sandra Lischi – completamente scomparso. I dialoghi tra artisti, critici, curatori e studiosi erano proficui e attivavano interferenze, connessioni, scambi, suggestioni: proprio al Centro Video Arte di Ferrara erano ospiti abituali artisti internazionali (dalla Abramovic a Paik ai Vasulka a Gianfranco Barrucchello) offrendo, come ricorda Francesca Gallo, “possibilità di sollecitazioni inarrivabili”.


S. Lischi, La lezione della videoarte. Carocci, Roma 2020

F. Gallo, La videoarte a Ferrara: ieri, oggi e domani, in B. Di Marino, L. Nicoli (a cura di), Elettroshock. 30 anni di video in Italia (1971-2001), Castelvecchi, Roma 2001

Un omaggio a Giacomo Verde dalla Redazione di 93% materiali per una politica non verbale. Con interventi di Massimo Marino, Teatro delle Albe, Renzo Boldrini, Carlo Infante e molti altri
1421

E’ on line da oggi un bellissimo speciale dedicato a Giacomo Verde, l’artista-artivista tecnoteatrale che ci ha lasciato il 2 maggio 2020 sul blog on line 93% Materiali per una politica non verbale di Roberto Castello e Graziano Graziani.

Introduce lo speciale un testo che è una premessa doverosa contro le istituzioni culturali che non hanno riconosciuto il valore di un artista come Giacomo, a firma di Roberto Castello, suo amico e produttore di alcuni lavori teatrali come l’ultimo toccante e catartico spettacolo Piccolo diario dei malanni.

Condivido ogni virgola di quei passaggi duri di Castello dove si legge tra le righe, che dietro il rifiuto di inserire nelle programmazioni certi spettacoli politici, non convenzionali, non ossequiosi, non normalizzati come erano quelli di Giacomo, c’è sempre una precisa strategia di emarginazione e isolamento di ogni cultura oppositiva o anche solo non allineata e dissidente. Giacomo apparteneva a quella categoria di artisti che ha optato per una pratica “sovversiva” dell’arte: un “whistle blower “ teatrale che avrebbe fatto la differenza se fosse stato ai vertici di grandi istituzioni culturali, Teatri, Festival o gallerie. Avrebbe potuto deviare il corso “immorale” di programmazioni normalizzanti, anemiche, noiose, ripetitive senza corporeità politica. Questo ultimo pensiero affiora tra le pagine del suo ultimo, inedito diario familiare: il rammarico di un non riconoscimento della sua arte e soprattutto la rabbia di non essere stato chiamato a dirigere qualcosa di importante. Mi immagino che bello sarebbe stato avere un’edizione del festival di Santarcangelo diretto da lui, per esempio o un’edizione di qualche rassegna d’arte digitale di livello nazionale o internazionale. Ma Giacomo era la persona che meno si autopromuoveva. Faceva bene: è veramente un’esperienza indecente -e l’abbiamo subìta tutti più o meno – quella di proporre progetti o il proprio CV a gente senza alcuna competenza, messa ai piani alti della cultura per meriti di tesseramento o per familismi amorali.

E’ stato un peccato e un vero spreco per l’arte italiana aver permesso che Giacomo passasse il suo tempo sui treni per andare da un’Accademia all’altra a ottemperare i doveri di piccoli contratti, da docente precario cronico (lui che era già nelle Enciclopedie dell’arte insieme a Bill Viola, ai Vasulka, a Studio Azzurro) anziché farlo lavorare a servizio di una grande Istituzione o Fondazione d’arte.

E così la Storia non ci insegna niente. Forse dopo l’editoriale di Roberto Castello qualcuno si sentirà tirato in causa, si sentirà in colpa per non avere fatto abbastanza, per non avere ascoltato. Sono convinta che la questione debba andare oltre la persona di Giacomo e la sua arte “incompresa”.

