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Visioni digitali. Video, web e nuove tecnologie di Simone Arcagni
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Il libro di Simone Arcagni Visioni digitali. Video, web e nuove tecnologie (Einaudi, 2016) è il più completo e insieme agile compendio italiano di tutte le teorie ma soprattutto di tutte le pratiche artistiche, video ludiche e di intrattenimento legate ai nuovi media e alla rivoluzione di questa infosfera, la quarta secondo Luciano Floridi.

Docente universitario, studioso atipico, eccentrico divulgatore, giornalista per Nova del Sole 24h, eclettico narratore dei new media, presente su molte piattaforme di approfondimento, Arcagni ha percorso in questo libro tutti i meandri dei nuovi format digitali, e dei loro intrecci cross mediali, li ha guardati con l’occhio dell’analista, dello scienziato ma anche del giocatore di videogames, del cinefilo 2.0, e ci offre uno spaccato su tutto quello che non avremmo mai immaginato sui media  (e non avremmo mai osato chiedere…). Perché appunto, questo libro non solo libera da molti luoghi comuni sulle tecnologie (il Web e internet non sono la stessa cosa, per esempio..) ma ci spiega perché oggi usare i termine “media” è davvero  fuori tempo, tanto che come suggeriva Rosalind Krauss sarebbe da “seppellire come tanti altri rifiuti tossici della critica”. Ma ricorda Manovich che il termine persiste, “nonostante l’evidente inadeguatezza del concetto di media, per descrivere la realtà artistica e culturale contemporanea. Persiste per pura inerzia”.

visioni digitali

 Prendendo spunto anche dai lungimiranti volumi di Lev Manovich, Arcagni ci fa capire cosa significa vivere in epoca di “Software culture ”, ovvero in un’epoca di “media ibridi” e di remix di contenuti, di Alternate Reality Game, di Interactive Dynamic Video tra partecipazione, gioco, interattività, di Videomapping, di Schermi 4K a 8 milioni di pixel, e persino di Web cinema.

Perché non c’è più solo il cinema ma il postcinema, ovvero una galassia in espansione di potenziali narrazioni i cui contenuti si sviluppano a partire da “data” provenienti da diverse fonti e che si declina in mille format, dai web video/web series, agli ambienti interattivi, ai games in realtà aumentata, ai comic book interattivi, amplificando le sue potenzialità comunicative, Se il web apre a nuovi formati di digital storytelling distribuendo frammenti di storie che si ricombinano sul filo dei social, i cellulari oltre a darci risoluzione a 4k, ci permettono visioni a 360° per cui gli ambienti si possono navigare in tutte le sfaccettature, inclinazioni, angolazioni dello spazio.

Nulla di strano, il linguaggio visuale si è arricchito di un repertorio ampio e complesso fatto di applicazioni digitali che chiunque può gestire con un’App: dalle immagini animate gif a quelle Glitch, il cui risultato viene riversato sui vari social in tempo reale riempiendo l’infosfera. Nel libro si parla anche di Social network che non costituiscono più solo oggetto di studio per mediologi spinti ma anche per studiosi di estetica: vale tra tutti l’interesse recente di Manovich per piattaforme come Instagram analizzate come nuove forme culturali e sociali, dai quali lo studioso russo cerca di individuare soggetti, specificità di linguaggio, identità culturale e stile: del resto le statistiche dicono che dal 2013, dopo 3 anni dal suo lancio, questa applicazione ha già avuto qualcosa come 130 milioni di utenti registrati con un numero enorme di immagini condivise in tutto il mondo.

Arcagni

Simone Arcagni con il libro Visioni digitali dà quindi, un quadro preciso della impressionante ragnatela formata dalle nuove forme espressive del contemporaneo tecnologico, un’utilissima mappa ragionata dei nuovi territori narrativi e delle nuove trame connettive in epoca di big data su cui vale la pena sintonizzarsi. Anzi, geolocalizzarsi.

Simone Arcagni, Visioni digitali. Video, web e nuove tecnologie, Einaudi, 2016.

Simone Arcagni è Professore associato presso l’Università di Palermo. Studioso di cinema, media, nuovi media e nuove tecnologie. Collabora con «Nòva – Il Sole 24 Ore», «Oxygen», «Technonews», «Segnocinema» e altre riviste scientifiche e di divulgazione scientifica. Tiene un suo blog (Postcinema) sul sito «Nòva100». Dirige «Screencity Journal» e «EmergingSeries Journal». Membro dell’”International Advisory Board for Web and Transmedia Strategies” del Prix Italia della Rai, è vice-presidente del LUM (Laboratorio Universitario Multimediale) di Palermo e  consulente e collaboratore di festival, enti, conferenze, collane editoriali, riviste e fa parte di diversi comitati scientifici nazionali e internazionali.

 

Yago de Quay, artist and multimedia researcher.
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Yago de Quay is an artist and multimedia researcher. His performances are concerned primarily with connecting gesture, music and visuals. In 2013 he received the Audience Favorite Prize at West By West Campus Film Festival for the film NOLA and the Critics Table Awards nomination for the Best Video Design in the multimedia performance 3D[Embodied]. In 2011 he published the book “Interactive Music 2.0″ and on the next year launched his music album “Take You to The Party”.

His latest show features interactive holographic projections and electronic sounds that respond to the gestures and brains waves of the singer.

Motion tracking done with a Kinect Camera. Brain waves analyzed with a MUSE EEG. Projections on a translucent scrim.

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Video by:

Filipa Rodrigues – Editor/Producer
Drew Daniels – Director of Photography
Chris Rush – Camera Operator
Yago de Quay – Music/Visuals/Voice
Sam Reese – Lyrics
Eric Lara – Lighting
Daniel Swan – Bass
Kendall Clark – Drums

 

 

The performer (vocalist) wear various technologies that allows the broadcast of his brain and body bio-signals through wi-fi connection. An electroencephalogram by Emotiv reads his brain waves to enable deliberate mental tasks and facial expressions to manipulate visual and musical parameters. A gyroscope sensor on his upper chest, attached to the under shirt, reports body orientation. A windows 8.1 tablet on his chest, attached to his hoodie, collects all this data, process it, and then broadcasts it over a network so that other computers can use the data as input for their audio and visual creative output in real time.

Using elements of the Pope’s poem the immortal soldier Athanatoi (Greek –“without death”) sings on “bright love,” weaving a voice of hope through the first tableau. Then Athanatoi falls into deep séance, conjuring thoughts of the afterlife and immortality.

Poet: Stephanie Pope
Spoken word: by LaQuetta Carpenter
Choreographer: Yacov Sharir
Composer/Sound Design: Bruce Pennycook
Visuals: Joao Beira, Rodrigo Carvalho
Costume Design: Kelsey Vidic
Vocalist: Yago De Quay
Dancers: Emily Snouffer, Becca Bagley, Gianina Casale, Summer Fiaschetti, Katie McCarn and Allyson Morales

Nominated for Best Video Design 2013 by the Austin Critics Table Awards. Motion Tracking, Bio Sensors, dancers, and virtual reality make magic on stage.

Team:
Cube Design, Motion Tracking and Visuals (until 3:33) by João Beira – (https://vimeo.com/joaobeira)
Bio Sensors and Visuals (from 2:343:46) by Marta Ferraz
(http://utaustinportugal.org/people/ma…)
Choreography by Yacov Sharir
(http://www.digitalcultures.org/Symp/Y…)
Sound Design by Bruce Pennycook
(http://pennycook.music.utexas.edu/)
Technical Support and Visual Effects (from 2:343:46) by Yago de Quay (www.yagodequay.com)

AMM’s BIO
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 Esperta di tecnologie per l’arte e digital performance. Dottore di ricerca in Forme della rappresentazione audiovisiva, teatrale e cinematografica si è specializzata in Canada presso la sede Ex machina di Robert Lepage di cui ha scritto la prima monografia assoluta (Il teatro di Robert Lepage, ed. Franco Serantini, Pisa, 2005; nuova edizione in corso di stampa) e insieme con Giacomo Verde, il videodocumentario La faccia nascosta del teatro (Montréal 2000). E’ in corso di realizzazione il nuovo documentario su Lepage (riprese Giuseppe Baresi).

Scrive recensioni, interviste e approfondimenti su Rumorscena, Hystrio, Digicult, Juliet Art Magazine, Culture teatrali, Arabeschi; fondatrice con Massimo Marino, Andrea Porcheddu e Ponte di Pino di Rete critica, la rete italiana della critica teatrale on line. Co.fondatrice del sito Ateatro.it con Oliviero Ponte di Pino ha scritto per il sito dal 2000 al 2013 con una sezione dedicata da Teatro e Nuovi media. Qua tutti gli articolintmlogo

Insegna Teoria delle arti multimediali alla Accademia Alma Artis di Pisa ed è la coordinatrice didattica del corso Art and Digital Technology; come docente di prima fascia insegna Storia dello spettacolo e Letteratura e filosofia del Teatro all’Accademia di Lecce per la Scuola di Scenografia.

Ha insegnato per 10 anni Digital video,poi Drammaturgia multimediale all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Ha insegnato Drammaturgia dei media al Dams di Messina e di Bologna; Forme dello spettacolo multimediale al Dams di Imperia, Spettacolo multimediale al Corso di Laurea in Cinema Musica e teatro (Università di Pisa. Ha insegnato Analisi del repertorio multimodale al Biennio di Tecnologie del Conservatorio di Genova; Storia del teatro all’Università di Cagliari, Facoltà di Lettere, Storia dello Spettacolo; Storia del Cinema e del video, Storia del teatro musicale all’Accademia di Belle Arti di Torino. Tiene regolarmente lezioni e workshop presso Master in New Media (Master in Digital Environment design, NABA), Scuole di formazione professionale, Festival di Arti digitali, Fondazioni (Fondazione Toscana Spettacolo; Fondazione Paolo Grassi, Fondazione D’Ars).

Per Invideo ha curato la monografia su Michele Sambin e  la prima personale su Giacomo Verde. E’ stata membro di giuria per Riccione TTV con Paolo Rosa e Franco Quadri; presidente di giuria al festival di cortometraggi delle Accademie italiane I-mode visions (Macerata)

Anna Monteverdi con Robert Lepage
Anna Monteverdi e Robert Lepage; frame dal videodocumentario

Ha pubblicato numerose monografie, dossier e saggi su new media e performance. I più recenti sono “Nuovi media, Nuovo teatro” (FrancoAngeli) presentato al Teatro Valle Occupato e al Museo Nazionale dell’Attore di Genova; Rimediando il teatro con le macchine, con le ombre con i new media (2013).

Contributi su antologie recenti: S. Arcagni, I media digitali e l’interazione uomo-macchina; Atti del convegno CORPS EN SCÈNE : L’ACTEUR FACE AUX ÉCRANS; MIchele Sambin tra pittura musica e video, S.Vassallo (a cura di), Giacomo Verde; Atti del convegno Letteratura e teatro a cura dell’ADI associazione docenti italianistica.

Nel 2005 con A. Balzola ha pubblicato il volume enciclopedico “Le arti multimediali digitali” per Garzanti (3 edizioni +e-book); sempre con Balzola ha pubblicato Storie mandaliche, genesi di uno spettacolo interattivo per Nistri-Lischi con contributi critici di Antonio Caronia e Alfonso Iacono.
Come location manager ha lavorato per il duo di videomaker internazionali Masbedo in occasione della video installazione per due schermi sincronizzati, “Schegge d’incanto in fondo al dubbio”, commissionato dalla Biennale di Venezia (2009) e per “Distante un Padre” (produzione Arts of the World- Organizzazione Nazioni Unite, 2010).

