Archivi tag: pino di buduo

FLIPT Festival FARA SABINA, Saturday, June 23rd: Film “The Art of the Impossible”, first Italian screening of the documentary by Elsa Kvamme on Eugenio Barba and the Odin Teatret
1036

FESTIVAL LABORATORIO INTERCULTURALE DI PRATICHE TEATRALI

in collaborazione con I.S.T.A. International School of Theatre Anthropology diretta da Eugenio Barba

dal  18 GIUGNO  al  1 LUGLIO  2018 

Giunge alla sua XVIII edizione il FLIPT – Festival Laboratorio Interculturale di Pratiche Teatraliorganizzato dal Teatro Potlach di Fara in Sabina.

Quattordici giorni di laboratori, spettacoli e dialoghi dedicati all’incontro e allo scambio creativo tra diverse culture della performance.

Quest’anno il confronto avverrà tra artisti provenienti da Iran, Danimarca, Grecia, Polonia, Brasile, Ungheria, Germania, India e Italia, che porteranno al festival il proprio contributo attraverso la condivisione della propria personale esperienza teatrale.

Dal 18 giugno al 1 luglio, nella sede del teatro diretto da Pino Di Buduo, pedagoghi di livello internazionale si avvicenderanno nella conduzione di workshop dedicati alla regia e agli elementi fondativi della presenza scenica dell’attore nelle culture orientali e occidentali.

Il 23 giugno verrà presentato il documentario su EUGENIO BARBA in prima nazionale

 

Città invisibili invade il FLIPT 2016
475

JUNE 22nd  – July 3rd

Workshop “The urban environment trasformed by art” on the construction of Città Invisibili (“Invisible Cities”), which will be concluded with the show Città Invisibili in Fara Sabina, July 2nd and 3rd.

 Participants enrolled in 2016 FLIPT will have the great opportunity to:

 Learn a working method on urban areas transformation with site-specific techniques and different art forms transforming urban environment, under the artistic direction of Pino Di Buduo (Teatro Potlach).

 Take part in a workshop about stage designs coordinated by Prof. Agnese Giglia, who will arrange the stage designs ready to change the architectural and urban areas of the historic city, together with a group of students of the Academy of Fine Arts of Palermo

Attend a digital scenery workshop directed by Prof. Luca Ruzza, who will arrange the interactive and artistic projections in order to narrate the urban architecture designs of the Historic city, with a group of students of the University “La Sapienza” of Rome and in cooperation with Vincenzo Sansone.

The participants in the whole Festival will have the chance to be actively involved in the show with a performance of their own especially designed to this aim, with the support of Pino Di Buduo and with the help of the stage directors participating in FLIPT. Actually Pino Di Buduo’s stage direction will be assisted by the director Kiomars Moradi (Iran), by the director James Jordan (Pennsylvania, USA), and by the playwright Cristopher Shorr (Pennsylvania, USA), by the director Roberto Prestigiacomo (Texas, USA).

 Alongside the arrangement of the final show, all those taking part in FLIPT will meet the opportunity to attend several workshops, run by famous masters (Claudio De Maglio, Eugenio Barba, Julia Varley, Keiin Yoshimura, Parvathy Baul), and whose achievements might be added to Città Invisibili.

What is Città Invisibili?

COMPLETE PROGRAM OF THE FESTIVAL

Paesaggi Contemporanei invade Palermo: mapping, musica e spettacolo regia di Pino Di Buduo
312

Paesaggi Contemporanei è un progetto artistico interdisciplinare e multimediale creato da Pino Di Buduo, regista del Teatro Potlach, antropologo ed esperto nella drammaturgia artistica degli spazi pubblici. Il progetto si basa sulla trasformazione dello spazio e del tempo quotidiano, attraverso l’estensione e l’uso delle tecniche dello spettacolo teatrale in centri storici o in aree urbane con specifico interesse naturale, culturale e sociale. Si basa inoltre sull’attivazione del “patrimonio culturale vivente” del luogo in cui si opera, cioè la mobilitazione delle associazioni, dei giovani, dei gruppi creativi e dei singoli artisti operanti nel territorio, al fine di coinvolgerli nell’evento spettacolare. Esso comporta un itinerario di circa 700 metri che trasformerà le tre città in grandi palcoscenici, in cui si potrà assistere in contemporanea a oltre trenta rappresentazioni del cast del Teatro Potlach e di artisti e associazioni locali.

10354073_833272406762063_3883221183403237694_nCantieri della Zisa 11
Ogni performance partirà dal tema: paesaggi contemporanei ispirati all’identità dei luoghi. Tra i temi ci saranno i cicli agroalimentari della profonda tradizione dei saperi del mare e dei saperi di terra come: il ciclo della pesca, il ciclo del sale, il ciclo del grano, il ciclo dell’olio, del vino e della vite, il ciclo agropastorale, e tutte le produzioni artigianali correlate. L’obbiettivo principale di Paesaggi Contemporanei è quello di riscoprire, enfatizzare e valorizzare, attraverso l’arte, gli spazi urbani, donando così agli spettatori itineranti una nuova e rinnovata emozione. Uno spettacolo itinerante, multidisciplinare e multimediale in cui lo spettatore ha un ruolo fondamentale: insieme agli artisti esso si trasforma in un viaggiatore-esploratore dei paesaggi contemporanei della propria memoria e della propria città.