Ma a questo punto anche io faccio il mio: tra le carte delle corrispondenze che Giacomo stampava per ogni progetto e manteneva tra le varie scatole datate e catalogate, c’è anche quella di un Teatro-ragazzi del Sud che alla proposta di Giacomo di acquistare Storie mandaliche (ricordiamo, il primo e forse più importante esempio italiano di teatro di narrazione interattivo su cui Erica Magris ha fatto lecture al MIT di Boston) rispondeva che “Non ho trovato alcun motivo di interesse in questo spettacolo”. Ebbene, vorrei che queste persone capissero la distanza abissale tra i loro lavoretti scolastici da quattro soldi finanziati dal loro Comune e la grandezza inarrivabile di Giacomo. La differenza è che lui resterà nella Storia e di loro invece non si sentirà più parlare.

20 maggio 2020: una giornata in memoria di GIACOMO VERDE a cura di Dalida D’Amico per il Teatro Biblioteca Quarticciolo
1414

Mercoledì 20 maggio dalle 10:00 alle 22:00 sulla pagina fb del Teatro Biblioteca Quarticciolo

Link: https://www.facebook.com/events/1017007115361567/?active_tab=about   a cura di Dalila D’Amico in collaborazione con Alessandra Moretti

Il Teatro Biblioteca Quarticciolo in collaborazione con ALDES dedica un ritratto all’artivista Giacomo Verde, scomparso di recente.

Fra i pionieri dell’arte elettronica e digitale italiana, regista, performer, poeta e attivista,

Giacomo Verde ha attraversato dagli anni ’80 fino agli ultimi giorni della sua vita molteplici territori artistici con un approccio critico, creativo e sovversivo nei confronti dei diversi media impiegati. Tre costanti hanno permeato la ricerca dell’artista: il ribaltamento di ogni limite in opportunità creativa, la continuità tra l’arte e la vita, la creazione di comunità. Per tracciare un percorso, in maniera gioiosa e collettiva la pagina fb del Teatro Biblioteca Quarticciolo dalle ore 10.00 alle ore 22.00 pubblicherà pensieri, video, fotografie e articoli di artisti che hanno collaborato con Giacomo Verde. Questa collezione di dediche online sarà intervallata da due dirette streaming realizzate in dialogo con artisti, st udiose e studiosi che racconteranno l’inconfondibile e dirompente carica estetica dell’artista.
Dalle ore 10.00 alle ore 22.00 un pensiero per Giac (contributi di artisti e artiste)

Ore 17.00 DIRETTA STREAMING Carlo Infante (docente di Performing Media e fondatore di Urban Experience) in conversazione con Renzo Boldrini (autore e regista)

Ore 18.30 DIRETTA STREAMING Dalila D’Amico in conversazione con Tommaso Verde (figlio e Presidente dell’archivio Giacomo Verde), Anna Maria Monteverdi (esperta in digital performance e video teatro e ricercatrice in Discipline dello Spettacolo), Andrea Balzola Multimedia e Teatro (drammaturgo, regista e docente di drammaturgia multimediale), Sandra Lischi (Prof.ssa di Cinema, Fotografia e Televisione), Silvana Vassallo (curatrice, gallerista, studiosa di arte contemporanea Roberto Castello (coreografo e co-fondatore di ALDES). Con #IncursioniArtisticheDiMutualità il programma di iniziative social del Teatro Biblioteca Quarticciolo si inserisce nel palinsesto digitale TIC ON LINE dei Teatri in Comune – l’articolata rete di spazi per lo spettacolo parte del Sistema di Teatro Pubblico Plurale, coordinato dal Teatro Argentina – Teatro di Roma e promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale.  

 

Manifest’Azione per Giacomo Verde-Giornata in memoria di Giacomo Verde 20 maggio dalle 10.00 alle 22.00 -Teatro Biblioteca Quarticciolo.
1409

Manifest’Azione per Giacomo Verde
a cura di Dalila D’Amico in collaborazione con Alessandra Moretti

Giornata in memoria dell’artista Giacomo Verde
dalle 10.00 alle 22.00 sulla pagina fb del Teatro Biblioteca Quarticciolo.