Ha lavorato come production manager per spettacoli multimediali; è stata chiamata per creare gli eventi multimediali per la Festa della Marineria alla Spezia, per il centenario del Futurismo, per la celebrazione dei 140 anni dell’Arsenale della Spezia (Ars Genius); ha creato come production manager, un originale videomapping del Castello di Lerici e San Terenzo per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Ha realizzato alcuni documentari videoteatrali; il più recente Teatri I Ri Ne Kosove (Nuovo Teatro in Kosovo) è stato acquistato dalla Rai, proiettato al Piccolo di Milano il 30 ottobre come selezione speciale da Invideo. Sul Kosovo ha curato per Cut up il primo volume teatrale sui testi di Jeton Neziraj (Traduz. M. Genesin e G. Carboni) e il dossier Teatro in Kosovo per Teatro e Storia.
E’ stata progettista per conto del DIRAAS di Genova di IAM (international Augmented Med) con focus su tecnologie di realtà aumentate per i beni culturali e il turismo, finanziato dalla UE per il triennio 2013-2015. Tra i Paesi aderenti: Palestina, Egitto, Libano, Spagna, Giordania.

Con IAM ha tenuto conferenze e workshop su VIDEOMAPPING presso la Biblioteca Alexandrina in Egitto, a Madrid, a Girona (dove ha anche coordinato una delle Jornades APP su architettura e proiezioni virtuali). Ha collaborato al Festival RomaEuropa per il programma di sala degli spettacoli 2015.

Ha fatto parte della Commissione che ha aggiudicato la gara per il Museo Storico multimediale della Fortezza di Sarzana (SP).

Invitata al convegno internazionale su Teatro e tecnologia presso la Sorbonne Nouvelle (giugno 2015) ha tenuto una conferenza su videomapping e teatro. Fa parte dell’International Federation of Theatre Research e ha partecipato con relatore e chair al convegno di Stoccolma (giugno 2016). Ha tenuto una conferenza al convegno Arte e scienza dell’Accademia di Belle Arti di Catania (Giugno 2016) dal titolo: I nuovi formati della digital art. Invitata a Riga (29 settembre 2016) alla conferenza Open field organizzata da RIXC Center for New Media Culture e l’ Art Research Lab of Liepaja University terrà una relazione su Software Theatre in a Software Culture.

E’ Program commitee di GARR per le tecnologie e la ricerca (Convegno annuale Firenze novembre 2016).

Attualmente sta lavorando a due documentari, uno su Puglia e Balcani con focus sul regista teatrale sloveno Tomi Janezic (con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Lecce); l’altro su Robert Lepage.

 anna.monteverdi@gmail.com

ETHICA: ROMEO CASTELLUCCI ALLA BIENNALE TEATRO, un dialogo tra telecamera e luce: Andrea Porcheddu ne scrive su Gli Stati Generali
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4 agosto 2016, dal sito GLI STATI GENERALI consigliamo questo articolo di Andrea Porcheddu: ETHICA: ROMEO CASTELLUCCI ALLA BIENNALE TEATRO.
“Potremmo partire da qui: «Io intendo per corpo un modo che esprime in una certa e determinata maniera l’essenza di Dio, in quanto è considerata come estensione». Oppure da qui: «Dico che appartiene all’essenza d’una cosa ciò che, quando è dato, porta con sé l’esistenza della cosa, quando non è dato la esclude…». Ma le prime definizioni del secondo Libro dell’Etica di Spinoza sono una via ardua da seguire.
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Foto_Guido Mencari

Meglio, forse, tenerle in sottofondo, come un rumore, come un brusio, come un basso continuo che fa da accompagnamento a slanci altri. Ma come riferimento imprescindibile, perché quel secondo libro si intitola“Della natura e dell’origine della mente” e da qui era partito Romeo Castellucci, nel 2013, per fare un workshop per attori alla Biennale Teatro. Il progetto del regista cesenate, ormai uno dei giganti della scena contemporanea, non è un mistero: ed è quello di affrontare tutti i cinque libri del filosofo olandese. Tornato in Laguna, per la Biennale diretta da Àlex Rigola, Castellucci ha presentato, in prima nazionale, la versione finalmente compiuta di quel primo studio di tre anni fa, con un esito folgorante, con il titolo di Ethica.

Dunque, l’evocazione filosofica iniziale è la prima suggestione su cui riflettere. Senza addentrarsi nei meandri della dimostrazione dell’esistenza di Dio (o della sua negazione), il punto nodale esplorato da Castellucci sembra essere la dialettica mente-corpo: Baruch Spinoza, nel suo rigore, pone in relazione i due aspetti, espressione della stessa realtà. Castellucci, da par suo, trasla in metafora i soggetti, ed evoca un dialogo tra una Telecamera (un corpo, che in scena diventa l’evidenza di un cane, un terranova nero, accaldato e curioso, che parla con voce umana e miagola come un gatto) e la Luce. La Luce è una donna(la brava, incisiva Silvia Costa), sospesa in alto, che si tiene in bilico a un cavo d’acciaio teso, solo con un dito. Sul punto di cadere, oppure miracolosamente resistente, la Donna-Luce resta in alto, vertiginosamente molto sopra la testa del Pubblico….

(…Continua su http://www.glistatigenerali.com/teatro/ethica-romeo-castellucci-alla-biennale-teatro/ )

 

 

Il genovese Alessandro Lupi al Festival internazionale della Luce di Cascais. Dall’Accademia al successo internazionale nel mondo dell’arte
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Si chiama UNIVERSAL SPIN l’installazione cinetica creata da Alessandro Lupi basata sulla luce e sul movimento della forma scultorea a spirale nell’ambiente. Sarà lui a rappresentare idealmente l’Italia in questo prestigioso Festival di luce a Cascais, Portogallo, dove troveranno spazio videomapping architetturali, workshop, installazioni luminose basate sul tema delle 4 stagioni della luce. Lupi simboleggerà l’autunno.

Lupi ha studiato all’Accademia Ligustica di Genova

Complimenti all’artista genovese che ho avuto modo di apprezzare anni fa alla galleria Guidi & Schoen e a quella di Palazzo Ducale (Percezione) di Genova! La sua arte è quella che ama chiamare “densità fluorescente” ed è qualcosa di sorprendente: fili di poliestere dipinti uno ad uno con pigmenti fluorescenti e/o fotoluminescenti ed illuminati da luce nera di Wood.
“I soggetti sono spesso corpi tridimensionali, che dialogano con lo spazio in modo cinetico o statico, ogni lavoro nasce come un mondo a se, tutto si concentra sul concetto di “inversione” cioè sulla possibilità di offrire allo spettatore un punto di vista contrario a quello previsto e prevedibile, nelle sue opere la dicotomia di situazioni opposte come interno – esterno, libertà- prigionia, vita-morte è annullata dalla percezione quasi contemporanea dei due aspetti, che non privilegia alcuna prevalenza percettiva o gerarchica”.

“Il mio percorso artistico si è sempre rivolto verso l’invenzione di nuove tecniche come le densità fluorescenti (sculture fatte di fili tesi e dipinti con speciali pigmenti fluorescenti e illuminati con la luce nera) o utilizzando diversi effetti per creare illusioni e modificare lo spazio per sollecitare l’interpretazione mnemonica di chi interagisce con l’opera.”

Qua il suo sito www.alessandrolupi.com

Ocubo Internacional Reference on Video Mapping and Interactive Projections
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From Concept to Exhibition, OCUBO provides all the in between stages including contents creations, 3D animations, illustrations, motion design, video Mapping and Interactive application development.
The domains of expertise are as well artistic as commercial with a stress on interactivity and participative installations.

LUMINA 2015 – WebSite

Light paintings, interactive live painting by OCUBO
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Light Paintings è un’installazione multimediale interattiva di OCUBO, adattata all’architettura del palazzo o della statua scelta, in cui il pubblico è invitato a dipingere la facciata dell’edificio con la luce, creando disegni meravigliosi dalle tonalità accese per mezzo di un piattaforma interattiva disposta in loco.

Quest’opera d’arte lancia allo spettatore la sfida di diventare un artista creando un elemento visivo dinamico e in continua trasformazione, come una fioritura di disegni che si alternano nel tempo.
Un modo fantastico di animare e interagire usando le caratteristiche architettoniche dell’edificio con creatività e immaginazione.

RETHINK ART DIGITAL FESTIVAL – open invitation for artists (deadline 31 July 2016)
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RETHINK ART DIGITAL FESTIVAL – open invitation for artists | news from from Digital meets Culture 

RethinkBrain!International RETHINK ART DIGITAL FESTIVAL, the first Digital Art Festival, taking place in Crete, invites artists to submit their suggestions falling into the following categories:

  • Digital Installations
  • Videomapping
  • 3D printing objects
  • Video art up to 15΄
  • Digital illustrations
  • Digital photographies
  • Performing arts with digital features
  • Animation video up to 15΄
  • Artwork with digital elements

All who are interested must submit their application forms by Sunday, July 31, 2016

Application form and information: www.rethinkartfestival.com

RETHINK ART DIGITAL FESTIVAL

09-12 September 2016

Rethymno – Crete

 

Cultural Heritage: Reuse, Remake, Reimagine Berlin, (Germany), 21-22 November 2016
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Cultural Heritage: Reuse, Remake, Reimagine |

from Digital meets Culture

After the nice success of previous events in Venice and in Tallinn, E-Space Third International Conference is taking place next november in Berlin, hosted by partner SPK at the Hamburger Bahnhof Museum of Contemporary Art.

The themes will spread from the fact that digitization is progressing at Cultural Institutions, and thus previously hidden treasures of Cultural Heritage are becoming visible. However, in today’s digital society existing on the web is not enough. Audiences want to engage with culture, they want to create their own stories not just read the ones that exist, they want to integrate the information in their teaching, their creative projects, they want to play with the material, not only look at it: they want to reuse, they want to remake, they want to reimagine.

The programme is currently under development but at the moment it includes as keynote speakers two renowned experts: Cornelia Sollfrank, well-known new media artist and independent researcher, and Joyce Ray, digital curation and preservation expert and teacher at the Johns Hopkins University.

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Together with Harry Verwayen from Europeana and the various project leaders who explored, within Europeana Space, the multifaceted experience of reusing digital cultural heritage, the third conference from the Europeana Space project will showcase the myriad ways that cultural heritage can be used and enriched through new technologies, innovation and the ingenuity of the creative industries.

Detailed programme, and registration will be soon available at: http://berlinconference2016.europeana-space.eu

#ESPACEBERLIN2016

Download the conference flyer (PDF, 306 Kb)

Cultural Heritage: Reuse, Remake, Reimagine

miguel chevalier magic carpet in Milton Keynes
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from Designboom.com

http://www.designboom.com/art/miguel-chevalier-magic-carpet-milton-keynes-virtual-reality-installation-07-22-2016/

in the british town of milton keynes, miguel chevalier has installed a generative and interactive virtual-reality installation that creates an immersive atmosphere of color and shapes. ‘magic carpet’, a project first presented in 2014, comprises a spectrum of multicolored graphic scenes composed of thousands of patterns, pixels, cells, and geometries. visitors are invited to explore and walk on the kaleidoscopic carpet, changing its characteristics as they move around the space.

miguel chevalier: ‘magic carpets’ 2016, milton keynes, UK
film © claude mossessian

commissioned by the 2016 milton keynes international festival, ‘magic carpets’ fills the floor of middleton hall in centre:MK over the course of the 10-day festival — on from now throughout july 24, 2016. in its design, miguel chevalier has drawn from the iconic shapes associated with milton keynes’ cityscape, featuring patterns that come alive, blend together and create new and surprising compositions.

