Comunicato stampa Associazione “Trasparenza e merito. L’università che vogliamo”
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Da quando la nostra Associazione è nata , abbiamo posto all’attenzione dell’opinione pubblica molti casi di concorsi universitari irregolari e procedure di reclutamento poco trasparenti che hanno penalizzato, in molte occasioni, i candidati più meritevoli e con il curriculum scientifico più solido. Abbiamo in archivio una ampia documentazione su questi casi nonché un crescente numero di nuove segnalazioni.

Gli abusi e le irregolarità perpetrate ai concorsi sono delle tipologie più svariate: si passa dai bandi sartoriali o fotografia, alla sopravvalutazione delle pubblicazioni, dalla non congruità ritenuta tale rispetto alla declaratoria del settore scientifico disciplinare, alla non veridicità delle autocertificazioni sui titoli prese per buone dalle commissioni, per fare solo alcuni esempi.

In prima battuta, abbiamo fatto segnalazioni ai rispettivi dipartimenti e atenei dei settori scientifico disciplinari interessati dalle irregolarità, ma non abbiamo avuto alcun riscontro. Abbiamo proposto dei ricorsi ed avuto il conforto di sentenze della giustizia amministrativa, spesso giunte all’ultimo grado di giudizio, ma nonostante ciò gli atenei hanno, in alcuni casi, aggirato, in altri casi, eluso, l’esecuzione delle sentenze. Abbiamo proposto allora delle denunce penali, molte delle quali hanno già avuto il rinvio a giudizio delle commissioni e, in alcuni casi, già condanne definitive.

Queste vicende, che aumentano con il passare dei mesi, dimostrano la profondità e la pervasività del fenomeno del reclutamento irregolare e illegale. Fermo il nostro impegno in tutte le sedi giurisdizionali competenti, al di là dei risultati delle sentenze amministrative, degli sviluppi delle indagini, dell’esito dei processi, facciamo dunque appello alle Istituzioni e alle autorità preposte al controllo, affinché diano una risposta chiara e incontrovertibile censurando questi comportamenti sul piano dell’etica pubblica. Peraltro si tratta di una esigenza impellente e necessaria, anche visto e considerato che, chi si è rivolto all’autorità giudiziaria, a vario livello, è costretto a subire l’isolamento nell’ambiente accademico, oltre a dover affrontare tempi lunghissimi per attendere l’esito giudiziario, nonché onerosi sacrifici in termini di spese legali.

Roma ,  29 maggio 2018

Gli amministratori e portavoce dell’Associazione

Giuliano Gruner – Giambattista Scirè