Il 20 Maggio il Teatro Biblioteca Quarticciolo in collaborazione con ALDES dedica un ritratto all’artivista Giacomo Verde, scomparso di recente. Fra i pionieri dell’arte elettronica e digitale italiana, regista, performer, poeta e attivista, Giacomo Verde ha attraversato dagli anni ’80 fino agli ultimi giorni della sua vita molteplici territori artistici con un approccio critico, creativo e sovversivo nei confronti dei diversi media impiegati. Tre costanti hanno permeato la ricerca dell’artista: il ribaltamento di ogni limite in opportunità creativa, la continuità tra l’arte e la vita, la creazione di comunità. Per tracciare un percorso, in maniera gioiosa e collettiva la pagina fb del Teatro Biblioteca Quarticciolo dalle ore 10.00 alle ore 22.00 pubblicherà pensieri, video, fotografie e articoli di artisti che hanno collaborato con Giacomo Verde. Questa collezione di dediche online sarà intervallata da due dirette streaming realizzate in dialogo con artisti, studiose e studiosi che racconteranno l’inconfondibile e dirompente carica estetica dell’artista.

PROGRAMMA
Dalle ore 10.00 alle ore 22.00 un pensiero per Giac (contributi di artisti e artiste)

Ore 17.00 DIRETTA STREAMING Carlo Infante (docente di Performing Media e fondatore di Urban Experience) in conversazione con Renzo Boldrini (autore e regista)

Ore 18.30 DIRETTA STREAMING Dalila D’Amico in conversazione con Tommaso Verde (figlio e Presidente dell’archivio Giacomo Verde), Anna Maria Monteverdi (esperta in digital performance e video teatro e ricercatrice in Discipline dello Spettacolo), Andrea Balzola Multimedia e Teatro (drammaturgo, regista e docente di drammaturgia multimediale), Sandra Lischi (Prof.ssa di Cinema, Fotografia e Televisione), Silvana Vassallo (curatrice, gallerista, studiosa di arte contemporanea Roberto Castello (coreografo e co-fondatore di ALDES).

Con #IncursioniArtisticheDiMutualità il programma di iniziative social del Teatro Biblioteca Quarticciolo si inserisce nel palinsesto digitale TIC ON LINE dei Teatri in Comune – l’articolata rete di spazi per lo spettacolo parte del Sistema di Teatro Pubblico Plurale, coordinato dal Teatro Argentina – Teatro di Roma e promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale.

#TBQ#TBQweb#TBQvoices#TiCOnline#IncursioniArtisticheDiMutualità#teatriincomune

Seguiteci su: Facebook, Instagram, TBQvoices.com

Piccolo Diario dei malanni, ultimo spettacolo di Giacomo Verde on line dal Teatro di Roma da mercoledì 6 maggio ore 12
1407

COMUNICATO

Cari amici
siamo lieti di segnalarvi che domani, mercoledì 6 maggio alle h12, il Teatro di Roma aprirà #TdRonline, il suo palinsesto di programmazione virtuale, pubblicando la ripresa integrale de IL PICCOLO DIARIO DI MALANNI + D. come sentito omaggio all’artista, attivista e amico Giacomo Verde, pioniere della videoarte italiana, venuto a mancare nei giorni scorsi. Un testamento umano dell’arte per la vita, che sarebbe stato programmato in stagione al Teatro Torlonia.

Da quel momento in poi il video resterà visibile al link https://youtu.be/VY4Kc1Gy8T4 (link attivo a partire dalle h12 di me 6 maggio), sul canale Youtube del Teatro di Roma.
Il video è inserito all’interno della playlist Schegge&Racconti.

Come accompagnamento alla visione del video, a cura di Carlo Carmazzi, Dalila D’Amico scrive:

Giacomo Verde è stato un artista, performer, narratore, poeta che ha attraversato con disarmante naturalezza diversi ambiti disciplinari con un’attitudine sperimentale e sovversiva rispetto ai diversi media impiegati.
Ci sono tre costanti che permeano tutta la ricerca dell’artista: il creare comunità, il ribaltamento di ogni limite o problema in opportunità creativa, la continuità tra l’arte e la vita. 
“Il piccolo Diario di Malanni” riassume con dirompente semplicità queste tre caratteristiche del suo fare artistico.
L’artista in scena accoglie gli spettatori con una mela in mano, la taglia a metà in senso orizzontale facendo osservare all’interno la forma di una stella, solitamente occultata dall’abitudine di tagliare il frutto in senso verticale. Ecco l’invito a superare le abitudini e cambiare il nostro sguardo sul mondo, proprio come l’autore trasforma un quadernetto di promozione farmaceutica in un diario intimo, un testamento prezioso sulla precarietà e la miseria cui è destinato l’artista che non si piega alle mode e agli interessi del mercato.
Giacomo Verde riprende con una telecamera i disegni e gli appunti sedimentati in quel piccolo taccuino negli anni, trasformando i “malanni” (fisici ed economici), in un incontro esorcizzante con la morte. Una danza estatica che libera la malattia dal dominio della medicina per condurla a quello del rituale collettivo. Un inno alla vita che culmina nella condivisione gioiosa con gli spettatori della mela tagliata all’inizio. 
   

Immagini 016

   Mi sia permessa una nota personale sullo spettacolo: si racconta tutto quello che i teatranti non vorrebbero mai sentire e il video live in scena non rassicura ma rincara la dose. Si parla dell’artista minato nel fisico e nella quotidiana sopravvivenza. In poche parole in alcuni punti potrà sembrare addirittura triste e disturbante. Quindi davvero catartico per il pubblico ed è nato per esserlo per prima cosa, per lo stesso artista.

Piccolo diario dei malanni è l’autobiografia di chi è consapevole e per certi versi)orgoglioso di rinunciare a essere “accattivante”, ammiccante al sistema accettandone le conseguenze. L’urlo di Giacomo è quello di tutta intera una categoria, quella oggi sempre più ai margini ed è quella degli artisti indipendenti. Che comunque vincerà la sua battaglia. Non si sa bene come e quando, ma vincerà. E ballerà con Giacomo, una danza liberatoria. Accogliamo questo spettacolo nella sua unica verità di fondo: è un monito per un mondo che rischia di scomparire e non per un tumore o per un virus. ma per lo Stato. Fate attenzione.

Ciao Giac.

      

Omaggio a Giacomo Verde da parte degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara
1405

Ho ricevuto una bella mail da parte di una studentessa del biennio di Net Art e Culture Digitali all’Accademia di Belle Arti di Carrara: insieme a un gruppo di altri colleghi hanno voluto rendere omaggio al professore artista hacker artist videomaker e molto altro Giacomo Verde con un happening di una giornata, il 3 maggio. Abbiamo gli screen shot dell’evento qui

Buona visione nel ricordo del Mago Giac

Salve,
mi chiamo Maria Chiara, sono una studentessa del biennio di Net Art e Culture Digitali all’Accademia di Belle Arti di Carrara. In seguito alla dolosa notizia appresa ieri, ho deciso di dedicare un incontro collaborativo in memoria di Giacomo Verde negli spazi del mio sito web (www.heyimhereim.online). Dalle ore 16.00 alla mezzanotte di oggi sarà attiva una board virtuale nella quale si potrà disegnare, caricare immagini e scrivere testi. Chiunque può partecipare lasciando una propria traccia sulla lavagna e contribuendo alla creazione di un disegno collettivo.
Sapendo della sua vicinanza a Giacomo Verde, ho il piacere di inviarla all’iniziativa. Spero possa partecipare.
Cordialmente
Maria Chiara Gagliardi

La videoarte e il teatro in lutto: addio Grande Gigante Gentile Giac. Ci ha lasciato Giacomo Verde. “Piccolo diario dei malanni” come testamento artistico.
1404

Ce l’aveva raccontata in uno spettacolo la sua malattia, il Piccolo Diario dei malanni : c’era dentro tutta la forza di chi non si arrende, alla malattia e alla condizione instabile dell’artista, attenuata dalla leggerezza del racconto, dai disegni, dal gioco con gli spettatori. Fare la scelta dell’arte per la vita è un salto nel vuoto, tra momenti gloriosi e momenti d’ombra. Una vita fatta di incontri, di arte, di Festival, di connessioni straordinarie, di reti di artisti, di amicizie e collaborazioni. Ma anche di fatica, di viaggi, di precarietà.