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update_6 New Technological Art Award 2016 November 5–December 4, 2016
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update_6

New Technological Art Award 2016
November 5–December 4, 2016

Zebrastraat
Zebrastraat 32/001
9000 Ghent
Belgium

www.ntaa.be

In reply to the call for projects for the international contest New Technological Art Award (NTAA) 2016, 487 candidates representing 59 nationalities worldwide have registered. The contest is organized by the Liedts-Meesen Foundation in the context of the biennial update_6.

Out of these projects, an international jury has selected 21 nominees with the proviso of practical realisation in the update_6 exhibition:

1024 architecture (France)—Walking Cube
Assocreation (Austria/Thailand)—Solar Pink Pong
Alessio Chierico (Italy)—Trāṭaka
CREW_Eric Joris (Belgium)—The Pavilion (working title)
Michiel De Cleene (Belgium)—Reference Guide
Dries Depoorter (Belgium)—Sheriff Software
Verena Friedrich (Germany)—THE LONG NOW
Julien Grossmann (France)—Breakaway Songs
Elias Heuninck (Belgium)—Lightkeeping
Wim Janssen (Belgium)—Black Board – White Cube
Michael Kugler (USA) & Sebastian Wolf (Germany)—Brume
Marc Lee (Switzerland)—Pic-me
Michael Mandiberg (USA)—Print Wikipedia
Quadrature—Jan Bernstein, Juliane Götz, Sebastian Neitsch (Germany)—Satelliten
Theresa Schubert (Germany)—Growing Geometries (Tattooing Mushrooms)
Karina Smigla-Bobinski (Germany)—SIMULACRA
Maja Smrekar (Slovenia)—K-9_topology: ECCE CANIS
Stanza (UK)—The Reader
Diemut Strebe (Germany)—Sugababe
Bill Vorn & Louis-Philippe Demers (Canada)—Inferno
Lien-Cheng Wang (Taiwan)—Regeneration Movement

RESERVE
Neil Mendoza (UK)—The Electric Knife Orchestra
Koen Vanmechelen (Belgium)—Open Secret – C.C.P.
This jury was composed of head of the jury Martin Honzik (Head of Department Prix/Festival Ars Electronica) together with Peter Weibel (Director, ZKM Karlsruhe), Jean-Marie Dallet (Artist, Research Professor at the Université Paris 8), Alain Liedts (Zebrastraat, Liedts-Meesen Foundation), Stef Van Bellingen (Consultant for Zebrastraat, Artistic leader contemporary art platform WARP), Paul Dujardin (Artistic Director, BOZAR), Nick Ervinck (Artist, Winner of the Update II Public Award), Alain Thibault (Artistic Director of Elektra), Edwin Carels (Curator New Media exhibitions), Karen Helmerson (Program Director for Electronic Media, Film & Visual Art at the New York State Council on the Arts (NYSCA)) and Ralph Dum (Scientific Officer and Senior Expert of the European Commission).

The nominees will compete for the coveted Prize of the Jury and Prize of the Public, which will be awarded at the end of the exhibition during update_6 (to be held from November 5 until December 4, 2016 at Zebrastraat Ghent, Belgium).

Zebrastraat: knowledge centre
During the last few years, Zebrastraat Ghent has developed into a stimulating knowledge centre with a strong interest in art. Every two years we organize a biennial called update, linked with the New Technological Art Award (NTAA) contest, which tries to fill in a gap in the mainstream art world, by paying attention to the technological developments that drive our global culture.

NTAA selects and presents creations in which the culture-forming role of technology occupies a central place. Low or high tech, intuitive or experimental, the creations always draw our attention to actual innovative trends. The exhibition of achievements of the selected winners is a compass that orients you to the relevant temporal and resilient use of technology in the artistic sector.

Participants of update_5 won different international awards: Nurit Bar-Shai (Israel), JD Beltran + Scott Minneman (USA), Jo Caimo (Belgium), Martin John Callanan (UK), Mattia Casalegno (Italy), Mats Dekock (Belgium), Alisa Goikhman (Israel), Bart Hess (Netherlands), Beverley Hood (UK), Karl Jeron (Germany), Nandita Kumar (India/New Zealand), Ebru Kurbak (Turkey) + Irene Posh (Austria), Keith Lam (Hong Kong), Lia (Austria), Dave Murray-Rust + Rocio Von Jungenfeld (Germany), Stéfan Piat (France), Quayola (Italy, winner Prize of the Jury), Stefan Tiefengraber (Austria), Jacob Tonski (USA, winner Prize of the Jury), Patrick Tresset (France, winner Prize of the Public), Alex Verhaest (Belgium).

Exhibition: Lee Lee Nam
During the same period Zebrastraat shows work of the South-Korean artist Lee Lee Nam. His works are located at the intersection of tradition and modernity, humanity and nature, East and West, analog and digital, originality and duplication and of neoliberalism and digital technology. Often referring to art history, he creates a dialogue between different traditional and modern media technologies and their cultural history. He lifts the barrier between diverse cultures and periods of time and questions the habits of perception and handling with art.

There will be a catalogue of the update_6 and Lee Lee Nam exhibition.

Contact NTAA: Art Consultant Isolde De Buck and Annelies Geenen, annelies@zebrastraat.be / T +032494/881 559

How Do We See Art: An Eye-Tracker Study by Rodrigo Quian Quiroga and Carlos Pedreira on Frontieres in Human neurosciences
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(On line on Frontieres of Human neuroscience)

What principles use our brain to create an exquisite representation of the external world, the one that allow us to recognize a face, reach to an object or appreciate a piece of art?

We describe the pattern of fixations of subjects looking at figurative and abstract paintings from different artists (Molina, Mondrian, Rembrandt, della Francesca) and at modified versions in which different aspects of these art pieces were altered with simple digital manipulations. We show that the fixations of the subjects followed some general common principles (e.g., being attracted to saliency regions) but with a large variability for the figurative paintings, according to the subject’s personal appreciation and knowledge. In particular, we found different gazing patterns depending on whether the subject saw the original or the modified version of the painting first. We conclude that the study of gazing patterns obtained by using the eye-tracker technology gives a useful approach to quantify how subjects observe art.

Keywords: eye-tracker, art, mondrian, rembrandt, visual perception
fnhum-05-00098-a003
See on:

Conferenza GARR 2016 FIRENZE. CALL for PAPER
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THE CREACTIVE NETWORK

UNO SPAZIO PER CONDIVIDERE E CREARE NUOVA CONOSCENZA

La Conferenza GARR è l’occasione di incontro e confronto tra gli utilizzatori, gli operatori e i gestori della rete nazionale dell’istruzione e della ricerca, per condividere esperienze e riflessioni sull’utilizzo della rete come strumento di ricerca, formazione e cultura, attraverso discipline e contesti diversi.

Tema centrale della conferenza sarà il ruolo della rete come spazio aperto di condivisione e creazione di nuova scienza e cultura. Grazie alla rete, comunità diverse possono incontrarsi e dar vita a collaborazioni realmente interdisciplinari, trovare e condividere dati e servizi, applicare al proprio settore metodi ed idee usati in altri campi, dare vita alle creazioni più svariate: esperimenti scientifici, esposizioni virtuali, performance dal vivo.

All’interno di questo spazio stimolante e aperto si creano e si diffondono nuove competenze contribuendo a superare i molti tipi di divario digitale che ancora esistono in Italia e altrove.

La conferenza darà spazio alla presentazione di casi di successo o, al contrario, a interessanti problematiche a cui si richiede risposta, oltre che alla riflessione sulle strategie che consentano alle iniziative di ricerca di trasformarsi in innovazione su larga scala, contribuendo concretamente allo sviluppo il Paese.

 

SI INVITA A PROPORRE CONTRIBUTI SUI SEGUENTI E ALTRI ARGOMENTI RILEVANTI AL TEMA DELLA CONFERENZA:

  • Open Educational Resource Commons (OER), competenze e apprendimento;
  • Conservare, trovare, usare e riusare i dati: Open Data; Long-term Preservation, Data Stewardship, Big Data, Infrastrutture di Ricerca, accessibilità;
  • Cose, luoghi, persone… “Tutto” collegato: Smart City e Internet of Thing;
  • Servizi e bisogni degli utilizzatori: ambienti collaborativi, Cloud e non solo;
  • Il patrimonio culturale immateriale e intangibile: Digital Culture, creazioni immateriali e intangibili, Augmented Reality, Immersive Reality;
  • Culture della rete: Open Source, Software Culture, pensiero computazionale, Social e Creative Media;
  • Trasferimento tecnologico: dalla ricerca all’innovazione, dallo sviluppo reale al beneficio per la società;
  • Regole della rete, in rete e per la rete: etica e diritto d’autore.

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PAROLE CHIAVE

OPEN EDUCATIONAL RESOURCES E APPRENDIMENTO COMPETENZE
DIGITAL GAP OPEN DATA
BIG DATA AMBIENTI COLLABORATIVI
SOCIAL MEDIA SMART CITY
INFRASTRUTTURE DI RICERCA INTERNET OF THINGS
OPEN SOURCE AUGMENTED HERITAGE
DATA PRESERVATION/STEWARDSHIP ETICA
DIRITTO D’AUTORE TRASFERIMENTO TECNOLOGICO (dalla ricerca, all’innovazione, allo sviluppo reale a beneficio della società)
SERVIZI CLOUD BISOGNI DEGLI UTILIZZATORI
SOFTWARE CULTURE CREATIVE MEDIA
PENSIERO COMPUTAZIONALE

I contributi, redatti in lingua italiana o inglese dovranno avere una lunghezza compresa tra 1 e 3 pagine (2.500-9.000 caratteri spazi inclusi), più eventuali allegati multimediali (immagini, suoni, video ecc.).

Le proposte devono essere inviate, esclusivamente, in formato digitale. Per l’invio degli articoli è necessaria la registrazione e la compilazione dell’apposito modulo del sistema automatico di sottomissione via Web:

https://easychair.org/conferences/?conf=conf2016

I lavori proposti saranno sottoposti a valutazione da parte del Comitato di Programma, il cui esito verrà comunicato agli interessati. Gli autori dei contributi accettati dovranno inviare la loro presentazione in forma definitiva secondo le modalità e nei tempi stabiliti nella comunicazione ricevuta e riportate nel sito Web della Conferenza.

I contributi, redatti in lingua italiana o inglese dovranno avere una lunghezza compresa tra 1 e 3 pagine (2.500-9.000 caratteri spazi inclusi), più eventuali allegati multimediali (immagini, suoni, video ecc.).

Le proposte devono essere inviate, esclusivamente, in formato digitale. Per l’invio degli articoli è necessaria la registrazione e la compilazione dell’apposito modulo del sistema automatico di sottomissione via Web:

https://easychair.org/conferences/?conf=conf2016

I lavori proposti saranno sottoposti a valutazione da parte del Comitato di Programma, il cui esito verrà comunicato agli interessati. Gli autori dei contributi accettati dovranno inviare la loro presentazione in forma definitiva secondo le modalità e nei tempi stabiliti nella comunicazione ricevuta e riportate nel sito Web della Conferenza.