Tutti gli spettacoli sono gratuiti fino ad esaurimento posti. Per assicurarsi l’ingresso, non essendo possibile prenotare, si consiglia di recarsi in loco il giorno dello spettacolo con un congruo anticipo rispetto all’orario di inizio.

Dal 30 luglio alle 21.00 al 1 agosto alle 23.30

Cantieri Culturali alla Zisa

Via Paolo Gili, 4, 90138 Palermo

Un’invasione di arti a Rovereto: danza, teatro, poesia e tecnologia a Città invisibili di Teatro Potlach
288

Il progetto di Teatro Potlach  diretto da Pino di Buduo e che ha invaso letteralmente la cittadina di Rovereto per alcuni giorni (3-4-5 luglio) coinvolgendo gli abitanti e oltre trenta associazioni in un fare multi-artistico assai partecipato, si chiama Città invisibili, bellissimo riferimento poetico all’omonimo romanzo di Italo Calvino del 1972 che racconta di una conversazione immaginaria tra Kublai Khan e Marco Polo sui resoconti delle città visitate durante i lunghi viaggi ai confini dell’Impero e che scopriamo essere niente altro che uno sguardo sognante sull’unica città amata: Venezia.

Rovereto come Venezia diventata per un giorno città invisibile, città nascosta, città della memoria e del piacere ha ospitato storie in forma di poesia, musica, danza e colori proiettati, incastrate negli anfratti della vita quotidiana, dentro corti inaspettate e giardini chiusi, sulle facciate di palazzi antichi, popolari o nobiliari che testimoniano la dominazione veneziana e quella austriaca. Gli interventi voluti da Teatro Potlach con l’ausilio tecnologico-creativo dell’OPENLAB di Luca Ruzza e del suo gruppo di giovani tecno creativi (Vincenzo Sansone, Gioele Stella, Francesco Bruno Viteri, Luca Cristiano) hanno amplificato la città storica evidenziandone in forma di luce e proiezione video, i segni architettonici. Lo staff numeroso ha reso possibile una grande quantità di eventi variegati, interventi artistici che ridefiniscono luoghi e spazi urbani senza privarli della loro specifica misura, della loro identità e soprattutto della comunità che la vive la quale si è unita per l’occasione per fare musica, cantare, ballare. Installazioni sonore e proiezioni su tappeti e su edifici diventano spettacoli di son e lumière, apparati effimeri, macchine di divertimento, attrazioni meccanizzate che ricordano le fantasmagorie e i parchi di divertimento d’inizio secolo.

11412331_10207509796248956_630867351642260517_n11698870_10207509795688942_8308115295464230016_n

Rovereto nel 1411 passa sotto il dominio della Repubblica di Venezia, poi diventa parte dei possedimenti dell’Imperatore d’Austria e conosce il suo massimo splendore nel 1700, grazie all’attività legata alla seta e all’introduzione della coltivazione del gelso. Allo sviluppo economico è legato quello artistico ed intellettuale rappresentato da figure quali Tartarotti, Vannetti, Rosmini, Gasparantonio Baroni. Economia e cultura. artigianato e filosofia segnano il percorso studiato nei minimi dettagli, con una cura antropologica da Pino Di Buduo con la sua struttura teatrale (con NATHALIE MENTHA, DANIELA REGNOLI, MATTEO ANTONUCCI, IRENE ROSSI, ZSOFIA GULYAS, SIMONA VITALE, PAOLO SUMMARIA, SARA ALLEVI, ALESSANDRO CONTE, MARCUS ACAUAN, GIOVANNI DI LONARDO) che diventa per l’occasione una compagnia di comici dell’arte, di artisti di strada, di abili affabulatori ciascuno portatore di “storie” per il visitatore occasionale e inconsapevole, recuperando l’idea del divertimento popolare volto principalmente a provocare stupore e meraviglia. Un’operazione che ha un’evidente forza simbolica comunicativa mirata a creare un dialogo tra viaggiatori e abitanti e a tracciare mappe di percorsi sensibili privi di GPS.

CONSEGNA-DEL-PREMIO-INTERNAZIONALE-CITTA-DELLA-PACE-LE-CITTA-INVISIBILI_evoq_singolo_box11695946_10207509795448936_1570142614784197194_n

Così partendo dal sagrato della cattedrale, Pino Di Buduo in veste di maestro di cerimonie, dà il via a questa insolita “rivitalizzazione” della città: un percorso in forma di miriadi di “narrazioni” che intrecciano videomapping di colonnati e facciate e cori alpini, unendo la tecnologia più spinta (l’animazione grafica 3D) con la tradizione perché come ricordava il compianto Paolo Rosa:

La città ideale del nostro tempo non può prescindere dalla tecnica. Il dialogo con la tecnica diventa essenziale per non lasciare l’incanto delle nostre belle città alla sfera della nostalgia e del ricordo immobile. Il confronto tra tradizione e tecnologia diventa essenziale. Ci può aiutare a restituire una vitalità urbana proiettata nel futuro”.