Ci lascia l’ultimo videoartista italiano che aveva fatto suo lo slogan arte-vita.

Nonostante la malattia ha continuato a creare, mettere in piedi gruppi nuovi, fondando un giorno un circolo di lettura e l’altro partecipando alle attività dell’associazione Dada Boom per fare “rigenerazione creativa” nel quartiere di Viareggio. Veramente vale per Giac il motto Prima di morire era ancora vivo.: con la malattia già molto avanzata e con difficoltà a camminare, aveva partecipato al Carnevale “de’ bimbi” di Viareggio col DadaBoom con tanti carretti rimediati e tante maschere da colorare. Il giorno prima dell’ultimo ricovero stava facendo una proiezione “clandestina” sul palazzo davanti alla sua finestra (che era una chiesa), essendo anche lui confinato a casa dal virus. Una specie di happening video insieme al suo amico fraterno Alessandro.

L’ultimo messaggio al gruppo Whattup che lui stesso aveva creato e che aveva voluto ironicamente chiamare “Giac come stai” per dare notizie a tutti e per comunicare con le persone che gli volevano bene, è stato:

“Buon 1 maggio a tutti. Anche se è davvero molto strano questo primo maggio. Per il Coronavirus nel vostro caso e per il tumore nel mio. Nessuno di noi l’anno scorso si sarebbe immaginato questo 1 maggio. E chissà come sarà il prossimo? Ormai questo è andato. Quindi mi viene da augurarci buon 1 maggio 2021. Che sia meglio di questo! Facile eh?”

 La morte è una questione insignificante per un uomo che di vite ne ha vissute dieci tanta è stata l’esplosione produttiva artistica: non solo video ci vorranno anni per catalogare tutta la sua attività che era arrivata anche alla pubblicazione di libri di poesie illustrati da suoi disegni (proprio nel mese di aprile);

Giacomo lascerà un segno indelebile non solo nell’arte ma in tutti quelli che lo hanno conosciuto. Ci ha insegnato molte cose per esempio che non siamo soli. Ovunque andasse lui creava comunità. Si creava intorno a lui, intorno ai suoi progetti un cerchio infinito di persone che lo cercavano per cose grandiose da allestire o per piccoli laboratori video: le maestre per imparare a giocare con la telecamera per una nuova scuola tecnoludica, gli artisti perché era un riferimento, gli studenti perché potevano “smanettare” a lezione. Le nostre strade si sono separate, ma per dieci anni abbiamo costruito pezzetto per pezzetto delle cose per noi e per la comunità videoteatrale con gli archivi, le conferenze, i libri, le lezioni.

Mi ha regalato a metà novembre un testo per il mio libro: la dichiarazione ben articolata che vinceranno le idee mentre inesorabili gli automatismi dei potenti computer e degli algoritmi proveranno a uccidere manualità, creatività e artigianalità.

Giacomo era generoso e voleva che la sua arte, fosse condivisa. E così rispondendo a questo suo desiderio, apriremo gli archivi del suo lavoro video, dei suoi scritti.

mi piace ricordarlo con questa poesia scritta un mese fa e che Alessandro Giannetti mi ha fatto avere

Mancano 10 milioni di

minuti e poi sarà tutto finito

Tra 10 milioni di minuti

la terra esploderà

Ci dissolveremo nello spazio

Diventeremo polvere stellare

Sarà bellissimo polverizzarsi

Voleremo veloci nel nulla

I nostri atomi si mescoleranno

Con quelli di stelle e pianeti

La nostra percezione della vita

Non avrà più alcun senso

Tra 10 milioni di minuti

Saremo liberi da ogni sentimento.

Lo spazio immenso delle stelle

Ci accoglierà indifferente, in silenzio

E più nessuno potrà raccontare

Quello che avremmo voluto essere.

Tra 10 milioni di minuti

Sarà finita per sempre.

Saremo la polvere che in realtà

Siamo sempre stati per l’universo intero.