  • Apertura call: 21 luglio 2016
  • Chiusura call: 2 ottobre 2016
  • Notifiche di accettazione e programma: 26 ottobre 2016
  • Conferenza: 30 Novembre – 2 Dicembre 2016

YAYOI KUSAMA IN INFINITY 11.6 – 11.9 2016 STOCKHOLM
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Kusama’s unique imagery spring from the recurring hallucinations that have haunted her since childhood. In her hallucinations the world appeared as covered by dots and repetitive shapes, like an infinite starry sky. Art, for Kusama became a method of giving form to these inner landscapes. In an effort to put words to her experiences, Kusama talks about the concept of self-obliteration – the idea of becoming one with the surroundings, dissolving the boundaries of the Self, and disappearing into an all-embracing emptiness. To share her experiences, Kusama creates works of art that invite visitors to lose themselves in the infinite nets, mirror rooms and thousands of polka dots with which she covers the world.

In the late 1970s, Kusama left New York. Some years later she resumed her artistic practice in Tokyo, making monumental paintings and sculptures. Yayoi Kusama still works in her studio every day and now, she is one of the world’s most beloved artists.

Yayoi Kusama – In Infinity is the first major retrospective presentation of Kusama’s oeuvre in Scandinavia, spanning her entire artistic career from the early 1950s until today. The exhibition features a rich selection of paintings, drawings and sculptures, including spatial installations and performance-related material, paying particular attention to works from the late 1980s, after Kusama’s return to Japan. It is also the first comprehensive exhibition featuring Kusama’s interest in fashion and design. On view are works never shown previously, as well as a series of paintings made especially for Yayoi Kusama – In Infinity.

Curator: Jo Widoff
Assistant curator: Olga Krzeszowiec Malmsten

FIMG- GIRONA, II INTERNATIONAL LIGHT AND MAPPING CONGRESS, 21ST- 23TH July
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From 22 to 24 of July GIRONA (SPAIN) celebrates the FIMG 2016, a free festival that weaves the cultural value of Girona with the contemporary cretion through the innovation and audiovisual arts.

 The FIMG includes the III International Mapping Competition – with a new category, eleven prizes valued in more than 28.000 € and three popular votation prizes-, and the II International Light and Mapping Congress, a space for debate and reflection for professionals, artists and students of the sector.

 The themE of the FIMG 2016 is abour the landscapes.

 The FIMG 2016 keeps the same structure than the last edition: the III International Competition of Mapping, with projections of the selected artistic proposals in some of the most representative facades of the city, and the II International Mapping Competition, a space for dialogue and reflection dedicated to professionals of the sector.

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CaixaForum Girona welcomes the II International Light and Mapping Congress organised by the International Mapping Festival of Girona is a place for discussion and reflection — an event to witness the talent of artists in the sector, discover the latest innovations and learn various techniques. It aims to foster the exchange of knowledge and expertise in an environment for developing professional ties.

The Congress targets sector professionals and students (artistic and technical) as well as anyone interested in the subject — advertising agencies, designers, set designers, museum and videoart professionals, tourist boards and economic promotion departments, private companies, etc.

Projection mapping is a widely established technique. It is applicable in many fields for artistic expression as well as for commercial and tourism purposes. It is used on buildings and clocks, on opera set designs and dance shows, in indoor installations or on outdoor vegetation, in music clubs and art galleries.  It offers increasingly greater possibilities, and the technological advances open horizons unimaginable until now.

 DATESWorkshops: 19 and 20 July from 10am to 19pm, July 21 from 10am to 14pm.
Congress: July 21, 15: 30h to 19h, 22 and 23 July morning and afternoon (check schedules).

 CONTENTS

The contents, focusing on mapping applications, are structured as follows:

. Workshops: theoretical and hands-on sessions.
. Talk: presentations on various subjects related to projection mapping.
. Meet the artist: informal talks where artists explain their work and experience.
. Technical: sessions for discovering the latest technical innovations in the sector.
. Discussion panel: round table featuring various experts.
. Showroom: venue for showcasing the work of companies and artists.
. Screening: continuous projection of the best international mapping projections.

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LLISTAT DE CONFERENCIANTS
LISTA DE CONFERENCIANTES/ LECTURERS LIST

JOANIE LEMERCIER (FR),
Founder of the prestigious collective AntiVJ. The work of Lemercier is about the lighting projection and how it transforms the space and changes the perception of reality. Lemercier has worked with artists like Flying Lotus an Adrian Utley of Portishead, between others, and has shown his work in the Digital Art Museum of Pekín, Art Basel  and the Sundance Film Festival.

PABLO VALBUENA (ES),
Spanish visual artist living in the south of France, developes artistic projects with the light as a raw material, where he dialogues with the space, the time and the perception. His work is an overlap of that physical and virtual, a solution of the boundary between reality and perception and a creation of mental spaces for the observer where the most important is the subjective experience. He has done exhibitions in galleries and biennial shows, and has done public conferences in Europe, Asia and America. 

AMAR MULABEGOVIC (CZ),
Cofounder of The Macula audiovisual brand and of the Signal, the festival of videomapping, light projections and installations that takes place in Praga in October.

ELOI MADUELL I SANTI VILANOVA (CAT/ES),
They are members of the Playmodes audiovisual research studio. They were rewarded in 2014 with the Laus de Oro award in the audiovisual category for their work Taull1123, a project that recovers with virtual technology the romanic paints of the Sant Climent de Taüll church. The studio works in the creation of interactive immersive installations, mapping and graphics with movement.

ALI M. DEMIREL (GER)
He has designed scenography for such renowned artists like Richie Hawtin, between them the Enter project, or The Objekt, with the alias of Plastikman Live, the monumental obelisk premiered in the Guggenheim of New York and presented, among other places, in the Sónar festival.

SHANE WALTER (UK)
He has worked for more than 20 years in the digital sector, is creative director, curator, comissioner and writer. He is also cofounder and director of Onedotzero, a cultural digital production company that works to create experiences that merge art, entertainment and technology.
Ha trabajado durante más de 20 años en el mundo digital, es director creativo, curador, comisario y escritor. Es cofundador y director de Onedotzero, productora cultural digital que trabaja para crear experiencias que fusionan el arte, el entretenimiento y la tecnología. 

FILIP STERCKX (BE) és membre d’Skullmapping, estudi d’animació belga especialitzat en projectes de mapping, experiències de realitat virtual i hologrames.
He’s member of Skullmapping, a Belgian animation studio specialized in mapping projects, virtual reality experiences and holograms.
Es miembro de Skullmapping, estudio de animación belga especializado en proyectos de mapping, experiencias de realidad virtual y hologramas. 

VISUAL BRASIL (BR)
Is a festival of artistic performances focused on video and sound in real time. Its aim is show and debate about new techniques and concepts of the contemporary audiovisual scene. 

THOMAS VAQUIÉ (FR)
He is a musician and takes part of the renowned visual label AntiVJ, to whom he creates the soundtracks of the audiovisual installations.
TELENOIKA (ES),
Visual creators group born in the 2000 in Barcelona that works to spread the innovations in artistic languages thanks to new audiovisual technologies. Telenoika supports emergent artists through the formation, aids for research and activities that create new creative dynamics through the audiovisual experimentation.
ARCADI POCH (ES)
He is urban art curator and culture responsible of Montana Colors, leader brand in the production of spray paint for graffiti’s and fine arts. Founder of Kognitif, international network of creators and professionals that develope projects in public spaces, Poch will explore through different urban artists that work and understand the plastic concept of light. 
ALEX POSADAS (ES)
He is digital creator, investigator in the interactivity field and musical producer. Works as a coordinator and project director in the interaction lab of Hangar in Barcelona, and developes projects as an independent multimedia producer. He also collaborates in collectives like Dorkbot Barcelona or Neuronoise group.
JULIETTE BIBASSE (FR)
She is an independent digital art producer, creative director and curator. From 2009 she is working connecting artists, festivals and cultural actors. As a producer, she has collaborated in a wide range of projects with international artists in the cultural and business field. She is agent of artists like Joanie Lemercier, Guillaume Marmin, Equipo de vacío and Herman Kolgen, among others. 
LÁSZLÓ ZSOLT BORDOS (HU)
He is 3D artist specialized in video mapping projection. After collaborating with the main international artists of mapping under the name of Bordos.ArtWorks and Invited Artists, Bordos works with installations and projections for theatres and operas. 

NÚRIA FONT (ES)
She is artistic director of the NU2’S association, audiovisual producer and curator. She focuses her work on dance and scenic arts, she has directed documentaries of dance and events like the VAD festival in Girona or IDN in Mercat de les Flors. She is a teacher in Institut del Teatre and in the Conservatori de Dansa María de Ávila of Madrid. Awarded in 2009 with the National Dance Prize of Generalitat de Catalunya. 

MARIONA OMEDES (ES) 
She’s director of the audiovisual studio Nuevojos. Art director, multimedia artist and illustrator, in 2011 she won the National Prize of Culture of Catalunya grant by CoNCA in the audiovisual category. Nueveojos has created mapping for FC Barcelona, Casa Batlló of Antoni Gaudí, among others. 
MAYA BENAINOUS I CYRIL LAURIER (ES)
They are cofounders of Hand Coded, a visual arts studio, interactive installations and live shows. Cyril is doctor in musical technology and investigates the music emotions. Maya studies how technology can generate emotions and creates algorythms to generate designs, interactions or animations. 
BECA BÒLIT. CENTRE D’ART CONTEMPORANI GIRONA.
The congress will also offer a conference dedicated to Beca Bòlit granted by the Centre d’Art Contemporani de Girona. The conference will be attended by Carme Sais, director of Bòlit, and the artists Rafael Triana, winner of the 2015 Bòlit scholarship, and Alex Popa, winner of the 2016. Their pieces will be exhibited in FIMG 2016 and 2017.

 

Tomi Janežic a Crocevia Balcani/Mundi, Campi Salentina, 16 e 17 luglio
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Crocevia Balcani 

Arte, musica, storia e tradizioni sono i colori con i quali dipingere il multietnico universo dei Balcani.

Il 16 e 17 luglio 2016 torna Mundi – Forum internazionale della solidarietà e della responsabilità sociale organizzato dall’associazione “Salvatore Calabrese Onlus”.

Il tema del viaggio culturale della quarta edizione, ospitato nel centro storico di Campi Salentina, è “Crocevia Balcani”. Mundi continua a raccontare le differenze, forse quest’anno anche con maggiore convinzione, utilizzando il linguaggio dell’arte. Lo fa esplorando i paesi balcanici, densi di storia e dalla cultura millenaria molto spesso feriti a morte  dalle guerre e dagli sguardi inclementi di chi si affida ai luoghi comuni e agli spauracchi tanto comodi ai forieri di intolleranza. Guardando oltre lo stereotipo, i Balcani rappresentano una realtà ricca di iniziative culturali attraverso le quali i popoli che qui convivono provano a riscattare il loro recente difficile passato con più o meno successo. Il forum prevede il contributo di chi, per ragioni ed esperienze differenti, si è confrontato con queste realtà sociali e culturali anche molto eterogenee producendo da questo confronto  varie proposte, in campo artistico, gastronomico, musicale, teatrale, ambientale fornendoci così una visione molto variegata dei popoli balcanici.

