Bilancio (quasi) in versi di Io e Tu A cura di Silvio Perrella si è conclusa ieri con Tony Harrison e Antonella Anedda a Villa Pignatelli #NTF
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Bilancio (quasi) in versi di Io e Tu

A cura di Silvio Perrella si è conclusa ieri con Tony Harrison e Antonella Anedda a Villa Pignatelli

la sezione Letteratura del Napoli Teatro Festival Italia

 

Dieci serate ed altrettanti sold-out a Villa Pignatelli. Quanti poeti? Un bel numero.

Quanti film: otto in collaborazione con il Festivaletteratura di Mantova e uno prodotto dal Napoliteatrofestival e il film-poemdi Tony Harrison dedicato a Napoli e mai visto in Italia.

Quanti spettatori? Quasi duemila.

Quanti lettori? La libreria, esclusivamente dedicata alla poesia, ha incassato più di tremila euro.

Quante storie? Innumerevoli.

Mahmoud Darwish che chiede a una giovane donna incontrata a un reading di sposarla e lei lo sposa nelle stessa notte.

Sian Rebecca Thomas, terza moglie di Tony Harrison e grande attrice, che scopre alla mostra degli abiti di Tirelli il vestito indossato dalla seconda moglie del poeta,  cantante lirica protagonista di una Traviata con la regia di Zeffirelli.

Un lettore arrivato da Palermo per Patrizia Valduga.

Mariano Rigillo al quale all’improvviso spariscono i fogli del poemetto di Luigi Compagnone.

Giorgio Caproni alla maturità lo stesso giorno nel quale lo legge Andrea Renzi.

Tutti i poeti protagonisti di Io e tu in cerchio a brindare e a festeggiare Tony Harrison, amante della falanghina che scopre la prelibatezza del fiano.

I lettori in fila per farsi fare una dedica sui libri di Mariangela Gualtieri.

Stato d’assedio di Darwish insperato best-seller tra le vendite della libreria.

Due libri stampati apposta per la rassegna: Nu cielo piccerillo di Salvatore Palomba e La lirica del Sansevero di Andrea Giovene.

La pioggia del 17 giugno.

Gli habituè, i giovani, gli anziani, le lucciole e soprattutto i gabbiani a far festa e quasi a doppiare i versi dei poeti.

Il Pizzafest in lontananza con i suoi concerti “popolari”, ma per fortuna mai invasivo.

L’armonica a bocca dimenticata dai Fratelli Mancuso e a loro presto restituita.

E l’accoglienza di Villa Pignatelli e il lavoro festoso di tutto lo staff del festival.

Un successo? Sembra proprio di sì.

 

A cura di Silvio Perrella si è conclusa ieri con Tony Harrison e Antonella Anedda a Villa Pignatelli la prima esperienza della Casa della Poesia del Napoli Teatro Festival Italia che ha accolto, per dieci giorni dal 14 al 24 luglio, le due sezioni Io e tu, quella dedicata alla letteratura, organizzata da Vesuvioteatro.org; e Pagine nascoste, nome scelto per il cinema, fatta in collaborazione con il Festivaletteratura di Mantova e Cine Agenzia. Due sezioni non disgiunte, anzi perfettamente complementari alla realizzazione di una visione d’insieme che ha realizzato un unico percorso dedicato alla grande Poesia. Un progetto significativo, di cui è stata già annunciata, visti gli esiti, una nuova programmazione nella prossima undicesima edizione del Festival, diretta da Ruggero Cappuccio e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Luigi Grispello.

“Poeti in carne ed ossa e poeti raccontati dal cinema – sottolinea Silvio Perrella – uniti per declinare le infinite connessioni tra l’io e il tu. I due pronomi dei poeti: l’io che scava in se stesso, come volesse arrivare al centro della terra; il tu che si cerca, sporgendosi verso l’altro: amandolo, lasciandolo, anelandolo. Nella loro relazione, io e tu s’inarcano nel ponte del noi”. E questo, a Villa Pignatelli è avvenuto. www.napoliteatrofestival.it