Ciao Giac <3

Presentazione del libro su Giacomo Verde a cura di Silvana Vassallo a Pisa
967

Mai.Social.Maison  prende in prestito una bellissima abitazione pisana e vi invita  domenica 6 maggio dalle ore 21:00in via Cardinale Pietro Maffi, 15, nella residenza di Silvana Vassallo, la curatrice del libro “Giacomo Verde videointervista”. L’opera sarà presentata da Ilaria Mariotti che intervisterà Giacomo Verde, la direttrice della collana “I Mirtilli”, Sandra Lischi ed alcune delle autrici, Silvana Vassallo, Francesca Maccarrone e Anna Maria Monteverdi. 
Assisteremo ad una performance di Giacomo Verde, accompagnata dalla proiezione di sue opere.
Seguirà un brindisi all’artista ed alle autrici con un buffet.
______________________________________________________
GIACOMO VERDE è uno dei pionieri nel campo della sperimentazione con le arti elettroniche in Italia ed opera da decenni in un territorio di confine, all’incrocio tra diversi linguaggi e generi. Con coerenza, ironia e un’attitudine hacker, da tempo persegue una ricerca estetica e tecnologica mai disgiunta dall’impegno sociale e politico. Il suo fare artistico privilegia la realizzazione di operazioni processuali con una forte componente performativa, che si traducono nella creazione di contesti partecipativi e relazionali, fra materiali poveri e raffinate ricerche in digitale. Non mancano opere compiute, dalla videoarte al documentario di creazione.
Testi di: Andreina Di Brino, Marco Maria Gazzano, Sandra Lischi, Francesca Maccarrone, Anna Maria Monteverdi, Silvana Vassallo.
______________________________________________________
La curatrice del volume, Silvana Vassallo, si occupa di arte contemporanea e di rapporti fra arte e nuove tecnologie. Su questi temi ha pubblicato saggi e articoli, curato mostre ed eventi per istituzioni sia pubbliche che private, tenuto corsi presso le Università di Pisa e Bologna e presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Dal 2014 dirige a Pisa la Galleria Passaggi Arte Contemporanea, oltre a collaborare attivamente con l’associazione Multiversum Arte.
Il libro è il primo della collana “I mirtilli” diretta da Sandra Lischi, ordinario di Cinema, Fotografia e Televisione al dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.
La foto in copertina è una elaborazione della foto originale di Dania Gennai.

In libreria il volume sul videomaker Giacomo Verde a cura di Silvana Vassallo per ETS
919

Tra i pionieri nel campo della sperimentazione con le arti elettroniche in Italia, Giacomo Verde opera da decenni in un territorio di confine, all’incrocio tra diversi linguaggi e generi. Con coerenza, ironia e un’attitudine hacker, da tempo persegue una ricerca est’etica e tecnologica mai disgiunta dall’impegno sociale e politico. Il suo fare artistico privilegia la realizzazione di oper’azioni processuali con una forte componente performativa, che si traducono nella creazione di contesti partecipativi e relazionali, fra materiali poveri e raffinate ricerche in digitale. Non mancano opere compiute, dalla videoarte al documentario di creazione.
Questa è la prima monografia su Giacomo Verde. I vari aspetti della sua produzione artistica sono analizzati in saggi critici che ne restituiscono le sfaccettature nel contesto internazionale, fra tecno-teatro e videoarte, tradizione di conta-storie e sperimentazioni con innovative tecnologie digitali e interattive, performance audiovisive e ricerche sul videofonino, con un approccio che coniuga improvvisazione giocosa e profondità di riflessione teorica.

Testi di: Andreina Di Brino, Marco Maria Gazzano, Sandra Lischi, Francesca Maccarrone, Anna Maria Monteverdi, Silvana Vassallo.

Silvana Vassallo si ocupa di arte contemporanea e di rapporti fra arte e nuove tecnologie. Su questi temi ha pubblicato saggi e articoli, curato mostre ed eventi per istituzioni sia pubbliche che private, tenuto corsi presso le Università di Pisa e Bologna e presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Dal 2014 dirige a Pisa la Galleria Passaggi Arte Contemporanea, oltre a collaborare attivamente con l’associazione Multiversum Arte