La rassegna 2016 esplorerà la cultura, la letteratura e le sonorità che caratterizzano il multi sfaccettato universo dei Balcani senza dimenticare la tradizione culinaria e le nuove frontiere di un turismo responsabile. Tra gli ospiti, molte personalità carismatiche e con un background ricco di contaminazioni artistiche. A cominciare da Tomi Janežic, regista teatrale sloveno, docente dell’Accademia per il teatro, Radio, Film e Televisione (AGRFT) a Lubiana, in Slovenia. È anche uno dei fondatori e direttore artistico dello Studio per la ricerca sull’arte della recitazione che gestisce le sue attività per lo più a Krušče Workcenter, in Slovenia. Tomi Janežič ha lavorato nella maggior parte dei paesi dell’ex Jugoslavia, le sue prestazioni hanno fatto il giro di decine di festival internazionali in Europa, in Russia, negli Stati Uniti.

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Di sicuro impatto emotivo sarà la performance di Luigi Presicce, artista internazionale poliedrico, di origine salentina, che basa il suo lavoro sulla realizzazione di performance che uniscono teatralità e ritualità in un costante riferimento alla cultura e all’iconografia popolare. I suoi tableau vivant, fatti di pitture o sculture letteralmente ‘viventi’, vivono di immaginari resi manifesti in dialogo e connessione con simbologie più oscure e legate all’esoterismo e alla massoneria. Per Mundi 2016 metterà uno spettacolo per un solo spettatore per volta ispirato al nomadismo circense dal titolo “Nel nome del padre e del figlio, senza Spirito Santo”, che farà un’analisi allegorica sulla trasmissione dei caratteri ereditari da padre a figlio e sulla ricerca di una figura guida.

Ospite d’eccezione anche Melita Richter, scrittrice e sociologa, è nata a Zagabria, in Croazia. Dal 1980 vive a Trieste dove lavora come sociologa, traduttrice, saggista, mediatrice culturale. Autrice di diverse ricerche nell’ambito della sociologia, partecipa attivamente al dibattito internazionale sulla questione balcanica, sull’integrazione europea e sulla posizione della donna nella società contemporanea.

Un duo artistico speciale è quello composto da Davide e Daniele Rampello. Davide è regista televisivo tornato all’originale passione per l’arte e per la direzione artistica di spettacoli teatrali sarà ospite di Mundi insieme al figlio Daniele, attore. Interpreteranno brani della letteratura balcanica, tratti da testi di Ivo Andric, Luan Starova, Vlada Urosevic, Virgil Muci, per il reading teatrale “Ponti”. Il volto di Davide Rampello è molto noto e amato dal pubblico televisivo poiché dal 2013 è ideatore e inviato della rubrica “Paesi e Paesaggi” di Striscia la notizia, dedicata alle eccellenze paesaggistiche e alimentari dell’Italia. E’ stato presidente della Triennale di Milano, direttore del Padiglione Zero dell’Expo Milano 2015 e curatore dei contenuti artistici e del Palinsesto Eventi di Expo 2015 oltre che direttore artistico del Carnevale di Venezia.

Suggestivo sarà il concerto del trombettista Cesare Dell’Anna in un quintetto speciale composto da Meli Hajderaj (voce), Ekland Hasa (tastiere), Gino Semeraro (chitarra), Antonio De Marianis (batteria). Dal vivo con la nuova formazione, Cesare Dell’Anna offre una grande varietà di stili e culture, miscelate ad arte in una formula tanto eclettica quanto originale. L’incontro tra le sonorità jazz da cui trapela un’appartenenza al Sud Italia infatti sposa alla perfezione la musica balcanica, dando vita ad un calderone musicale esplosivo. Se avrete l’impressione di essere in Romania oppure in Marocco, in Bosnia o in Albania, avrete colto in pieno lo spirito dell’esibizione.

MUNDI, nato nel 2013 da un’idea di Serena Palazzo, responsabile del progetto, e Luca Calabrese presidente dell’associazione “Salvatore Calabrese Onlus”, apre ogni anno una finestra sulla conoscenza di culture diverse nell’alveo di una società multietnica, cercando di andare oltre gli stereotipi, promuovendo in questo modo il valore e il rispetto delle differenze.

“Anche quest’anno – dichiara Luca Calabrese, Presidente dell’ASCO Onlus – la quarta edizione di ‘Mundi, Forum internazionale della solidarietà e di responsabilità sociale’, si apre all’ascolto e alla conoscenza della Terra dei Balcani, al di là del nostro mare, comprendente la Bulgaria, la Grecia, parte della Turchia, le ex repubbliche iugoslave di Croazia, Slovenia, Serbia, Montenegro e Macedonia, la Bosnia-Erzegovina, l’Albania. Un territorio vasto, segnato nella sua storia da tragiche e sanguinose vicende intestine per confini territoriali, commistioni etniche e differenti lingue e credo, non hanno consentito un sano e pacifico percorso di dialogo culturale e interreligioso fra i cattolici sloveni e  croati, gli ortodossi e i musulmani di Serbia, Macedonia, Bosnia-Erzegovina. In seguito a conflitti, iniziati nel 1989, la Terra dei Balcani nell’opinione pubblica e nel mondo occidentale, è sempre stato sinonimo di conflitto etnico e religioso, di crudeltà contro popolazioni inermi, di instabilità sociale e politica, che si è cercato di sanare con strategie politiche e diplomatiche, tuttavia mai in grado di mettere fine ai conflitti, culminati con la divisione della Jugoslavia. In una Tavola Rotonda dedicata dal titolo. ‘I Balcani dopo i Balcani’, ‘Mundi’ – grazie all’aiuto e all’accompagnamento dei maggiori esperi in materia – desidera aprire un dialogo, costruttivo, pacifico da cui emerga chiara la possibilità di interazione e il valore dei popoli, la forza delle idee, la lungimiranza delle culture che non possono essere cancellate, umiliate, soffocate da barriere territoriali, dall’incapacità dell’uomo di ascoltare l’altro uomo, dal mancato rispetto della dignità della persona nella sua dimensione, umana, laica e spirituale.  Ancora una volta, Mundi e l’Associazione promuovono il proprio impegno nel costruire ponti di convivenza pacifica fra la nostra terra e i popoli al di là del mare, quale primo segno di civiltà e di responsabilità individuale nella creazione di una società accogliente e solidale per la nostra generazione e quelle future”.

 “Il taglio dato al forum è legato alla contemporaneità – spiega la responsabile del progetto Serena Palazzo – ci siamo chiesti quale sia l’identità attuale di questi popoli e cosa sentono, in cosa si riconoscono, quale prospettiva costruiscono per il loro futuro. In questo senso si inseriscono i contributi del regista teatrale sloveno Tomi Janezic, della scrittrice croata Melita Richter e della studiosa serba Persida Lazarevic. Quest’anno per l’individuazione dei contenuti e degli ospiti, abbiamo potuto contare sulla collaborazione dell’Università del Salento e dell’Accademia di belle arti di Lecce. Particolarmente proficua la collaborazione con la professoressa Monica Genesin, docente di Letteratura Albanese, che ha svolto un accurato lavoro di ricerca per consentirci di elaborare una proposta adeguata alle aspettative che Mundi ha costruito nel corso degli anni. Poi abbiamo dato spazio ad una creatività di avanguardia con  la performance dell’artista Luigi Presicce che nel suo stile, molto originale ed innovativo, proporrà una performance per uno spettatore per volta, raccontando a suo modo il mondo del nomadismo circense. Ci auguriamo che questo progetto possa raggiungere il suo obiettivo, favorire il rispetto delle differenze attraverso una maggiore conoscenza e che il percorso intrapreso sia condiviso dal territorio”.

 

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TOMI JANEZIC

Ecco il programma completo

Sabato 16 LUGLIO

Nel Giardino della Biblioteca “Carmelo Bene”, (ex Casa Calabrese Prato, piazza Unità d’Italia) alle ore 20.30, “I BALCANI DOPO I BALCANI”, tavola rotonda con Tomi Janezic, regista teatrale; Persida Lazarevic, slavista dell’Università di Pescara; Melita Richter, scrittrice; modera Monica Genesin, docente Università del Salento.

Alle ore 21.30, “PONTI” reading teatrale con Davide e Daniele Rampello, i quali interpreteranno brani della letteratura balcanica con l’accompagnamento musicale di Stefano Gueresi.

 Nella chiesa di San Giuseppe il Patriarca, adiacente a Casa Calabrese Prato , a partire dalle ore 23, performance per uno spettatore per volta di Luigi Presicce “NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO, SENZA SPIRITO SANTO” con il musicista Maurizio Vierucci e l’attore Filippo Di Donfrancesco.

Alle ore 23.00, proiezione del film “GATTO NERO, GATTO BIANCO” di Emir Kusturica.

 Nella sala Ex Gal (piazza Unità d’Italia), alle 21, sarà proiettato lo spettacolo teatrale dei Cantieri teatrali Koreja “LA PAROLA PADRE” di Gabriele Vacis.

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Domenica 17 LUGLIO

Nel Giardino biblioteca “Carmelo Bene”, alle ore 20.30, “CROCEVIA BALCANI”, narrazioni sul tema del viaggio con Elisabetta Tiveron, scrittrice e blogger di cucina reduce dal successo al Salone del libro di Torino con il libro “Viaggio nei Balcani”; Luca Lietti, responsabile area Outdoor di “Viaggiare i Balcani”; Bledar Torozi, mediatore culturale; Monica Genesin, docente di lingua e cultura albanese Università del Salento; Graziana De Chirico, volontaria Save the children.

Maria Stefania di Michele leggerà alcuni brani tratti dal libro “Io non ho sbagliato” di Onofrio Pagone, scrittore e giornalista; musica di Admir Shkurtaj; voce narrante Riccardo Lanzarone.

Alle ore 22.30, concerto di Cesare Dell’Anna Quintet (piazza Unità d’Italia).

 Nella sala Ex Gal (piazza Unità d’Italia), alle ore 21.00, sarà proiettato il film “SARAJEVOLUTION” di Rocco Riccio, scritto da Giulia Levi, Marco Rubichi, Federico Sicurella.Sarajevolution è un viaggio nella realtà culturale della Sarajevo di oggi. Accompagnati da Avdo, tassista, ci si muove fra le strade di Sarajevo per carpirne lo spirito, i ritmi e andare oltre l’immagine da cartolina che offre al visitatore occasionale. Per riflettere sulle complessità che emergono, Sarajevolution offre uno sguardo da una prospettiva nuova esplorando luoghi vivaci della città che ne compongono il vasto panorama culturale a cominciare dalla scientifica distruzione di luoghi simbolo colpiti durante la guerra come la Vijenica, la Biblioteca Nazionale e Universitaria di Sarajevo distrutta nel ’92.

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Eventi collaterali

In piazza Unità d’Italia (adiacente Casa Calabrese Prato) sarà allestita la galleria della solidarietà con gli stand di associazioni e organizzazioni che presentano i propri progetti nei Balcani. Nei locali di Casa Calabrese Prato (via San Giuseppe) sarà allestita la mostra fotografica “IDOMENI” di Piero Marsili Libelli; nella sede dell’associazione “Salvatore Calabrese”, in piazza Unità d’Italia, percorso etnografico-culturale “ALBANIA, LA RICCHEZZA DI UN POPOLO”, a cura del Centro multiculturale Etnos. Nella Sala Don Pietro Serio in piazza Libertà sarà allestita la mostra “Djelem Djelem. A un passo dai Balcani”, con installazioni a cura dell’associazione Meticcia.

http://www.salvatorecalabreseonlus.it/

In onda su Rai 5 il 16 luglio l’ODISSEA di WILSON
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Un grande poema epico, nella rilettura del maestro americano Bob Wilson e del drammaturgo inglese Simon Armitage, reinterpretato da una compagnia di attori greci. Sono gli elementi che compongono “Odyssey”, l’allestimento teatrale frutto della coproduzione tra il Piccolo Teatro di Milano e del National Theatre of Greece di Atene, che Rai Cultura propone in tre prime serate. Lo spettacolo è in greco moderno, nella versione tratta dal testo di Armitage per la regia di Wilson.
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Wilson stabilisce originali collegamenti tra l’antico e il moderno, dando una nuova lettura al tema eterno della lotta della specie umana per sopravvivere e migliorare la propria condizione in un mondo che, oggi totalmente esplorato, sentiamo paradossalmente ignoto nella sua complessità in continuo cambiamento. In scena 17 tra i migliori interpreti del teatro ellenico contemporaneo. Lo spettacolo ha debuttato nel 2012 ad Atene, ed è rimasto in scena per quattro mesi, nell’anno più difficile della crisi della Grecia e dell’Europa. L’edizione che propone Rai Cultura è stata registrata nell’ottobre 2015 al Piccolo Teatro Strehler di Milano

Les aiguilles et l’opium di Lepage nuova versione al NapoliTeatro Festival
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Sono trascorsi 25 anni dal primo apparire dello spettacolo Les aiguilles et l’opium (Gli aghi e l’oppio) di (e con) Robert Lepage; uno spettacolo storico che giustamente, in collaborazione con lo scenografo Carl Fillon, il grande regista e inteprete canadese ha voluto riprendere in questi ultimi anni e ridefinire sul piano tecnologico, operazione che suona un po’ come “aggiornare il software” nel computer che da qualche tempo non usiamo.
Il 9 ottobre 1991 Robert Lepage debutta come regista e interprete unico di Les aiguilles et l’opium a Québec. L’ultima sua performance è a Stoccolma il 18 settembre 1994; in seguito verrà sostituito da Marc Labrèche (interprete anche della nuova versione vista al NapoliTEatroFestival). Una versione prodotta dal Centro di produzione teatrale Segnali (Roma) haavuto  come protagonista, per l’Italia e la Spagna, l’attore Nestor Sayed.

E’ la storia di un uomo canadese, Robert, a Parigi per un lavoro di doppiaggio, in preda a sofferenze d’amore che, in una camera d’albergo, rivive il proprio dramma di isolamento e di dipendenza sentimentale nelle figure di Miles Davis e Jean Cocteau, entrambi tossicodipendenti che ritrovarono la migliore ispirazione artistica, ricorda Lepage, quando si liberarono da tale dipendenza (eroina e oppio).
Coincidenze geografiche uniscono gli artisti nominati: quando Cocteau rientrava in Francia in aereo dall’America (scrivendo la famosa Lettera agli Americani), Miles Davis raggiungeva via mare gli Stati Uniti, lasciandosi alle spalle Parigi e Juliette Greco, con la quale aveva avuto una breve ma intensa storia d’amore nella stessa camera d’albergo in cui si ritrova il protagonista, che invece ha lasciato Quebec per Parigi dopo una rottura con il compagno che si trova a New York. Un senso di angoscia esistenziale, di impossibilità di fuga pervade lo spettacolo. Fanno da contrappunto ai materiali visivi d’archivio e ai macro del video live la musica (Davis e Satie).

Annota Lepage: “Drugs provide a transformative tool at both scenic and narrative level….The pain of detoxification brought about a genuin return to inspiration. The transformation doesn’t only come about because the narcotics makes you see cockroaches or alter your mood, but because they transport you to another level”.
Nella prima versione, su un pannello mobile sopra il quale l’attore si muove e danza, appeso con un cavo all’alto del dispositivo, vengono retroproiettate alcune significative immagini che creano lo “sfondo” drammaturgicamente adeguato: il vortice dei Rotorelief di Marcel Duchamp (immagine-simbolo dello spettacolo) che crea l’illusione di un uomo risucchiato nella sua spirale, le immagini in retroproiezione di un’enorme siringa. Oggetti posti su una lavagna luminosa (la mappa di Parigi, una tazzina di caffé) ripresi dall’alto da una telecamera e mossi in diretta, vengono proiettati su uno schermo centrale in cui appaiono anche filmati di repertorio di Juliette Gréco, Miles Davis, diapositive con disegni di Cocteau.

images (2)E’ il primo spettacolo internazionale in cui Lepage si confronta con una tecnologia apparentemente complessa e con un pubblico internazionale:

Things get more complicated once you start dealing with technical issues and differences in human and financial resources withina growing and increasingly international company. At the beginning a big hall for me meant two o three hundred seats…The challenge with Needle and Opium was all of a sudden to do a one man show for eight hundred to a thounsad people, whereas Vinci for example had benne put on at the théâtre de Quat’Sous in Montreal to an audience of fifty. How do you mainatin a sense of intimacy with a thousand of people? You have to rely on technology to magnify you, to change the scale on which you work.

Anche in questo spettacolo il teatro di Lepage ricorda proprio la difficile posizione del Québec, in eterno conflitto culturale, linguistico e politico tra l’anglofonia e la francofonia e costantemente alla ricerca delle proprie radici storiche e di una non facile affermazione della propria identità. Il protagonista Robert, al proprio psicoanalista che gli domanda come mai si occupava di teatro, risponde con una lunga metafora sulla storia del Canada, letta ironicamente come “una tragedia shakesperiana in 5 atti”, concludendo con uno scetticismo di fondo sulle strade intraprese sia dalla parte più rivoluzionaria che da quella più moderata:

Non so cosa lei sappia del Canada e del Québec ma sono società molto “teatrali”. Quello che deve fare è guardare gli ultimi cinquanta anni della sua storia politica e vedrà che è scritta come un brutto dramma. No, non una commedia, direi che è più simile a una tragedia shakesperiana in 5 atti, una della più antiche, come Tito Andronico. Il primo atto è ambientato nel 1950, e accadde quello che è chiamato il “rifiuto globale”. Era il manifesto firmato da artisti e intellettuali che decisero di fare le cose a modo loro. E’ l’equivalente di quello che accadeva a Parigi nello stesso periodo con l’esistenzialismo, con Sarte, Albert Camus, Simone de Beauvoir. Nel 1960 c’era un movimento chiamato “la Rivoluzione tranquilla”. Non so perché si chiamasse così, forse perché c’era una rivoluzione in corso ma nessuno l’aveva notato. Poi nel 1970 abbiamo avuto l’Ottobre. C’era un gruppo di separatisti, terroristi che rapirono un diplomatico inglese (…)

Nel 1980 ci fu un referendum sull’indipendenza con la risposta che tutti conoscono…La risposta fu No, conosci la domanda, era molto lunga e confusa sulla sovranità, l’associazione…E’ come divorziare ma vivere nella stessa casa, quel tipo di situazioni lì, io tengo i bimbi tu i mobili, non mi è permesso di parlare ai bimbi ma posso parlare ai mobili. Penso che la risposta sia confusa come la domanda. L’anno seguente era il 1990 e tutti in Canada speravano che sarebbe stato il quinto e ultimo atto e che ci sarebbero state le riforme costituzionali per comprendere meglio la parte inglese del Paese, quella, francese, in nativi. Come vede, molte cose accaddero in Québec negli anni con uno zero, ma niente in mezzo.

Nella nuova versione gli attori sono due (a rappresentare Cocteau e Miles Davis) e la scenografia è un cubo vuoto senza lato superiore e frontale in movimento su una macchina che lo fa ruotare mentre le proiezioni in videomapping seguono tale movimento ricreando di volta in volta, l’ambientazione adeguata, con l’aggiunta di pochi altri dettagli (l’interno della camera di hotel, la sala di doppiaggio, la sala da concerto).

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Il movimento è la chiave di lettura del lavoro teatrale che va letto come un perfezionamento della macchina arcaica della prima versione: in questo dispositivo che in parte ricorda Elsinore (1995), gli attori si muovono come acrobati, legati all’alto del dispositivo e entrano ed escono dal cubo dalle posizioni più impensabili, sottoinsù, laterali, dal basso, dando l’impressione di voler giocare non sulla frontalità teatrale, ma sulle mille variazioni delle inquadrature cinematografiche.Lepage con Fillion progetta un unico elemento scenico, un dispositivo mobile e rotante che attraverso le sue molteplici possibilità di movimento ed attraverso la relazione che instaura con il personaggio che abita dentro i suoi meccanismi, mostra tre diverse storie. L’unico suo attributo è la trasformabilità.

L’attore, come è tipico anche delle sue recenti regie d’opera, deve impegnare il proprio fisico in un corpo-a-corpo con la macchina. Lepage dice che nel suo teatro l’attore deve avere una “visione periferica” ed una “coscienza globale”; ma ricorda anche che “il posto dell’attore è il centro di tutta la tecnologia”.

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Questa macchina soggetta a variazioni e mutevolezze, vera maschera teatrale, assume espressioni, volti e caratteri diversi, trasformandosi continuamente, come vivendo di vita propria. Se tutte le scene sono state costruite in base al movimento stesso del dispositivo scenico, l’attore è obbligato a seguirne il ritmo, il respiro, attraversandola, standovi in bilico, aggrappandovisi, creando una relazione di convivenza simbiotica, dialogandovi, trovando in essa protezione ma anche pericoli mortali tra gli ingranaggi; è un rovesciamento dei ruoli: la macchina, che ha spezzato le sue ultime determinazioni artificiali per essere corpo, diventa vero protagonista, mentre l’attore, una sorta di “macchina attoriale-Supermarionetta”, suo deuteragonista.

Se la macchina è umanizzata, l’attore diventa macchina: “Pour moi, la machinerie (…) est dans l’acteur, dans sa façon de dire le texte, d’approcher le jeu: il y a une mécanique là-dedans aussi.” “.
La profezia di Craig sembra avverarsi.

Città invisibili invade il FLIPT 2016
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JUNE 22nd  – July 3rd

Workshop “The urban environment trasformed by art” on the construction of Città Invisibili (“Invisible Cities”), which will be concluded with the show Città Invisibili in Fara Sabina, July 2nd and 3rd.

 Participants enrolled in 2016 FLIPT will have the great opportunity to:

 Learn a working method on urban areas transformation with site-specific techniques and different art forms transforming urban environment, under the artistic direction of Pino Di Buduo (Teatro Potlach).

 Take part in a workshop about stage designs coordinated by Prof. Agnese Giglia, who will arrange the stage designs ready to change the architectural and urban areas of the historic city, together with a group of students of the Academy of Fine Arts of Palermo

Attend a digital scenery workshop directed by Prof. Luca Ruzza, who will arrange the interactive and artistic projections in order to narrate the urban architecture designs of the Historic city, with a group of students of the University “La Sapienza” of Rome and in cooperation with Vincenzo Sansone.

The participants in the whole Festival will have the chance to be actively involved in the show with a performance of their own especially designed to this aim, with the support of Pino Di Buduo and with the help of the stage directors participating in FLIPT. Actually Pino Di Buduo’s stage direction will be assisted by the director Kiomars Moradi (Iran), by the director James Jordan (Pennsylvania, USA), and by the playwright Cristopher Shorr (Pennsylvania, USA), by the director Roberto Prestigiacomo (Texas, USA).

 Alongside the arrangement of the final show, all those taking part in FLIPT will meet the opportunity to attend several workshops, run by famous masters (Claudio De Maglio, Eugenio Barba, Julia Varley, Keiin Yoshimura, Parvathy Baul), and whose achievements might be added to Città Invisibili.

What is Città Invisibili?

COMPLETE PROGRAM OF THE FESTIVAL

RomaEuropa/DigitalLife: Mostra DEEP DREAM_ACTII
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Deep Dream_Act II

7 ottobre – 27 novembre 2016
da martedì a sabato h 16 / 20 – domenica h 11 / 19
ingresso mostra da € 5 a € 7
MACRO Testaccio – La Pelanda

 

NONE presenta per la prima volta a Digitalife l’installazione Deep Dream_Act II. L’opera nasce da un algoritmo scoperto involontariamente da Google. L’algoritmo matematico procede per associazioni visive catturando immagini e video dal database ‘Google’, una rete neurale che interpreta la realtà attraverso un immaginario condiviso in costante evoluzione.

La sensazione di straniamento e di perdita dell’orientamento all’interno dell’installazione viene resa grazie all’allestimento innovativo interamente formato da specchi, video e luci. Il visitatore è immerso in uno spazio infinito d’immagini randomiche, un bombardamento visivo e sonoro che lo proietta in uno streaming di dati senza dimensione, in un sogno profondo: Deep Dream.

I contenuti dell’installazione sono il riflesso della nostra attività virtuale, una rielaborazione di ciò che condividiamo sulla rete. Un flusso di coscienza collettiva vissuto attraverso la macchina che domina il nostro subconscio, rielaborandolo per restituire una visione psichedelica dei nostri post: gattini, selfie, fail, tutorial, pornografia.

NONE è un collettivo artistico con base a Roma che si muove sul confine tra arte, design e ricerca tecnologica fondato da Gregorio De Luca Comandini, Mauro Pace, Saverio Villirillo.
NONE costruisce esperienze che indagano la dimensione umana, macchine che esplorano lo spazio fisico, l’andamento degli eventi e l’inconscio. La tecnologia è semplicemente il mezzo con cui NONE crea ambienti sensibili interattivi, il visitatore è parte attiva e contribuisce allo sviluppo della narrazione.

Carlo Michele Schirinzi al Festival di Pesaro con Deposizione in due atti
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52a MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA di PESARO
/ SATELLITE / visioni per il cinema futuro

presenta

DEPOSIZIONE IN DUE ATTI
un film di Carlo Michele Schirinzi

Teatro Sperimentale / sala Pasolini / 08 luglio 2016 / ore 17:30

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BIOGRAFIA
Carlo Michele Schirinzi (Capo di Leuca – Le, 1974).
Le sue opere bidimensionali, ribattezzate “iconoclastie su(al) negativo”, consistono in graffi ed asportazioni manuali direttamente praticati sulla pellicola 35mm, mentre le “eclissi”, sonorizzate dal vivo, sono videoperformance sull’occultamento dell’immagine. Con video e film, sin dal 2001, partecipa a mostre e festival internazionali ricevendo premi e retrospettive.
Il Torino Film Festival premia più volte i suoi lavori (menzione speciale a “Il Nido” nel 2003, primo premio a “Notturno Stenopeico” nel 2009, menzione speciale a “Mammaliturchi!” nel 2010), nel 2004 “All’erta!” vince la 40ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro che nel 2005 gli dedica una retrospettiva, nel 2007 il 3° Taranto Film Festival e nel 2011 il 9° Avvistamenti, organizzano retrospettive complete della sua produzione. Nel 2010 “Notturno Stenopeico” è distribuito in Francia da Chalet Pointu, mentre “Sonderbehandlung” è primo al 10° Festival del Cinema Europeo e “Mammaliturchi!” riceve una menzione speciale al 9° Imaginaria.

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Dal 2005 al 2009 realizza la collana di documentari Intramoenia Extrart, progetto d’arte contemporanea nei Castelli di Puglia curato da A. Bonito Oliva e G. Caroppo, esposti alla 54ª Biennale d’Arte di Venezia nel 2011. Nello stesso anno “Eco da luogo colpito” è in concorso nella sezione Contrampo Italiano della 68ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nel 2012 vince al 7° Cinema Invisibile (miglior film e miglior fotografia). Nel 2014 menzione speciale a “Natura morta in giallo” all’8° Cinema Invisibile e nel 2015 “Deposizione in due atti” vince il 40° Laceno d’Oro/Gli occhi sulla città. Il suo lungometraggio “I resti di Bisanzio” (2014), selezionato alla 50ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, al 12° Doclisboa, primo premio al 3° Salerno Doc Festival e miglior fotografia al 10° Lecce Film Festival /Cinema Invisibile dal Mondo, è considerato uno dei migliori film del 2014 da Filmcritica e Alias – Il Manifesto. Del suo lavoro si parla nel saggio “Fuori norma. La via sperimentale del cinema italiano” (Marsilio 2013) curato da Adriano Aprà e nel saggio “Esordi Italiani. Gli anni dieci al cinema (2010-2015)” (Marsilio 2015) curato da Pedro Armocida. Nel 2014 è stata discussa una tesi sul suo lavoro dal titolo “Il rapporto tra suono e imagine nel cinema di Carlo Michele Schirinzi” (F. Russo, Comunicazione, Media e Pubblicità) alla IULM di Milano, nel 2016 la tesi “I resti di Bisanzio” (F. Cataldi, Linguaggi e Tecniche dell’Audiovisivo) all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, e la tesi “Cinema dell’Immanenza. Epigenesi cinematografica e caosmosi dell’immagine” (F. Cazzin, Filosofia) alla Facoltà di Filosofia e Scienze dell’Educazione di Torino.
Vive ed opera tra il Capo di Leuca (Le) e Torino.
e-mail: carlomicheleschirinzi@yahoo.it
cell: +393286164438

PREMI
2015 – 10° LECCE FILM FESTIVAL. CINEMA INVISIBILE DAL MONDO, Lecce / I resti di Bisanzio – miglior fotografia
2015 – 40° LACENO D’ORO. GLI OCCHI SULLA CITTA’, Avellino / Deposizione in due atti – 1° premio
2014 – 3° SALERNO DOC FESTIVAL, Salerno / I resti di Bisanzio – 1° premio
2014 – 8° CINEMA INVISIBILE, Lecce / Natura morta in giallo – menzione speciale
2012 – 7° CINEMA INVISIBILE, Lecce / Eco da luogo colpito – miglior film e miglior fotografia
2011 – 9° IMAGINARIA FILM FESTIVAL, Conversano (Ba) / Mammaliturchi! – menzione speciale
2010 – 28° TORINO FILM FESTIVAL, Torino / Mammaliturchi! – menzione speciale
2009 – 27° TORINO FILM FESTIVAL, Torino / Notturno stenopeico – 1° premio
2009 – 10° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO, Lecce / Sonderbehandlung – 1° premio
2004 – 40ª MOSTRA INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA, Pesaro / All’erta! – 1° premio
2004 – G.A.P. GIOVANI ARTISTI PUGLIESI, Bari / All’erta! – 1° premio
2003 – 21° TORINO FILM FESTIVAL, Torino / Il nido – menzione speciale
2001 – 1° OBIETTIVO SALENTO, Veglie (Le) / menzione speciale
2000 – 1° PUGLIA TERRA DI CONFINE, Adelfia (Ba) / £ 3000 – 1° premio
2000 – 5° FESTIVAL DEL CINEMA TRASH, Torino / £ 3000 – 2° premio

Light Night by Zach Lieberman +team. Interactive videomapping
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In this installation YesYesNo teamed up with The Church, Inside Out Productions and Electric Canvas to turn the Auckland Ferry Building into an interactive playground. Our job was to create an installation that would go beyond merely projection on buildings and allow viewers to become performers, by taking their body movements and amplifying them 5 stories tall.

We used 3 different types of interaction – body interaction on the two stages, hand interaction above a light table, and phone interaction with the tracking of waving phones. There were 6 scenes, cycled every hour for the public.

LINKS

http://yesyesno.com/night-lights
http://www.openframeworks.cc

Messa di voce by TNEMA
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DESCRIPTION
Messa di Voce is an audiovisual performance in which the speech, shouts and songs produced by two abstract vocalists are radically augmented in real-time by custom interactive visualization software. The performance touches on themes of abstract communication, synaesthetic relationships, cartoon language, and writing and scoring systems, within the context of a sophisticated, playful, and virtuosic audiovisual narrative.

The software transforms every vocal nuance into correspondingly complex, subtly differentiated and highly expressive graphics. These visuals not only depict the singers’ voices, but also serve as controls for their acoustic playback. While the voice-generated graphics thus become an instrument which the singers can perform, body-based manipulations of these graphics additionally replay the sounds of the singers’ voices — thus creating a cycle of interaction that fully integrates the performers into an ambience consisting of sound, virtual objects and real-time processing.

Credits: , , , .

Messa di Voce lies at an intersection of human and technological performance extremes, melding the unpredictable spontaneity and extended vocal techniques of two master composer-improvisers with the latest in computer vision and speech analysis technologies. Utterly wordless, yet profoundly verbal, Messa di Voce is designed to provoke questions about the meaning and effects of speech sounds, speech acts, and the immersive environment of language.

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LINKS
http://www.tmema.org/messa/messa.html

3D Water Matrix (Takatani+Partos)
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3D WATER MATRIX

ST\LL – Shiro Takatani (Japan)
The Sorcerer’s Apprentice – Christian Partos (Sweden)

Forthcoming exhibitions:
• 21 July – 11 September 2016: ZKM Karlsruhe (Germany),
as part of Digital Water Games exhibition (curator: Peter Weibel)
• 7 October – 27 November 2016: La Pelanda – MACRO Testaccio / Romaeuropa, Rome (Italy),
as part of Digitalife 7 exhibition (curator: Richard Castelli)
Composed of 900 computer-controlled electrovalves, the 3D WATER MATRIX is an interface to produce animated and three-dimensional liquid artworks. Thanks to this robotic machine, Christian Partos becomes a water sculptor and Shiro Takatani, a filmmaker, who creates animations using water drops defying gravity, instead of pixels.

The 3D WATER MATRIX received the Merit CODAawards Winner 2015 in the category “institutional”, after its first presentation at the Cité des sciences et de l’industrie in Paris, as part of “Robotic Art” exhibition in 2014/2015.

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Jean Michel Bruyere / LFKs (FR) – Du Zhenjun (CN/FR) – Dumb Type (JP)
Granular Synthesis (AT) – Kurt Hentschlager (AT/US) – Ryoji Ikeda (JP)
Ulf Langheinrich (DE/AT) – Robert Lepage / Ex Machina (CA)
Ryuichi Sakamoto + Shiro Takatani (JP)
Shiro Takatani (JP) – Saburo Teshigawara / Karas (JP)

Richard Castelli : Directeur / Director – rc@epidemic.net
Florence Berthaud : Coordination & communication – fb@epidemic.net
Chara Skiadelli : Spectacles & expositions / Performances & exhibitions – production@epidemic.net
Claire Dugot : Administration – administration@epidemic.net
http://www.epidemic.net
http://www.youtube.com/EpidemicVideo
http://www.facebook.com/epidemic.production

15 – 15bis Allée Massenet 93270 Sevran France
Tel: 33 (0)1 4383 4953
Fax 33 (0)1 4385 6057

Adam Pizurny: “Art is Fake!”
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We interviewed the digital artist Adam Pizurny specialized in the deformation / transformation of the face as a mask, from grafiti to live projection, from 3D animation to gif art. Here are some examples of his “face destruction” on Behance and some gif animation on Tumblr

1.Could you tell us your bio in a short with an attention to your specific digital language.

faces-1So, I think it all started in 2002 when I began to make my own graffiti stencils with various faces.Later on, I’ve started drawing them on computer ( http://adampizurny.com/portfolio/vector-faces/ ).

In 2012 I had an idea of human faces covered with various patterns, I knew it was possible on pc but was just starting with 3d graphics so I took analog way, printed patterns on foil and projected them with slide projector on real humans ( http://adampizurny.com/portfolio/projections/ )

I just wanted to try it, didnt even planned to publish it, but friends told me to do so, and to my surprise it was success on web, I even made it to trendbook ( http://adampizurny.com/texworld-trendbook-participation/ )

Fast forward to 2015, still learning 3D (Blender), I came across few of my projections pictures (https://lh3.googleusercontent.com/-81hmr2KFWxc/U_3liG-WiMI/AAAAAAAAJ5o/ynnPkSSXUZwmibw-977LUlk4CDO5UnPww/w480-h480/Adam%2BPizurny_15.gif )  animated by awesome gif artist DarkAngelØne

 

And I realized that I’m now finally ready to push it forward in 3D. So I’ve setup my tumblr account and started creating gifs, just for fun.

How could you define yourself? Digital artist? Net artist?

Digital artist I think.

Which are the galleries where you show your works?

None at the moment, but preparing piece for Swimming with Narcissus exhibition in Bailey Contemporary Arts Florida which Im part of.  I reckon my gallery to be tumblr mainly where I post my stuff.

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 Can you explain something about you special passion for destroy and recombining faces as a mask with Blender?

I have always been fascinated by human face and border between the perception of beauty and ugly.

Is it an attento to convert in digital art the sense of ancient theatrical masks,the mutability,the transformation of the actor?

 If you look back in past there always been masks. Its hardcoded in our psyche. Mask is an archetype, Jung called it persona, but in his meaning the persona is how our ego present itself to the world.

Is glitch and Gif formats also artistic language? Which are their specificities?
I’m sure that glitch art is an art form but yet to be recognized. I see it as continuation of Marcel Duchamp and Nouveau réalisme movement. Gif format is just another type of video language, Its nothing new.

Do you belief that these specific digital production could be considered part of that”software culture” theorized by Manovich? What is your idea of software culture?

 Yes, people are not awared that programmers are actually already changing our perception of word. And we gotta be prepared for completely new field of art generated only by deep neural networks

Can you describe how the net could contribute to your art and in general to this art form that cannot be included in the so called “system of art” (museum, gallery…)

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As an “online” artist I have instant feedback from people all over the world, Also I can publish, or exhibit whatever I want whenever I want. These are things that “gallery artists” cannot do.

 Has your art something to do with “artivism”, “hacker art” “Fake art”?

I grew up as an street artist, but I no longer occupy public space, I just moved online,although I don’t sign under these (artivism) pieces for particular reasons.
I think every art is fake, as it want to mimic reality or emotions.

Some of my texts about digital performance (in English..)
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Here are some of my essays about Theatre, technologies (and videomapping and Lepage, and Kentridge..)

https://torino.academia.edu/AnnaMonteverdi

http://www.digicult.it/author/annamaria-monteverdi/

http://media.digitalarti.com/blog/annamonteverdi

http://julietartmagazine.com/en/the-ruhr-triennale/

https://www.annamonteverdi.it/digital/metamorphosis-of-the-stage-the-far-side-of-the-moon-and-elsinore/

http://www.digitalperformance.it/?p=2575

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IFTR: Presenting the Theatrical Past. Convegno a Stoccolma 11-17 giugno
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Partendo dal 250 ° anniversario della Court Theatre Drottningholm, l’International Federation of Theatre Research ha indetto la  Conferenza internazionale 2016 che si concentra sulle prospettive critiche della Storia del Teatro.

Il convegno “Presenting the Theatrical Past” affronta questioni riguardanti il rapporto tra presente e passato, tra ricerche d’archivio e attualizzazione del teatro attraverso le nuove tecnologie. Centinaia i relatori da tutto il mondo per 5 giorni di convegno.

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Questi i temi su cui i relatori dovranno confrontarsi.

• Historiography – methods, theories

• Turning points in history
• Genealogies and traditions
• Cultural heritage and policies
• Oral history, performing history, re-enactments
• Diversity/hegemony of histories
• Archives, digital humanities and historical research
• Traces, commodities, materialities of history
• Crisis and trauma
• Theatre, Philosophy and the History of Ideas
http://www.iftr.org/conference

TITANIA la pellicola della pellicola della pellicola. Un lavoro inedito di Giuseppe Baresi, 8 giugno ore 19
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TITANIA
la pellicola della pellicola della pellicola

un lavoro inedito di Giuseppe Baresi

8 giugno
ore 19:00

@Studio_Azzurro
c/o Fabbrica del Vapore

8_19 giugno 2016
15:00_19:00


Mercoledì 8 giugno lo spazio Area Ricerca Progressiva invita il pubblico all’inaugurazione di TITANIA, esito della ricerca più recente di Giuseppe Baresi.

TITANIA _ la pellicola della pellicola della pellicola
Installazione con 3 carousel 4x4cm, 2 carousel 35 mm, 1 videoproiettore

TITANIA è un lavoro inedito di Giuseppe Baresi, che attinge ad un archivio personale di circa 400 code di film s8, conservate per decine di anni in una scatola di metallo.

«Volevo ingrandire questi minuscoli residui di pellicola per dare un’esistenza a dei frammenti spesso anonimi, entrati in modo casuale fra i miei materiali, ma anche a miei fotogrammi estrapolati in modo arbitrario dal laboratorio.
Infatti, ogni volta che ricevevo i miei film sviluppati dal laboratorio per lo sviluppo delle pellicole impressionate, ero colpito dalla presenza nelle buste gialle Kodachrome di una coda contenente a un’estremità tre-quattro fotogrammi e un numero stampato a caldo al centro (tipo: <^C7439, <^X3663,<^F4790), mentre all’altra estremità c’erano sempre altri due fotogrammi, spesso “misteriosi” perché appartenenti a un’altra bobina, a volte mia e altre volte non mia, ma girata da un’altra persona in un luogo non identificato del mondo.
Ho cercato una tecnica che permettesse da un lato un forte ingrandimento di questi frammenti “trovati”, dall’altro una proiezione senza operare alcuna post-produzione o “digitalizzazione”.
Questi frammenti spesso presentano buchi, oppure fotogrammi trasparenti e rigature che ho conservato e incluso nella proiezione.
Per gli ingrandimenti ho utilizzato una macchina fotografica Rolleiflex 6×6 del 1966, dotata di soffietto e lenti macro.
Fra le immagini che proietto, c’è anche una serie che non è composta da diapositive fotografiche, ma da elaborazioni dirette su acetato con interventi di colore, insieme a estratti frammentari da un testo intitolato Motion picture film processing.
Il ritrovamento fortunato di un numero sufficiente di telai 4×4 con vetrini, di marca “Titania”, ha reso possibili le diverse composizioni.
TITANIA è un lavoro che restituisce tempo e luce a fotogrammi “orfani” che non hanno trovato posto in nessuna bobina, ancor prima di un eventuale montaggio o di una possibile collocazione di tipo archivistico.
Soprattutto, è una composizione ottenuta con tecniche che richiedono necessariamente una lavorazione manuale, assolutamente pre-digitale e fortemente legata al medium cine-fotografico.»
Giuseppe Baresi, maggio 2016

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In concomitanza con la mostra inaugurata a Palazzo Reale il 9 aprile, Studio Azzurro apre i suoi spazi al pubblico, mettendo a disposizione un’area espositiva nello spazio adiacente alla sua sede, presso la Fabbrica del Vapore. Area Ricerca Progressiva – ARP offre al pubblico una selezione di opere di artisti che si sono formati e hanno a lungo collaborato con Studio Azzurro. Si susseguiranno istallazioni, documentari, film e performance per una prima programmazione che si concluderà a settembre.

Convegno ScienzArte all’Accademia di Belle Arti di Catania, 8 giugno
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Si intitola ScienzArte Arte e Tecnologia il convegno che si terrà l’8 giugno all’Accademia di Belle Arti di Catania

Ideato da ROSARIA GUCCIONE studiosa di Filosofia morale vedrà coinvolti docenti, studiosi dell’Accademia e dell’Università.

Molti gli argomenti che riguardano il tema del diritto al tempo di Internet, i nuovi formati della digital art, le neuroscienze.

Questo il programma:

MATTINA ORE 10:00

SALUTI ISTITUZIONALI

Avv. Enzo Bianco, Sindaco di Catania

Prof. Giacomo  Pignataro , Rettore dell’Università degli Studi di Catania

Prof. Santo Di Nuovo, Presidente dell’Accademia di Belle  Arti di Catania

Prof. Virgilio Piccari,Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania

Prof. Daniele Malfitana,Direttore  Istituto per i beni archeologici e monumentali- CNR Catania

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MODERA E INTRODUCE I LAVORI

 Dott.ssa Rosaria Guccione , studiosa di Filosofia Morale,

Dalla prima alla terza rivoluzione industriale:cultura e società

RELATORI

Prof. Davide Bennato,Docente di Sociologia dei Media Digitali,Dip. di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania,

De te fabula narratur. La progettazione dell’uso della tecnologia come strategia narrativa

Prof. Santo Di Nuovo,Ordinario di Psicologia, Direttore del Dip.di Scienze della Formazione Univ. di Catania,

Arte e neuroscienze

Prof. Alberto Giovanni Biuso, Docente di Filosofia Teoretica, nel Dip.di Scienze Umanistiche,Univ.di Catania,

Arte e ibridazione

Prof. Giuseppe Frazzetto, Critico d’arte,

Dall’artista al prosumer e ritorno:arte e tecnologie

Artista”digitale”: Enzo Triolo,Illustratore e Graphic Designer

POMERIGGIO ORE 15:30

Prof. Roberto Pennisi, Ordinario di Diritto Industriale, Direttore del Dip.di Giurisprudenza  Univ.di Catania,

Profili di diritto d’autore

Prof.ssa Anna Maria Monteverdi, Docente di Storia dello Spettacolo, Accademia di Belle Arti di Lecce,

I nuovi formati della digital art 

Prof. Paolo Arena, Ordinario di   Automatica  nel Dip. di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica di Catania,

L’emergere di forme in sistemi dinamici complessi

 Prof. Giovanni Gallo, Ordinario di Informatica, Direttore del Dip.di Matematica e Informatica,  Univ. di Catania,” Warping: arte e metamorfosi”

 Daniele Malfitana, Giulio Amara,Samuele Barone, Giovanni Fragalà, Danilo Pavone,

Istituto per i beni archeologici e monumentali, Catania

La grande imitazione di PompeiLe potenzialità del Grande Plastico e il dialogo tra arte, 

scienze e le nuove tecnologie

 

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CATANIA — VIA VANASCO 9, CATANIA